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RWANDA: VIA LIBERA A RADIO PRIVATE
- Subject: RWANDA: VIA LIBERA A RADIO PRIVATE
- From: "PIER LUIGI GIACOMONI" <pierluigi.giacomoni at fastwebnet.it>
- Date: Sun, 1 Feb 2004 18:56:07 +0100
RWANDA 31/1/2004 1:55 VIA LIBERA A RADIO PRIVATE, RICONCILIAZIONE PASSA ANCHE DALL'ETERE? "Ammazzate gli scarafaggi!": così incitavano gli estremisti, riferendosi ai tutsi, dalle frequenze dei "106 MegaHertz di simpatia" di Radio Televisione Libera delle Mille Colline (Rtlm), la 'voce' del genocidio del 1994. Nell' anno del decennale dei massacri di massa, da Kigali, per le radio, arriva invece un'ottima notizia: il governo ha deciso di concedere l'uso delle frequenze alle prime emittenti private del Paese, ponendo fine al monopolio statale su televisione e radio che in due lustri ha penalizzato fortemente la libertà di stampa. Il ministero dell'informazione ruandese ha fatto sapere che cinque radio hanno già ottenuto la licenza, mentre altre due nuovi stazioni radio cattoliche verranno presto autorizzate. Radio 'Mille Colline' svolse un ruolo decisivo di incitamento alla violenza durante i tragici mesi tra aprile e luglio di dieci anni fa, quando vennero massacrati centinaia di migliaia di tutsi e hutu moderati, tra mezzo milione e ottocentomila secondo le stime più accreditate. Così decisivo che nel dicembre scorso il Tribunale internazionale per i crimini in Rwanda di Arusha (Tpir) comminò due ergastoli e una condanna a 35 anni di carcere nel cosiddetto processo dei 'media dell'odio' contro tre responsabili dei mass-media ruandesi accusati di aver fomentato i massacri del 1994, tra cui due alti responsabili di 'Mille Colline' e l' ex-direttore del bimestrale estremista 'Kangura' ('il risveglio'). Nel 2000 il Tpir ha condannato a dodici anni di prigione Georges Ruggiu, controverso personaggio italo-belga che svolse un ruolo di primo piano a Rtlm. Grazie alle nuove concessioni, la scuola ruandese di giornalismo e comunicazione, che fa parte dell'Università di Butare, ha richiesto una licenza per poter offrire una fonte di informazione alternativa a Radio Rwanda, controllata dallo Stato. Altre tre stazioni si propongono invece come emittenti commerciali, mentre 'Radio Adecco' presenterà 'programmi educativi'. Tutte le nuove 'voci' dell'etere dovranno comunque rispettare la legge sui media approvata nel 2002, che impone di evitare riferimenti al 'divisionismo etnico' in un Paese di sette milioni di abitanti, dove le cicatrici del genocidio non si sono ancora sanate del tutto. Il presidente del 'Rwanda Press Council' invita alla prudenza: "Qui sono accadute certe cose in passato: il governo deve essere molto accorto nel rilasciare le licenze". [EB] FONTE: www.misna.org 31/1/04 A PRESTO PLG
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