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Chiama l'Africa news 11/10/02
- Subject: Chiama l'Africa news 11/10/02
- From: <info at chiamafrica.it>
- Date: Sat, 12 Oct 2002 00:42:14 +0200
Chiama l'Africa News - 11 ottobre 2002 SOMMARIO 1. Notizie dal continente: Burundi - R.D.Congo - l'Oms denuncia - Angola - Costa D'Avorio 2. Attività 3. Azioni 4. Novità sul sito 5. Appuntamenti 1. NOTIZIE DAL CONTINENTE Burundi Centinaia di persone, per lo più civili, provenienti dalla zona di Luvungi (Sud Kivu - est Rep. Dem. del Congo), si sono riversate nella città burundese di Rugomba, al confine con l'ex Zaire, a causa dei violenti combattimenti che hanno visto protagonisti i Mayi Mayi (fazione nazionalista congolese) e i militari della Coalizione Democratica Congolese (RCD Goma). Il ritiro delle forze armate ruandesi dall'ex Zaire - sebbene rappresenti un importante passo avanti nell'attuazione degli accordi siglati a Pretoria nel luglio scorso - lascia dietro di se' delle vere e proprie "zone franche" di cui approfittano le varie fazioni in lotta nel paese. L'affluenza di profughi rischia di aggravare la già preoccupante situazione del Burundi, dove continua la ribellione armata e la durissima repressione da parte delle forze armate. Due delle fazioni minori tra i gruppi ribelli che ancora combattono contro il governo di transizione, hanno firmato luned" - nel corso di un summit regionale - un accordo ufficiale per il cessate il fuoco, e hanno lanciato alle restanti due fazioni un ultimatum: 30 giorni per aderire alla nuova iniziativa di pace. Il vertice, che si è svolto all'interno dell'Iniziativa Regionale dei Grandi Laghi, ha visto la pratecipazione del presidente del Burundi, della Tanzania, dell'Uganda, della Repubblica Democratica del Congo e del Sudafrica, di Nelson Mandela, e di alcuni rappresentanti delle Nazioni UNite e dell'Unione Africana. Con un gesto che gli osservatori interpretano come un "esca" destinata a persuadere anche i gruppi recalcitranti a firmare la pace, il summit ha riconosciuto il bisogno di integrare gli ex combattenti nelle istituzioni ufficiali dello stato. UN NOBEL ALTERNATIVO PER IL CENTRE JEUNE KAMENGE Il 2002 Right Livelihood Awar, riconoscimento internazionale istituito nel 1980 dall'ex europarlamentare e scrittore svedese Jakob Von Uexkull, è andato quest'anno al Centre Jeune Kamenge di Bujumbura, che dividerà i 200 mila euro messi a disposizione dagli organizzatori con altri due organismi impegnati nella difesa della pace e dei diritti umani. Il Centro, fondato nel 1991 dai Missionari Saveriani, gestisce attività educative, ricreative e formative per 15 mila ragazzi di etnia hutu e tutsi. Un segnale di coesione e di speranza. Una dimostrazione che la convivenza pacifica è possibile, in un paese dove si combatte dal 1993. La premiazione si terrà il 9 dicembre presso il Parlamento di Stoccolma. Fonti: Misna e Integrated Regional Information Networks Repubblica Democratica del Congo In un documento inviato al Segretario Generale dell'Onu, un gruppo di intellettuali congolesi ha avanzato delle proposte per la ripartizione delle responsabilità in vista del periodo di transizione. Essi hanno suggerito che un ruolo di mediatore venga affidato a Mons. Monsengwo "la cui neutralità non potrà essere contestata", o al presidente del Congo Brazaville, Denis Sassou Nguesso. Fonte: L'Eveil (Kinshasa) L'Oms reclama più aiuti per l'Africa australe Il 7 ottobre l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un comunicato in cui denuncia la gravità della situazione umanitaria in Africa Australe, rinnovando l'appello lanciato già quattro mesi fa. L'Oms ha quindi invitato i paesi donatori a riunirsi presso la sua sede a Ginevra per trovare una soluzione. I paesi più colpiti sono Malawi, Zimbabwe, Zambia, Lesotho e Swaziland, dove circa 300 mila persone soffrono di malnutrizione e rischiano di morire prive di alimenti e cure sanitarie di base. "La cosa assurda è che noi sappiamo come salvare migliaia di persone, e siamo pronti a farlo, ma sembra che il mondo non accetti di buon grado il versamento delle poche risorse necessraie", ha dichiarato Gro Harlem Brundtland, Direttore generale dell'Oms. La crisi economica in Africa australe è aggravata da due anni di siccità e di precipitazioni irregolari, che hanno provocato una grave penuria della coltura di base, il mais. Inoltre la vastissima diffusione del virus Hiv ha ridotto di molto il numero degli adulti produttivi, dei professionisti in ogni campo e dello stesso personale sanitario. Fonte: allafrica.com Angola Secondo l'Ocha (dipartimento Onu per il coordinamento delle questioni umanitarie) negli ultimi cinque mesi circa 570 mila sfollati di guerra sono stati reinsediati nelle loro zone d'origine. Attualmente si contano in Angola oltre tre milioni di sfollati, il cui dramma è venuto alla luce subito dopo la firma del cessate il fuoco, avvenuta lo scorso 4 aprile. Durante la guerra, durata oltre venti anni, migliaia di persone si sono spostate da una regione all'altra del paese per sfuggire ai combattimenti o per trovare fonti di sostentamento. Al dramma dei profughi si aggiunge quello degli oltre 4.000 ex combattenti dell'Unita, il partito armato dissoltosi dopo la morte del suo leader, Jonas Savimbi. Fonte: Angola Press Agency INVITO ALLA LETTURA: La fame non è una catastrofe naturale; la crisi alimentare in Angola minaccia oltre 500 mila persone, di Nicoletta Dentico - direttore esecutivo di Medici Senza Frontiere, su il manifesto di merc. 9 ottobre, scaricabile alla pagina http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/09-Ottobre-2002/art68.html Costa D'Avorio Almeno 1.600 persone della Costa D'Avorio si sono rifugiate in Mali a seguito del tentativo di colpo di stato del 19 settembre scorso. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha espresso la sua preoccupazione in merito all'evolversi della situazione nel paese. In un programma trasmesso sulla televione nazionale sarebbe stato dichiarato che l'unico modo per ottenre la vittoria sui ribelli sarebbe l'espulsione di tutti i burkinabé. Una delle opinioni ufficiose è infatti quella secondo cui il Burkina Faso non sia estraneo all'insurrezione. Il Togo, il Senegal e la Francia hanno esortato Laurent Gbagbo a firmare un cessate il fuoco con i soldati ribelli, come proposto dai mediatori della Cedeao. Ma Gabgo sembra aver optato per una soluzione militare della crisi. Fonte Integrated Regional Information Networks 2. ATTIVITA' L'Africa tra storia e storie Nel riprendere gli incontri de I Marted" dell'Africa, Chiama l'Africa è voluta ripartire dall'umanissima questione delle migrazioni, trattandola però non nell'angosciante ottica della legge Bossi-Fini, che qualifica gli immigrati come clandestini, e per questo criminali. L'8 ottobre Mbacke Gadji, scrittore ed immigrato senegalese, ha raccontato la sua storia di africano nel mondo, grazie anche all'attenta analisi letteraria di Giulia de Martino, fondatrice di Scritti d'Africa, associazione che si occupa e preoccupa di far conoscere la letteratura di questo nostro amato continente. Mbacke vive in Italia da otto anni, da quindici ha scelto il destino di emigrante: nella sua vita in viaggio, questo giovane scrittore senegalese ha rielaborato la sua storia e la vita da cui proveniva, per arrivare a narrare egli stesso nuovi racconti. I tre romanzi di Mbacke segnano il percorso umano di un africano sensibile e colto: il primo rielabora le tradizionali fiabe africane, tornando spesso sulla magia, questa componente che il razionale mondo occidentale fintamente esclude dalla quotidianità, e proponendo un mondo rurale ed ancestrale che inizia a scomparire anche nelle terre africane. Nel secondo romanzo, uno spirito racchiuso in un amuleto guida il protagonista attraverso l'impersonificazione con un nonno che, sempre per magia, si trova a combattere una prima guerra mondiale senza capire neanche gli ordini di battaglia; nella terza pubblicazione lo scrittore affronta direttamente il tema della migrazione, la ferita aperta che essa lascia anche nelle migliori esperienze. La storia e le storie d'Africa si fondono, per Mbacke, in una quotidianità moderna ma presente alle proprie origini, con tutte le contraddizioni che la vita dà ai suoi figli, ma con la capacità tutta africana di non svelarne i segreti completamente, piuttosto di accettare un inspiegabile che permette forse l'atteggiamento sereno che gli africani hanno anche nelle situazioni più drammatiche. Mbacke Gadji è uno scrittore, ma anche un lavoratore, un marito e un padre, figlio e nipote, migrante ed africano. Sulle sue esperienze riflette, sottoponendo ai lettori il dono che ha saputo ereditare: quello della scrittura, moderna trasposizione del griot tradizionale, colui che con saggezza aiutava le comunità dell'Africa occidentale a gestire i problemi e le difficoltà, oltre alle gioie, che la vita dà a tutti gli esseri umani. Mbacke è un moderno griot che attraverso la sua ultima lingua di adozione, l'italiano appunto, narra con un tono pacato e profondo la vita diversa di chi accetta un cambiamento di vita totale. Nel racconto, orale e scritto, ci svela che la persona africana, e i senegalesi, sono nudi se non parlano: senza il confronto verbale, essi sono privi di mediazioni rispetto a una realtà che spesso si allontana dal rapporto armonioso con la vita. Allora i testi di Mbacke ci appaiono non più solo come romanzi etnici, ma anche come saggi filosofici, alla ricerca delle proprie radici s", ma costantemente presenti nella vita non certo semplice del migrante. Nel raccontare, lo scrittore si pone verso chi è in ascolto: cos" ci accorgiamo che, a suo modo, anche Mbacke è l'Africa che chiede attenzione, ma non oltre il mar Mediterraneo, a migliaia di chilometri di distanza: egli è qui, come tanti altri, nelle nostre città, nelle nostre fabbriche, nelle nostre strade. Mbacke come tanti altri senegalesi, congolesi, somali, eritrei, egiziani, marocchini. Mbacke come i russi e i rumeni, i bengalesi e gli indiani che vivono in Italia, nella sesta potenza mondiale, un paese che sta facendo di tutto per rendere chi ha meno risorse colpevole della propria differenza. Meditiamo. Forse l'accoglienza costa meno di un astio irresponsabile. Forse è più semplice confrontarsi in pace che combattere, con le armi e non, la diversità (Cristina Formica) I Libri di Mbacke Gadji Il regno degli animali - Lo spirito delle sabbie gialle e Pape, Ngagne, Yatt e gli altri possono essere richiesti a Edizioni dell'Arco - Gruppo Solidarietà Come via Tortona 18 - 24144 Milano 3.AZIONI La Campagna "Contro i mercanti di armi" incontra il Presidente Pera Parziale successo della mobilitazione della Campagna Contro i mercanti di armi che ha visto questa mattina (10 ottobre) numerose persone manifestare pacificamente davanti all'ingresso di Palazzo Madama. Forse a causa delle forti pressioni esercitate dalle migliaia di messaggi di posta elettronica che hanno intasato le caselle dei senatori, la discussione del DDL 1547 per la ratifica dell Accordo di Fanborough era stata cancellata dall Ordine del Giorno dei lavori odierni del Senato. Ciononostante la conferenza stampa convocata per la mattinata e il sit-in programmato da tempo hanno avuto ugualmente luogo mentre veniva ripetuta la richiesta al Presidente Marcello Pera di ricevere una delegazione della Campagna. Proprio quando era in corso la conferenza stampa è giunta la notizia della disponibilità del Presidente del Senato ad incontrare la delegazione. Tonio Dell Olio, portavoce della Campagna è stato ricevuto insieme a don Luigi Ciotti e p. Alex Zanotelli. Ad accompagnare la delegazione alcuni senatori delle Commissioni Esteri e Difesa del Senato, Bonfietti, De Petris, Martone, Bedin, Giarretta, De Zulueta. Insieme ad una bandiera della pace al Presidente Pera sono state consegnate le 80 mila firme che sono state raccolte finora per chiedere che non venga stravolta la legge 185/90 che garantisce in Italia il controllo del commercio delle armi. I rappresentanti della Campagna hanno lamentato la scarsa attenzione che finora i senatori hanno dedicato a questo tema tanto grave e delicato. Le Commissioni Esteri e Difesa che erano chiamate a discutere congiuntamente dell argomento non hanno mai raggiunto il numero legale e hanno fatto approdare in aula il testo senza alcuna modifica. Ci rivolgiamo alle coscienze dei senatori ha dichiarato Dell Olio e non agli schieramnenti, dal momento che il commercio di strumenti di morte è questione che deve riguardare ciascuno indipendentemente dall apparteneza partitica . Da parte sua il Presidente del Senato si è impegnato a convocare i presidenti delle Commissioni interessate e a valutare con loro un possibile riesame del provvedimento. I senatori che hanno presenziato all incontro si sono detti disponibili a votare uno stralcio del Disegno di Legge, ovvero la ratifica dell Accordo senza modificare la Legge 185. Astenendosi da ogni valutazione politica che non compete al suo ruolo istituzionale, Pera ha chiesto ai senatori di non eccedere nella presentazione di emendamenti e di puntare piuttosto ad un dibattito di approfondimento delle tematiche contenute nel DDL. 4. Novità sul sito Saharawi: costretti al mestiere di profugo Da ventisette anni la crisi del Sahara Occidentale passa attraverso ombre e luci, secondo le emergenze dettate dai riflettori internazionali che spesso confondono priorità umanitarie con priorità politiche. Un articolo di Giulia Olmi, responsabile Cisp per l'area Maghreb, pubblicato su Solidarietà Internazionale n° 4/2002 (<http://www.chiamafrica.it>sezione "Approfondimenti" ) 5. Appuntamenti Roma, mercoled" 16 ottobre ore 18.00 Libreria Odradek "C'era una una volta", in collaborazione con i Missionari Comboniani, la Comunita' di Sant'Egidio e Rete Lilliput, ha organizzato un incontro-dibattito, su DAKAR. La capitale del Senegal è l'esempio vivente di un'Africa diversa, capace, seppur tra mille contraddizioni, di difendere e rinnovare il proprio patrimonio culturale, offrendo al mondo suoni e colori inediti. Durante l'evento sara' proiettato, in anteprima, il nuovo documentario "DAKAR: Basta poco...". Montagnana (PD), 26 ottobre - 10 novembre ex-chiesa di San Benedetto in Montagnana mostra fotografica Invisibile Africa - Un privilegio difficile Iniziativa a cura di : Cuamm di Padova, Gruppo Missioni Asmara di Montagnana, gruppi missionari e dell'Azione Cattolica locali, Acli e Associazione "Noi con l'Africa" di Zimella. INFO: Antonio Loro, 042982495 Roma, luned" 21 ottobre Sala Assunta - via degli Astalli, 17 L'Africa che non si arrende alle guerre dei bambini Incontro con Mons. Giorgio Biguzzi promosso da Caritas Italiana ed Edizioni Gruppo Abele in occasione della presentazione del libro NON CHIAMARMI SOLDATO. I bambini combattenti tornano a casa: frammenti di pace in Sierra Leone, a cura di Caritas Italiana EGA - collana Studi e Ricerche INFO: 06.54.19.22.26 - fferrante at caritasitaliana.it Torino, mercoled" 22 ottobre La Perla Nera. Immagini e storie dell'altra Africa Incontro pubblico con Padre Kizito Sezana - missionario e giornalista Caffè sport Lambretta, via Mazzini 177 Cesenatico Tel 0547 678156 Concorso per autori africani Il Centro Ricerche Teatrali Scenamadre, nell'ambito del Festival Internazionale delle Culture sub-sahariane contemporanee, Festad'AfricaFestival, bandisce per il 2003 un concorso per un opera drammaturgica di autore africano scritta in lingua italiana. Tel. 06-8126133 - www.festadafricafestival.com ------------------------------------------------------------------------------- Ti è arrivata questa mail perchè risulti iscritto alla newsletter diChiama l'Africa. <http://www.chiamafrica.it> Se non vuoi più ricevere questa mail segui questo link <http://www.cipsi.it/africa/mailing.asp> Per segnalare notizie, iniziative o appuntamenti scrivere a info at chiamafrica.it Via Francesco del Furia 18 - 00135 Roma - tel 329/5713452 - fax: 06/30993424
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