[Stampa] Rdc: Amnesty International denuncia la ripresa degli stupri e del reclutamento di bambini soldato



COMUNICATO STAMPA
CS125-2008

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO: AMNESTY INTERNATIONAL DENUNCIA LA
RIPRESA DEGLI STUPRI E DEL RECLUTAMENTO DI BAMBINI SOLDATO

'Per ogni due bambini soldato rilasciati, cinque vengono rapiti e
arruolati', ha affermato oggi Amnesty International in un nuovo rapporto
pubblicato sulla guerra in corso nella provincia del nord Kivu, nell'est
della Repubblica Democratica del Congo.

Tra questi bambini soldato, alcuni vengono nuovamente reclutati dopo
essere stati liberati dai gruppi armati e essersi ricongiunti alle proprie
famiglie.

Secondo Amnesty International, degli ex bambini soldato che erano stati
riuniti alle loro famiglie nel nord Kivu nell'ambito del programma
nazionale di smobilitazione, circa la meta' sarebbero stati reclutati di
nuovo dai gruppi armati.

'Proprio la loro precedente esperienza nei gruppi armati rende questi
bambini reclute di gran valore e li espone a maggiori rischi' ha
dichiarato Andrew Philip, esperto di Repubblica Democratica del Congo di
Amnesty International, che ha raccolto testimonianze oculari nella
regione. 'Piu' hanno esperienza, piu' sono a rischio di essere reclutati
di nuovo. In questo caso, l'esperienza puo' essere mortale'.

Il rapporto rivela la portata dei continui abusi sessuali e psicologici
subiti da donne e bambini nel conflitto, a dispetto dell'impegno del
governo e dei gruppi armati a porre fine a queste atrocita'.

I bambini soldato che provano a fuggire vengono uccisi o torturati, in
alcuni casi alla presenza di altri bambini, per dissuadere questi ultimi
dal fare lo stesso tentativo.

Un ex bambino soldato ha riferito ad Amnesty International di come due
giovani siano stati picchiati fino alla morte in sua presenza e di altri
coetanei 'come lezione per tutti affinche' non scappassero'.

'[I ragazzi] sono stati fatti uscire da una buca nel terreno e presentati
agli altri durante una sessione di addestramento. [Un altro comandante del
gruppo armato] ha ordinato di ucciderli. Due soldati e un capitano li
hanno spinti nel fango. Stanchi di colpirli con i calci.. li hanno
picchiati con bastoni di legno. La punizione e' durata 90 minuti, finche'
sono morti'.

Altri bambini soldato, catturati dall'esercito della Repubblica
Democratica del Congo in quanto sospettati di appartenere ai gruppi
armati, hanno riferito di aver subito maltrattamenti e torture durante la
detenzione.

Ma non sono solo i bambini a subire gravi violazioni nelle zone orientali
della Repubblica Democratica del Congo.

'La situazione nel nord Kivu e' sconvolgente' ha detto Andrew Philip. 'I
gruppi armati e le forze governative continuano a violentare donne e
ragazze. Vengono violentate persino le bambine e le anziane, alcune hanno
subito stupri di gruppo. La cosa che inquieta particolarmente e' che le
violenze vengono commesse in pubblico, alla presenza dei familiari,
compresi i bambini.'

Una 16enne sopravvissuta allo stupro ha riferito di essere stata rapita da
due giovani ufficiali dell'esercito e tenuta prigioniera in un campo
militare nel nord Kivu per diversi giorni prima di essere rilasciata. Nel
campo, e' stata violentata da un ufficiale.

'Gli altri agenti e soldati nel campo non sembravano preoccuparsi ne'
occuparsene', ha detto ad Amnesty International. Ora soffre di flashback e
persistenti mal di testa.

Nel suo rapporto, Amnesty International rivolge una serie di
raccomandazioni ai gruppi armati, al governo e alla comunita'
internazionale affinche' agiscano per porre fine alle violazioni dei
diritti umani. Le raccomandazioni includono la richiesta ai gruppi armati
di rilasciare immediatamente tutti i bambini reclutati con la forza e di
adottare misure per porre fine alla violenza sessuale.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 29 settembre 2008


Ulteriori informazioni
Nell' 'Atto di impegno' firmato il 23 gennaio 2008, i gruppi armati che
operano nel nord Kivu si sono impegnati a porre fine a uccisioni, stupri e
torture di civili e al reclutamento dei bambini soldato.

A causa della ripresa dei combattimenti, lo scorso 28 agosto, 100.000
nuovi sfollati si sono aggiunti al milione di persone gia' costrette a
lasciare la regione.


Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
e-mail: press at amnesty.it