CONGO - ELEZIONI PRESIDENZIALI: PER GLI OSSERVATORI ITALIANI SONO STATE "LIBERE E TRASPARENTI".
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- From: "Mariagrazia Bonollo Uff.Stampa" <salbega at interfree.it>
- Date: Thu, 16 Nov 2006 18:36:35 +0100
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Comunicato Stampa 16 novembre 2006 Resi pubblici nella serata di mercoledì 15 novembre i risultati delle presidenziali del 29 ottobre. Il Presidente Kabila vince con il 58,05% dei voti. L'Est del Paese festeggia la vittoria del suo candidato; nell'Ovest e nella capitale Kinshasa, dopo gli scontri di sabato 11 e nonostante le contestazioni, regna la calma. Gli osservatori italiani che si sono recati in Congo per
monitorare le elezioni: “Possiamo affermare di aver osservato elezioni libere e
trasparenti” Gli
scontri scoppiati sabato 11 a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica
del Congo, Al ballottaggio del 29 ottobre (le prime elezioni libere del Paese da oltre 40 anni) avevano assistito un migliaio di osservatori internazionali, dispiegati per monitorare le elezioni e garantire credibilità a livello internazionale, con il compito di vigilare sul corretto svolgimento delle votazioni. Tra di loro, un gruppo di volontari italiani che ha risposto all'appello dell'associazione “Beati i costruttori di pace” (www.beati.org). Si trattava dell'unico gruppo
di osservatori internazionali partito dall'Italia, e l'unico formato da
volontari che hanno autofinanziato il loro viaggio. Sono 35 persone, di età
compresa tra i 24 e i 63 anni, provenienti da ogni parte del
Paese. Sono stati inviati in 14 differenti destinazioni, nel cuore della regione del Kivu, a Est della Repubblica Democratica del Congo. I luoghi delle osservazioni sono stati scelti poiché si trattava di territori dove si sono scatenati gli scontri durante la guerra, e dove tuttora persistono tensioni, oppure perché particolarmente significativi dal punto di vista sociale e politico. Sono anche destinazioni dove difficilmente si sarebbero recati osservatori di altre missioni internazionali. Dal loro lavoro è scaturito un primo rapporto preliminare che l’associazione ha già inviato alla Cei e alla missione Onu in Congo (Monuc). Dalle
osservazioni registrate, l’associazione sostiene che quelle congolesi sono
state “elezioni libere e trasparenti”. E oggi in una nota gli
osservatori italiani affermano: “Abbiamo portato a termine una missione di
osservazione elettorale nell'est del paese. Lo abbiamo fatto come nostro piccolo
contributo alla pace nell'RDC. Abbiamo conosciuto le zone della guerra, durante
le guerre. Abbiamo visto la determinazione delle popolazioni civili di quelle
zone ad uscire dalla guerra con la costruzione della democrazia. A conclusione
del nostro rapporto preliminare abbiamo scritto di aver assistito ad elezioni
libere democratiche e trasparenti. Ed abbiamo esteso a tutti i candidati, ai due
candidati alle presidenziali come a tutti i candidati alle provinciali, un
appello ad accettare i risultati delle urne, ma anche a fare proprio lo spirito
con il quale il popolo congolese ha costruito ed ha partecipato da protagonista
al processo elettorale. Uno spirito che vuole porre la parola fine ad una storia
di guerra. Che vuole costruire pace nella democrazia, che vuole dare la parola
alle urne e non più alle armi”. ……………………………………… Ecco
una sintesi del loro rapporto preliminare: (…) “La prima considerazione che vorremmo fare è di
complimentarci per i grandi sforzi fatti da tutte le strutture della CEI
nel miglioramento delle procedure e nella risoluzione di ambiguità nelle
istruzioni per il voto, modifiche suggerite da noi e dalle altre missioni
internazionali di osservazione. La Circolare della CEI sull'assistenza da fornire agli
elettori analfabeti è stata chiaramente oggetto di approfondimento nei
corsi di aggiornamento del personale di numerosi seggi. Nelle località più
isolate, questa Circolare è arrivata con ritardo. Tuttavia, là dove è stata
ricevuta in tempo utile, i nostri osservatori hanno notato una ridotta presenza
di accompagnatori dietro gli “isoloirs”, con alcune eccezioni che persistono
negli ambienti rurali. In alcuni casi l'applicazione della nuova procedura ha
significato una ridotta assistenza ai votanti; in altri, si è sacrificata la
segretezza del voto. Complessivamente, però, la nuova procedura è stata
applicata dal personale dei seggi in uno spirito di trasparenza e di chiarezza.
Crediamo che la garanzia del diritto di voto per gli elettori analfabeti
potrebbe ancora essere migliorata. I problemi relativi alla dichiarazione di nullità
delle schede votate, durante la fase dello spoglio, sono stati ampiamente
superati da nuove istruzioni diramate al personale dei seggi, che hanno permesso
di risolvere alcune ambiguità osservate in luglio. I nostri osservatori hanno
notato una generale unanimità di valutazione. La chiarezza delle istruzioni
ricevute (arrivate ai membri dei BVD e ben comunicate da questi agli elettori)
ha aiutato i votanti: il numero delle schede nulle è stato ovunque minore
rispetto a luglio. Media e campagna elettorale: il sistema introdotto dalla Haute Autorité des Médias
(HAM) di sanzioni positive e negative sembra aver contribuito ad una
sensibilizzazione etica di giornalisti e media. Atmosfera generale prima del giorno del
voto. Nelle città la campagna
elettorale si è svolta in un clima rumoroso, con molti cortei, ma senza
animosità tra i sostenitori dei diversi candidati. In alcuni ambienti rurali,
invece, la campagna elettorale è stata pressoché
inesistente. Il silenzio elettorale della vigilia è stato
complessivamente rispettato. A differenza di luglio, si sono, però, osservati
dei casi di mancato rispetto: i nostri osservatori hanno notato ancora la
presenza di manifesti e striscioni elettorali in alcune località e anche la
distribuzione di T-shirts elettorali il sabato 28 ottobre. Il giorno del voto. Nella città di Bukavu si è osservata una grande calma,
tanto da far temere un'affluenza molto ridotta di votanti. Ma gli elettori erano
meglio organizzati rispetto a luglio, e si sono recati ai seggi in orari diversi
lungo l'arco della giornata. Non si sono più viste le lunghe code all'apertura
dei seggi, come a luglio, ma il tasso di partecipazione non si è ridotto di
molto. Nel Territorio di Masisi i nostri osservatori hanno avuto l'impressione
di una affluenza molto più bassa che in luglio: sebbene non abbiano avuto la
possibilità di verificare con testimonianze dirette, è ipotizzabile che alcune
forze politiche abbiano scoraggiato la partecipazione al voto. Negli ambienti
rurali di Walungu, invece, l'affluenza è stata uguale o superiore a
luglio. Il personale dei seggi. Tutti i nostri osservatori hanno constatato un alto
livello di competenza, accompagnato da grande gentilezza, da parte di tutti i
membri dei BVD. In tutti i seggi osservati i materiali elettorali erano
arrivati per tempo. I voti per deroga. Le nuove procedure di voto per deroga erano ben
conosciute dal personale dei seggi e sono state ben applicate. Il grande numero
di votanti in deroga, però, ci ha reso più difficile una esatta valutazione
dell'affluenza per seggio e potrebbe anche aprire la strada a
irregolarità. Nei due casi di incidenti osservati, le tensioni si sono create e sviluppate al
di fuori dei seggi. Suggeriamo una presenza più numerosa e coordinata di
Mediatori di Conflitti fuori dai seggi, affinché possano intervenire
tempestivamente a dissipare le tensioni che si propagano facilmente tra la
folla. La polizia ha
assolto ai suoi compiti in maniera esemplare, senza mai mostrare atteggiamenti
autoritari o di violenza. I Rappresentanti di lista (témoins) e gli Osservatori nazionali erano molto più numerosi
che a luglio: a volte questo ha obbligato i Presidenti di seggio a chiedere ad
alcuni di questi di uscire dal seggio poiché la loro presenza troppo numerosa
interferiva con il regolare svolgimento delle operazioni di
voto. La nostra Missione è terminata il 1 novembre. Di
conseguenza, l'osservazione delle operazioni nei Centres Locaux de Compilation
des Résultats (CLCR) è stata solo parziale. Possiamo solo affermare di aver
osservato un grande sforzo, rispetto a luglio, per organizzare in modo più
ordinato ed efficiente la ricezione dei plichi sigillati e il lavoro di
compilazione dei risultati. (…) Possiamo affermare di aver osservato elezioni
libere e trasparenti. Ringraziamo la CEI, la MONUC e tutte le organizzazioni
di società civile e le confessioni religiose che hanno lavorato per permettere
alle donne e agli uomini della Repubblica Democratica del Congo di esprimersi
liberamente. Facciamo appello ai candidati affinché rispettino le
scelte e la volontà del popolo.
Chiediamo loro di rispettare il risultato delle urne, ma anche di capire lo
spirito con il quale il popolo si è impegnato nel processo elettorale. E di
rispondere così alla grande speranza di pace nella democrazia che queste
elezioni hanno acceso nelle donne e negli uomini di questo
Paese”.
Ufficio stampa Beati i Costruttori di Pace Mariagrazia Bonollo, 348
2202662
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