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Re: [africa] aderisco all' APPELLO
- Subject: Re: [africa] aderisco all' APPELLO
- From: santina giuliana mungari <giuliana.mungari at studenti.unimi.it>
- Date: Wed, 28 May 2008 15:31:07 +0200
- Priority: normal
Aderisco all'Appello
Giuliana Mungari, 26 anni, studentessa ed operatrice multiculturale
----- Messaggio Originale -----
Da: "m.piantadosi at libero.it" <m.piantadosi at libero.it>
Data: Mercoledi', Maggio 28, 2008 1:31 pm
Oggetto: [africa] aderisco all' APPELLO
A: africa <africa at peacelink.it>
Cc: miramaglia <miramaglia at arci.it>
> aderisco all'appello qui sotto
> Marco Piantadosi, 25 anni, Asti, impiegato e studente
>
>
> ---------- Initial Header -----------
>
> >From : africa-request at peacelink.it
> To :
> africa at peacelink.itCc : lecce_cittaplurale at yahoogroups.com, dw-intercultura at yahoogroups.com
> Date : Wed, 28 May 2008 10:24:02
> +0200 (CEST)
> Subject : [africa] APPELLO
>
>
>
>
>
>
>
> >
> >
> > PREGO FAR CIRCOLARE E RACCOGLIERE ADESIONI.-
> > -----------------------------------------------
> >
> > Siamo
> > persone – storici, giuristi, antropologi, sociologi, filosofi,
> > operatori culturali– che da tempo si occupano di
> razzismo. Il nostro
> > vissuto, i nostri studi e la nostra esperienza professionale
> ci hanno
> > condotto ad analizzare i processi di diffusione del
> pregiudizio razzista e
> > i meccanismi di attivazione del razzismo di massa. Per questo
> destano in
> > noi vive preoccupazioni gli avvenimenti di questi giorni
> – le
> > aggressioni agli insediamenti rom, le deportazioni, i roghi
> degenerati in
> > veri e propri pogrom – e le gravi misure preannunciate
> dal governo
> > col pretesto di rispondere alla domanda di sicurezza posta da
> una parte
> > della cittadinanza. Avvertiamo il pericolo che possa accadere
> qualcosa di
> > terribile: qualcosa di nuovo ma non di inedito.
> >
> > La
> > violenza razzista non nasce oggi in Italia. Come nel resto
> > dell’Europa, essa è stata, tra Otto e Novecento, un
> > corollario della modernizzazione del Paese. Negli ultimi
> decenni è
> > stata alimentata dagli effetti sociali della globalizzazione,
> a cominciare
> > dall’incremento dei flussi migratori e dalle conseguenze degli
> > enormi differenziali salariali. Con ogni probabilità, nel
> corso di
> > questi venti anni è stata sottovalutata la gravità di taluni
> > fenomeni. Nonostante ripetuti allarmi, è stato banalizzato il
> > diffondersi di mitologie neo-etniche e si è voluto ignorare il
> > ritorno di ideologie razziste di chiara matrice nazifascista.
> Ma oggi si
> > rischia un salto di qualità nella misura in cui tendono a
> saltare i
> > dispositivi di interdizione che hanno sin qui impedito il
> riaffermarsi di
> > un senso comune razzista e di pratiche razziste di massa.
> >
> > Gli
> > avvenimenti di questi giorni, spesso amplificati e distorti
> dalla stampa,
> > rischiano di riabilitare il razzismo come reazione legittima a
> > comportamenti devianti e a minacce reali o presunte. Ma qualora
> > nell’immaginario collettivo il razzismo cessasse di
> apparire una
> > pratica censurabile per assumere i connotati di un «nuovo
> > diritto», allora davvero varcheremmo una soglia cruciale, al di
> > là della quale potrebbero innescarsi processi non più
> > governabili.
> >
> > Vorremmo che questo allarme venisse raccolto da
> > tutti, a cominciare dalle più alte cariche dello Stato, dagli
> > amministratori locali, dagli insegnanti e dagli operatori
> > dell’informazione. Non ci interessa in questa sede la polemica
> > politica. Il pericolo ci appare troppo grave, tale da porre a
> repentaglio> le fondamenta stesse della convivenza civile, come
> già accadde nel
> > secolo scorso – e anche allora i rom furono tra le
> vittime designate
> > della violenza razzista. Mai come in questi giorni ci è apparso
> > chiaro come avesse ragione Primo Levi nel paventare la possibilità
> > che quell’atroce passato tornasse.
> >
> >
> > Marco Aime,
> > Rita Bernardini, Alberto Burgio, Carlo Cartocci, Tullia
> Catalan, Enzo
> > Collotti, Alessandro Dal Lago, Giuseppe Di Lello, Angelo
> D’Orsi,> Giuseppe Faso, Mercedes Frias, Gianluca
> Gabrielli, Clara Gallini, Pupa
> > Garribba, Francesco Germinario, Patrizio Gonnella, Gianfranco
> Laccone,> Maria Immacolata Macioti, Brunello Mantelli, Giovanni
> Miccoli, Giuseppe
> > Mosconi, Grazia Naletto, Michele Nani, Salvatore Palidda,
> Marco Perduca,
> > Pier Paolo Poggio, Carlo Postiglione, Enrico Pugliese,
> Annamaria Rivera,
> > Rossella Ropa, Emilio Santoro, Katia Scannavini, Renate Siebert,
> > Gianfranco Spadaccia, Elena Spinelli, Diacono Todeschini, Nicola
> > Tranfaglia, Fulvio Vassallo Paleologo, Barbara Valmorin,
> Danilo Zolo.
> >
> > Filippo Miraglia
> >
> > Responsabile Immigrazione ARCI
> > Via dei monti di pietralata 16
> > 00151 Roma+
> >
> > tel.
> > +39.3484410860
> > e mail miraglia at arci.it
> >
> >
> >
>
>
> --
> Mailing list Africa dell'associazione PeaceLink.
> Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI:
> http://www.peacelink.it/mailing_admin.htmlArchivio messaggi:
> http://lists.peacelink.it/africaSi sottintende l'accettazione
> della Policy Generale:
> http://web.peacelink.it/policy.html
>
>
----- Messaggio Originale -----
Da: "m.piantadosi at libero.it" <m.piantadosi at libero.it>
Data: Mercoledi', Maggio 28, 2008 1:31 pm
Oggetto: [africa] aderisco all' APPELLO
A: africa <africa at peacelink.it>
Cc: miramaglia <miramaglia at arci.it>
> aderisco all'appello qui sotto
> Marco Piantadosi, 25 anni, Asti, impiegato e studente
>
>
> ---------- Initial Header -----------
>
> >From : africa-request at peacelink.it
> To :
> africa at peacelink.itCc : lecce_cittaplurale at yahoogroups.com, dw-intercultura at yahoogroups.com
> Date : Wed, 28 May 2008 10:24:02
> +0200 (CEST)
> Subject : [africa] APPELLO
>
>
>
>
>
>
>
> >
> >
> > PREGO FAR CIRCOLARE E RACCOGLIERE ADESIONI.-
> > -----------------------------------------------
> >
> > Siamo
> > persone – storici, giuristi, antropologi, sociologi, filosofi,
> > operatori culturali– che da tempo si occupano di
> razzismo. Il nostro
> > vissuto, i nostri studi e la nostra esperienza professionale
> ci hanno
> > condotto ad analizzare i processi di diffusione del
> pregiudizio razzista e
> > i meccanismi di attivazione del razzismo di massa. Per questo
> destano in
> > noi vive preoccupazioni gli avvenimenti di questi giorni
> – le
> > aggressioni agli insediamenti rom, le deportazioni, i roghi
> degenerati in
> > veri e propri pogrom – e le gravi misure preannunciate
> dal governo
> > col pretesto di rispondere alla domanda di sicurezza posta da
> una parte
> > della cittadinanza. Avvertiamo il pericolo che possa accadere
> qualcosa di
> > terribile: qualcosa di nuovo ma non di inedito.
> >
> > La
> > violenza razzista non nasce oggi in Italia. Come nel resto
> > dell’Europa, essa è stata, tra Otto e Novecento, un
> > corollario della modernizzazione del Paese. Negli ultimi
> decenni è
> > stata alimentata dagli effetti sociali della globalizzazione,
> a cominciare
> > dall’incremento dei flussi migratori e dalle conseguenze degli
> > enormi differenziali salariali. Con ogni probabilità, nel
> corso di
> > questi venti anni è stata sottovalutata la gravità di taluni
> > fenomeni. Nonostante ripetuti allarmi, è stato banalizzato il
> > diffondersi di mitologie neo-etniche e si è voluto ignorare il
> > ritorno di ideologie razziste di chiara matrice nazifascista.
> Ma oggi si
> > rischia un salto di qualità nella misura in cui tendono a
> saltare i
> > dispositivi di interdizione che hanno sin qui impedito il
> riaffermarsi di
> > un senso comune razzista e di pratiche razziste di massa.
> >
> > Gli
> > avvenimenti di questi giorni, spesso amplificati e distorti
> dalla stampa,
> > rischiano di riabilitare il razzismo come reazione legittima a
> > comportamenti devianti e a minacce reali o presunte. Ma qualora
> > nell’immaginario collettivo il razzismo cessasse di
> apparire una
> > pratica censurabile per assumere i connotati di un «nuovo
> > diritto», allora davvero varcheremmo una soglia cruciale, al di
> > là della quale potrebbero innescarsi processi non più
> > governabili.
> >
> > Vorremmo che questo allarme venisse raccolto da
> > tutti, a cominciare dalle più alte cariche dello Stato, dagli
> > amministratori locali, dagli insegnanti e dagli operatori
> > dell’informazione. Non ci interessa in questa sede la polemica
> > politica. Il pericolo ci appare troppo grave, tale da porre a
> repentaglio> le fondamenta stesse della convivenza civile, come
> già accadde nel
> > secolo scorso – e anche allora i rom furono tra le
> vittime designate
> > della violenza razzista. Mai come in questi giorni ci è apparso
> > chiaro come avesse ragione Primo Levi nel paventare la possibilità
> > che quell’atroce passato tornasse.
> >
> >
> > Marco Aime,
> > Rita Bernardini, Alberto Burgio, Carlo Cartocci, Tullia
> Catalan, Enzo
> > Collotti, Alessandro Dal Lago, Giuseppe Di Lello, Angelo
> D’Orsi,> Giuseppe Faso, Mercedes Frias, Gianluca
> Gabrielli, Clara Gallini, Pupa
> > Garribba, Francesco Germinario, Patrizio Gonnella, Gianfranco
> Laccone,> Maria Immacolata Macioti, Brunello Mantelli, Giovanni
> Miccoli, Giuseppe
> > Mosconi, Grazia Naletto, Michele Nani, Salvatore Palidda,
> Marco Perduca,
> > Pier Paolo Poggio, Carlo Postiglione, Enrico Pugliese,
> Annamaria Rivera,
> > Rossella Ropa, Emilio Santoro, Katia Scannavini, Renate Siebert,
> > Gianfranco Spadaccia, Elena Spinelli, Diacono Todeschini, Nicola
> > Tranfaglia, Fulvio Vassallo Paleologo, Barbara Valmorin,
> Danilo Zolo.
> >
> > Filippo Miraglia
> >
> > Responsabile Immigrazione ARCI
> > Via dei monti di pietralata 16
> > 00151 Roma+
> >
> > tel.
> > +39.3484410860
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> >
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> Mailing list Africa dell'associazione PeaceLink.
> Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI:
> http://www.peacelink.it/mailing_admin.htmlArchivio messaggi:
> http://lists.peacelink.it/africaSi sottintende l'accettazione
> della Policy Generale:
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