Prima che sia troppo tardi
- Subject: Prima che sia troppo tardi
- From: "Pierangelo Monti" <pierangelo.monti at fastwebnet.it>
- Date: Mon, 28 May 2007 01:15:31 +0200
A Ivrea, l'1 giugno ci sarà un incontro con
Mons. Miglio, Sergio Marelli, Don Fabio Corazzina, Piera Gioda, sull'appello dei
Vescovi e ONG ai G8 per i paesi poveri, Campagna Prima che sia troppo
tardi e 40° della Populorum progressio.
Vedere allegato.
In
vista del G8 che si terrà in Germania dal 6 all’8 giugno, una delegazione,
formata da 11 Cardinali e Vescovi di diverse parti del mondo e i presidenti di
importanti Organizzazioni Non Governative, si è recata a Londra, Berlino e Roma
(dal 30 aprile al 4 maggio), per chiedere ai capi di governo Blair, Merkel e
Prodi, il rispetto degli impegni internazionali assunti nei confronti dei paesi
poveri. Al termine la delegazione presieduta dal Card. Maradiaga di Tegucicalpa
(Honduras), rappresentante vaticano presso la Banca Mondiale e il Fondo
Monetario Internazionale, è stata ricevuta ed elogiata dal Papa e dal presidente
della CEI Mons. Bagnasco. La
Dichiarazione presentata ai capi dei paesi ricchi contiene un severo monito, per
l’ingiusta distribuzione dei beni della terra e per il ritardo nel mantenimento
degli impegni presi negli scorsi
vertici internazionali,
nella lotta alla miseria e alla fame che attanaglia oltre
800 milioni di persone.
Infatti gli stati dell’ONU, nella Dichiarazione del Millennio del settembre 2000, si impegnarono entro il 2015 a: 1. Sradicare la povertà estrema e la fame 2. Garantire l'educazione primaria universale 3. Promuovere la parità dei sessi e l'autonomia delle donne 4. Ridurre la mortalità infantile 5. Migliorare la salute materna 6. Combattere l'HIV/AIDS, la malaria ed altre malattie 7. Garantire la sostenibilità ambientale 8. Sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo Ora che è trascorso
metà del tempo previsto, i membri
della delegazione dichiarano di essere: “sconcertati dalla mancanza di
progressi da parte dei Governi del G8 per il mantenimento degli impegni
fissati” e, ricordando le parole del Papa Giovanni Paolo II, ammoniscono: “il mancato adempimento degli impegni con le
nazioni in via di sviluppo costituisce una seria questione morale e mette ancora
più in luce l'ingiustizia delle disuguaglianze esistenti nel
mondo.... Vediamo che in
alcune parti del mondo bambini muoiono per malnutrizione e per mancanza di una
basilare assistenza sanitaria. Vediamo famiglie lacerate perché madri e padri
devono lasciare la loro casa ed il loro Paese nella disperata ricerca di un
miglioramento per i loro cari. Vediamo i piccoli agricoltori e pescatori che col
passare dei secoli guardano impotenti le loro terre che si erodono, le loro
foreste disboscate, i loro bacini inquinati o riempiti con allevamenti
industriali. Vediamo la crescita di quartieri poverissimi nelle grandi metropoli
dove cresce disperazione, violenza e inquietudine. Vediamo intere comunità
costrette a lasciare le loro terre a causa dello sfruttamento
economico. Vediamo in altre
regioni una crescita economica che va oltre le aspettative ed ingenti profitti
per le multinazionali ... Vediamo insieme opulenza e ricchezza materiale e
povertà estrema. Mentre il numero dei milionari e dei miliardari cresce
velocemente, in alcune parti del mondo il numero di persone che vivono in
condizioni di povertà estrema rimane altissimo. Dobbiamo solo menzionare la
enorme discrepanza tra le risorse destinate alle spese militari che hanno
raggiunto gli 824 miliardi di dollari nel 2006 a fronte di un ammontare totale
per gli aiuti allo sviluppo di 75 miliardi di dollari.” L’appello contiene tre richieste precise ai G8:
Il Presidente Prodi nell’incontro con la delegazione riconoscendo la necessità di invertire la tendenza del ruolo internazionale dell’Italia nella lotta alla povertà e all’ingiustizia, ha promesso: “sarà nostro compito primario raggiungere la quota dello 0,7% del PIL per gli aiuti allo sviluppo”; infatti l’Italia è ancora ferma allo 0,2% ed è insolvente verso il Fondo Globale per la Lotta all’Aids, Tbc e malaria. Sergio Marelli, Direttore Generale della FOCSIV (Federazione
organismi cristiani servizio internazionale volontario), unico italiano a
fare parte della delegazione, oltre a Mons. Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea e Presidente della
Commissione C.E.I. per i Problemi Sociali e il Lavoro, la Giustizia e la Pace,
in un comunicato stampa ha
richiamato l’Italia anche a un’altra coerenza: quella di ridurre la
produzione e la vendita di armi al sud del mondo.
Papa Paolo VI 40
anni fa scrisse: “Quando tanti popoli hanno fame, quando tante famiglie
soffrono la miseria, quando tanti uomini vivono immersi nell’ignoranza, quando
restano da costruire tante scuole, tanti ospedali, tante abitazioni degne di
questo nome, ogni sperpero pubblico o privato, ogni spesa fatta per ostentazione
nazionale o personale, ogni estenuante corsa agli armamenti diviene uno scandalo
intollerabile. Noi abbiamo il dovere di denunciarlo. Vogliano i responsabili
ascoltarci prima che sia troppo
tardi.” (Populorum
Progressio,
53) "A 40 anni
dall'appello della Populorum Progressio", ha dichiarato Sergio Marelli,
"è responsabilità di tutti i cristiani ripartire da quell'appello, purtroppo
ad oggi ancora disatteso, per cambiare noi stessi e fare del nostro cambiamento
lo strumento di pressione sulla politica, che ancora manifesta sordità e miopia
non riconoscendo come urgente la lotta contro la povertà nel mondo. È necessaria
un'assunzione di responsabilità da parte del nostro Governo e dei leader dei
paesi del G8 per attuare politiche concrete e coerenti con gli Obiettivi di
Sviluppo del Millennio". Nonostante
l’iniziativa e le istanze presentate fossero di alto profilo e rientrassero
nella Campagna "Prima che sia troppo tardi", promossa da 16 associazioni
italiane (Azione Cattolica, Pax Christi, Acli, Cisl, Coldiretti, ecc.), in
occasione del 40° anniversario dell’Enciclica di Paolo VI “Populorum
progressio”, i mezzi d’informazione italiani, cattolici e non, hanno dato
all’avvenimento poco risalto o l’hanno del tutto ignorato. Mons.
Arrigo Miglio e Sergio Marelli parleranno a un incontro dal titolo “Prima che
sia troppo tardi”, all’Oratorio s. Giuseppe di Ivrea (TO), venerdì 1 giugno alle
ore 21, incontro nel quale interverrà anche Don Fabio Corazzina, Coordinatore
nazionale di Pax Christi,
sull’Enciclica “Populorum progressio” e la presidente del CISV Piera
Gioda, che spiegherà la Campagna "Prima che sia troppo
tardi”. Pierangelo
Monti |
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