[Stampa] Congo, Amnesty: catastrofe in vista, se le truppe delle Nazioni Unite non saranno rinforzate



COMUNICATO STAMPA
CS141-2008

AMNESTY INTERNATIONAL: CATASTROFE IN VISTA NELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA
DEL CONGO SE LE TRUPPE DELLE NAZIONI UNITE NON SARANNO RINFORZATE

Amnesty International ha dichiarato oggi che la situazione nella regione
orientale della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) rischia di
trasformarsi in una catastrofe umanitaria, a meno che la forza di
peacekeeping delle Nazioni Unite (Monuc) non riceva rinforzi adeguati a
proteggere i civili.

'Sollecitiamo il Consiglio di sicurezza a fornire immediata assistenza
alle truppe Onu, sotto forma di ulteriore personale, supporto aereo e
altro equipaggiamento. Solo cosi' sara' possibile interrompere gli
attacchi dei gruppi armati contro la popolazione civile e rafforzare
l'embargo Onu sull'Rdc, coerentemente col mandato attuale della Monuc' -
ha dichiarato Tawanda Hondora, vicedirettore del Programma Africa di
Amnesty International.

La crisi umanitaria e dei diritti umani nella regione orientale dell'Rdc
si e' acuita all'inizio del mese, quando il Congresso nazionale per la
difesa del popolo (Cndp), guidato dall'ex generale Laurent Nkunda, ha
lanciato una nuova offensiva contro le forze governative minacciando di
prendere Goma, la capitale della provincia.

L'accordo di pace siglato quest'anno a gennaio non ha fermato il conflitto
nel Nord Kivu. I combattimenti coinvolgono l'esercito regolare congolese
(Fardc), il Cndp dell'ex generale Nkunda, varie milizie locali mayi-mayi e
un altro gruppo armato, le Forze democratiche ruandesi per la liberazione
del Ruanda (Fdlr).

'La comunita' internazionale non deve rimanere a guardare in un momento in
cui il conflitto nell'est del paese rischia di degenerare ai livelli di
violenza del periodo 1998 - 2002, quando morirono tre milioni di persone.
Questa cosa non deve succedere ancora una volta' - ha ammonito Hondora. 'I
leader mondiali devono premere sulle parti in conflitto, specialmente sul
Cndp, e sui governi che possono esercitare influenza, come quello del
Ruanda, per impedire ulteriori vittime civili'.

Anche nella regione dell'Ituri c'e' stata una significativa ripresa della
violenza dei gruppi armati, mentre nel distretto di Haut-Ue'le', nella
provincia orientale, gli attacchi contro i civili e i rapimenti di bambini
da parte dell'Esercito di resistenza del Signore (Lra), il gruppo armato
di opposizione ugandese, si sono intensificati costantemente nell'ultimo
anno.

A causa di questa nuova esplosione di violenza, gli sfollati hanno
superato la cifra di un milione. Intere comunita' sono state sradicate
dalle proprie terre e le peggiori conseguenze le hanno subite donne,
bambini e anziani.

La Monuc ha il mandato di garantire la protezione dei civili, compreso il
personale umanitario, da imminenti minacce di violenza fisica.

Amnesty International sollecita una ferma azione internazionale per
spingere i governi dell'Rdc e del Ruanda a rispettare gli impegni assunti
con la dichiarazione congiunta firmata a Nairobi nel novembre 2007, in
particolare quelli di porre fine alla reciproca propaganda negativa e di
astenersi dal fornire sostegno ai gruppi armati, compresi il Cndp e
l'Fdlr.

'Gli attacchi deliberati o indiscriminati contro i civili o contro i
peacekeeper che stanno svolgendo il proprio dovere di proteggere i civili,
costituiscono crimini di guerra. I civili stanno subendo le conseguenze
peggiori e tutto questo non puo' andare avanti' - ha concluso Hondora.

Amnesty International chiede inoltre a tutte le parti in conflitto di
garantire che le agenzie di soccorso umanitario non siano intralciate
nella fornitura di aiuti umanitari agli sfollati e ai feriti.

Dal 1998 oltre cinque milioni di persone sono morte nel conflitto
dell'Rdc.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 30 ottobre 2008

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
e-mail: press at amnesty.it