Missione
incompiuta |
L’Onu non ha uomini ed
elicotteri per il Darfur, ma al summit euroafricano non se ne
parla
Lisbona. La missione di pace dell’Onu in Darfur è
gigantesca, la più grande, 26 mila Caschi blu che dovrebbero fermare quel
che quasi tutto il mondo definisce un genocidio. Ma al momento, a un mese
dall’inizio ufficiale della missione, mancano gli elicotteri (anche per
responsabilità dell’Italia), i mezzi di trasporto e i soldati. E pure la
legittimazione politica non è salda, visto che il presidente sudanese,
Omar Hassan al Bashir, ogni giorno cerca un pretesto per perseguire nel
(finora di successo) boicottaggio. Eppure quello stesso Bashir è stato
invitato al vertice Unione europea-Africa che si tiene a Lisbona nel fine
settimana, il primo da cinque anni, con la promessa che il Darfur non sarà
in agenda. Nel summit delle promesse, Bashir comunque è in buona
compagnia, visto che anche Robert Mugabe, padre-padrone dello Zimbabwe,
accusato di violazione dei diritti umani e delle libertà politiche, nonché
di aver distrutto un paese che si avviava verso lo slancio economico, è
stato invitato a Lisbona, con Bruxelles che ha emendato il divieto di
concedergli il visto votato dalla stessa Unione europea. Il primo ministro
inglese Gordon Brown boicotterà il vertice proprio per la presenza di
Mugabe, e con lui anche i leader di Slovacchia e Repubblica ceca, mentre
il presidente del Consiglio Romano Prodi ci sarà, visto che l’Italia ha
fortemente appoggiato i portoghesi per non lasciare a casa il dittatore
dello Zimbabwe. Unione europea e Nazioni Unite fanno a gara per chi
riesce nella mossa più goffa e imbarazzata. Il Darfur ne è un tragico
esempio. Dopo quattro anni di conflitto etnico, che ha provocato oltre 140
mila morti, il Consiglio di sicurezza ha dato il via libera alla più
massiccia operazione di pace dell’Onu, in collaborazione con l’Unione
africana. Il 28 novembre il responsabile delle operazioni di pace delle
Nazioni Unite, Jean-Marie Guéhenno, ha però cominciato a dire che gli
ostacoli posti dal governo sudanese “potrebbero rendere impossibile
l’operatività della missione”. A un mese dall’arrivo del grosso delle
truppe, non c’è alcuna autorizzazione per i soldati non africani. Bashir
vuole soltanto militari di colore, che però non sono abbastanza. Allora ha
fatto un’eccezione per gli alleati cinesi, che hanno sempre malvisto la
missione in Darfur, e per i pachistani, pure loro musulmani non sempre
moderati. |
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