Rapporto di Amnesty sull'Egitto: "La nuova legge antiterrorismo non deve rafforzare le sistematiche violazioni dei diritti umani"



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COMUNICATO STAMPA
CS45-2007

RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SULL'EGITTO: 'LA NUOVA LEGGE
ANTITERRORISMO NON DEVE RAFFORZARE LE SISTEMATICHE VIOLAZIONI DEI DIRITTI
UMANI'

In un nuovo rapporto diffuso oggi, Amnesty International ha accusato le
autorita' egiziane di commettere sistematiche violazioni dei diritti umani
in nome della sicurezza nazionale e ha sollecitato il governo a garantire
che la nuova legge antiterrorismo non rafforzi ulteriormente queste
violazioni.

Presentato nel corso di una conferenza stampa al Cairo, il rapporto
'Sistematiche violazioni in nome della sicurezza nazionale' fa seguito
all'allarme lanciato da Amnesty International un mese fa, sul rischio che
le attuali riforme costituzionali e l'annunciata legge antiterrorismo
potessero costituire un'ulteriore minaccia per i diritti umani.

'Migliaia di egiziani sono finiti in prigione in nome della sicurezza;
alcuni di essi sono detenuti da anni senza accusa ne' processo, spesso
nonostante i tribunali ne abbiano ordinato il rilascio; altri ancora sono
stati condannati al termine di processi palesemente iniqui' - ha
dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui, vicedirettore del Programma Medio
Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. 'Il governo egiziano
ha il dovere di proteggere i cittadini e combattere il terrorismo ma, nel
farlo, deve rispettare gli standard fondamentali sui diritti umani e i
suoi obblighi di diritto internazionale. Troppo spesso, non lo ha fatto'.

Il rapporto di Amnesty International denuncia arresti arbitrari,
detenzioni prolungate senza accusa ne' processo, torture e altri
maltrattamenti da parte delle forze di sicurezza, specialmente dei servizi
per le indagini sulla sicurezza dello Stato (Ssi), cui lo stato
d'emergenza, in vigore quasi ininterrottamente da quasi 40 anni,
conferisce ampi poteri. Il rapporto condanna anche il ricorso ai tribunali
speciali militari e di emergenza per processare civili accusati di reati
contro la sicurezza e descrive come inique le loro procedure, che hanno
anche determinato la messa a morte di alcuni imputati.

Secondo il rapporto, l'Egitto e' stato anche una destinazione importante
nella 'guerra al terrore' diretta dagli Usa. Molti cittadini egiziani
sospettati di terrorismo sono stati trasferiti in Egitto da parte degli
Usa e di governi di paesi europei e arabi, nonostante il rischio di
tortura, per essere arrestati e torturati. Il destino di alcuni di essi,
vittime di rendition illegali da parte degli Usa, rimane sconosciuto. La
loro identita', cosi' come le informazioni sul luogo dove sono detenuti,
non sono state rese note.

'Il governo deve fare chiarezza e rendere pubblici il numero, i nomi, le
nazionalita' e l'attuale situazione di tutti i sospetti terroristi che si
trovano in carcere in Egitto a seguito di estradizione, rendition o
ulteriore forma di trasferimento' - ha proseguito Hassiba Hadj Sahraoui.

Il rapporto elenca sei raccomandazioni fondamentali che il governo
dovrebbe attuare per spezzare il ciclo di violazioni dei diritti umani,
tra cui porre fine alle detenzioni segrete e indagare tempestivamente e
adeguatamente su tutte le denunce di tortura.

'La tortura e' ampiamente usata dai funzionari dell'Ssi, da altre agenzie
di sicurezza e dalle forze dell'ordine, ma le inchieste sulle denunce sono
rare e i loro risultati scarsi. Il governo deve rimuovere l'impunita' che
protegge chi tortura in nome dello Stato' - ha aggiunto Hassiba Hadj
Sahraoui.

E' essenziale, sottolinea Amnesty International, che il governo egiziano,
nel momento in cui si appresta a varare nuove norme antiterrorismo,
autorizzi le visite degli esperti Onu in tema di tortura e di contrasto al
terrorismo. Queste visite costituirebbero una chiara indicazione della
volonta' dell'Egitto di rispettare i suoi obblighi internazionali.

Amnesty International, infine, rinnova le proprie preoccupazioni per il
fatto che i recenti emendamenti alla Costituzione e l'imminente
introduzione di una nuova legge antiterrorismo potrebbero aprire la strada
a ulteriori violazioni dei diritti umani. Sebbene la bozza della legge non
sia stata resa pubblica, il governo egiziano ha fatto sapere che si
sarebbe ispirato a leggi simili in vigore in altri paesi, Usa compresi.

'Sarebbe un grosso errore se l'Egitto si ispirasse al Patriot Act
statunitense' - ha commentato Curt Goering, vicedirettore della Sezione
Usa di Amnesty International. 'Il Patriot Act e' contestato da molte parti
negli Usa come un grave attacco alle liberta' fondamentali, a causa del
modo arrogante con cui sacrifica i diritti umani e la supremazia della
legge in nome della sicurezza'.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 11 aprile 2007

Il rapporto Egypt: Systematic abuses in the name of security, e'
disponibile in lingua inglese all'indirizzo
http://web.amnesty.org/library/index/engmde120012007

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