Newsletter anno 2, n.13, 15 giugno 2004



NEWSLETTER DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA PER LA CITTADINANZA ATTIVA
Anno 2, n. 13 - 15 giungo 2004

A cura di Gabriele Sospiro
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INDICE
1.  IMMIGRATI AL VOTO, VINCONO I TIMORI
2.  ATTIVITÀ DEL CENTRO
3.  CIRCOLO CULTURALE AFRICA 1: PAUSA ESTIVA
4.  CIRCOLO CULTURALE AFRICA 2: AGGIORNAMENTO SITO
5.  RADIO LIBERE IN ETIOPIA
6.  SEGNALAZIONE CONVEGNO A GENOVA: I LATINOS ALLA SCOPERTA DELL'EUROPA
7.  L'EURO ANCHE PER L'AFRICA OCCIDENTALE?
8.  L'EUROPARLAMENTO: UNO SCONOSCIUTO CON FORTI POTERI
9.  MUSULMANI GIAPPONESI TRA PAURA E DUBBI
10. MUSULMANI ITALIANI: PAURA DI INVASIONE?


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1. IMMIGRATI AL VOTO, VINCONO I TIMORI
Sono passati circa due mesi da quando il Sindaco di Ancona e responsabile
per l'ANCI dell'immigrazione Fabio Sturani lanciò la proposta di concedere
il diritto di voto agli immigrati stranieri alle elezioni amministrative.
Era il 18 aprile e Sturani di ritorno dal convegno veneziano sul diritto di
voto tratteggiava un possibile percorso verso questo obiettivo articolato
lungo due possibili direttrici. La prima consisteva nella proposizione all'
aula di una mozione di indirizzo con lo scopo di impegnare il Consiglio a
cambiare lo Statuto, inserendovi il diritto di voto ai cittadini immigrati.
La seconda riguardava l'eventualità di concedere tale diritto anche per le
elezioni dei consiglieri di circoscrizione, ipotesi per altro meno
complicata perché facoltà inerente ai comuni.
Le dichiarazioni di Fabio Sturani suscitarono subito un tale interesse che
non passò qualche giorno perché l'Assessore regionale Ugo Ascoli e il
Presidente della Giunta provinciale Enzo Giancarli annunciassero
pubblicamente di condividerne lo spirito, senza tuttavia nascondere alcuni
distinguo rispetto ai possibili criteri da adottare. Che cosa è avvenuto in
questi due mesi? Poco, purtroppo. Proviamo comunque a vederlo nei dettagli a
partire dall'amministrazione regionale.
Da qualche settimana è stata licenziata la bozza del nuovo Statuto regionale
e, almeno per il momento, essa non contempla il diritto di voto agli
immigrati stranieri così come è stato coraggiosamente proposto dalla Regione
Toscana che lo ha inserito con l'Articolo 3. Certo, ai primi di luglio la
discussione si sposterà nell'aula del Consiglio e forse sarà possibile
riaprire questa questione introducendo alcuni emendamenti. I tempi sono
molto stretti e gli spiragli politici sfortunatamente sempre più angusti.
L'amministrazione provinciale si trova in una fase esplorativa e si sta
interrogando sui possibili canali giuridici da utilizzare in vista della
modifica dello proprio Statuto con lo scopo di evitare le scuri della Corte
Costituzionale. Come per la Regione anche nel caso della Provincia dopo i
clamorosi annunci iniziali poco o nulla di concreto è stato messo in atto
finora.
Poco di più, infine, sembra essere il lavoro svolto da parte dell'
amministrazione comunale che da qualche giorno sta facendo circolare una
bozza di mozione nella quale si chiede di dare mandato al Sindaco e al
Presidente del Consiglio Comunale perché propongano una modifica dello
Statuto al fine di garantire il diritto attivo e passivo agli immigrati ed
apolidi residenti nel Comune di Ancona per le prossime elezioni. Per le
importanti responsabilità che il Sindaco ricopre anche in seno all'ANCI, ci
saremmo aspettati una proposta più coraggiosa e articolata che avrebbe
potuto anche contenere alcuni criteri oltre che un piano di lavoro da
seguire. Non è stato fatto ma non è tardi per poterlo effettuare.
Lo scorso weekend milioni di cittadini europei si sono recati alle urne per
votare i propri rappresentati al Parlamento europeo in un momento storico
dovuto all'ingresso di nuovi dieci Paesi avvenuto poco più di un mese fa.
Purtroppo 15 milioni tra loro solo perché immigrati sono stati senza voce e
con il loro silenzio hanno gridato che la democrazia in Europa è monca. L'
auspicio è che presto si rimedi a questa ingiustizia. Almeno alle prossime
votazioni amministrative.

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2. ATTIVITÀ DEL CENTRO
Il Centro di Documentazione e Ricerca per la Cittadinanza Attiva è aperto il
Martedì e Giovedì dalle 10 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
È attivo il servizio di consultazione libri e riviste e di prestito libri.
Se avete libri da proporre per l'acquisto fatevi sentire!
Presso il Centro potrete inoltre avvalervi (su prenotazione telefonica) di
consulenza su tesi di laurea e ricerche riguardanti immigrazione ed economia
politica, su tematiche inerenti il terzo settore e il volontariato,
assistenza per specifiche ricerche internet, anche di natura bibliografica,
consulenza sulla letteratura post-coloniale di lingua inglese e letteratura
migrante.
Per contatti ed eventuali prenotazioni  071/2072585

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3. CIRCOLO CULTURALE AFRICA 1: PAUSA ESTIVA
Si avvia a chiudere per l'arrivo dell'estate l'attività culinaria del
Circolo Culturale Africa. Questa infatti sarà l'ultima settimana e poi, per
tornare ad assaggiare i nostri piatti, occorrerà aspettare l'autunno. Non
andremo comunque completamente in ferie visto che proseguiranno sia l'
apertura del Centro dove continuerete a consultare i nostri volumi che la
redazione della nostra newsletter fino ai primi di agosto.

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4. CIRCOLO CULTURALE AFRICA 2: AGGIORNAMENTO SITO
Continuiamo a parlare di noi. E questa volta vi segnaliamo che stiamo
lentamente (tempi un po' africani, perdonateci.) aggiornando il nostro sito.
Dalla settimana scorsa, infatti, potete trovare un po' di materiale che
abbiamo provveduto a mettere on line. Che cosa trovate? Anzitutto: una
brevissima descrizione di chi siamo. E poi perché abbiamo dato vita a questa
progetto che si chiama Circolo Culturale Africa. Quasi tutte le nostre
precedenti newsletter, il materiale di ricerca che produciamo e alcuni
articoli che scriviamo per la stampa locale. Si tratta di un lavoro in
progress e che speriamo di sistematizzare meglio con il prossimo autunno.

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5. RADIO LIBERE IN ETIOPIA
Il ministro dell'informazione dell'Etiopia, Bereket Simon, ha detto che a
partire dal prossimo luglio sarà avviato il programma per la concessione
delle prime licenze che daranno vita alle radio libere nel Paese. Un passo
importante in un Paese dove la maggior parte della popolazione ha nella
radio l'unico mezzo di comunicazione accessibile. Per la verità, non è la
prima volta che l'annuncio viene dato, ma "il ritardo è dovuto al fatto che
si tratta di un argomento per il quale il governo non ha esperienze
precedenti ", ha detto il ministro dell'informazione Bereket Simon. Fino ad
oggi in Etiopia, le emittenti radio e i canali televisivi sono
esclusivamente statali. Le nuove stazioni radio dovrebbero essere in grado
di trasmettere prima delle elezioni politiche del prossimo anno. Un'
occasione importante per verificarne le ardue possibilità di indipendenza.

Fonte: http://www.carta.org/cartamondo/
Per approfondimenti si veda anche:
http://www.ethiopianreporter.com/displayenglish.php?id=1013

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6. SEGNALAZIONE CONVEGNO A GENOVA: I LATINOS ALLA SCOPERTA DELL'EUROPA
Il 17 giugno si aprirà a Genova all'aula magna in via Balbi 4, un importante
convegno che vedrà la presenza di Alejandro Portes, uno dei maggiori
studiosi di immigrazione. Portes, docente di sociologia economica presso l'
Università di Princeton negli USA, che interverrà con una relazione dal
titolo "La nuova nazione Latina: minoranze ispaniche negli Stati Uniti" è
considerato assieme a Doug Massey uno dei più acuti osservatori sull'
immigrazione latino-americana nel paese. Inoltre, nell'occasione l'ateneo
genovese conferirà a Portes la laurea honoris causa.

Per informazioni:
email: Rocio.ruiz at unige.it
sito: www.transmigrared.net
tel: 010-2477675

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7. L'EURO ANCHE PER L'AFRICA OCCIDENTALE?
È l'interessante proposta avanzata da Demba Moussa Dembèlè, economista di
Dakar. Lo studioso senegalese analizza il rapporto fra la svalutazione del
CFA (il franco africano)) e il peggioramento delle condizioni di vita dei
Paesi che lo hanno adottato (gran parte dei Paesi francofoni tra cui
Senegal, Benin, Burkina Faso, Costa d'Avorio, etc.). In sostanza, nell'
articolo pubblicato da Le Monde diplomatique, egli sostiene che dieci anni
fa quando si svalutò il CbFA ai Paesi africani che lo fecero vennero
promesse migliori condizioni di vita derivanti da questa operazione. Certo,
riconosce Demba Moussa Demèlè, nei primi tre che hanno seguito la
svalutazione i ritmi di crescita si sono accelerati non tanto però per la
svalutazione della moneta quanto per la ripresa dell'economia mondiale e al
rialzo di alcuni prodotti quali il caffè, il cotone e il cacao. I risultati
complessivi seguenti alla svalutazione della moneta sono stati l'accrescersi
della fragilità delle economie africane rendendole più dipendenti dall'
estero. Una possibile soluzione? L'istituzione di una vasta zona monetaria
nell'Africa occidentale con una moneta unica. Come l'euro, appunto.

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8. L'EUROPARLAMENTO: UNO SCONOSCIUTO CON FORTI POTERI
Con gli anni è diventato sempre piú l'estremo garante dei diritti dei
cittadini, un'istituzione a cui rivolgersi per manifestare le proprie
ragioni, come nel caso di questi programmatori contrari ai brevetti per i
software. Stiamo parlando del Parlamento Europeo. Percepito a volte come un
organismo lontano dai cittadini, l'Europarlamento è riuscito a far valere la
propria voce su questioni della vita quotidiana.
Ha respinto ad esempio una direttiva sulla liberalizzazione dei servizi nei
porti che avrebbe messo a rischio diversi posti di lavoro. Tra le altre
misure adottate in questa legislatura: la tutela della privacy dei
passaggeri aerei, la direttiva contro le molestie sul luogo di lavoro, la
limitazione dei test sugli animali.
Dal '99 sono aumentate le competenze: Il parlamento europeo contribuisce
all'approvazione di una legge, collaborando su un piano di parità con il
consiglio dei ministri, che rappresenta gli stati membri. Ha voce in
capitolo per quanto riguarda la libera circolazione dei lavoratori, i
trasporti, la sanità, il consumo e l'ambiente. La costituzione europee gli
da competenza anche per l'immigrazione, la giustizia e la collaborazione tra
le forze di polizia.
Perché allora gli europei si interessano poco al loro parlamento? La
risposta del direttore dell'istituto di studi europei a Bruxelles, Paul
Magnette: "Bisogna dire che l'Unione europea ha competenze in aree che non
sono necessariamente quelle che riguardano le priorità dei cittadini. Le
priorità dei cittadini sono il lavoro, la sicurezza economica, l'educazione,
la cultura, che restano essenzialmente di competenza degli stati. Laddove
l'Europa puo' dire con forza la sua, è il regolamento del mercato interno,
questioni su cui è piú difficile aprire un dibattito pubblico".
L'Europarlamento inoltre ha il potere di controllare il bilancio dell'Unione
e puo' sanzionare la commissione europea. Nel '99 costrinse alle dimissioni
l'esecutivo Santer, travolto da uno scandalo frodi.

Fonte: www.euronews.net

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9. MUSULMANI GIAPPONESI TRA PAURA E DUBBI
Samir ha capelli e occhi neri e le tipiche caratteristiche fisiche del suo
Paese di origine, il Marocco. Ha permesso di soggiorno e contratto di lavoro
a tempo indeterminato. Ma soprattutto una figlia metà giapponese. Ma ciò che
conta è che il suo aspetto rimanda al resto della popolazione l'idea che lui
sia un possibile terrorista. Subito dopo l'invasione dell'Iraq, infatti,
Samir si è convinto che forse era meglio sfoltire la sua lunga barba in modo
da evitare di essere confuso per potenziale kamikaze. L'inchiesta di
Aljazeera sull'immigrazione musulmana in Giappone ci rivela numerosi aspetti
su un fenomeno largamente sconosciuto dalle parti di casa nostra. Così
veniamo a scoprire che nel Paese risiedono circa 200.000 musulmani cui vanno
aggiunti altri 10.000 che si sono convertiti a questa religione. In un clima
di crescente sospetto - dovuto anche all'arresto di 8 attivisti accusati di
essere membri di un gruppo facente parte della rete di al-quaeda - la loro
vita si è terribilmente complicata, anche perché il comportamento dei
giapponesi è molto cambiato nei loro confronti dopo l'11 settembre. Ma
veniamo anche a conoscenza del forte desiderio dei musulmani giapponesi di
creare un ponte comunicativo fra la propria cultura e quella locale in modo
che il sospetto e la paura potranno essere forse un giorno un triste ricordo
del passato.

Fonte: http://english.aljazeera.net/HomePage

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10. MUSULMANI ITALIANI: PAURA DI INVASIONE?
Secondo le anticipazioni della Caritas, i musulmani immigrati presenti in
Italia sono 824.000, su un totale di 2 milioni e mezzo di cittadini. Poco
meno di un terzo di tutti gli stranieri che vivono nel nostro Paese. C'è il
rischio di una "invasione musulmana"? Per Franco Pittau, responsabile del
Dossier Statistico Immigrazione, l'allargamento ad Est dell'Europa
significherà che il futuro religioso degli stranieri in Italia sarà
orientato, salvo sorprese, verso un deciso incremento di cittadini di fede
cristiana, ed in particolare di quella ortodossa. Ci aspetta un futuro in
una società sempre più multietnica e plurireligiosa: è un grande bene per la
nostra vita".

Fonte: www.stranieriinitalia.it
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Il numero 13 di questa newsletter è stato spedito a 7.924 indirizzi, per
segnalazioni e suggerimenti scrivete a segreteria at circoloafrica.org .

I prossimi numeri usciranno nelle seguenti date:
29 giugno 2004 ;
13 luglio 2004,
27 luglio 2004





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