Camilleri, Tabucchi, Maraini, Fo, Rame,
Ovadia, Scaparro, Amelio: Appello contro il ritorno delle leggi razziali in Europa FIRMA SU MICROMEGA | ADERISCI SU
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Alla cultura democratica europea e ai giornali che la esprimono
Le
cose accadute in Italia hanno sempre avuto, nel bene e nel male, una
straordinaria influenza sulla intera società europea, dal Rinascimento
italiano al fascismo. Non sempre sono state però conosciute in tempo. In
questo momento c’è una grande attenzione sui giornali europei per
alcuni aspetti della crisi che sta investendo il nostro paese,
riteniamo, però, un dovere di quanti viviamo in Italia richiamare
l’attenzione dell’opinione pubblica europea su altri aspetti rimasti
oscuri. Si tratta di alcuni passaggi della politica e della
legislazione italiana che, se non si riuscirà ad impedire, rischiano di
sfigurare il volto dell’Europa e di far arretrare la causa dei diritti
umani nel mondo intero. Il governo Berlusconi, agitando il pretesto
della sicurezza, ha imposto al Parlamento, di cui ha il pieno
controllo, l’adozione di norme discriminatorie nei confronti degli
immigrati, quali in Europa non si vedevano dai tempi delle leggi
razziali. È stato sostituito il soggetto passivo della
discriminazione, non più gli ebrei bensì la popolazione degli immigrati
irregolari, che conta centinaia di migliaia di persone; ma non sono
stati cambiati gli istituti previsti dalle leggi razziali, come il
divieto dei matrimoni misti. Con tale divieto si impedisce, in
ragione della nazionalità, l’esercizio di un diritto fondamentale quale
è quello di contrarre matrimonio senza vincoli di etnia o di religione;
diritto fondamentale che in tal modo viene sottratto non solo agli
stranieri ma agli stessi italiani. Con una norma ancora più lesiva
della dignità e della stessa qualità umana, è stato inoltre introdotto
il divieto per le donne straniere, in condizioni di irregolarità
amministrativa, di riconoscere i figli da loro stesse generati.
Pertanto in forza di una tale decisione politica di una maggioranza
transeunte, i figli generati dalle madri straniere irregolari
diverranno per tutta la vita figli di nessuno, saranno sottratti alle
madri e messi nelle mani dello Stato. Neanche il fascismo si era spinto
fino a questo punto. Infatti le leggi razziali introdotte da quel
regime nel 1938 non privavano le madri ebree dei loro figli, né le
costringevano all’aborto per evitare la confisca dei loro bambini da
parte dello Stato. Non ci rivolgeremmo all’opinione pubblica europea
se la gravità di queste misure non fosse tale da superare ogni confine
nazionale e non richiedesse una reazione responsabile di tutte le
persone che credono a una comune umanità. L’Europa non può ammettere
che uno dei suoi Paesi fondatori regredisca a livelli primitivi di
convivenza, contraddicendo le leggi internazionali e i principi
garantisti e di civiltà giuridica su cui si basa la stessa costruzione
politica europea. È interesse e onore di tutti noi europei che ciò non accada. La
cultura democratica europea deve prendere coscienza della patologia che
viene dall’Italia e mobilitarsi per impedire che possa dilagare in
Europa. A ciascuno la scelta delle forme opportune per manifestare e far valere la propria opposizione.
Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Dacia Maraini, Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Maurizio Scaparro, Gianni Amelio
L'appello è stato pubblicato il 1 luglio sul quotidiano spagnolo "El Paìs".
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(2 luglio 2009)
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