Re: Newsletter Anno 3, n. 17 - 30 settembre 2005




----- Original Message ----- From: "Lino" <primera at tin.it>
To: <africa at peacelink.it>
Cc: <africa at peacelink.it>
Sent: Saturday, October 08, 2005 3:49 PM
Subject: Re: Newsletter Anno 3, n. 17 - 30 settembre 2005



----- Original Message ----- From: "Circolo Culturale Africa" <segreteria at circoloafrica.org>
To: "Centro-documentazione" <centro-documentazione at circoloafrica.org>
Sent: Friday, September 30, 2005 5:39 PM
Subject: Newsletter Anno 3, n. 17 - 30 settembre 2005


NEWSLETTER DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA PER LA CITTADINANZA ATTIVA
Anno 3, n. 17  - 30 settembre 2005

A cura di Gabriele Sospiro
Con la collaborazione di:
Olivier Gbezera
Anna Kucma Ozerim



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INDICE
1.   CORSI ON LINE ORGANIZZATI DAL CIRCOLO AFRICA
2.   ATTIVITÀ DELCENTRO
3.   PREMIO TESI DI LAUREA SU IMMIGRAZIONE
4.   MEETING SULL'IMMIGRAZIONE, LO SVILUPPO E L'INFORMAZIONE
5.   ELECTION IN POLAND
6.   TORNA LA GUERRA IN DARFUR?
8.   ELEZIONI IN LIBERIA
9.   UGANDAN FILM WINS AWARD
10. VIAGGI IN ETIOPIA


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1. CORSI ON LINE ORGANIZZATI DAL CIRCOLO AFRICA
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Come vi avevamo anticipato nel corso dell'ultima newsletter abbiamo
intenzione di organizzare alcuni corsi on line sui temi dell'immigrazione,
della cooperazione internazionale e di giornalismo. E dunque stiamo
procedendo con l'organizzazione di tali corsi di cui presto vi faremo avere
maggiori dettagli.
Per maggiori informazioni scrivete una email indirizzata a
segreteria at circoloafrica.org con nell'oggetto il corso di interesse di
vostro principale interesse
IMMIGRAZIONE, COOPERAZIONE INTERNAZIONALE, GIORNALISMO.

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As we said during the last newsletter we are going to set up some courses
dealing with migration, international cooperation and journalism. And
therefore we are proceeding and very soon we will let you know more details.

For further information write an email to segreteria at circoloafrica.org with
in the object the main course which you are interested on:
IMMIGRATION, INTERNATIONAL COOPERATION,
JOURNALISM.

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2. ATTIVITÀ DEL CENTRO
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Il Centro di Documentazione e Ricerca per la Cittadinanza Attiva è aperto il
Martedì e Giovedì dalle 10 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Se avete
libri da proporre così che noi possiamo acquistarli fatecelo sapere! Se
state facendo una tesi di laurea o ricerche sull'immigrazione, sull'economia
politica, o su temi riguardanti il terzo settore, etc. presso il nostro
Centro potete ottenere informazioni ad hoc previa prenotazione telefonica.
Per contatti ed eventuali prenotazioni 071/2072585
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The Center of Documentation and Research for Active Citizenship is
opened Tuesday and Thursday from 10 to 13 and from 15 to 18.00. If you have any books to propose so that we can buy them please let us know. If you are
working on your bachelor thesis or you are carrying out a research on
migration, political economy, or issues inherent not profit, etc. in our
Center you will able to get some information ad hoc. Telephone reservation
is needed.
For contacts: +39/071/2072585

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3.   PREMIO TESI DI LAUREA SU IMMIGRAZIONE
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Il Centro di documentazione e ricerca per la cittadinanza attiva in
collaborazione con ARCI Marche bandisce un premio di laurea di euro 1.000
per la migliore tesi di laurea sull'immigrazione straniera. Per avere
maggiori informazioni sui criteri di partecipazione si prega di inviare una
email a segreteria at circoloafrica.org con intestazione "Tesi di laurea su
immigrazione".

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The Center of Documentation and Research for Active Citizenship in
collaboration with ARCI Marche  bachelor prize of euro 1,000 for the best
thesis on foreign immigration. Further information on how to take part in
could be get hold of writing an email to segreteria at circoloafrica.org with
in the object "bachelor thesis on immigration".


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4. MEETING SULL'IMMIGRAZIONE, LO SVILUPPO E L'INFORMAZIONE
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Domenica sono tornato da una tre giorni a Torino, in cui ho preso parte
all'evento Young Words Happening, un convegno con l'obiettivo di fare
incontrare i giovani e dargli l'opportunità di esprimere le loro opinioni
sull'Immigrazione, lo Sviluppo e l'Informazione globale. Una delle
particolarità dell'incontro è stato l'uso dell'Electronic Town Meeting, un modo di partecipazione attiva che permetter di esprimere opinioni in tempo
reale. La velocità di questa votazione è stata cruciale all'evento,
permettendoci di conoscere le opinioni prevalenti fra di noi. Per esempio, il 55 % dice che lo sviluppo deve venire dal basso, ed un altro 30 % pensa
che deve essere un processo democratico. Ciò vuol dire che l'85 % dei
partecipanti crede che lo sviluppo deve essere deciso e condotto dalla
popolazione. Questa tendenza all'autodeterminazione è stata confermata dal
fatto che il 34 % pensa che dobbiamo avere lo spirito più critico, ed un
altro 25 % crede che garantire la pluralità dei mezzi di informazione, cioè
darci la possibilità di scegliere, è cruciale per garantire l'obiettività
dell'informazione. Inoltre, 76 %  è molto o abbastanza d'accordo con
l'affermazione che in una società libera è responsabilità di ogni cittadino
adulto reperire le informazioni pertinenti. Questi esempi mostrano che la
maggioranza dei partecipanti all'incontro sono convinti del fatto che ormai
è loro la responsabilità di cambiare le cose, e anche che la mancanza di
fiducia verso le opinioni maggioritarie è alta, visto che il 60 % stima che
la stampa deve mettere in discussione i punti di vista prevalenti. Questi
risultati sono incoraggianti, però ci sono anche state delle osservazioni
negative: 85% dei partecipanti erano italiani, riducendo cosi l'impatto
globale dell'incontro e la diversità dei punti di vista, anche se c'erano
partecipanti dalla Cina, dal Burkina Faso, dalla Nigeria o dalla Palestina,
fra l'altro. Il problema è che molti non hanno ricevuto il visto da parte
delle autorità italiane per prendere parte al convegno. Inoltre, l'orario
era abbastanza intenso, ed è capitato che molti partecipanti hanno
approfittato del fatto di essere a Torino per fare un giro (anche se ci sono
tanti lavori di preparazione per i Giochi Olimpici) invece di partecipare
agli workshops. Però al tempo stesso ciò ha permesso a quanti rimanevano di lavorare in gruppi più piccoli, forse in modo più efficiente (devo dire che ero fra quelli che hanno visitato la città). Infine,l'interruzione da parte di giovani venuti ad esprimere le loro opinioni sulla municipalità e la sua politica per gli Giochi Olimpici, accusando l'amministrazione di cercare di dare una bella immagine delle città senza pensare agli abitanti, accusandola inoltre di trattare essi con violenza, sia fisica, sociale o economica. Non conoscendo la situazione locale, non posso dare un'opinione, ma posso direi
soltanto che hanno fatto molto rumore per parlare poco, e che il momento
scelto per farlo forse era sbagliato. L'evento ha visto la partecipazione di esperti di livello mondiale, tra cui David Randall, Jeremy Rifkin o Ignacio Ramonet,aggiungendo importanza e valore al convegno. La presenza di Micheal
Novak, uno dei consiglieri più ascolti della Casa Bianca, ci ha dato
l'opportunità di confrontarci su alcuni aspetti della nota filosofia
neo-conservativa che è spesso visto come pericolosa, soprattutto da parte
dei giovani europei. A favore di Novak c'è senz'altro il fatto che è venuto
al convegno (diversamente da latri che hanno declinato l'invito) ed era
preparato ad affrontare un pubblico educatamente ostile alle sue idee.
Invece, nessuna multinazionale ha considerato che valeva la pena mandare un
suo rappresentante.
Olivier

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I came back sunday from three days in Turin, where I attended the Young
Words Happening event, an event focused on bringing young people together to
express their views on Immigration, Developpement and Global Information.
One of the particularities of the event was the use of the Electronic-Town
meeting system, a voting system that allowed all of the 200-plus
participants to vote and to voice their opinions in real-time. The quickness
of the results was crucial to this, as we could see what were the main
opinions among us. For example, 55 % believe that development has to come
from the bottom-up, and an additional 30 % believe it should mainly be a
democratic process. That's an overwhelming 85 % who believe that development should be decided and led by the people. This tendency to self-determination
was important all-through the answers given by the participants, as 34 %
believe that we should learn to be more critical about the information we
seek, that 25 % believe ensuring a variety of media is crucial to
guaranteeing objectivity, and that 76 % mostly or partly agree with the
statement that in a free society, it is every adult's responsablity to seek pertinent information. These examples of what came out at the meeting show that the vast majority of participants believe that it is in their hands to
make the situation better, and that distrust for mainstream opinions is
high, as 60 % believe that the press should challenge the prevailing views. As encouraging as these results are, the meeting did have some downsides in
my opinion : 85 % of the participants were Italian, which diminished the
global aspect of the event, even though participants from China, Nigeria,
Burkina Faso or Palestine, among others, were on hand. Unfortunately, it
appeared that many couldn't make it to Turin, on account of visas not being
delivered by the Italian authorities. Second, the timetable was quite
intense, and many participants would take long breaks to wander around the beautiful (but disfigured by works for the upcoming Winter Olympics) city. But, on the other hand, the most interested participants could form smaller
working groups and move on, maybe more effectively (to be honest, I must
admit that I was among the wanderers). Another downside was the abrupt entry by young people voicing their opinion against the municipality's policy in
the process towards the Olympics, accusing them of trying to give a good
image to the world while local citizens are seen as expendable, being
allegedly thrown out of houses and treated with violence, whether it be
physical, social or economical. As we didn't have an overview of the
situation I cannot express a opinion on this interuption, but it did take
them quite long before actually taking the stage to express themselves, and
the moment may not have been the best.
The event was punctuated by inteventions by world-remowed experts such as
David Randall, Jeremy Rifkin or Ignacio Ramonet, which added importance and
value to the whole event. The presence of Michael Nowak, one of the most
listened advisors at the White House, offered us an opportunity to confront a neo-conservatist philosophy that is widely untrusted and sometimes seen as
dangerous, especially among young europeans, but to his credit he was in
attendance and ready to face the politely hostile crowd. On the other hand,
no multinational firm deemed worthy to send a representative.
Oliver

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5. ELECTION IN POLAND
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Last Sunday we had in Poland parliamentary election day.
The turnout was 40,57% so it wasn't very high, and as usually the figures
shown, that Poles are still very passive and that they rather prefer to
complain about the general political situation then be active and vote.
The political party which won is the PiS with 26,99%  of votes and 155
seats, on the second position is PO with  24,14%  and 133 places in
Parliament, then on the third position there is Samoobrona with 11,41% and 56 seats, SLD 11,31% and 55 seats, LPR 7,91% and 34 seats, PSL 6,96% and 25
seats and two seats for German Minority.
Now the right wing will govern Poland, we will see if something will
change... There is the possibility that new parliament will change the
constitution and that we will have The IV Republic of Poland. Next month
there will be the Presidential election and I hope that more people will go
to vote.
Anna


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6. TORNA LA GUERRA IN DARFUR?
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Sono ripresi nella Regione del Darfur, in Sudan, i combattimenti che
rischiano secondo l'Unione africana di mettere il processo di pace in
pericolo. L'aiuto umanitario non può arrivare alle popolazioni che ne hanno bisogno, e queste ultime battaglie potrebbero essere un colpo definitivo al processo di pace già indebolito dalla morte di John Garang. Il sesto giro di
negoziati ha iniziato in ritardo domenica scorsa, a Abuja, la capitale
federale della Nigeria, e l'invio speciale dell'UA per la crisi, M. Salim,
ha espresso le sue preoccupazioni riguardanti le recenti evoluzioni della
situazione. La preoccupazione per la popolazione civile è particolarmente
elevata, come è stato anche notato nel report mensile sul Darfur da parte
del Segretario Generale dell'ONU Kofi Annan. I negoziati sono ad un punto morto, e le ultime riunione hanno soltanto riguardato questioni di carattere
tecnico, come la ripartizione della ricchezza e la costituzione di un
governo di coesione nazionale, E mentre le battaglie andavano avanti nessun
accordo significativo è stato raggiunto.
Circa 200.000 persone sono morte dall'inizio del conflitto nel Darfur, e
altre 2.000.000 sono i rifugiati. Questo conflitto è l'ultimo a partire da
quello iniziato 20 anni orsono fra il Nord e il Sud del paese, e che ha
ucciso più di 1.5 milioni di persone.

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In Sudan, fights have resumed in the Darfur region, putting the peace
process at risk, says the African Union. Humanitarian help could not be
convoyed to needy populations, and these last developments might another
blow to an already weakened peace, since the death of John Garang. The sixth round of negotiation started late this Sunday in Abuja, the federal capital
of Nigeria, and the AU special advisor to Sudan, M.Salim, express concern
over the latest fights. The concerns are also high for the civil
populations, as expressed in M. Kofi Annan monthly report on Darfur.
Negociations are at at standstill, as workshops have addressed technical
questions of future wealth distribution and the constitution of a national cohesion government, while fights were going on. No significant points were
agreed upon.
About 200.000 people have died since the Darfur conflict has started, and an additional 2.000.000 has been displaced. The conflict is the latest part of a 20-year conflict between the North and the South of the country, that has
killed over 1.5 million.



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7. AFRICA'S APATY
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The major breakthrough for Africa in the United Nations High-Level Panel's work was the recognition of the role of regional institutions in the context
of global peace and security.
This process was aided in no small measure by the insistence of the three
Africans on the panel that an exception should be made of an earlier
decision that all panel meetings be held only in countries that host the
headquarters of UN organisations, and for a regular meeting to convene in
Addis Ababa, the seat of the African Union.
The African panel members -- Tanzanian Salim Ahmed Salim, the former
secretary general of the Organisation of African Unity; Egyptian Amre
Moussa, the Secretary General of the Arab League; and myself, a Ghanaian
national -- believed that the voice of Africa had up until then been muted.
Several capitals had taken the initiative and committed resources to the
organisation of seminars, symposia and workshops to which panel members had
been invited to participate to hear diverse views.
In addition, civil society organisations and other NGOs in regions other
than Africa had organised similar gatherings. Our fear was that the special concerns of Africa, as perceived by Africans themselves, would be completely
lost in the barrage of opinions with which the panel was inundated.
We addressed a joint letter to the AU, which invited the heads of African
sub-regional institutions to tell their own story of their experiences and
evolving conflict- resolution mechanisms.
At the Addis meeting in April last year, the panel was extremely impressed with the arrangements currently in place for conflict resolution in Africa,
fashioned under the umbrella of the AU.
The Addis Ababa meeting had another purpose. Again, on the insistence of the Africans on the panel, a forum was held on the sidelines of the meeting to
solicit the views of African civil society. The refreshing ideas that
emanated from the gathering informed many of the conclusions in the report. The issue that should be confronted, however, is how to ensure that African
public opinion would, in future, be adequately reflected in similar
initiatives.
The panel secretariat established an Internet website to solicit public
opinion on the remit of the panel. For obvious reasons of lack of sufficient
access to cyberspace, African input was very minimal.
We Africans on the panel were approached, as were other members, by
governments from other regions outside Africa that deemed it important to
convince us of their particular stand on the issues. Their ambassadors did
not leave us alone when we were in our own countries.
African leadership, in contrast, largely ignored the exercise, and did not
make any effort to proffer any views to us. We did our best, under the
circumstances, and took the initiative to garner ideas whenever the
opportunity arose. In that sense, we suffered a certain degree of
frustration.
The African media were also largely uninterested. The High-Level Panel was
not considered to be newsworthy. There was very little we could do since
there was a gagging order in force on members' direct inter-action with the press, in order to obviate leaks from our deliberations -- not that this did
not occur.
It is important that African voices are heard early during the formulation of reports such as ours, rather than at the end of the process, only to be
confronted with a fait accompli, and at that futile stage to attempt to
introduce changes at the margins, on the defensive.
Africa clearly has pressing bread and butter issues that absorb most of the
time of our leaders on the continent. There is, however, no justification
for largely ignoring an exercise, the outcome of which is expected to make
significant changes to the international political and socio-economic
architecture, and introduce a new model for global governance that will
affect the lives of Africa's 850-million people.

Mary Chinery-Hesse was a member of the United Nations High-Level Panel and
is a former deputy director general of the Inter-national Labour
Organisation

Source: mail&guardian on line


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8. ELEZIONI IN LIBERIA
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George Weah, l'ex-star del calcio nel Liberia, è in testa ai sondaggi per le
elezioni presidenziale che avranno luogo fra tre settimane, le prime da 8
anni nel paese ancora sotto gli effetti della guerra civile. Weah gode di un grosso consenso soprattutto nella capitale Monrovia, grazie soprattutto ai
giovani che vedono in lui la possibilità del cambiamento.
Le elezioni avranno luogo sotto il controllo di organizzazioni
non-governative, dell'ONU e dell'UE. Esse dovrebbero costituire l'atto
finale del processo di pace iniziato due anni fa, dopo 14 anni di guerra
civile e l'esilio dell'ex-presidente Taylor nella Nigeria. I vari organismi
internazionali hanno già mostrato la loro determinazione ad impedire
qualsiasi forma di frode, sapendo che il processo di pace è ancora giovane e
fragile.  Le elezioni sono previste per l'11 ottobre.

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The former soccer star George Weah is leading the first polls of the
presidential elections in Liberia, who are supposed to take place in three weeks, the first elections in 8 years in the war-torn country. He is ahead 21 contestants, especially in Monrovia and its surrondings. He is especially popular among young voters, but is sometimes outscored in the country-side. The elections will take place under surveillance of various non-governmental organizations, as well as the UN and the EU. They will represent the end of
the transition process started two years ago, after 14 years of civil war
and the exile to Nigeria of former president Taylor. The various
international bodies have shown determination in trying to prevent any kind
of fraud, knowing that the peace process is still young and fragile. The
election will take place on October 11th.


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9. UGANDAN FILM WINS AWARD
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Gang Obong Obur, a short film about the suffering of the people in Northern Uganda beat 24 other films to win the Golden Impala award in the just ended
two weeks long Amakula Kampala film festival.
The Festival attracted  25 contemporary film from all over the world. The
theme of this year's festival was "story line",  and focused on African
culture-story telling.
The international jury five, from Kenya, Niger, Uganda, Italy and France
selected the film Gang Obong Obur, because it highlighted the suffering of
people of Northern Uganda in a captivating cinematic language.
"The film articulated the desperate desires of a people for peace after
years of conflict and devastation. It portrays the positive and creative
energies of these victims of conflict especially children in a hope
inspiring way," said Kenyan arts critic Ogova Andego.
Although some critics said the film was more of a television documentary,
Ogova said the film industry in east Africa was still very young.
The 30 minute film by Robbie Wodomal of Uganda gave the people of northern Uganda a voice to talk about their situation as affected by the19 year-old conflict between the Lords Resistance Army (LRA) and the Ugandan government. The war led by Joseph Kony has killed and displaced thousands of people in
the north of the country. Women and children have been raped, forced to
marry soldiers at a young age, and hundreds other children conscripted into
the army to fight for the rebel forces.
"The film by Robbie Uganda gives a voice to voiceless, giving them a chance
to talk about their problems and shows how even a Member of Parliament is
helpless and can not help his people," said Irene Musaala who watched the
film during Amakula festival.
Other films from around Africa -Kakoko by Samson Ssenkaaba of Uganda,
Eastlands Gold by Jinna wa Mutene of Kenya and Well Guarded dreams by Isabel
Noronha of Mozambique also got commendations for very good films but they
did not receive any prizes. Others were- The heart of Kampala by Winnie
Gamisha of Uganda and Kare Kare Zwako by Tsitsi Dangarembga of Zimbabwe.
The 10-day free festival in Kampala provided an exposition of the many
approaches to cinema from around the world while also offering practical
workshops, seminars and lectures by regional and international filmmakers.

Source: www.africannewsdimension.com

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10. VIAGGI IN ETIOPIA
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Il Circolo Culturale Africa organizza per i prossimi mesi dei viaggi di
conoscenza in Etiopia, terra di grande fascino per la sua gente e la sua
cultura. Abbiamo previsto partenze e tragitti differenziati in modo da
soddisfare diverse esigenze sia in termini di date che di costi. La data
della prima partenza è prevista per venerdì 28 ottobre con ritorno 6
novembre, la seconda va dal 2 al 12 dicembre e la terza infine dal 3 al 12
gennaio 2006. Per maggiori
informazioni scrivete una email a: segreteria at circoloafrica.org indicando
nell'oggetto "VIAGGIO IN ETIOPIA" e l'eventuale data di interesse.

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The Cultural Circle Africa organizes for the next months some travels to
Ethiopia, earth of great fascination for its people and its culture. We have foreseen different departures and ways so to satisfy various requirements in terms of dates and of costs. The date of the first departure is foreseen for
Fridays the 28 of October with return 6 of November, the second one goes
from 2 to 12 of December and third finally from 3 to 12 of January. For
further information write an email to: segreteria at circoloafrica.org
indicating in the object "TRAVEL TO ETHIOPIA" and the eventual date of
interest.
**********************************************************

Il numero 17 di questa newsletter è stato spedito a 11.502 indirizzi, per
segnalazioni e suggerimenti scrivete a segreteria at circoloafrica.org.

I prossimi numeri usciranno:
11 e 25 ottobre.

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The number 17 of this newsletter has been sent out to 11.486 addresses.

For suggestions please contact:

Circolo Culturale Africa
via San Spiridione, 5/a
60100 Ancona
Italia
Tel. +39/071/2072585
Web site: www.circoloafrica.org


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