Comunicato stampa



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COMUNICATO STAMPA
Chiama L'Africa; Nigrizia; Missione Oggi; Emmaus Italia


SI PUO' FARE SCIACALLAGGIO SUI POVERI ANCHE IN BUONA FEDE
ANCORA SU "SALVAMONDO PER IL CONGO" E IL M.C.S


Finalmente si apre un dibattito, che speriamo serio e sincero, sugli
aiuti, la cooperazione e le modalità di raccogliere fondi da parte di
organizzazioni non governative e organismi umanitari. Salvamondo per il
Congo ne è un esempio chiaro.

Il Congo sta uscendo con fatica da una guerra che ha provocato almeno
tre milioni e mezzo di vittime. Una guerra caratterizzata da una parte
dal silenzio dell'informazione e dall'altra dallo sfruttamento
sistematico delle risorse da parte di compagnie multinazionali, come
denunciato da ben tre documenti delle Nazioni Unite mai "raccontati" dai
mezzi di informazione.

Durante questi anni in Congo abbiamo assistito ad una resistenza strenua
della gente, organizzata. Sono stati fatti scioperi, Ville morte,
manifestazioni, soprattutto da parte delle donne. Per settimane le donne
di Bukavu, di Goma e di kishangani nel Kivu sono uscite di casa vestite
a lutto, mentre tutta la regione era teatro di una guerra che si
combatteva tra truppe ruandesi e ugandesi.

Sono note a tutti le responsabilità del governo Ruandese, oggi ancora
più sospetto dopo che è ormai chiara la partecipazione del Presidente
Kagame, all'abbattimento dell'aereo che portava i Presidenti di Ruanda e
Burundi, da cui si è scatenata la furia del genocidio. Ma, nonostante
questo, al governo di Kagame non sono mancati aiuti e cooperazione in
questi anni in cui ha condotto una guerra tanto sporca.

Certo nessuno mette in dubbio l'impegno per i diritti umani di Amnesty
internazional, dell'Unicef e del Wwf.

Ma oggi nessuno ha il diritto di intervenire in questa situazione senza
passare attraverso questa società civile organizzata, senza che essa ne
sia protagonista, senza che sia essa a indicarne le modalità e a gestire
in prima persona i progetti.

E' stato detto durante la trasmissione che gli aiuti vanno a buon fine
tramite la gente del luogo, guidata dagli esperti di queste
organizzazioni. Non è stato detto che mentre un funzionario dell'Unicef
riceve salari da migliaia di dollari, la gente che lavora concretamente
nei progetti riceve stipendi di poche decine di dollari. Non è stato
detto che "le missioni,i monitoraggi, e i rapporti" sono quasi sempre
fatti da europei e che, quindi, questi soldi, servono per pagare gli
stipendi ai ricercatori europei. Soprattutto in questa, come in tante
altre campagne di raccolta fondi, gli africani, i congolesi, sono dei
semplici oggetti, di beneficenza, non gli attori del loro cammino di
riconciliazione e di ripresa della vita normale.

L'Africa e il Congo domandano non l'elemosina, ma il riconoscimento
della loro dignità, troppo spesso calpestata da un modo tanto primitivo
e incivile di raccogliere fondi. Forse servirebbe più buona fede, un po'
di cuore e, soprattutto tanta umiltà quando si intraprendono avventure
di questo genere. Un'altra occasione buttata.


Vedi anche l'articolo MISSIONARIO INDIGNATO PER 'SCENEGGIATA' SU
"MAURIZIO COSTANZO SHOW"
<http://www.reporterassociati.org/index.php?option=news&task=viewarticle
&sid=1717>

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