newsletter Anno 5, n. 8 - 1 Maggio 2007
- Subject: newsletter Anno 5, n. 8 - 1 Maggio 2007
- From: "Circolo Africa - Ancona" <segreteria at circoloafrica.org>
- Date: Thu, 3 May 2007 12:29:29 +0200
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Title: NEWSLETTER DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA PER LA CITTADINANZA ATTIVA
NEWSLETTER DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA PER Anno 5, n. 8 - 1 Maggio 2007 A cura di Con la collaborazione di: Gabriele Sospiro (GS) Lena Alex (LA) Radost Peeva (RP) Silvia Sorana (SS) ************************************************************* INDICE 1. CONCORSO FOTOGRAFICO 2. ATTIVITÀ DEL CENTRO 3. FESTA DELL'EUROPA 9
MAGGIO 4. APPIGNANO 23 APRILE 5. GOOGLE EARTH FA UNO ZOOM SUI TERRITORI IN
CONFLITTO 6. ELEZIONI 2007 IN NIGERIA 7. G8-LA GENTE SI MUOVANO 8. LA CLASSIFICA DELLA STRATEGIA DI LISBONA 9. ECONOMIA MIGRANTE DI 10. FESTA DEI POPOLI 2007 **************************************************** 1. CONCORSO FOTOGRAFICO **************************************************** Stiamo organizzando la festa dell’Europa che REGOLE per partecipare al concorso fotografico: si possono inviare al massimo 3 fotografie o foto collage a persona in forma digitale a : evs at circoloafrica.org con oggetto: Immagini a l'Europa Date un titolo a ogni foto scadenza : 7 Maggio Il premio: due notte/tre giorni in un capitale di Europa x due
persone. ************************************************* 2. ATTIVITÀ DEL CENTRO ************************************************* Il Centro di Documentazione
e Ricerca per Per contatti ed eventuali
prenotazioni 071/2072585 (GS) ************************************************************************ 3. FESTA DELL'EUROPA 9 MAGGIO ************************************************************************ PROGRAMMA 17.30 Seminario: Presentazione della Storia europea e del processo dell 'integrazione
della Unione Europea dal titolo “I giovani e l'Europa a 50° anni dal trattato di Roma" Presentazione de i risultati dello Youth Summit Ancona e Roma Presentazione Programmi europei per i giovani Presentazione esperienze dei giovani Discussione aperta 19.30 Mostra fotografica con Aperitivo: Presentazione delle foto del concorso fotografico Premiazione del vincitore del concorso 20.30 Concerto dei gruppi NADESICO e THE FOX 22.00 Party Vj e Dj presso il Thermos Via San Martino 10 organizzato dal per maggiori informazioni contattateci: Vicolo S. Spiridione 5/a 60100 Ancona Tel./Fax: 071 20 72 585 evs at circoloafrica.org ************************************* 4. APPIGNANO 23 APRILE ************************************* Appignano 23 aprile (Ascoli Piceno) sono circa le 23.30 quando un furgone, dopo aver invaso la corsia opposta, investe cinque ragazzi a bordo di tre motorini. Quattro muoiono nell’impatto, il quinto è ricoverato all’ospedale di Ascoli Piceno. L’uomo alla guida del furgone, un 22enne rom, è stato arrestato con l’accusa di omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza. La comunità Rom cui appartiene il giovane che era alla guida del furgone ha abbandonato il campo nelle prime ore successive all’incidente. La reazione violenta ha colpito il campo che, da anni al centro delle polemiche, non era gradito dagli abitanti della zona. Le fiamme hanno distrutto tutto: le baracche di legno e le roulotte, le auto e i furgoni abbandonati dai Rom nella fuga. La sorveglianza delle Forze dell’Ordine, che presidiavano l’accampamento proprio per evitare ritorsioni, era stata allentata in concomitanza con i funerali delle vittime e mentre i vigili del fuoco tentavano di domare l’incendio, un centinaio di persone accorse sul posto, ancora sconvolte dal grave lutto, gridavano frasi come “c’è la crisi idrica, non sprecate l’acqua”. Una reazione così estrema mostra come il ricorso alla giustizia sommaria si presenti come un’alternativa praticabile al potere dello Stato. Ogni qual volta esplode un caso clamoroso riguardante un reato commesso contro le persone, l’opinione pubblica si affretta ad interrogarsi riguardo alla certezza della pena. Tra il 1° luglio 2003 ed il 30 giugno 2004 i delitti per i quali è stata esercitata l'azione penale o si è proceduto alla appena ricordata iscrizione sono stati 2.886.281. Permane ancora assai elevato il numero dei delitti dei quali sono rimasti sconosciuti gli autori. Nel periodo considerato sono stati 2.320.541 (+3,7%), pari all'81% di tutti i delitti denunciati. Sono rimasti ignoti il 95% degli autori di furti (1.414.305), circa il 50% degli omicidi tentati e consumati (3.140) e l'80% delle rapine (52.574). Siffatte percentuali si attestano al 66% se si tiene conto di tutti i delitti esclusi i furti, con un lieve incremento (+4%) rispetto al periodo 1° luglio 2002 – 30 giugno 2003. E' proprio tale impunità che, da un lato, alimenta la delinquenza, dall'altro determina nei cittadini quel senso di insicurezza oggi assai diffuso anche quando riguarda delitti che li colpiscono nei loro beni materiali. La situazione complessiva dell'esecuzione della pena, pur in presenza di lievi miglioramenti per quanto riguarda le attività di stretta competenza della magistratura (ordini di esecuzione e provvedimenti della magistratura di sorveglianza), è sostanzialmente sovrapponibile a quella dello scorso anno. In particolare, il numero dei detenuti presenti negli istituti di pena alla fine del primo semestre del 2004 era di 56.532, rispetto ai 56.403 presenti un anno prima. Prosegue la tendenza virtuosa alla riduzione del numero dei giudicabili rispetto ai definitivi, che sul totale suindicato, al 30 giugno 2004, erano 35.291, pari al 62,5%. Se si escludono i condannati in primo grado ed in appello, i detenuti che non avevano ancora ottenuto una verifica dibattimentale erano 11.839 (circa il 21%). Siamo quindi in una società dove non c’è più la certezza della pena? È dunque lecito poter pensare di sostituirsi allo Stato per far sì che di pena certa ce ne sia almeno una? Queste domande depistano l’opinione pubblica dalla vera domanda che non è tanto se l’autore del reato, qualsiasi esso sia, “paghi” poi la giusta pena. La vera domanda è: il sistema giudiziale e penale italiano assicurano la certezza del recupero? A cosa serve alla società che ai responsabili dei reati sia inflitta la giusta pena e che questi la espino fino alla fine, se poi quando escono sono peggiori di quando sono entrati e continueranno nella loro carriera criminale? In altre parole, la società civile dovrebbe interrogarsi sulla possibilità che “un ladro di polli” una volta scontata la pena esca dal carcere trasformato in “killer”. Ovviamente, qualche portatore di posizioni, come dire, estremiste, potrebbe obiettare che la possibilità di recupero di alcuni individui, spesso identificati in particolari “categorie” non si presenta possibile né tanto meno auspicabile e le soluzioni appaiono dunque definitive. Se invece di società civile si sta parlando, allora il fine che la comunità civile deve perseguire è la prevenzione. Fare in modo, che, quello che è accaduto non riaccada in futuro. Per evitare gli infiniti “déjà vu” la realizzazione della sicurezza sociale si deve intendere come un tentativo di costruire le condizioni per una migliore vivibilità dell'ambiente in cui ci muoviamo; individuare gli aspetti critici che possono arrecare danno all’intera popolazione per rimuoverli. La sicurezza sociale deve agire, in particolare, sulle situazioni di disagio, di emarginazione, proprio per eliminarle, proprio per includere colui che nella situazione attuale appare escluso. (SS) ************************************************** 5. GOOGLE EARTH FA UNO ZOOM SUI TERRITORI IN CONFLITTO ************************************************** Grazie ad un progetto
promosso da Google e dal Museo dell’Olocausto di Washington, le immagini
satellitari della crisi del Darfur sono disponibili per tutti. Basta Google Earth per
essere catapultati negli orrori di questo conflitto. L’intera regione è
disseminata di fiamme rosse che indicano i villaggi distrutti o da fiamme rosse
e gialle che indicano i villaggi gravemente danneggiati. Attraverso lo zoom si
possono vedere dettagliatamente una moltitudine di villaggi devastati. È inoltre possibile avere
accesso a numerosi contributi audio e video che testimoniano gli orrori di un
genocidio che in quattro anni ha provocato almeno 200 mila morti e circa un
milione di feriti. Scopo di questa iniziativa è
sensibilizzare l’opinione pubblica sulla realtà del genocidio che si sta
perpetrando nel Darfur. “Occorre far capire alla gente cosa sia un
genocidio. Normalmente l’opinione pubblica non reagisce come dovrrebbe.
Speriamo così di riuscire a colpire le coscienze” ha spiegato la
direttrice del Museo dell’Olocausto, Sara Bloomfield. Una volta su Google Earth il
viaggio può proseguire in altre zone di conflitto Le immagini del satellite
trasmettono una certa tranquillità in parte dovute alla distanza da terra, in
parte dovute alla mancanza di movimento: in un veloce passaggio sopra Baghdad
o Falluja si può rimanere ingannati dall’apparente normalità. Poi iniziando a muoversi al
di sopra di queste città si iniziano a scorgere dell’aree più scure, come
bruciate, dove stranamente non si riconoscono le sagome delle automobili, aree
deserte, disabitate e si cominciano a definire i contorni degli edifici distrutti,
facilmente identificabili attraverso i residui grigi e polverosi delle macerie.
Ecco i risultati dei bombardamenti e delle devastazioni impresse nel terreno
che pur così lontani appaiono così visibili da migliaia di metri. Poi un passaggio sopra i
Territori Palestinesi, dove questa volta i confini territoriali non sono
contrassegnati dal solito giallo, ma rosso, il rosso di un confine non ancora
certo. Guantanamo Bay, Camp Delta,
e Sami Al Haj prison, le prigioni di massima sicurezza di Guantanamo dove sono
detenuti i sospetti membri di Al- Qaeda. Tre aree desertiche contigue,
delimitate dalle mura di cinta e più in là, altre due aree quadrate. Quello che
colpisce è la mancanza di qualsiasi forma visibile di attività umana nelle
vicinanze e l’estrema geometricità delle strutture. Un insediamento
isolato. Attraverso questa finestra
aperta sull’intero pianeta, la tecnologia offre all’individuo la
possibilità di guardare direttamente, anche se un po’
“dall’alto”, la realtà dei conflitti e gli effetti devastanti
che ne derivano. Risulta, a questo punto,
indispensabile un’osservazione. Il governo statunitense come
quello britannico molto sensibili alla crisi del Darfur, non mostrano però la
stessa attenzione ad altre catastrofi umanitarie. È immaginabile una stessa
eco riservata alla crisi umanitaria in Iraq? Certo è che le immagini
dell’Iraq sono disponibili come quelle del Darfur. Google Earth offre a tutti
la possibilità di poter essere curiosi e di osservare con i propri occhi,
l’importante è voler vedere. www.earth.google.it/download-earth.html (SS) ******************************************** 6. ELEZIONI 2007 IN NIGERIA ******************************************** La Nigeria raggiunge l’indipendenza nel 1960
e la prima costituzione repubblicana è del 1963, pur lasciando il paese
all’interno del Commonwealth. Nel 1966 un colpo di stato organizzato da
differenti gruppi militari porta al potere il generale Ironsi, di origine Ibo,
che però viene assassinato qualche mese più tardi. Gli Ibo, etnia maggioritaria
del paese, diventano quindi vittime di rappresaglie razziali che portano alla
secessione del 1967 e alla creazione della repubblica del Biafra. Nel 1975 un
nuovo colpo di stato porta al potere Murtala Ramat Mohammed che promette un
ritorno rapido alla democrazia, ma viene ucciso e rimpiazzato dal suo secondo:
Olusegun Obasanjo. Nel 1977 è stabilita una nuova costituzione e le prime
elezioni vengono vinte da Shehu Shagari. Il colpo di stato del 1983 fa ripiombare il paese
sotto la dittatura del consiglio militare supremo. Nel 1993, dopo le elezioni
annullate dal governo militare supremo, arriva alla guida dello Stato il
generale Sani Abacha. Alla sua morte precoce, nel 1998, prende il potere Abdulsalami
Abubakar e ristabilisce la costituzione del 1979. Le prime elezioni democratiche sono del 1999 e
portano al potere Olusegun Obasanjo, che viene rieletto anche nelle turbolente
elezioni del 2003. Le elezioni del 14 e del 21 aprile offrono al paese
la prima occasione, dall’indipendenza del 1960, di passare da
un’amministrazione civile ad un'altra nel rispetto della costituzione,
consolidando così la democrazia nigeriana. Il periodo di preparazione di queste elezioni ha
rivelato però delle lacune in materia d’imparzialità a scapito
dell’opposizione e in materia di trasparenza e di rispetto della legge. La prima minaccia al processo elettorale viene dai
tentativi del presidente Obasanjo d’imporre il suo successore escludendo
dalla corsa elettorale un candidato come il vice- presidente Atiku Abubakar
attraverso procedure giudiziarie e accuse di corruzione a fini politici. Ancora più preoccupante per la credibilità delle
elezioni sono gli interessi diretti di Obasanjo sulle finanze della Commissione
Elettorale Nazionale Indipendente e l’influenza diretta sugli alti
responsabili incaricati dell’amministrazione del processo elettorale,
l’utilizzo fatto dei servizi di sicurezza per intimidire
l’opposizione e i dubbi sollevati quanto alla validità delle iscrizioni
degli elettori. Grande favorito, il candidato del PDP (il partito al
potere) Umaru Yar’adua, governatore dello Stato musulmano di Katsina e
sostenuto da Obasanjo, si è dichiarato certo di vincere. Concorrono contro di
lui il generale Muhammad Buhari di “All Nigeria Peoples Party” e
Atiku Abubakar che, escluso dal PDP, si presenta sotto i colori
dell’Action Congress. I nigeriani hanno votato, o tentato di votare,
sabato 21 aprile per eleggere il loro futuro parlamento federale e il prossimo
presidente. Il 23 aprile il presidente della commissione
elettorale nazionale, Maurice Iwu ha annunciato che Umaru Yar’adua,
candidato del partito al potere (PDP) è stato eletto presidente della
repubblica con 24.638.063 voti. Il generale Muhammadu Buhari, candidato
dell’opposizione (ANPP), ha raccolto 6.605.299 suffragi e il vice
presidente Atiku Abubakar 2.637.848 voti. I due principali partiti d’opposizione hanno
deciso di contestare i risultati. L’Unione Europea ha annunciato che tra il 14 e
il 21 aprile almeno 200 persone tra cui poliziotti e candidati sono stati
uccisi nelle violenze elettorali e in un documento, contenente le conclusioni
provvisorie della missione d’osservazione, dichiara che il bilancio
risulta inaccettabile dal punto di vista del processo democratico. Per la Comunità Economica degli Stati
dell’Africa dell’Ovest, l’elezione presidenziale non è stata
“né libera né equa”. Gli osservatori del Commonwealth hanno parlato di
“imperfezioni significative”. Osservatori privati americani dell’Istituto Internazionale
Repubblicano giudicano lo scrutinio meno corretto rispetto alle presidenziali
del 1999 e del 2003. Il presidente eletto prenderà ufficialmente le sue
funzioni il 29 maggio ma di fronte all’ampiezza delle irregolarità, molti
osservatori s’interrogano ormai sulla legittimità del potere del
presidente Umaru Yar’adua. Élections 2007 au Nigeria Devenu indépendant en 1960, la première constitution
républicaine du Nigeria est du 1963, mais laisse le pays dans le Commonwealth.
En 1966 un coup d'État fomenté par différents
groupes militaires amène au pouvoir le général Ironsi, d'origine Ibo, qui est
assassiné quelques mois plus tard. Les Ibos, ethnie majoritaire de l'est du pays, sont
alors victimes de représailles raciales sanglantes qui aboutissent en 1967 à la
sécession de la république du Biafra. En 1975 un coup d'État amène Murtala Ramat Mohammed
au pouvoir qu’il promet un retour rapide à la démocratie, mais il est tué
et remplacé par son second : Olusegun Obasanjo. En 1977 une nouvelle constitution est établie et les
premières élections sont gagnées par Shehu Shagari.
Le coup d'État en 1983 replonge le pays sous la
dictature du conseil militaire suprême. En 1993, après des élections annulées
par le gouvernement militaire, arrive à la tête de l'État le général Sani
Abacha. À sa mort soudaine en 1998, prend le pouvoir Abdulsalami Abubakar et
rétablit la constitution de 1979. Les premières élections démocratiques sont
du 1999 et sont gagnées par Olusegun Obasanjo, qui est réélu lors des
turbulentes élections de 2003. Les élections du 14 e 21 avril offrent au pays la
première occasion depuis l’indépendance en 1960 de passer d’une
administration civile à une autre dans le respect de la constitution,
consolidant ainsi la démocratie au Nigeria. La période de préparation de ces élections a révélé
des lacunes en matière d’impartialité au détriment de l’opposition
ainsi qu’en matière de transparence et de respect de la loi. La première menace à ce processus vient des
tentatives du président Olusegun Obasanjo d’imposer son successeur en
excluant de la course électorale des candidats comme le vice-président Atiku
Abubakar par l’intimidation, par des procédures judiciaires et par des
accusations de corruption à des fins politiques. Encore plus inquiétants pour la crédibilité des
élections sont la mainmise d’Obasanjo sur les finances de la Commission
électorale nationale indépendante (INEC) et son influence directe sur les hauts
responsables en charge de l’administration du processus électoral,
l’utilisation qui est faite des services de sécurité pour intimider
l’opposition et les doutes soulevés quant à la validité de
l’inscription des électeurs. Grand favori, le candidat du PDP (parti au pouvoir),
Umaru Yar'adua, 55 ans, gouverneur de l'Etat musulman de Katsina et adoubé par
M. Obasanjo, s'est déclaré certain de gagner. Face à luil e général Muhammadu Buhari, du All
Nigeria Peoples Party, et Atiku Abubakar qui, exclu du PDP, se présente sous
les couleurs de l'Action Congress. Les Nigérians ont voté,ou tenté de voter, samedi 21
avril pour élire leur futur parlement fédéral et leur prochain président. Le 23 avril le président de la commission électorale
nationale a annoncé que Umaru Yar'adua, gouverneur de l'Etat de Katsina et
candidat du parti au pouvoir (PDP) au Nigeria a été élu président de la
république avec 24.638.063 voix. Le général Muhammadu Buhari, candidat d'opposition
(ANPP), a recueilli 6.605.299 suffrages, et le vice-président Atiku Abubakar
2.637.848 voix. Les deux principaux partis d'opposition ont décidé
de contester les résultats. L’Union européenne a annoncé que entre le 14
et le 21 avril, au moins 200 personnes dont des policiers et des candidats ont
été tuées dans les violences électorales et dans un document contenant les
conclusions provisoires de la mission d’observation, déclare le bilan
inacceptable au regard du respect du processus démocratique. Pour la Communauté économique des Etats de l'Afrique
de l'Ouest, la présidentielle n'a été "ni libre ni équitable". Les observateurs du Commonwealth ont parlé
d'"imperfections significatives". Des observateurs privés américains de l'Institut
international républicain ont jugé quele scrutin a été moins correct que les
présidentielles de 1999 et 2003. Le président élu prendra officiellement ses
fonctions le 29 mai mais face à l'ampleur des irrégularités, certains
observateurs s'interrogent désormais sur la légitimité du futur pouvoir du
président Umaru Yar’adua. (SS) ************************************ 7. G8-LA GENTE SI MUOVANO ************************************ Il G8 si avvicina e ieri hanno iniziato ufficialmente i protesti contro
il meeting dei paesi più industrializzati del mondo. L’incontro si svolge
dal 6 al 8 di giugno a Heiligendamm al Mare Baltico in Germania. Per tutti che
vogliono andare li è importante a sapere che gia nel radio di Nei prossimi newsletter vi aggiornerò più preciso sulla situazione attuale come corrispondente direttamente da Berlino. (LA) ********************************************** 8. ********************************************** È noto come l’Agenda di Lisbona o il
processo di Lisbona è "un'azione" e "un piano di sviluppo"
per l'Unione europea realizzata nel marzo del 2000 dal Consiglio europeo a
Lisbona. I Capi di Stato e di Governo dell’UE furono d'accordo, in questa
riunione, per fare dell'UE “ la più competitiva e dinamica area
geografica basata sulla conoscenza”. Il suo scopo principale è tentare
di aumentare la produttività e ridurre la stagnazione della crescita economica
nell’UE, attraverso l’implementazione di una politica chiara e incisiva. Le aree principali di intervento sono in
primo luogo: l’Innovazione economica, focalizzata su Ricerca e Sviluppo
ed allo stesso tempo sulla protezione dell'ambiente e sul miglioramento della
sua qualità; Modernizzare il modello sociale Europeo investendo nella formazione
e nello sviluppo delle risorse umane e lottando contro l’esclusione
sociale, offrendo maggiori opportunità di lavoro alle donne e agli anziani;
Migliorare le procedure amministrative e legislative negli Stati Membri, e
limitando la burocrazia, affinché si crei una maggiore e più semplice mobilità
per le merci, i servizi e il lavoro offrendo maggiori opportunità di crescita
economica all'interno del mercato Interno. Attraverso questa strategia,
un’economia più forte favorirà la creazione di opportunità di lavoro con
l’ausilio di politiche sociali e ambientali che assicurano un sviluppo
sostenibile e l’inclusione sociale, le quali svilupperanno ulteriormente
la crescita economica. Comunque, può funzionare, se ogni Stato Membro
implementa la politiche necessarie alla realizzazione dello stesso obiettivo. Un esempio di sviluppo pttenuto grazie
alla puntuale implementazione della strategia di Lisbona è la Danimarca. In una
recente ricerca effettuata dal World Economic Forum (WEF), la Danimarca risulta
essere l’economia più dinamica e competitive dell’UE. È il Paese
che ha fatto di più, all’interno dell’UE, per raggiungere gli
obiettivi della Strategia di Lisbona,questo impegna l’unione con riforme
economiche e sociali di vasta portata per il 2010. Questo è l’evidente
risultato a cui mira l’Unione attraverso il piano di Lisbona ed questo
quello che vorrebbe realizzare con tutti i suoi Membri. Sembra che i paesi
Scandinavi sono alla guida nella Tabella di Revisione di Lisbona dell’UE,
da quando la Danimarca è seguita da Finlandia e Svezia in termini di
raggiungimento di obiettivi chiave. Al quarto posto c’è l’Olanda,
seguita da Germania e da Regno Unito, che prende la sesta posizione.
L’italia è in 24esima posizione, poco prima di Polonia, la quale si
attesta all’ultima posizione, la 25esima su 25 membri UE. Bulgaria e Romania, aggiunte nel gennaio
2007, sono comparate con i potenziali membri, poichè la ricerca fu intrapresa
nel 2006. Esse sono dopo il Croazia al 1° posto e la Turchia al 2°. La classificazione è basata su misure
attuate per migliorare aree chiave, come: Innovazione, Ricerca e Sviluppo
(R&S), Liberalizzazioni, sviluppo Sostenibile, inclusione Sociale, Sistemi
di Informazioni, ambiente di Impresa e servizi Finanziari. Il Regno Unito ha avuto maggiori risultati
per le sue ottime prestazioni nei servizi Finanziari. La ragione risiede nel
ruolo di Londra come un maggiore centro finanziari internazionale. Comunque, il
suo posizionamento definitivo è ridotto dalle debolezze nelle aree di
inclusione sociale e dello sviluppo sostenibile. L’Irlanda, classificata
al di sotto della top ten, all’undicesimo posto ha uno dei tre migliori
ambienti di impresa in Europa dovuta alla facilità di intraprendere un business
nel paese, il facile accesso al capitale (attraverso canali come le banche) e
livelli relativamente bassi di burocrazia amministrativa di formalità. Molti
dei paesi che si sono associati all'EU nel maggio del 2004 hanno migliorato le
loro performance rispetto a prima, mentre mettendoli a confronto con molti
paesi membri dell’EU da lunga data, inclusi Estonia, Slovenia ed Ungheria
(classificato rispettivamente 12°, 16° e 17°). Questo mostra come alcuni membri
recenti sono già prossimi al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona rispetto
ai 15 membri originari dell’UE. Tra questi, l'Estonia è il membro più
forte, classificato 12°, per poco al di fuori dalla top ten. La società di
informazioni dell'Estonia è stimata fra le prime cinque in Europa, con un
governo fra i migliori del mondo in termini di offerta di servizi di governo
on-line ed una percentuale di accessi ad internet. Le condizioni
d’impresa dell'Estonia, classificata complessivamente sesta, è
comparativamente un paese dove risulta semplice iniziare un business. Le prestazioni della Grecia e dell’Italia
risultano comparativamente scarse rispetto alle aree chiave e ora si trovano
vicino alla posizione più bassa della graduatoria e al di sotto dei paesi già
membri, eccezione fatta per la Polonia. In Grecia, gli ambiti problematici sono
quelli dell’informazione della società, delle liberalizzazioni e dello
sviluppo sostenibile. In Italia, sono le liberalizzazioni, i servizi
finanziari, le condizioni di impresa e l’inclusione sociale. Gli Stati Uniti ottengono risultati
migliori in media rispetto all’UE. Gli Stati Uniti non hanno risultati
migliori rispetto ai primi sei paesi classificati dell’UE, ma hanno
complessivamente un risultato più alto rispetto alla totalità dei membri
dell’UE. Nel settore dell'innovazione, riconosciuto come strategico per
lo sviluppo economico e per la competitività, gli Stati Uniti hanno il migliore
risultato rispetto a tutti i membri dell’UE. Un altro fatto interessante è che Croazia
e Turchia, membri potenziali dell’UE, hanno risultati migliori in alcuni
settori rispetto ad alcuni paesi già membri dell’UE, come ad esempio la
Polonia. i molto segnano meglio in delle aree che
alcuni dei membri di EU presenti, come la Polonia per esempio. Loro hanno
raggiunto risultati soddisfacenti in alcuni settori chiave e continuano a svilupparli
velocemente. Questo analisi indica che l'EU deve
prestare maggiore attenzione su tre ambiti principali: migliorare il settore
dell’Innovazione e della Ricerca e Sviluppo, sviluppare una più forte
società di informazione e creare un ambito imprenditoriale stimolante che sia
più favorevole all’attività economica privata per tutti i suoi membri. The Lisbon Strategy’s
Review Chart It is also known as the Lisbon
Agenda or the The main areas of impetus are firstly:
Economic Innovation, focusing on Research and Development (R&D) and at the
same time protecting the environment and improving its well being; Modernising
European social model in terms of investing in training and development the
human resources and fighting against social exclusion, providing more job
opportunities for women and elderly; Improving the administrative and
legislative procedures in Member States and limiting beurocracy, so that more
and easier mobility is created for products, services and labour, increasing
the potential of the Internal market. Under the strategy, a stronger economy
will drive job creation in the EU, alongside social and environmental policies
that ensure sustainable development and social inclusion, which will drive
economic growth even further. However, it can only work well, if all Member
States implement needed policies so that they can proceed to reaching the above
goals. One good example of development due to
precise implementation of the The ranking is based on measures taken to
improve key areas, such as: Innovation, Research and Development (R&D),
Liberalisation, Sustainable development, Social inclusion, Information Systems,
Several of the countries that joined the
EU in May 2004 have improved their comparative performance since then, putting
them well ahead of many longer-standing EU members, including The Another interesting fact is that This assessment indicates that the EU must
pay more attention on three main areas: improving environment for Innovation
and R&D, developing a stronger information society and creating a
nourishing enterprise environment that is more manageable for private economic
activities throughout all of its current members. (RP) ****************************************** 9. ECONOMIA MIGRANTE DI ****************************************** Il documentario “economia migrante” di Spostandomi per l’Italia alla ricerca di tasselli che compongano un quadro nitido di questo nuovo fenomeno, raccolgo le testimonianze di enti e istituzioni, raccolgo dati sulle imprese con titolare straniero presenti in Italia, intervisto imprenditori stranieri e società italiane che producono prodotti e servizi per immigrati. Le imprese con titolare straniero negli ultimi anni hanno superato di gran lunga il tasso di crescita delle imprese con titolare italiane. Secondo il Cna , la confederazione nazionale dell’ artigianato e della piccola e media impresa, le aziende con Titolare straniero sono il 5 % delle imprese presenti in Italia: dalle 56.000 imprese del 2003 si è passati alle 130.000 del 2006 con un incremento superiore al 100%. Ma il nuovo immigrato, attraverso il suo lavoro contribuisce
anche alle entrate dello stato italiano, E facile quindi intuire che l’ immigrato diventi anche un cliente redditizio su quale puntare. Come si vede nel servizio, sono molte le aziende italiane e straniere che riconoscono nell’ immigrato un nuovo target di mercato; si va dalle società di telefonia e trasferimento di denaro, passando per case editrici , fino alle aziende alimentari e di abbigliamento specializzate nel settore “etnico”. Di conseguenza appare ragionevole cominciare a rivedere la figura dell’ immigrati in relazione ai cambiamenti in atto e considerarlo a tutti gli effetti parte attiva ed integrante della nostra società. (PS) ********************************** 10. FESTA DEI POPOLI 2007 ********************************** Le riunione per la preparazione e programmazione per la 19°edizione
della festa dei popoli sono iniziate. Quest’anno si svolgerà dal 12 al 14
Luglio come tutti gli anni presso il Forte Altavilla di Pietralacroce di
Ancona. Invitiamo tutti quelli che vogliono darci una mano a organizzare la festa di venire al prossimo appuntamento il 10 Aprile alle ore 21.00, Via Cialdini n° 10 presso la sede del Laboratorio Sociale. Vi aspettiamo numerosi! (LA) *************************************************************************
Il numero 8 di questa newsletter è stato spedito a 10.303 indirizzi,
per segnalazioni e suggerimenti scrivete a segreteria at circoloafrica.org. Il prossimo numero uscirà : il 15 Maggio 2007. ---------------------------------------------------------------------
The number 8 of this newsletter has been sent to 10.303
addresses. For suggestions please contact: via San Spiridione, 5/a 60100 Ancona Italia Tel. +39/071/2072585 Web site: www.circoloafrica.eu **************************************************************************** Nel rispetto della Legge 675/96 sulla privacy, a tutela di persone e
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