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Fw: Comunicato stampa 12/12/2005: "Bene l'unità africana, ma necessita ancor più quella mondiale!" "
- Subject: Fw: Comunicato stampa 12/12/2005: "Bene l'unità africana, ma necessita ancor più quella mondiale!" "
- From: "G.A.V.C.I. BOLOGNA" <gavci at iperbole.bologna.it>
- Date: Mon, 12 Dec 2005 18:26:00 +0100
COMUNICATO STAMPA - 12 DICEMBRE 2005 "Ho trovato queste poche righe di Joseph Kizerbo, uno dei grandi storici africani contemporanei, del Burkina Faso, molto interessanti non solo per l'Africa di cui scrive. Non è forse il nostro mondo un "Villaggio globale"? Scrive Joseph Kizerbo: Cosa servirebbe all'Africa oggi, per risollevarsi? Le priorità per l'Africa oggi sono tre: anzitutto l'Unità africana, poi l'educazione, e infine la democrazia. Ma è l'unità africana la vera priorità, senza la quale non ci sarà mai democrazia, perché senza un mercato interno africano non ci può essere il valore aggiunto che viene dalla lavorazione delle merci; e così non ci può essere la classe media che è alla base della democrazia. Ora abbiamo solo pochi ricchi che si arricchiscono sempre più, mentre le masse sono sempre più povere; in questo modo rimarremo sempre solo produttori di materie prime per gli altri; non "soggetti della nostra storia", ma "oggetti della storia degli altri". Un proverbio burkinabé dice che "I legni bruciano solo quando stanno vicini". Noi ora siamo divisi, e nessun paese da solo può farcela ad uscire dalla crisi. Dobbiamo riunirci per accendere il fuoco, solo allora potremo donare un colore nuovo all'arcobaleno della storia umana, il colore dell'Africa. Solo uniti potremo avere una personalità ed è in questo che abbiamo bisogno non tanto di aiuti economici, ma di ricostruire il tessuto delle relazioni". p. Renzo Busana Mi ha profondamente colpito questo brano del celebre storico africano JOSEPH KISERBO del Burkina Faso, divulgato in questi giorni passati da p. RENZO BUSANA SCJ, giovane confratello dehoniano, che ormai sta spiccando il volo di missionario in Africa. Desidero solo aggiungere una breve considerazione. Splendido, come in genere tutti i proverbi, quello africano da lui citato e splendida l'applicazione fatta da Kiserbo in ordine all'urgenza di costruire l'UNITA' DELL'AFRICA. Voglio solo aggiungere che il medesimo problema sussiste per l'UNITA' DEL MONDO. Tutti (o quasi) oggi riconoscono che il mondo è divenuto un VILLAGGIO PLANETARIO. Ma io non mi stancherò mai di far notare che questo villaggio è ancora senza sindaco e senza un vero consiglio comunale. L'ONU attuale è meglio di nulla; ma non ha il potere politico planetario che dovrebbe avere. Il mondo è in mano alle 7 sorelle del petrolio, alle 5 sorelle del grano ecc. , ossia alle poche supreme multinazionali del petrolio, dei generi alimentari ecc., che possono riunirsi stasera anche nella piccola osteria del paesino dove attualmente mi trovo (Bagnarola di Budrio - Bologna) e prendere decisioni che domani faranno legge in tutto il mondo, senza che i parlamenti nazionali, continentali e la stessa ONU ne sappiano assolutamente nulla e, soprattutto, senza che possano intervenire in alcun modo. A conferma di ciò, basti una frase scritta circa un anno e mezzo fa dal segretario generale dell'ONU, KOFI ANNAN: "Le istituzioni internazionali, che dovrebbero garantire giustizia e pace per tutti i popoli, sono allo stato poco più che embrionale". E i politici e gli intellettuali in genere, compreso qualche diplomatico del Vaticano, continuano a dire: "Bisogna rafforzare l'ONU!"; salvo poi aggiungere subito: "Con ciò non vogliamo un super-stato; basta rafforzare i rapporti inter-nazionali"; il che equivale a dare il <diritto di veto> ad ogni singolo stato, così bloccando tutto. Da qui l'importanza della "VIA ISTITUZIONALE ALLA PACE" (1), tanto inculcata da Giorgio La Pira e pochi altri. p. Angelo Cavagna 1 - Di questa VIA ISTITUZIONALE ne parlo da tempo; in particolare nel mio ultimo libro, richiestomi ed edito dall'EMI (Editrice Missionaria Italiana), unito a un video "TIZIANO TERZANI, il kamikaze della pace", gennaio 2005, euro 14,50 (Via di Corticella 181 - 40128 Bologna - Tl. 051-326027 - Fax 051-327552 - E-mail: <mailto:sermis at emi.it>sermis at emi.it).
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