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[REQ] Urgente: crisi Madagascar - attiviamoci per la raccolta di informazioni (la gente resiste contro il regime di Ratsiraka, rischio guerra civile)
- Subject: [REQ] Urgente: crisi Madagascar - attiviamoci per la raccolta di informazioni (la gente resiste contro il regime di Ratsiraka, rischio guerra civile)
- From: "MN.mir Palermo" <pxp at interfree.it>
- Date: Wed, 6 Mar 2002 14:58:34 +0100
Cari amici, come forse sapete, i risultati ufficiali delle presidenziali di dicembre danno al 46% Marc Ravalomanana, sindaco di Antananarivo, candidatosi in alternativa al presidente uscente ed (ex?)dittatore Ratsiraka, che avrebbe raccolto il 43% circa dei voti; quindi occorerebbe un ballottaggio (fissato per il 24 di Marzo). L'opposizione denuncia gravi brogli, sostenendo di aver vinto con almeno il 52%, e che l'operazione ballottaggio in realtà sia solo un espediente di Ratsiraka per non mollare il potere. Dopo due mesi di scioperi, proteste di massa, manifestazioni di centinaia di migliaia di cittadini, la piazza ha proclamato Marc Ravalomanana presidente. Quindi venerdì la nomina del governo parallelo guidato da Jacques Sylla. Dal canto suo, Ratsiraka ha chiuso radio e tv nazionale ormai da una settimana, isolando di fatto la provincia della capitale Antananarivo, ha proclamato la legge marziale ad Antananarivo dai microfoni di Radio France Internationale, e sta tagliando le linee telefoniche a radio e tv private. Quindi i governatori delle altre 5 province, fedeli a Ratsiraka, hanno proclamato la secessione e la creazione di un nuovo Stato con capitale Tamatave, che tra l'altro e' sede della raffineria che rifornisce Antananarivo di carburante. Secondo la Reuters, i residenti di Antananarivo hanno staccato dai muri i manifesti che informavano della legge marziale e hanno ignorato il divieto di manifestare. I ministri stanno riuscendo ad insediarsi nei palazzi dei ministeri scortati dalla folla; centinaia di militari, dispiegati fuori dai ministeri, avrebbero lasciato entrare i leaders dell'opposizione, dopo che Ravalomanana aveva annunciato di avere il controllo delle forze armate. Si teme la repressione armata; finora le forze armate, nel complesso, hanno assunto un atteggiamento di neutralità, lasciando fare ai politici e ai giuristi. A Fianarantsoa (sull'altipiano, nella provincia a sud della capitale) sciopero generale ormai da più di un mese. Adesso iniziera' il gioco del riconoscimento del nuovo governo, fin qui la Francia tace.... (nel 91 la Francia continuava a sostenere Ratsiraka anche quando ormai Ratsiraka stesso aveva avviato i dialoghi per il governo di transizione). Stando a "L'intelligent Online", il "gruppo di contatto" dell'OUA dovrebbe arrivare ad Antananarivo domani Mercoledi 6 Marzo. Venerdi' scorso, malgasci residenti in Canada hanno manifestato "per la verità del voto e la democrazia" davanti alla sede del parlamento, ad Ottawa. Fin qui, le fonti MISNA, Madagascar Tribune, Reuters e L'Intelligent Online. Segnialiamo i link: www.misna.org www.madagascar-tribune.com www.reuters.com http://www.jeuneafrique.com/ http://www.dts.mg/midi/ Per un quadro sintetico della situazione che portò alla prima cacciata di Ratsiraka nel '91/'93 indichiamo la scheda "Madagascar" curata da Francesco Varotto (in: MIR Padova, Il puzzle della nonviolenza, Padova 1997, pp. 93-100) e i paragrafi riferiti al Madagascar in "Come i nemici diventano amici" di Hildegard Mayr (EMI, Bologna 1996, pp. 205-219). MN/MIR Palermo ( mir_sicilia at yahoo.it ) si sta attivando per la raccolta di informazioni sulla difficile crisi malgascia degli ultimi giorni. Chiediamo a chiunque abbia informazioni sulla situazione di metterle a disposizione. ACCENDIAMO I RIFLETTORI ! MN/MIR Palermo (aggiornamenti non qui, ma sulla NL - Nonviolence List: http://it.groups.yahoo.com/group/non-violence/join non-violence-subscribe at yahoogroups.com ) _______________________________________________________ ==== Fonte: MISNA - Missionary Service News Agency ==== 4 MAR 2002 ore 4:01 ANTANANARIVO: BARRICATE PER LE STRADE, LA GENTE RESISTE CONTRO IL REGIME DI RATSIRAKA Situazione tesa ieri nella capitale malgascia, Antananarivo. Manifestanti dell'opposizione hanno eretto delle barricate per impedire ai reparti dell'esercito di entrare nella città per imporre la legge marziale. L'appello alla resistenza è stato lanciato dalle emittenti fedeli a Marc Ravalomanana, investito nei giorni scorsi dalla 'piazza' alla massima carica dello Stato, in aperto contrasto con il suo antagonista, il presidente uscente, Didier Ratsiraka, accusato di aver commesso gravi brogli al primo turno delle presidenziali dello scorso dicembre. Fonti giornalistiche locali riferiscono che si è temuto che la situazione degenerasse quando un gruppo di persone ha dato fuoco ad un edificio nei pressi della residenza del nuovo governatore militare, Leon Claude Raveloarison. "La gente ha urlato per le strade che non ha paura dei soldati", ha raccontato un esponente della società civile precisando che anche per oggi sono attese manifestazioni pro-Ravalomanana. Va comunque rilevato che da questo processo di 'attivismo politico' sono rimaste escluse intere zone del Paese. Fatta eccezione per quella di Antananarivo, le altre 5 provincie del Paese sono tuttora in mano agli uomini del partito di Ratsiraka. A causa della mancanza di comunicazione interna all'isola (la televisione e la radio nazionale sono ormai oscurate da oltre una settimana) sono in molti a non essere a conoscenza di quanto stia accadendo nella capitale. Secondo quanto riferito alla MISNA da fonti locali, i governatori di queste zone mantengono l'ordine avendo instaurato un clima a dir poco intimidatorio. Di fronte a questo scenario, la comunità internazionale, Francia in testa, è latitante. (CO) 4 MAR 2002 ore 10:47 UN MORTO NEL NORD DEL PAESE, AD ANTANANARIVO INTANTO CRESCE LA TENSIONE (BRIEF, POLITICS/ECONOMY) Ancora un morto in Madagascar. Fonti della MISNA nell'isola hanno riferito che ieri sera è giunto nella capitale, Antananarivo, il cadavere di un uomo, ucciso a Nosj-Be (nell'estremo nord dell'isola). Si tratta di Manj Olivier Ratsimba, direttore della filiale locale della banca 'Mbt'. Secondo fonti della società civile, Ratsimba, conosciuto come un sostenitore di Ravalomanana, sarebbe stato sequestrato venerdì da alcuni soldati; solo qualche ora più tardi ne è stato rinvenuto il cadavere. L'azione dei militari nella zona nord del Paese avrebbe causato anche un ferito grave, si tratta di un imprenditore locale vicino all'opposizione. A Nosj-be il clima si fa sempre più teso. I militari avrebbero radunato tutti i Merina (abitanti dell'altopiano) nei campi militari. Fatta eccezione per quella di Antananarivo, le altre 5 provincie del Paese sono tuttora in mano agli uomini del partito di Ratsiraka. A causa della mancanza di comunicazione interna all'isola (la televisione e la radio nazionale sono ormai oscurate da oltre una settimana) per la popolazione rurale è quasi impossibile seguire l'evolversi della situazione. Intanto ad Antananarivo è arrivato il giorno dell'insediamento dei nuovi ministri nominati venerdi. La folla, in queste ore, ha cominciato a lasciare la Piazza 13 Maggio e sta 'scortando' i politici verso i rispettivi dicasteri. Dopo il duro faccia a faccia, avvenuto ieri, tra la popolazione e i militari qualcosa sembra cambiato. Si teme, infatti, un'intervento repressivo da parte delle forze armate. (di Massimo Zaurrini) (CO) 4 MAR 2002 ore 14:41 NOMINATO NUOVO MINISTRO DELLA DIFESA, GOVERNO PARALLELO PRENDE POSSESSO UFFICI È stato presentato questa mattina il nome del nuovo ministro della difesa del 'governo parallelo' di Marc Ravalomanana, in Madagascar. Si tratta del Generale di divisione Mamizara Jules. Con la sua nomina la compagine governativa di Ravalomanana guidata dal primo ministro Jaques Sylla, è quasi al completo. Manca solo il nome della persona che dovrà ricoprire la delicata carica di ministro degli esteri, l'unica rimasta ancora scoperta. Intanto si è svolto senza tensioni l'insediamento del ministro delle finanze e di quello dell'industria. I politici hanno raggiunto i propri dicasteri, nella zona di Anosy, scortati dai sostenitori di Ravalomanana. Gli uffici ministeriali erano completamente vuoti, l'unica presenza era quella di alcuni militari armati ma senza elmetto, posti a protezione delle sedi istituzionali. Secondo quanto riferito da fonti della MISNA nella capitale, i soldati avrebbero assistito alla scena senza intervenire. Dimostrando così ancora una volta quanto le stesse forze armate siano indecise sull'applicazione della legge marziale. L'insediamento dei rimanenti ministri continuerà per tutta la settimana. Intanto è stata confermata la notizia che sono state tagliate le linee telefoniche alle radio e le televisioni private della capitale. (di Massimo Zaurrini) (CO) 5 MAR 2002 ore 3:32 FORZE ARMATE SEMPRE PIÙ AGO DELLA BILANCIA IN UN PAESE CHE HA FAME DI DEMOCRAZIA Se in Madagascar non è ancora scoppiata una vera e propria guerra civile, il merito è delle forze armate che, nel complesso, hanno assunto un atteggiamento di neutralità, lasciando fare ai politici e ai giuristi. La maggioranza dei graduati ha infatti coscienza delle propria responsabilità: un golpe militare, rischierebbe di acuire la già difficile situazione. Sta di fatto che la gente non vuole saperne della legge marziale. Non è un caso se ieri è stato annunciato il nome del nuovo ministro della difesa del 'governo parallelo' di Marc Ravalomanana. Si tratta del generale di divisione Jules Mamizara. Con la sua nomina l'opposizione guadagna il favore di un personaggio di alto profilo all'interno dei ranghi delle forze armate malgasce. D'altronde, il tifo per Ravalomanana, che rivendica la vittoria al primo turno delle presidenziali del dicembre scorso, va ben al di là della capitale, Antananarivo. È vero che nelle altre province dell'isola, alcuni governatori tengono a bada l'opposizione con una politica intimidatoria, ma la gente nel complesso ha sempre più la certezza che il presidente uscente, Didier Ratsiraka, debba fare le valigie. A Fianarantsoa, addiritura, lo sciopero generale dura ormai da più di un mese. La città, 350 chilometri a sud della capitale, è praticamente bloccata e, anche se il governatore è ancora al suo posto, dimostra quotidianamente di non avere più alcuna autorità né sull'esercito né tantomeno sulla gendarmeria. Intanto, la Comunità internazionale continua a stare alla finestra, un atteggiamento, a detta della società civile locale, a dir poco deplorevole. (CO) MADAGASCAR, 5 MAR 2002 ore 9:49 GOVERNO PARALLELO TERMINA OGGI INSEDIAMENTO MINISTRI, BLOCCATI RIFORNIMENTI CARBURANTE PER CAPITALE (STANDARD, POLITICS/ECONOMY) Sarà ultimato questa mattina ad Antananarivo (Madagascar) l'insediamento dei rimanenti quattro ministri del 'governo parallelo' di Marc Ravalomanana. Lo hanno reso noto fonti della MISNA contattate alle ore 10:30 locali (le 08:30 italiane) nella capitale malgascia, precisando che decine di migliaia di persone si sono radunate nella centrale Piazza 13 maggio e da lì hanno formato il corteo per scortare i neoministri nei rispettivi dicasteri. Anche stamane la situazione in città resta tranquilla. Infatti, le forze armate non sono intervenute per far rispettare il divieto di manifestazioni pubbliche sancito con l' introduzione della legge marziale nella provincia della capitale. Ieri sera, intanto, al termine di una riunione col presidente uscente, Didier Ratsiraka, i cinque governatori delle province autonome malgasce - con l 'esclusione del responsabile del sesto ente amministrativo, quello di Antananarivo - hanno proclamato la secessione dei rispettivi territori e la creazione di un nuovo Stato con capitale Tamatave (oltre 200 chilometri a nordest di Antananarivo), la seconda città e il più importante porto commerciale del Paese, nonché luogo natale dello stesso Ratsiraka. Al momento, aggiungono le nostre fonti, la decisione dei governatori non avrebbe avuto alcun seguito pratico. Intanto, però, gruppi di militanti del partito di governo - l'Arema (Avanguardia della rivoluzione malgascia) - hanno allestito numerosi posti di blocco attorno a Tulear (poco meno di 700 chilometri a sudovest di Antananarivo), Mahajanga (400 chilometri a nordovest della capitale) e alla stessa Tamatave. L'iniziativa sta paralizzando le attività produttive delle zone coinvolte con i blocchi in ingresso e in uscita dai centri urbani di ogni automezzo. La situazione più allarmante riguarda proprio Tamatave, che con la sua raffineria riforniva quotidianamente di carburante Antananarivo. Nella capitale si è già registrata carenza di combustibile ed è scattato il razionamento a beneficio soprattutto dei mezzi di soccorso. Si è diffusa anche la pratica del contrabbando e al 'mercato nero' il prezzo dei carburanti è triplicato: un litro di gasolio viene venduto a 10mila franchi malgasci (equivalenti a 1,76 euro) e uno di benzina a 12mila (2,12 euro). Nel resto del Paese la situazione è calma ma la tensione non sembra attenuarsi. Soprattutto a Fianarantsoa (oltre 300 chilometri a sud della capitale), dove si registrano convulse riunioni degli esponenti locali dell'Arema, e nell'isola settentrionale di Nosy Be, dalla quale parte della popolazione è già fuggita per paura di rappresaglie dopo l' omicidio di sabato scorso in cui ha perso la vita Mamy Olivier Ratsimba, direttore della filiale locale della banca 'Mbt' e sostenitore di Ravalomanana. Nell'isola, comunque, una delle mete preferite dal turismo internazionale, il clima politico non sembra aver contagiato gli ospiti stranieri, tra i quali numerosi italiani. Infatti, ben poche disdette sono state segnalate dagli operatori turistici locali, per i quali gli affari procedono secondo l'abituale livello stagionale. (GM) da "Madagascar Tribune" N° 3997 du Mardi 05 Mars 2002 TOAMASINA DÉCLARATION DES GOUVERNEURS. "Profondément attachés aux principes démocratiques et aux valeurs républicaines, soucieux de la bonne marche de l'administration et de l'aspiration de la population des provinces, les cinq gouverneurs des provinces autonomes de Diégo Suarez, de Fianarantsoa, de Majunga de Tuléar et de Tamatave, condamnent énergiquement l'auto-proclamation de Monsieur Marc Ravalomanana, Maire de Tananarive en qualité de Président de la République de Madagascar, ainsi que la formation de son Gouvernement insurrectionnel. La population de ces cinq provinces autonomes, manifeste sa reconnaissance envers la communauté Internationale pour l'appui qu'elle a bien voulu apporter dans la recherche de solutions légales, constitutionnelles et pacifiques devant conduire à une élection présidentielle sous l'égide des observateurs internationaux. Les cinq provinces autonomes déplorent le blocage de la machine administrative à Tananarive, entraînant l'asphyxie générale de l'économie malgache au préjudice des provinces périphériques. Ces cinq provinces encouragent l'Armée malgache à sauvegarder l'Etat de Droit et l'Unité nationale. Face à la situation qui prévaut actuellement à Tananarive, les cinq provinces autonomes ne reconnaissent que le Président de la République en exercice Monsieur Didier Ratsiraka ainsi que les autres institutions légaIement mises en place. En conséquence, pour l'intérét supérieur de la nation, d'une part, afin de préserver l'ordre et la sécurité publiques et de mieux coordonner leurs actions, d'autre part, les cinq provinces autonomes décident d'un commun accord de se regrouper et de désigner Tamatave comme leur capitale". Fait à Tamatave le 4 Mars 2002 Suivent les signatures de MM : . Le Gouverneur de la Province autonome de Diégo-Suarez : Gara Jean Robert . Le Gouverneur de la Province autonome de Fianarantsoa : Emilson . Le Gouverneur de la Province autonome de Majunga : Razafindehibe Etienne . Le Gouverneur de la Province autonome de Tuléar : Maharante Jean de Dieu . Le Gouverneur de la Province autonome de Tamatave : Lahady Samuel ========== Fonte: MISNA - Missionary Service News Agency www.misna.org ========== MADAGASCAR, 6 MAR 2002 - ore 10:54 ARRIVA DELEGAZIONE OUA-UA, UNICITÀ CASO MALGASCIO E RISCHI DI GUERRIGLIA È attesa in giornata ad Antananarivo (Madagascar) una delegazione dell' Organizzazione per l'unità africana-Unione africana (Oua-Ua), il cui compito sarà quello di dirimere la complicata crisi istituzionale creatasi dopo le elezioni presidenziali di dicembre. I diplomatici incontreranno quanto prima il presidente uscente, Didier Ratsiraka, e il leader dell'opposizione e sindaco della capitale, Marc Ravalomanana, investito dal popolo della carica di capo di Stato. Intanto, fonti diplomatiche occidentali contattate stamane dalla MISNA ad Antananarivo evidenziano le perplessità suscitate dalla vicenda - definita "unica" da alcuni osservatori internazionali - e i timori che nelle province autonome possa scatenarsi una guerriglia contro gli oppositori. I fedelissimi di Ratsiraka legati al partito dell'Arema (Avanguardia della rivoluzione malgascia) accusano Ravalomanana di essere a capo di uno schieramento politico che trova consensi nella capitale ma non in tutto il Paese. È in questo senso che va inquadrata, ad esempio, la dichiarazione di secessione dei cinque governatori delle province autonome e la proclamazione di un nuovo Stato malgascio con capitale Tamatave, il più importante centro petrolifero dell'isola, città natale e attuale residenza di Ratsiraka. Si tratta dell'ultimo tentativo per frenare l'ascesa del sindaco, rafforzato dalle manifestazioni oceaniche organizzate dal Comitato pro Ravalomanana (Kmmr) e dal fallimento della legge marziale ad Antananarivo, grazie soprattutto alla disobbedienza della maggior parte dei militari. Ora, quindi, il ruolo di Tamatave può essere importante. Se i gruppi dell'Arema proseguiranno i blocchi stradali intorno alla città - vietando di fatto qualsiasi transito in uscita per le autocisterne di carburante - la capitale potrebbe presto rimanere paralizzata. Già questa mattina, testimoni oculari segnalano che la circolazione automobilistica ad Antananarivo è in costante diminuzione a causa della carenza di carburante. Un bisogno che ha subito diffuso la pratica del 'mercato nero', con conseguente impennata dei prezzi, in alcuni casi triplicati. Non è ancora emergenza rifornimenti, ma la contemporanea sospensione dei voli di quasi tutte le compagnie aree internazionali - fatta eccezione per Air Mauritius e la società di bandiera malgascia - mostrano bene il grado di isolamento che rischia di pesare su Antananarivo. A meno che, a poco a poco - suggeriscono le stesse fonti - la comunità internazionale prenda atto della nuova situazione e agisca di conseguenza. (GM) ------------------------------------ Ancora notizie su: http://www.reuters.com/news_article.jhtml?type=worldnews&StoryID=658294 http://www.jeuneafrique.com/data/actu_jaf/05032002/05032002-132834.html
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