Sudan: Amnesty apprezza le richieste di mandato di comparizione per due presunti criminali di guerra



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COMUNICATO STAMPA
CS22-2007

SUDAN: AMNESTY APPREZZA LE RICHIESTE DI MANDATO DI COMPARIZIONE PER DUE
PRESUNTI CRIMINALI DI GUERRA DA PARTE DEL PROCURATORE DEL TRIBUNALE PENALE
INTERNAZIONALE

Amnesty International ha giudicato un 'piccolo ma significativo passo
avanti' la richiesta formulata oggi dal Procuratore del Tribunale penale
internazionale (Icc) ai giudici di questo organismo di emettere mandati di
comparizione nei confronti di due persone sospettate di aver commesso
crimini di guerra e crimini contro l'umanita' nella regione sudanese del
Darfur. L'organizzazione per i diritti umani ha invitato il Procuratore a
presentare ulteriori richieste di mandato di comparizione o di arresto nel
piu' breve tempo possibile.

Amnesty International ha sollecitato inoltre il Consiglio di Sicurezza
dell'Onu a chiedere al governo del Sudan non solo di arrestare e
consegnare all'Icc i due indiziati, se non si presentassero
volontariamente, ma anche di introdurre e applicare le leggi necessarie
per portare di fronte alla giustizia tutti i responsabili di crimini di
guerra e crimini contro l'umanita' commessi nel Darfur.

Ahmed Harun (ex ministro degli Interni) e Ali Muhammad Ali Abderahman
(conosciuto anche come Ali Kushayb, uno dei leader delle formazioni
paramilitari janjawid) sono accusati, tra l'altro, di omicidio,
distruzione di proprieta', saccheggio, trasferimento forzato di
popolazione, stupro, privazione della liberta', tortura, oltraggio alla
dignita' personale e ulteriori atti inumani.

Il mandato di comparizione per Ahmed Harun e', secondo Amnesty
International, particolarmente significativo perche' si tratta del primo
caso in cui l'Icc cerca di avviare un processo nei confronti di un ex
esponente di governo e anche perche' conferma i legami tra il governo
sudanese e le milizie janjawid, nonostante le smentite di Khartoum.

La dimensione dei crimini commessi nel Darfur e' terribile: oltre due
milioni di sfollati, almeno 85.000 morti e migliaia di donne stuprate.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 27 febbraio 2007

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Amnesty International Italia - Ufficio stampa
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