Arsenico Denuncia dei Medici alla Procura di Civitavecchia
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- Date: Wed, 18 Mar 2009 10:58:22 +0100
- Importance: High
PROCURA
DELLA REPUBBLICA PRESSO
IL TRIBUNALE DI CIVITAVECCHIA ESPOSTO - DENUNCIA Il
Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute
(CNCMAS - sez. Lazio) L’Associazione
Italiana dei Medici per L'ambiente (ISDE - International Society of Doctors for
the Environment - sez. Alto Lazio) ESPONGONO quanto
segue: -
il
Comune di Civitavecchia, con delibera della Giunta Regionale del Lazio n. 521
del 14/02/1995, risulta inserito tra le aree a rischio di inquinamento per la
presenza di tre centrali elettriche situate complessivamente, in linea d’aria,
entro un raggio di circa 15 km dalla città, un porto sede di intenso traffico
navale ed il traffico stradale; -
l’incenerimento dei rifiuti, la combustione dell’olio combustibile e del carbone,
l’industria mineraria e l’uso dei pesticidi hanno una importanza rilevante
nell’inquinamento ambientale da arsenico, non inferiore alle cause naturali
(Guidelines Canadian Drinking Water quality, 2006; EPA, Locating and Estimating
Air Emissions from Sources of Arsenic and Arsenic Compounds, 1998); -
il
troppo frequente ricorso a deroghe sui limiti dell’arsenico nell’acqua potabile
nel comprensorio di Civitavecchia, conferma dello stato di inquinamento da
arsenico già presente in questo territorio; -
le
emissioni di arsenico causate dalla combustione cinquantennale dell’olio combustibile,
emissioni che, nella centrale di Torre Valdaliga Nord nell’anno 2002
(dichiarazione INES anno 2003) sono state di oltre “287 chilogrammi”;
-
la
Valutazione di impatto ambientale per la conversione a carbone della Centrale
di Torre Valdaliga Nord, fase istruttoria, ha rilevato che in alcune aree di
Civitavecchia come Sant’Agostino, Unon influenzate significativamente dal trafficoU, la presenza di arsenico nell’aria
ha raggiunto livelli medi annuali 10 volte superiori ai limiti consentitiU, Ucon punte di superamento di 40 volteU. -
la
Valutazione di impatto ambientale ha messo in evidenza che, in passato, le
concentrazioni di arsenico e nickel possono essere state anche superiori e la
popolazione essere stata esposta a concentrazioni “non accettabili”. Tale
situazione rappresenta un segnale di allarme da considerare con grande
attenzione; -
la
combustione del carbone è associata ad un aumento del rischio di emissioni di arsenico
per il maggior contenuto di quest’ultimo nel carbone rispetto all’olio
combustibile. L’arsenico è contenuto nell’olio in una quantità media di circa
10 - 37 μg/kg, ma può oscillare tra i < 0.2 ed i 1.630 μg/kg (Stigter, Env.
Poll. 2000). L’arsenico contenuto nel carbone mediamente non è superiore
a 5.000 μg/kg, ma può arrivare fino a 35.000.000 di μg/kg secondo la
provenienza (Stigter, Env. Poll. 2000); -
emissioni nell’ambiente di arsenico, in seguito alla combustione del carbone presso la
centrale di Torre Valdaliga Nord, sono dichiarate, anche se nei limiti di
legge, nella trasmissione degli elementi integrativi ai fini del riesame
dell’autorizzazione unica n. 55/02/2003, del 24/12/2003, limitatamente agli
aspetti inerenti l’autorizzazione integrata ambientale. CONSIDERATO che nel rispetto del DL 3 agosto 2007, n. 152 e sue Modifiche
ed Integrazioni, DL 26 giugno 2008, n. 120, in attuazione della direttiva
2004/107/CE relativa all'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi
policiclici aromatici nell'aria ambiente, nel comprensorio di Civitavecchia
l’arsenico avrebbe dovuto e dovrebbe essere monitorizzato. I dati ottenuti
avrebbero dovuto e dovrebbero essere messi regolarmente a disposizione del
pubblico. CONSIDERATO
INOLTRE -
che
il rischio di avere un cancro ai polmoni, al fegato, all’intestino, alla
vescica, alla pelle ed al rene (US EPA 2003: Risk based concentration
tables, riportato nella Relazione Istruttoria della V.I.A.) è di 1 caso
su 1.000.000 per ogni 0.4 nanogrammi per metro cubo di aria; -
che
l’arsenico ha effetti acuti quali: irritazione locale: pelle, occhi,
mucose; se inalati: tosse, dispnea, dolori al torace, laringite, bronchite,
danni all’apparato respiratorio; se ingeriti: debolezza, disturbi gastro-intestinali,
crampi muscolari, cianosi, coma, convulsioni, paralisi, morte; neuropatie
periferiche, epato e nefrotossicità (UNEP/ILO/WHO. EHC 224. Arsenic and Arsenic
Compounds); -
che
l’arsenico ha effetti cronici quali: congiuntivite faringite, ulcerazione
e perforazione del setto nasale, iperpigmentazione e sensibilizzazione cutanea,
ipercheratosi, disturbi respiratori, anemia, disturbi ematopoietici, danni
cardiovascolari, neuropatie periferiche, diabete (UNEP/ILO/WHO. EHC 224.
Arsenic and Arsenic Compounds); -
che
recenti studi hanno messo in evidenza che l’arsenico, anche a dosi molto
basse quali quelle presenti nell’acqua potabile, rappresenta una
importante minaccia per la salute delle popolazioni (Hamilton, EHP,
10/2007). Dosi molto basse di arsenico hanno effetti negativi su recettori
ormonali fondamentali quali quelli dell’acido retinoico e degli ormoni
tiroidei (Bodwell, JCRT, 12/2006). In passato era già stata provata la
possibilità di questi effetti negativi sui recettori degli estrogeni e del testosterone.
I recettori cellulari ormonali ricevono dei segnali specifici dagli ormoni ed
innescano una risposta cellulare indispensabile per la vita. L’arsenico è
capace di interferire negativamente sull’attività recettoriale ormonale
(endocrine disruptors) e minare un normale sviluppo dell’essere umano; -
che l’esposizione all’arsenico durante la gravidanza può causare dei
cambiamenti nell’espressione genetica che possono condurre al cancro e ad altre
malattie croniche anche dopo decenni (Ruchirawat, PLoS Genetics, 11/2009); -
che nell’ottobre 2006, presso
questa Procura, è stato presentato un esposto da parte di comitati e cittadini sull’obbligo
dello screening per l’arsenicosi cronica in tutti coloro che avevano lavorato,
lavoravano e che avrebbero lavorato nell’area di Sant’Agostino, per la presenza
di arsenico nell’ambiente, nel rispetto del D.L 626 in relazione
all’obbligo del controllo in tutti i lavoratori a rischio di esposizione ai
carcinogeni; i
sottoscritti VOLGONO
ISTANZA al Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Civitavecchia di verificare se nei fatti esposti
ricorrano ipotesi di reato. In caso affermativo, di procedere nei
confronti dei responsabili anche con provvedimenti di natura cautelare a tutela
della salute della popolazione e dell’ambiente e per ripristinare la legalità
eventualmente violata. Chiedono di
essere avvertiti di eventuali richieste di archiviazione per esperire i rimedi
consentiti dal codice di procedura penale. Coordinamento
Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (CNCMAS ? sez.
Lazio) Associazione
Italiana dei Medici per L'ambiente (ISDE - International Society of Doctors for
the Environment - sez. Alto Lazio) Civitavecchia,
lì 09/03/2009 |
Allegato Rimosso
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