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la legge sulla guerra d'Algeria dev'essere emendata.Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: la legge sulla guerra d'Algeria dev'essere emendata.Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Mon, 4 Jul 2005 12:00:14 +0200
Movimento per la società di giustizia e per la speranza, Lecce Cari amici, il Movimento ha preparato questo documento in cui chiede sia emendata una legge francese per colonialismo; e chiede il vostro aiuto. Può essere spedito in francese come in italiano. Gli indirizzi: Presidente: Jacques Chirac, Élisée, 55 rue du Faubourg Saint-Honoré, 75008 Paris <mailto:webmestre at www.elisee.fr>webmestre at www.elisee.fr Primo Ministro: Dominique de Villepin, Hôtel de Matignon, 57 rue de Varenne, 75700 Paris <mailto:webmestre at premier-ministre.gouv.fr>webmestre at premier-ministre.gouv.fr Assemblea Nazionale: Jean-Louis Debré, 126 Rue de l’Université, 75355 Paris 07 SP <mailto:president at assemblee-nationale.fr>president at assemblee-nationale.fr Un saluto fraterno da Arrigo Colombo Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza Lecce Al Presidente della Repubblica Francese Jacques Chirac Al Primo Ministro Dominique de Villepin Al Presidente dell’Assemblea Nazionale Jean-Louis Debré La legge n. 2005-258 sulla guerra d’Algeria dev’essere emendata Nelle ultime settimane la stampa italiana ha diffuso la notizia di una legge che è stata approvata dall’Assemblea Nazionale nel febbraio scorso, ma che soltanto ora ha avuto una certa risonanza, in seguito alle rimostranze del governo algerino. La legge in questione è la n. 2005-258 del 23/02/2005 e concerne la “riconoscenza e il contributo della Nazione in favore dei Francesi rimpatriati”, in particolare per “per le vittime di massacri o di esazioni commesse durante la guerra d’Algeria”. E però all’art. 4 v’è un passaggio che parla del “ruolo positivo della presenza francese oltremare, particolarmente in Nordafrica”, e chiede che i programmi scolastici lo riconoscano e accordino alla storia e ai sacrifici dei combattenti dell’esercito francese in quei territori il “posto eminente” a cui hanno diritto. Si tratta forse di un emendamento il cui peso è sfuggito al legislatore. Poiché tutti sanno che la guerra d’Algeria ha significato una volontà di dominio coloniale e di colonialismo, e un’azione repressiva che si è estesa per circa vent’anni, dal primo movimento indipendentista del 1943 agli accordi di Évian del ’62. Quando la Francia aveva già aderito al Trattato dell’ONU in cui si riconosceva il diritto di autodeterminazione dei popoli, il diritto di ogni popolo all’autonomia. E tutti sanno che la repressione in Algeria è stata violenta e crudele, contrassegnata da sanguinosi massacri. Perciò la presenza francese in Nordafrica non può essere assolta come un “fatto positivo”, ed è difficile assegnare ai combattenti di quella guerra un “posto eminente”; anche se di quella infelice politica non sono stati autori ma vittime. Il Movimento per la società di giustizia chiede che l’art. 4 di questa legge sia soppresso o ulteriormente emendato. Trova infatti sconveniente lo spirito che anima questo articolo; e trova particolarmente diseducativo che nelle scuole i giovani non vengano formati ad una coscienza retta, che riconosca anche gli errori commessi e ne assuma la responsabilità collettiva. Riconoscendo così pienamente la dignità e il diritto del popolo algerino, e il suo particolare sacrificio; come quello di ogni popolo che il colonialismo ha oppresso. Lecce, il 28 giugno 2005 Per il Movimento, il Responsabile Prof. Arrigo Colombo Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, Italy, tel/fax 0832-314160 E-mail <mailto:arribo at libero.it/>arribo at libero.it/ Pag web <http://digilander.libero.it/ColomboUtopia>http://digilander.libero.it/ColomboUtopia (testo francese) Au Président de la République Française Jacques Chirac Au Premier Ministre Dominique de Villepin Au Président de l’Assemblée Nationale Jean-Louis Debré La loi n. 2005-258 sur la guerre d’Algérie doit être amendée Ces dernières semaines la presse italienne a diffusé la nouvelle d’une loi qui a été approuvée par l’Assemblée Nationale en février dernier, mais qui n’a eu un certain retentissement que ces temps-ci, à la suite des remontrances du gouvernement algérien. La loi en question est la n. 2005-258 du 23/02/2005 et concerne la « reconnaissance et la contribution de la Nation en faveur des Français rapatriés », en particulier pour les « victimes de massacres ou d’exactions commis durant la guerre d’Algérie ». Toutefois l’art. 4 comporte un passage qui parle du « rôle positif de la présence française outre-mer, notamment en Afrique du Nord », et demande que les programmes scolaires le reconnaissent et accordent à l’histoire et aux sacrifices des combattants de l’armée française dans ces territoires la « place éminente » à laquelle ils ont droit. Il s’agit peut-être d’un amendement dont le poids a échappé au législateur. Car tout le monde sait que la guerre d’Algérie a signifié une volonté de domination coloniale et de colonialisme, et une action répressive qui s’est prolongée pendant environ vingt ans, à partir du premier mouvement indépendantiste de 1943 jusqu’aux accords d’Évian de 1962. Alors que la France avait adhéré déjà au Traité de l’ONU qui avait reconnu le droit des peuples à l’autodétermination, le droit de tout peuple à l’autonomie. Et tout le monde sait qu’en Algérie la répression a été violente et cruelle, et marquée par des massacres sanglants. C’est pourquoi la présence française en Afrique du Nord ne peut être absoute et reconnue comme un « fait positif », et il est difficile d’accorder aux combattants de cette guerre une « place éminente »; même s’ils n’ont pas été les auteurs, mais les victimes, de cette politique fâcheuse. Le Mouvement pour la société de justice sollicite que l’art. 4 de cette loi soit supprimé ou soit ultérieurement amendé. Il trouve en effet inconvenant l’esprit qui anime cet article ; il trouve contraire à l’esprit éducatif que dans les écoles les jeunes ne soient pas formés à une conscience droite, qui reconnaisse aussi les erreurs commises et en assume la responsabilité collective. Reconnaissant ainsi pleinement la dignité et le droit du peuple algérien, et son sacrifice particulier; comme celui de tout peuple que le colonialisme a opprimé. Lecce, le 20 juin 2005 Pour le Mouvement, le Responsable Prof. Arrigo Colombo
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