Il silenzio sull'Uganda



In occasione del recente viaggio di Bush, per qualche giorno l'Africa è
stata al centro dell'attenzione dei media e si è parlato di lotta alle
guerre, alla fame e all'AIDS. In Congo stanno finalmente arrivando i caschi
blu, anche se la situazione resta drammatica. Tuttavia ben pochi, tranne la
coraggiosa agenzia missionaria MISNA, parlano delle atrocità che accadono
nel nord-Uganda: da anni in tale regione imperversa il Lord's Resistance
Army, guidato da un pazzo visionario, Joseph Kony, che con poche migliaia
di seguaci, massacra la popolazione civile inerme e rapisce bambini e
bambine per farne soldati e schiave sessuali. Molti missionari e medici che
operano nelle zone limitrofe raccontano che i bambini vengono "reclutati" e
trasformati in belve feroci drogandoli e facendo loro uccidere i loro
stessi familiari o altri bambini, mentre coloro che non vengono massacrati
spesso vengono mutilati  e costretti a divorare le loro stesse membra. Il
tutto viene tollerato o solo minimamente contrastato dal potente esercito
ugandese del presidente Museveni, grande alleato dell'America e di Bush.
Perchè questo silenzio sull'Uganda? Perchè non cerchiamo di sensibilizzare
maggiormente l'opinione pubblica e di fare pressioni sui governi e
sull'ONU per l'invio di osservatori internazionali e caschi blu in difesa
della popolazione civile? So che le guerre dimenticate sono tante, ma credo
che, come società civile e movimenti per la Pace, non possiamo più
tollerare il silenzio su una tragedia come quella dell'Uganda.
L'europarlamentare Luisa Morgantini, da me contattata via e-mail, mi ha
garantito il proprio interessamento, mentre l'On. Melandri, ha promesso che
porterà la questione alla commissione esteri. E' gia qualcosa, per questo
chiedo l'aiuto di tutti voi per "accendere i riflettori" su questo
splendido, martoriato paese a me particolarmente caro, essendovi nato...

Luca Salvi, VR