Darfur: Amnesty accusa il governo sudanese di ostacolare il dispiegamento della forza di peacekeeping Onu / Unione africana



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COMUNICATO STAMPA
CS120-2007

AMNESTY INTERNATIONAL ACCUSA IL GOVERNO SUDANESE DI OSTACOLARE IL
DISPIEGAMENTO DELLA FORZA DI PEACEKEEPING ONU / UNIONE AFRICANA IN DARFUR

Amnesty International ha chiesto oggi al governo sudanese di cessare di
ostacolare il rapido dispiegamento in Darfur dell'Unamid, la Missione
Onu/Unione africana che  entro la fine di dicembre dovrebbe prendere il
posto dell'Amis (Missione dell'Unione africana in Sudan).

In un rapporto diffuso oggi, Amnesty International denuncia i principali
ostacoli e ritardi frapposti dal governo sudanese al dispiegamento
dell'Unamid e stigmatizza l'atteggiamento della comunita' internazionale,
che non offre all'Unamid l'equipaggiamento necessario, come ad esempio
elicotteri militari.

'L'insicurezza che domina in Darfur e' inaccettabile. L'Unamid sta
affrontando la stessa serie di ostacoli, da parte del Sudan, che hanno
reso cosi' debole la presenza dell'Amis' - ha dichiarato Erwin van der
Borght, direttore del Programma Africa di Amnesty International.

L'organizzazione per i diritti umani chiede al governo sudanese di
accettare l'accordo raggiunto tra Unione africana e Nazioni Unite sulla
composizione dell'Unamid, permettere che questa forza sia pienamente
equipaggiata per svolgere interamente il suo mandato (ad esempio, con armi
e mezzi di trasporto aereo e di superficie), garantire completa liberta'
di movimento al suo personale e mettere immediatamente a disposizione gli
spazi per allestire le sue basi' - ha aggiungo van der Borght.

In assenza di un'efficace forza internazionale di peacekeeping, sostiene
Amnesty International, le violazioni dei diritti umani contro la
popolazione civile del Darfur proseguiranno impunite.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 22 ottobre 2007

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Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it






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