"Noi difendiamo l'Europa! Opposizione politica e lotta all'immigrazione in Libia " l'audio documentario di Roman Herzog



Il titolo è "Noi difendiamo l'Europa!": 70 minuti di sonoro raccolto da
Roman Herzog che raccontano la lotta condotta dal governo contro
l'immigrazione. Progetto sostenuto da Fortress Europe. Stasera la
presentazione a Roma

Dal Redattore Sociale

"Cerchiamo asilo politico e ci troviamo in una situazione tremenda:
siamo torturati mentalmente e fisicamente da anni". Quella di Showit,
eritreo, è una delle voci di "Noi difendiamo l'Europa! Opposizione
politica e lotta all'immigrazione in Libia", l'audio documentario di
Roman Herzog -- che sarà presentato oggi a Roma - che in 70 minuti vuole
testimoniare la lotta all'immigrazione da parte del governo libico. Il
documentario è stato interamente registrato in Libia seguendo le
autorità libiche nelle loro attività e visitando i campi di detenzione
dove sono rinchiusi i profughi e gli emigranti. Numerose le drammatiche
testimonianze dei rifugiati internati: "E' terribile guardati intorno
non abbiamo futuro - dice sempre Showit - il mondo non ci vede. Due anni
in una prigione senza assistenza non è facile: guarda quanto è
affollato, troppa gente per delle stanze così piccole e senza finestre".
"D'estate -- spiega il giovane eritreo - fa un caldo da morire e
succedono incidenti perché siamo troppi, d'inverno, invece, non c'è il
riscaldamento: siamo tutti malati".

Una descrizione del tenore di vita del luogo che ospita queste persone
ben diversa da quella che ne fa il Colonnello Abu'Ud: "Questo campo è
stato costruito nel 2000 e dal 2006 ci sono solo eritrei, gli altri li
deportiamo. Ma gli eritrei si rifiutano perché hanno dei problemi nel
loro Paese, se fossero disposti a tornare a casa rimarrebbero qua meno
di due settimane. Se invece li lasciassimo liberi andrebbero tutti in
Europa. Rifugiati politici qua non ne abbiamo, gli eritrei non vogliono
restare in Libia e noi rispettiamo la loro dignità. Alcuni di loro sono
stati accolti da altri paesi: l'Italia 70, l'Olanda 17, il Canada altri.
Ma i media europei ci accusano di maltrattare gli eritrei di picchiare
le donne, tutte bugie non abbiamo niente da nascondere".

"Noi difendiamo l'Europa!", verrà presentato in anteprima da Fortress
Europe e Audio Doc questa sera a Roma al Nuovo Cinema Aquila ore (21,00)
e il 25 settembre a Palermo al Laboratorio Zeta (ore 20,30). Un progetto
sostenuto da Fortress Europe per denunciare la situazione politica
rispetto al ridimensionamento dell'immigrazione in Europa: "Si parla di
un cambiamento politico in Libia, di un'apertura -- spiegano i
responsabili -- ma dalla fine dell'embargo, nel 2006, i Paesi
dell'Unione Europea, la Russia e gli Stati Uniti fanno a gara per
corteggiare il regime di Gheddafi: in gioco ci sono soprattutto le
enormi riserve di gas che la Libia offre".

Secondo Fortress Europe "in cambio di rapporti commerciali più
vantaggiosi, Gheddafi deve tenere lontano dall'Europa i profughi che da
anni attraversano il Mediterraneo: a prevederlo -- precisano - è
l'accordo quadro che dal novembre 2008 l'Unione Europea sta negoziando
con Gheddafi". Da maggio 2009, ricorda Fortress Europe, l'Italia e
l'Agenzia europea di controllo delle frontiere Frontex respingono in
Libia le imbarcazioni dei migranti e della protezione dei profughi se ne
dovrebbe occupare, secondo il commissario alla Giustizia e agli Affari
interni dell'Unione Europea Jacques Barrot, proprio l'Onu in Libia: "Dal
giorno alla notte, da 'Stato canaglia' la Libia è diventato un
apprezzato partner cui affidare la protezione dei profughi, in cambio di
petrolio, gas e commercio: ma -- si domanda l'osservatorio - cosa fa la
Libia per contrastare l'immigrazione, come l'Europa esige? E fin dove
arriva questa ipotetica apertura politica?". (Barbara Petrini