Re:[africa] I: Brutte notizie dal Congo diffondete grazie!



Mi sento chiamata in causa! Io penso che i problemi del Congo siano
provocati dagli interessi stranieri. Ma sono convinta anche, dopo 17 anni
che vivo con loro, che SARANNO CAPACI DI TROVARE LE STRATEGIE BASATE SULLA
NON VIOLENZA PER VENIRNE FUORI. Me lo hanno dimostrato qui a Kimbau e a
Kenge.
Sarà assurdo, ma in Congo ho imparato da loro a credere nel futuro e ad
essere ancora ottimista.
Chiara



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> From      : africa-request at peacelink.it
> To          : "Antonella Zarantonello" antozeta at yahoo.it
> Cc          :
> Date      : Tue, 16 Sep 2008 12:36:41 +0000 (GMT)
> Subject : [africa] I: Brutte notizie dal Congo diffondete grazie!
>
> mi permetto di rispondere in merito alle tante iniziative delle quali
> vengo a conoscenza  tramite questo mezzo.
> Sono stato in Congo dal 1969 al 1973, allora Zaire, in qualità di
> assistente tecnico per quelle che poteva essere la loro aeronautica. Vi
> posso assicurare che non sono stato solo a Kinshasa ma l'ho visitato sia
> nelle grandi città che nei villaggi fini a Lubumbasci e fino a Goma, anzi
> sono stato anche a Giseni in Rwanda, come a Matadi, porto fluviale.In
> questi ultimi anni ho avuto modo di seguire l'attività della dottoressa
> Castellani che opera in quel di Kenge con un ospedale per lebbrosi. Per
> quello che ho potuto maturare, come esperienza diretta, mi sento in grado
> ci dire che tutti gli sforzi fatti e che si stanno facendo non produrranno
> alcun risultato positivo senza la volontà dei singoli individui del posto,
> mi riferisci ai congolesi. Non è colpa loro ma solo loro possono risolvere
> i loro problemi, se lo vorranno. Termino pur avendo un'infinità di cosa da
> dire e raccontare. Chi fosse interessato mi contatti, sarò disponibile per
> eventuali confronti.
> Grazie e scusatemi.
> Pasquale Albano
>
>
>
>
>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>>
>> Dai nostri responsabili del  progetto in Congo, ci arrivano purtroppo
>> ancora brutte notizie riguardo la situazione nella zona dove vivono i
>> bambini da noi sostenuti.Suor Mirka ne è testimone..è stata anche
>> qui nel mio paese due anni fa per farci conoscere il progetto in Congo,
>>  e alcuni di voi erano presenti all'incontro... terribile quello che ci
>> scrive..Antonella
>>
>>
>>
>> ---vi mandiamo in allegato una lettera di suor Mirka, coordinatrice
>> dell' equipe locale del progetto "Diritto al futuro" in Congo. E' una
>> lettera tragica, se possibile più di tutte quelle ricevute prima d'ora
>> che già denunciavano le situazioni terribili in cui versa la popolazione
>> della zona di Rutshuru..
>>
>>
>>
>>
>> Cosa possiamo fare ? Questa è una di quelle situazioni in cui
>> probabilmente mandare 10000 euro come abbiamo fatto in settimana non
>> servirà assolutamente a nulla. L' unica cosa è aspettare che passi, come
>> una malattia a cui non c'è rimedio, aspettare che passi e che la gente
>> ricominci a provare a vivere come ha fatto dopo tutte le altre tragiche
>> lettere simili a questa.
>>
>> La nostra identità e pedagogia ci impediscono di stare a guardare e in
>> passato di certo non lo abbiamo fatto, (alcuni di noi hanno addirittura
>> partecipato come osservatori alle elezioni), ma oggi, oggi l'unica cosa
>> è diffondere queste notizie che non arrivano attraverso le vie
>> ufficiali. Sensibilizzare la gente, magra cosolazione per i nostri amici
>> congolesi, ma forse nel lungo periodo servirà a qualcosa... chissà...
>> che frustrazione !!!
>>
>> Questa frustrazione rappresenta l' antitesi a tutto quel movimento di
>> idee e di agire, seppur a volte disordinato, che riconosco nella nostra
>> associazione. Rappresenta ciò contro cui lottiamo tutti i giorni e cioè
>> l' idea che l' unica cosa da fare è aspettare poichè tanto non c'è un
>> rimedio... rappresenta ciò contro cui lottiamo tutti i giorni, ma forse
>> oggi ha vinto lei.
>>
>>  E allora teniamocela per qualche giorno questa sensazione di impotenza
>> sconfinata, magari ci permetterà almeno di capire meglio, prima di
>> tornare a lottare,  la disperazione di chi in Congo sperimenta sulla
>> propria pelle una situazione terribile, senza riuscire, pur provandoci
>> con ogni sforzo, a fare nulla per cambiarla.
>>
>>
>>
>> Come equipe italiana ci impegnamo comunque a continuare il nostro lavoro
>> per quanto ci è possibile, come abbiamo sempre fatto, nella speranza che
>> un giorno questa guerra finisca.
>>
>>
>> Il gruppo di progetto "Diritto al futuro"
>>
>>
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