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Torna Sbilanciamoci! - A Torino, dal 4 al 6 settembre
- Subject: Torna Sbilanciamoci! - A Torino, dal 4 al 6 settembre
- From: "Agenzia Metamorfosi" <metamorfosi at gmail.com>
- Date: Mon, 25 Aug 2008 15:48:37 +0200
A Torino dal 4 al 6 settembre la VI edizione del Forum di Sbilanciamoci!
Un bel lavoro! Torna 'L'impresa di un'economia diversa'
Protagonisti i diritti dei lavoratori: 50 relatori, sei plenarie e 10 workshop
Cari amici, nel segnalarvi l'articolo di Giulio Marcon uscito ieri su "il Manifesto", vi ricordiamo che fra pochi giorni si terrà a Torino la sesta edizione del Forum 'L'impresa di un'economia diversa', che si terrà a Mirafiori (Torino) dal 4 al 6 settembre organizzato dalla campagna Sbilanciamoci!. "Un bel lavoro - Diritti, economia di giustizia, imprese responsabili", è il titolo dell'edizione di quest'anno, dedicata al tema del lavoro in un modello di sviluppo fondato sempre più sulla precarizzazione, l'assenza di diritti, lo sfruttamento delle risorse umane e naturali.
Buona lettura!
Informazioni: 338/7718111 - http://www.sbilanciamoci.org - forum at sbilanciamoci.org
Iscrizioni: http://www.sbilanciamoci.org/index.php?option=com_iscrizione
Con la collaborazione di: Arcoiris Tv, Valori, Hiroshima mon amour, Cascina Roccafranca, Redattoresociale, La Nuova Ecologia, Ecoradio, Radiopopolare radioflash, il Manifesto
Un programma sociale minimo
Giulio Marcon
Da settembre è necessario riaprire il cantiere del rapporto tra movimenti, società civile e politica. A partire dai contenuti e dalle scadenze che ci troviamo immediatamente di fronte: tra questi la legge finanziaria e di bilancio e gli altri provvedimenti di politica economica e sociale in agenda. Appena alle spalle abbiamo i provvedimenti del governo che con una manovra finanziaria triennale di segno regressivo (e con un orribile decreto sulla sicurezza) ha pesantemente spinto a destra le politiche economiche, sociali ed ambientali. La finanziaria e la legge di bilancio che si annunciano sembrano confermare e accentuare questa tendenza.
In questi provvedimenti troviamo la summa della politica del governo: le grandi opere e le centrali nucleari, la politica securitaria e la riduzione dei diritti sociali, l'attacco alla scuola pubblica e le privatizzazioni dei servizi pubblici locali. Ribattere colpo su colpo con la protesta e la mobilitazione e costruire una organica piattaforma programmatica e politica alternativa sono parti essenziali di un unico impegno che deve prendere corpo nel prossimo autunno. Impegno che nei movimenti e nelle associazioni deve avere come fondamento quell'autonomia politica del sociale che interloquendo con i partiti e le istituzioni è in grado di darsi una propria soggettività politica, capace di identità e auto-organizzazione. A maggior ragione di fronte ad una profonda crisi del sistema politico e dei partiti drammaticamente terremotati dal disastro delle elezioni. Il forum di Sbilanciamoci - che si tiene a Torino dal 4 al 6 settembre - ha come obiettivo di essere uno dei cantieri di questo dibattito e dell'elaborazione di proposte e di una piattaforma comuni per politiche economiche, sociali ed ambientali alternative. Gli spazi in Parlamento sono ristrettissimi, i margini quasi inesistenti, ma vale la pena provarci. Sarà comunque utile capire quali canali di comunicazione si possono aprire con il sindacato e con i partiti dell'opposizione per costruire terreni comuni di impegno e di mobilitazione. Si tratta di ipotesi non scontate: infatti sul tema generale del modello di sviluppo o su quello più specifico della politica fiscale, ci sono anche differenze più o meno profonde con tutti questi soggetti. Ma vale la pena incontrarsi e confrontarsi per costruire un «programma minimo» comune, un'agenda di pochi punti sui quali concentrare (ciascuno con la propria autonomia e la propria identità) l'iniziativa e la mobilitazione nei prossimi mesi. Ci sono alcuni rischi concreti all'orizzonte: la ripresa di una politica estera e militare aggressiva, l'accentuazione dell'impoverimento e delle diseguaglianze sociali, la derubricazione compassionevole del welfare, la privatizzazione dei beni e dei servizi pubblici, la cancellazione di importanti diritti civili, la devastazione del territorio. A questi rischi è necessario contrapporre una risposta corale. Il Forum di Torino vuole essere un contributo nella direzione di una ripresa dell'iniziativa delle associazioni e dei movimenti su questi temi. Scenario anche questo non scontato, considerate le difficoltà della ripresa di una mobilitazione unitaria e delle tante contraddizioni che allignano anche in una parte della società civile: collateralismo, antipolitica, autosufficienza, furbizia corporativa. Ritessere pazientemente i fili del dialogo e del confronto, della costruzione di contenuti e programmi è però il modo per movimenti e associazioni per riprendere la strada di un comune impegno politico e civile di fronte alla possibile deriva autoritaria e antisociale del paese.
Protagonisti i diritti dei lavoratori: 50 relatori, sei plenarie e 10 workshop
Cari amici, nel segnalarvi l'articolo di Giulio Marcon uscito ieri su "il Manifesto", vi ricordiamo che fra pochi giorni si terrà a Torino la sesta edizione del Forum 'L'impresa di un'economia diversa', che si terrà a Mirafiori (Torino) dal 4 al 6 settembre organizzato dalla campagna Sbilanciamoci!. "Un bel lavoro - Diritti, economia di giustizia, imprese responsabili", è il titolo dell'edizione di quest'anno, dedicata al tema del lavoro in un modello di sviluppo fondato sempre più sulla precarizzazione, l'assenza di diritti, lo sfruttamento delle risorse umane e naturali.
Buona lettura!
Informazioni: 338/7718111 - http://www.sbilanciamoci.org - forum at sbilanciamoci.org
Iscrizioni: http://www.sbilanciamoci.org/index.php?option=com_iscrizione
Con la collaborazione di: Arcoiris Tv, Valori, Hiroshima mon amour, Cascina Roccafranca, Redattoresociale, La Nuova Ecologia, Ecoradio, Radiopopolare radioflash, il Manifesto
Un programma sociale minimo
Giulio Marcon
Da settembre è necessario riaprire il cantiere del rapporto tra movimenti, società civile e politica. A partire dai contenuti e dalle scadenze che ci troviamo immediatamente di fronte: tra questi la legge finanziaria e di bilancio e gli altri provvedimenti di politica economica e sociale in agenda. Appena alle spalle abbiamo i provvedimenti del governo che con una manovra finanziaria triennale di segno regressivo (e con un orribile decreto sulla sicurezza) ha pesantemente spinto a destra le politiche economiche, sociali ed ambientali. La finanziaria e la legge di bilancio che si annunciano sembrano confermare e accentuare questa tendenza.
In questi provvedimenti troviamo la summa della politica del governo: le grandi opere e le centrali nucleari, la politica securitaria e la riduzione dei diritti sociali, l'attacco alla scuola pubblica e le privatizzazioni dei servizi pubblici locali. Ribattere colpo su colpo con la protesta e la mobilitazione e costruire una organica piattaforma programmatica e politica alternativa sono parti essenziali di un unico impegno che deve prendere corpo nel prossimo autunno. Impegno che nei movimenti e nelle associazioni deve avere come fondamento quell'autonomia politica del sociale che interloquendo con i partiti e le istituzioni è in grado di darsi una propria soggettività politica, capace di identità e auto-organizzazione. A maggior ragione di fronte ad una profonda crisi del sistema politico e dei partiti drammaticamente terremotati dal disastro delle elezioni. Il forum di Sbilanciamoci - che si tiene a Torino dal 4 al 6 settembre - ha come obiettivo di essere uno dei cantieri di questo dibattito e dell'elaborazione di proposte e di una piattaforma comuni per politiche economiche, sociali ed ambientali alternative. Gli spazi in Parlamento sono ristrettissimi, i margini quasi inesistenti, ma vale la pena provarci. Sarà comunque utile capire quali canali di comunicazione si possono aprire con il sindacato e con i partiti dell'opposizione per costruire terreni comuni di impegno e di mobilitazione. Si tratta di ipotesi non scontate: infatti sul tema generale del modello di sviluppo o su quello più specifico della politica fiscale, ci sono anche differenze più o meno profonde con tutti questi soggetti. Ma vale la pena incontrarsi e confrontarsi per costruire un «programma minimo» comune, un'agenda di pochi punti sui quali concentrare (ciascuno con la propria autonomia e la propria identità) l'iniziativa e la mobilitazione nei prossimi mesi. Ci sono alcuni rischi concreti all'orizzonte: la ripresa di una politica estera e militare aggressiva, l'accentuazione dell'impoverimento e delle diseguaglianze sociali, la derubricazione compassionevole del welfare, la privatizzazione dei beni e dei servizi pubblici, la cancellazione di importanti diritti civili, la devastazione del territorio. A questi rischi è necessario contrapporre una risposta corale. Il Forum di Torino vuole essere un contributo nella direzione di una ripresa dell'iniziativa delle associazioni e dei movimenti su questi temi. Scenario anche questo non scontato, considerate le difficoltà della ripresa di una mobilitazione unitaria e delle tante contraddizioni che allignano anche in una parte della società civile: collateralismo, antipolitica, autosufficienza, furbizia corporativa. Ritessere pazientemente i fili del dialogo e del confronto, della costruzione di contenuti e programmi è però il modo per movimenti e associazioni per riprendere la strada di un comune impegno politico e civile di fronte alla possibile deriva autoritaria e antisociale del paese.
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