Diario dal Kenya: Honorine è una bimba rwandese



Habari yako rafiki?
Ieri sera sono stato alla festa di Honorine.

Honorine è una bimba rwandese. La prima volta che ero venuto in Kenya per
poi andare sui monti Nuba avevo incontrato qui a Kivuli V. Kizito ci aveva
raccontato la sua storia: giornalista rwandese scappato dal suo paese per
aver subito minacce e un'aggressione dovute a un suo articolo in cui
denunciava alcuni membri corrotti del governo. La fuga verso Nairobi e poi
l'aiuto di Kizito e la sistemazione qua a Kivuli. Nei giorni in cui eravamo
a Nairobi la sua famiglia è riuscita a raggiungerlo scappando con documenti
falsi da Kigali. La moglie con le due figlie. Mi ricordo la prima sera che
si ritrovavano di nuovo tutti insieme dopo un anno e mezzo di divisione
forzata. Il silenzio e la timidezza delle due bimbe, il viso sereno e
sorridente della madre, l'orgoglio di V. nel presentarci la famiglia dopo
avercene a lungo parlato. E' stata una bella serata. Come il  vivere il bel
finale di una favola... Non sapevo che la storia era solo all'inizio...

La più piccolina delle bimbe era Honorine, che ieri ha compiuto cinque
anni... Quando è arrivata ne aveva due... E quante cose sono cambiate: suo
padre, ha poi cercato di trovare qualche lavoretto. Ma non è riuscito a
trovare niente, pur essendo laureato e avere un ottimo curriculum. E allora
che nasce l'idea di emigrare in Europa o in Nord America. Ma non è facile
avere un visto e mettere da parte i soldi per un biglietto aereo.
Nell'attesa di una soluzione per questa nuova fuga riesce a trovare un
lavoretto come insegnante in una scuola di lingue. Poi una storia strana di
soldi che dovevano servire per pagare gli insegnanti e che invece sono
spariti e quindi la chiusura della scuola. La nascita della terza
bimba, Odres.

Un paio di settimane fa, dopo tanti tentativi, V. è riuscito ad andare in
Belgio. E prima o poi la famiglia lo seguirà in questa fuga che continua
ormai da 4 anni...

E ieri il compleanno. E., la moglie mi sembrava non troppo felice di essere
di nuovo rimasta sola, e stavolta con tre bimbe invece di due. Una festa
semplice. Aveva preparato cena. Pollo, riso e banane fritte. E poi la torta,
con la canzone "tanti auguri" in italiano, inglese e francese...

Insieme a qualche amichetta e
alle sorelline. Un regalino della mamma: un piccolo orsacchiotto di peluche.
Le bimbe erano felicissime. La torta che è rimasta Honorine ha incominciato
a distribuirla a tutti i vicini, ai guardiani Maasai... voleva portarla
anche a Kizito, se non fosse stato già a letto... E E. mi sembrava davvero
stanca.

Quando si pensa ai problemi degli immigrati in Italia non si pensa mai che a
casa è rimasta una donna che si trova a badare da sola ai figli. E' vero,
spesso i mariti mandano soldi, ma non sempre è così. Quando l'uomo non
riesce a trovare lavoro e magari si trova a dormire in una casa di
accoglienza (quanti uomini passati per il dormitorio in cui lavoro a
Mirafiori Sud, disperati per non riuscire a trovare un lavoro e mandare
qualcosa a casa...).  E poi la vergogna di dire a casa come in realtà si
vive in questi "ricchi paesi".  La donna che vuole raggiungere l'uomo e non
capisce il motivo del suo silenzio... Dev'essere davvero difficile!!
Guardavo Epifany e pensavo a tutta la fatica di tirare avanti...
E come al solito sono le donne che mettono devono portare i carichi più
pesanti.

Ormai mi sono abituato alla pioggia che sembra finire più e al fango che
costantemente ormai ricopre scarpe e pantaloni...  E quanto è diventato
bello il sole che ogni tanto spunta tra le nuvole...
Un abbraccio a tutti
Carlo

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Enrico Marcandalli (ramalkandy at iol.it) - http://www.peacelink.it
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