Chiama l'Africa news 20/09/02



CHIAMA L'AFRICA NEWS 20 settembre 2002
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Noi dobbiamo dire no alla guerra ed essere duri come pietre.
(Aldo Capitini).

Ci associamo a tutti i movimenti, gli appelli e le campagne per dichiarare
la nostra ferma opposizione ad un nuovo attacco all'Iraq. Ci schieriamo
contro la guerra, dalla parte della popolazione civile irachena afflitta da
dieci anni di sanzioni economiche internazionali.

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SOMMARIO

1. Notizie dal continente
   - Repubblica Democratica del Congo
   - Burundi
   - Costa d'Avorio
2.  Dopo l'incontro all'Università di Roma, Joseph Ki Zerbo a Frascati
3.  Riprendono i "Martedì dell'Africa": l'8 ottobre a Roma
4.  Fano: Gianni Morandi incontra Chiama l'Africa
5.  Immigrazione: un articolo di Nanni Salio
6.  Cinema itinerante in Mozambico
7.  Recensioni: "Poetiche africane", a cura di Armando Gnisci
8.  Appuntamenti
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1. NOTIZIE DAL CONTINENTE

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
Durante la 57° Assemblea Generale dell'Onu il Consiglio di Sicurezza si è
riunito a porte chiuse per discutere della situazione nella regione dei
Grandi Laghi. In questa occasione il presidente ruandese Paul Kagame aveva
annunciato il ritiro - entro venerdì 20 settembre - delle sue truppe
dislocate dall'agosto del 1998 nella Repubblica Democratica del Congo
(25-30.000 soldati) . Subito dopo, al rientro da New York, allo scalo di
Abuja, in Nigeria, lo stesso Kagame aveva dichiarato: "Il ritiro delle
truppe ruandesi avverrà quando ciò sarà possibile; al momento non abbiamo
alcune garanzia per la sicurezza del nostro paese". Sebbene paradossale,
questa ultima dichiarazione del presidente aveva fatto temere un improvviso
"marcia indietro" rispetto alle promesse fatte appena qualche ora prima. Ma
per fortuna giungono in questi giorni dalla Monuc conferme sull'inizio
dell'effettivo ritiro delle truppe ruandesi dalla regione orientale del
Congo.
Ricordiamo che l'accordo di Sun City (Sudafrica) tra i presidenti congolese
e ruandese concluso il 30 luglio scorso, prevede il ritiro delle truppe
d'occupazione entro 90 giorni in cambio del "rimpatrio" dei membri delle
ex-Far (Forze armate rwandesi) e dei miliziani Interhamwé, rifugiati in
territorio congolese e ritenuti co-responsabili dei massacri avvenuti in
Ruanda nel '94 (secondo l'Onu il loro numero è compreso tra 10.000 e i
20.000)
Intanto ci si aspetta una ridefinizione della forza Onu presente nella
regione (Monuc) e un suo potenziamento, con lo scopo di "occupare" le zone
lasciate libere dalle forze ruandesi e assicurare il disarmo degli
ex-ribelli.
Fonti: Misna, L'Eveil (Kinshasa)
Sul sito www.chiamafrica.it nella sezione "Approfondimenti" ogni mese
"Congo Attualità", il notiziario curato dalla "Rete Pace per il Congo".

BURUNDI
Ieri il portavoce dell'esercito, Augustin Nzabampema, ha confermato alla
agenzia di stampa francese 'France Press' che "173 persone sono cadute
sotto i proiettili degli elementi delle forze armate burundesi".
Il massacro sarebbe avvenuto il 9 settembre a Itaba, nella provincia di
Gitega e avrebbe coinvolto una maggioranza di civili, responsabili, secondo
l'autorità militare nazionale, di essere complici della ribellione hutu.
Secondo i ribelli delle Forza per la Difesa della Democrazia (FDD), le
vittime sarebbero oltre un migliaio. Secondo il colonnello Nzabampema,
portavoce delle forze armate, i veri responsabili del massacro sarebbero i
combattenti delle FDD che non avrebbero evacuato i civili dalla zona, da
loro controllata e soggetta a scontri e cobattimenti. Ma secondo Léonidas
Ntibayazi, Presidente della commissione per i Diritti Umani dell'Assemblea
Nazionale Burundese, il massacro ha avuto luogo senza che si stesse
combattendo.
Nel frattempo i colloqui di pace che dovevano iniziare in questi giorni in
Tanzania sono stati di nuovo rinviati.  Ricordiamo che questo piccolo paese
dell'Africa centrale dal 1993 è sconvolto  da una sanguinosa guerra civile
FONTI: Misna, Yahoo Actualité

COSTA D'AVORIO
All'alba di venerdì 20 settembre la Costa d'Avorio si è risvegliata sotto
il fragore degli spari che hanno svegliato di soprassalto i cittadini di
Abidjan, di Bouaké, e di Korogho, tre delle principali città del paese.
Inizialmente si era avanzata l'ipotesi di un "ammutinamento" di circa 750
soldati che non accettano di essere messi a riposo. Ma durante la giornata
ha preso sempre più piede l'ipotesi di un colpo di stato. Questa tesi
sarebbe convalidata dalla conferma dell'avvenuta morte del generale Robert
Guei, autore dle primo colpo di stato avvenuto nel paese, nel dicembre del
'99.
Durante gli scontri avrebbe perso la vita anche il Ministro degli interni
Emile Boga Doudou. Non si conosce ancora il numero delle vittime, ne' tra i
lealisti ne' tra i ribelli.
Il Presidente Ivoriano Laurent Gbagbo, che si trova attualmente in visita
ufficiale in Italia, ha annullato molti degli impegni diplomatici (tra i
quali l'incontro con il Papa) e si sta preparando a rientrare.
La Costa d'Avorio vive da anni un equilibrio politico instabile, e questi
avvenimenti si collocano in un delicato momento in cui il dialogo politico
all'interno del paese sembrava cominciare a portare i suoi frutti.
FONTI: Misna, Allafrica.com

2. DOPO L'INCONTRO ALL'UNIVERSITA' DI ROMA, JOSEPH KI ZERBO A FRASCATI

L'11 settembre Joseph Ki Zerbo ha tenuto una vera e propria lezione di
"storia dell'umanità" presso la Facoltà di lettere dell'Università "La
Sapienza" di Roma. L'incontro, introdotto da Armando Gnisci (docente di
Letterature comparate presso la medesima università), e da Eugenio Melandri
(Chiama l'Africa), è stato accompagnato dalla magistrale arte canora e
narrativa di Pape Kanouté, il griot, colui che ricuce i fili della storia e
della memoria collettiva. Come ha detto Gnisci, in quell'incontro ci siamo
lasciati accogliere dall'Africa che ospitavamo.
Nei giorni scorsi abbiamo diffuso su questa lista la "sbobinatura"
dell'incontro, che abbiamo voluto intitolare "L'Estraneo è un dono del
cielo", usando l'espressione d'apertura dello stesso Ki Zerbo.
Nei giorni seguenti il "maestro" ha partecipato al "meeting internazionale
sull'integrazione" a Frascati, organizzato dall'associazione "Nessun luogo
è lontano". Riportiamo un breve passo del suo intervento. Il testo per
esteso è consultabile sul sito www.chiamafrica.it nella sezione
"Approfondimenti"

"Le nostre culture senza equipaggiamento logistico secondo il diktat del
patto coloniale, sono soltanto degli epifenomeni esotici, perfino ai nostri
stessi occhi. Bisogna quindi aiutare l'Africa per evitarle di dare una
versione contemporanea dell'africanità e una versione africana della
modernità, continuando ad esortarla a raggiungere il Nord, pur sapendo che
non siamo sugli stessi binari o che siamo dei vagoni dietro alla locomotiva.
Il rinascimento africano, inseparabile da un new deal planetario è
realizzabile solo attraverso una genesi mentale copernicana. Il parto di un
sistema di paradigmi rifondatori capaci di mobilitare degli intellettuali
sicuri tanto delle loro radici che dei loro concetti, come pure degli
operatori economici che invece di massimizare i costi umani ed ambientali,
siano capaci di estrarre dal minerale del nostro essere socio-culturale
l'oro dei vantaggi comparativi." (Joseph Ki Zerbo - Frascati, 12 settembre
2002)

3. RIPRENDONO L'8 OTTOBRE A ROMA I MARTEDI' DELL'AFRICA

Dopo la pausa estiva ritornano i consueti appuntamenti presso la Libreria
Odradek, in via dei Banchi Vecchi 57, a Roma.
"L'Africa tra Storia e Storie". Incontro con Mbacke Gadji, scrittore
senegalese residente in Italia e con Giulia De Martino, dell'Associazione
"Scritti d'Africa". "Quello che esuli e figli lontani raccontano" è il
sottotitolo che abbiamo scelto. Parleremo infatti di africani migranti che
narrano - attraverso una lingua che non gli appartiene - l'Africa vista da
lontano, attraverso gli occhi di chi vive l'incontro-confronto con altre
società e con altre culture.
L'Appuntamento è per le ore 18
INFO: info at chiamafrica.it 329 5713452

4. FANO: GIANNI MORANDI INCONTRA CHIAMA L'AFRICA

Un testimonial d'eccezione per il nostro comitato di Fano (PS).
Gianni Morandi ha incontrato il 10 settembre gli operatori del Progetto
Rainbow - della Comunità Giovanni XXIII di Don Oreste Benzi - che insieme
al nostro coordinamento locale, stanno operando in favore dei bambini
vittime o orfani dell'Aids in Kenya, Tanzania e Zambia. Nel 2001 il
Progetto ha sostenuto 12.757 bambini, 3.699 famiglie, 204 anziani, 4.900
bambini mandati a scuola, 70 ragazzi di strada, 692 bambini nei 12 centri
nutrizionali e 32 scuole. Una goccia nel mare in una situazione in cui
l'Aids, oltre alla malaria, alla tbc ed altre malattie stanno sterminando
un'intera generazione di uomini e donne, dai 25 ai 40 anni: il potenziale
più produttivo del continente dimenticato e marginalizzato dalla
cooperazione e dai mass media. Gianni Morandi ha inoltre voluto sapere
tutto sull'iniziativa   delle Bomboniere della Solidarietà, un'altra
iniziativa del nostro Comitato di Fano. Un gesto concreto e significativo
di solidarietà da parte di quanti si preparano a festeggiare matrimoni,
battesimi, cresime, comunioni, feste di laurea e anniversari importanti.
"Se mai dovessi risposarmi - ha detto Morandi rivolto alla sua compagna e
al figlioletto Pietro, anche loro presenti all'incontro- adotterò anch?io
le bomboniere della Solidarietà, perché è davvero bello, oltre che giusto,
in un giorno di festa e di gioia dare un pò di luce e di speranza a bambini
meno fortunati dei nostri"

5. IMMIGRAZIONE: UN ARTICOLO DI NANNI SALIO

Hai lasciato l'impronta? Sì, ma quella? ecologica
Pubblicato sul n° 7/2002 di Azione Nonviolenta

Tutti ricordiamo l'11 settembre 2001: una data fatidica entrata
prepotentemente nella storia. Ma pochssimi ricordano un altro 11 settembre,
all'inizio del secolo scorso! Era il 1906 e Gandhi decise di sfidare il
governo boero lanciando una campagna di disobbedienza civile per protestare
contro la ignominiosa legge che obbligava tutti gli immigrati indiani,
turchi e arabi residenti in Sud Africa a "munirsi di un certificato di
identità, a fornire le impronte digitali e a farsi 'marchiare' il corpo per
poter essere facilmente identificabili". (Dennis Dalton, Gandhi, il
Mahatma. Il potere della nonviolenza, ECIG, Genova 1998, p. 34). "Per
Gandhi la nuova legge non era soltanto discriminatoria ma profondamente
umiliante, in quanto trattava gli indiani alla stregua dei criminali
comuni". Ebbe così inizio la campagna di disobbedienza civile: gli indiani
dovevano rifiutarsi di farsi registrare, anche a costo di essere arrestati.
Sembra che il pendolo della storia ci stia riportando ai tempi più bui
dell'umanità, quando imperavano razzismo, intolleranza, nazifascismo,
guerra. In simili frangenti è importante trarre ispirazione da chi, prima
di noi, con grande coraggio, intelligenza e creatività ha saputo affrontare
situazioni estremamente difficili senza far ricorso ad altra violenza, ma
suscitando il potere dal basso, il potere della nonviolenza. Diamo allora
nuovamente la parola a Gandhi: "Quello che ci apprestiamo ad attuare è un
proposito molto importante, poiché la nostra stessa esistenza in Sud Africa
dipende dalla sua totale osservanza". Egli insiste sul momento cruciale di
quella scelta che doveva essere suggellata con un patto da non infrangere,
con un giuramento: "Se, dopo aver fatto questo giuramento, violassimo la
nostra promessa, saremmo colpevoli di fronte a Dio a agli uomini".
Ricordando quegli eventi, Gandhi li avrebbe definiti "l'avvento del
satyagraha", il metodo di lotta nonviolenta col quale ci si propone di
liberare dalle "catene della violenza" sia gli oppressori sia gli oppressi,
sia i ricchi sia i poveri.
Dopo poco meno di un secolo da quegli eventi, nella civilissima e
cattolicissima Italia un manipolo di signori e di signore della cosiddetta
"casa della libertà" intende riproporre quella stessa norma liberticida in
aperta violazione dei più elementari diritti umani. Oltre a coloro che sono
apertamente d'accordo, c?è chi minimizza con argomenti del tipo "l'impronta
digitale non è più razzista d'una fotografia" (Lorenzo Mondo, La Stampa, 2
giugno 2002). Ma come è stata proposta è discriminatoria, tant?è che sinora
viene utilizzata solo per chi viene arrestato e va in carcere. Ed è uno dei
tanti passi che si vanno compiendo verso forme di controllo da "stato di
polizia", che peraltro risulteranno palesemente inefficaci contro i veri
problemi della criminalità organizzata e della legalità (mafie, camorra,
tangentopoli, corruzione dei "colletti bianchi", conflitti d'interesse,
ineleggibilità del premier, monopolio delle televisioni).
L'unica impronta veramente importante che dovremmo cominciare
sistematicamente a stimare e calcolare per ciascuno di noi è quella
"ecologica", ovvero il peso col quale passiamo la nostra breve esistenza su
questo pianeta, sottraendo a molti altri esseri umani e non umani le
risorse indispensabili semplicemente per vivere.
Se rientrassimo dentro i "limiti della crescita", dentro i "limiti della
biosfera" se non rubassimo le risorse altrui e non intaccassimo così
pesantemente il capitale naturale del nostro pianeta, contribuiremmo allo
stesso tempo a risolvere anche il problema dal quale nasce la questione
dell'ltra impronta, quella digitale. Riducendo la nostra impronta
ecologica, aiuteremmo finalmente e concretamente le altre popolazioni a
vivere dignitosamente nel proprio territorio senza doversi sottoporre ai
ricatti e ai pericoli della gigantesca migrazione in corso.
Contro leggi ingiuste, Gandhi ci sprona a non aspettare, ad agire e a
disobbedire attraverso campagne di disobbedienza civile nonviolenta prima
che sia troppo tardi, come ci ricorda il monito, ahimè sempre più attuale,
lanciato da Martin Niemoller durante il nazismo:
Essi vennero contro i comunisti
e io nulla obiettai
perché non ero comunista;
essi vennero contro i socialisti
e io nulla obiettai
perché non ero socialista
essi vennero contro i dirigenti sindacali
e io nulla obiettai perché non ero dirigente sindacale;
essi vennero contro gli ebrei
e io nulla obiettai
perché non ero ebreo;
essi vennero contro di me
e non era rimasto
nessuno a obiettare.

6. CINEMA ITINERANTE IN MOZAMBICO
C'è un moderno gruppo di saltimbanchi che sta attraversando il Mozambico
per portare la magia del cinema nei villaggi dove non è mai stato visto o
si è perso. Un percorso di più di 2000 chilometri, da sud a nord. Le
strade, le piste polverose e le barche locali per trasportare tutto quello
che serve per una proiezione. Una tappa ogni due o tre giorni, una
proiezione ogni sera: i ragazzi del CINEMOVEL arrivano, prendono accordi
con il capo villaggio, montano schermo e proiettore e lo sfrigolio delle
casse annuncia l'inizio del film.
L'incanto eterno dei classici del muto, la giocosità dei cartoni animati
per comunicare emozioni e divertimento anche a chi non conosce che la sua
lingua.
Come ogni rassegna cinematografica che si rispetti anche questa ha il suo
dibattito, protagonisti i bambini, le donne e gli uomini che il cinemovel
incontra nel suo percorso.
INFO: www.cinemovel.tv - info at cinemovel.tv

7. RECENSIONI. "POETICHE AFRICANE"
Armando Gnisci (a cura di), Poetiche Africane, Meltemi 2002

Un libro umanista nel senso latino del termine, una raccolta di saggi di
intellettuali africani: storici, filosofi, potesse, critici letterari, dal
Burkina Faso al Sudafrica, passando per Mogadiscio, per andare "a scuola"
dagli africani: scuola del sapere, della cura, del ben vivere. La voce
dell'Africa è giunta finora al mondo solo attraverso la letteratura e la
musica. Joseph Ki-Zerbo, Ngugi Wa Thiong'o, Fatoumata Ba, Pedro Miguel, Ali
Mumin Ahad, Antjie Krog, Abdelfattah Kilito, gli autori dei saggi raccolti
in questo volume, ci offrono una meravigliosa occasione di conoscenza del
continente africano e delle sue poetiche.

8. PROSSIMI APPUNTAMENTI

ROMA - VENERDI' 20 SETTEMBRE ORE 18.30
presso la Libreria ODRADEK  -  Via dei Banchi Vecchi, 57
"Sankara" e Mani Tese presentano il libro "Musungu - Ero una bianca
nell'Africa nera", di Libera Pota
Il testo è stato pubblicato da Mani Tese per la costruzione di una scuola
nel Burkina Faso.
INFO: 06 6833451

FANO (ps) - 23/29 SETTEMBRE
Settimana Africana 2002
Mostre, Testimonianze, dibattiti, films, sport, musica, gastronomia, per un
incontro di amicizia e di solidarietà con i popoli africani.
INFO: Tel. e Fax 0721. 865159 -  info at chiamalafricafano.org

ROMA - VENERDI' 4 e SABATO 5 OTTOBRE
al cinema Farnese Movimondo presenta VIVA A PAZ!, una rassegna di
videodocumentari del e sul Mozambico prodotti negli ultimi anni.  La
Rassegna sarà preceduta, alle ore 17,00, dall'incontro: "Trent'anni di
esperienze per una nuova stagione di solidarietà e di cooperazione".
Parteciperanno: il giornalista Pietro Veronese, l'ambasciatore Manfredo
Incisa di Camerana, l'ambasciatore del Mozambico in Italia Francisco Elias
Paulo Cigarro e i rappresentanti delle ong e delle associazioni italiane.
Sono previsti inoltre la partecipazione dello scrittore mozambicano Mia
Couto e un incontro con il fotografo Ricardo Rangel. Le celebrazioni si
sposteranno poi a Maputo dove, tra il 29 e il 31 ottobre, si svolgeranno un
forum internazionale su "Cooperazione internazionale in Mozambico e ruolo
della società civile" e un Seminario settoriale sulla sicurezza alimentare,
entrambi promossi da Unimondo.
INFO: Tel: 06.57300330 - m.cereghino at movimondo.org