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Chiama l'Africa news 15/1/02
- Subject: Chiama l'Africa news 15/1/02
- From: "Chiama l'Africa" <chiama.africa at agora.stm.it>
- Date: Wed, 16 Jan 2002 00:39:54 +0100
______________________________________________ CHIAMA L'AFRICA NEWS - 14 gennaio 2002 www.chiamafrica.it - info at chiamafrica.it ROMA: tel 06/5430082 - fax: 06/59600533 PARMA: tel: 0521/314263 - fax: 0521/314269 SOMMARIO 1. Roma 19 gennaio: una manifestazione di civiltà per i diritti degli immigrati 2. Onu al rallentatore in Congo 3. Don Albino Bizzotto ai Martedì dell'Africa: "E' la gente che fa la storia" 4. Carnevale etico a Fano 5. Campi profughi: stessa architettura in tutto il mondo 6. Appuntamenti 1. ROMA 19 GENNAIO: UNA MANIFESTAZIONE DI CIVILTA' PER I DIRITTI DEGLI IMMIGRATI Chiama l'Africa condivide e rilancia l'idea di una mobilitazione di coscienza che culmini il 19 gennaio in una grande manifestazione civile e solidale a Roma, in coincidenza con la ripresa della discussione parlamentare sul disegno di legge del governo in materia di immigrazione e asilo. Se le modifiche all'attuale legge andassero in porto, infatti, verrebbe istituzionalizzata la campagna xenofoba da tempo portata avanti nel nostro paese dalle forze della maggioranza, e si giungerebbe ad una ulteriore precarizzazione della vita e del lavoro dei cittadini stranieri residenti in Italia. La supremazia della guerra sul diritto internazionale rischia di trovare così il suo corrispettivo interno in un'idea esclusiva e nazionalista dei diritti, nella mercificazione di esseri umani condannati alla clandestinità, all'arbitrio e al lavoro nero, in un epocale salto all'indietro di civiltà non solo per loro ma per tutti, tanto più in un contesto di attacco a garanzie universalistiche quali lo Statuto dei lavoratori ed il suo articolo 18 (dall'appello dei promotori) 2. ONU AL RALLENTATORE IN CONGO Che fine ha fatto il contingente Onu in Congo? C'è, ma il suo dispiegamento non è mai stato completato e, soprattutto, è impantanato. Con l'attenzione tutta concentrata sull'Afghanistan in molti denunciano il fatto che stia passando sotto silenzio l'ennesimo freno ad una iniziativa di pace che, fin dalle prime fasi, aveva comunque stentato a decollare. Il difficile accordo, siglato a Lusaka tra il luglio e l'agosto del 1999 [...] prevedeva il dispiegamento di un contingente dell'Onu composto da militari di 43 nazioni. Lo stesso tipo di contingente che il veto americano aveva impedito di schierare all'indomani della prima guerra che nel maggio del 1997 aveva portato al potere Kabila. Vinte le ostilità, nel frattempo morto l'uomo forte di Kinshasa al quale è succeduto il figlio Joseph, in molti avevano sperato nella "pace possibile". Una pace che è ben lontana e che la disattenzione internazionale allontana ulteriormente. Dei 5.537 uomini del contingente Monuc (dei quali solo 500 osservatori) - stanziati in due successive riprese dal Consiglio di Sicurezza - attualmente ne è schierato meno della metà e con un costo esorbitante: tra il luglio e il dicembre del 2001 si sono spesi 209 milioni di dollari. E i militari - che hanno solo il compito di difendere gli osservatori e non di contrapposizione, visto il loro numero irrisorio in un territorio grande sei volte l'Italia - sono quasi tutti dislocati nella zona occidentale controllati dal governo di Kinshasa. Nella regione orientale del Kivu, dove la spartizione delle immense ricchezze geologiche tra Uganda e Ruanda ha creato conflitti sempre più radicati, al punto che i due paesi sono arrivati nel luglio scorso sul punto di un confronto militare, monitorare la situazione resta quanto meno "difficile". L'Onu ha pochi uomini a Kisangani e un piccolo contingente a Goma, quartier generale dei ribelli fedeli a Kigali. E la cosiddetta "terza fase", che prevede il dispiegamento del resto del contingente a est, è ostacolata in ogni modo. Con il rischio di una riapertura del fronte di guerra perchè appena è cominciato il dispiegamento, è ripreso anche lo scontro. L'ultimo è di ieri (9/1/02 n.d.r.). Un gruppo di ribelli, ora sembra legati al Ruanda, il Movimento di Liberazione Congolese (Mlc), ha conquistato la città di Isiro, nel nord-est. L'ha strappata (come nei giorni precedenti aveva fatto con altri due centri importanti: Bembesa e Poko) a un altro gruppo ribelle filo-ugandese. Incidenti si registrano a Uvira, mentre nei giorni scorsi ci sono stati molti movimenti di truppe, segnale di possibili offensive. Tutto sotto gli occhi dei pochi osservatori Onu che non possono far altro che inviare rapporti su rapporti a New York (Marco Bianfiati, Avvenire 10/1/02). 3. DON ALBINO BIZZOTTO AI MARTEDì DELL'AFRICA: E' LA GENTE CHE FA LA STORIA "Non siamo noi quelli che vanno a proporre i buoni esempi". Con queste parole, Don Albino Bizzotto ed Eugenio Melandri hanno concluso lo scorso otto gennaio l'incontro dedicato a "Anch'io a Kisangani", l'azione internazionale di pace che si svolgerà in Congo dal 3 all'8 aprile prossimi, in concomitanza con il SIPA 2 (Simposio Internazionale per la Pace in Africa). Lo scorso anno, trecento europei aderirono ad "Anch'io a Bukavu", nel silenzio più totale da parte dei mass-media occidentali. Eppure, per gli uomini e le donne congolesi fu un messaggio di pace e di speranza fondamentale, a tre anni dall&rsqu;0inizio della sanguinosa guerra civile congolese. "Perchè è la gente che fa la storia". Il prossimo 3 aprile europei e congolesi si incontreranno nuovamente, per praticare una pace che non può essere solo sulla carta, ma deve "Non siamo noi quelli che vanno a proporre i buoni esempi". Con queste parole, Don Albino Bizzotto ed Eugenio Melandri chiudono lo scorso otto gennaio il Martedì dell&rsqu;0Africa dedicato a "Anch&rsqu;0io a Kisangani", l&rsqu;0azione internazionale interposizione nonviolenta in Congo, SIPA 2 (Simposio Internazionale per la Pace in Africa), che si svolgerà dal 3 all&rsqu;08 aprile 2002. Lo scorso anno, trecento europei aderirono ad "Anch&rsqu;0io a Bukavu", nel silenzio più totale da parte dei mass-media occidentali. Eppure, per gli uomini e le donne congolesi fu un messaggio di pace e di speranza fondamentale, a tre anni dall&rsqu;0inizio della sanguinosa guerra civile congolese. "Perchè è la gente che fa la storia", il prossimo 3 aprile europei e congolesi si incontreranno nuovamente, per praticare una pace che non deve essere solo a parole, ma passa necessariamente per piccole e grandi azioni. In preparazione a "Anch'io a Kisangani", dal 22 al 24 febbraio si svolgerà ad Ancona il Convegno Internazionale "Dalla schiavitù degli aiuti alla libertà dei Diritti". Relatori italiani ed africani discuteranno di diritti e bisogni fondamentali della persona; un riconoscimento che in questo ricco e fragile continente è in molti casi lontano dall'essere realtà. Il punto di vista occidentale e africano saranno a confronto: un dialogo necessario, per tutti noi. 4. CARNEVALE ETICO Insieme alle Bomboniere della solidarietà del comitato fanese di Chiama l'Africa (www.chiamalafricafano.it) un'altra iniziativa etica nella città marchigiana. Nel 1999 si è deciso di iniziare a contrastare la presenza della Perugina-Nestlè al carnevale di Fano. I 4000 bambini che muoiono ogni giorno a causa delle promozioni scorrette dei sostituti di latte materno erano un peso troppo grande da sopportare. Il carnevale di Fano si caratterizza per il getto di dolciumi dai carri e la collaborazione della Perugina era oramai una tradizione consolidata. Il Crik e il Gruppo Carnevale Etico hanno portato avanti le richieste nei confronti dell'amministrazione comunale e parallelamente hanno informato la cittadinanza in tutti i modi possibili: articoli, volantini, banchetti. Dopo due ordini del giorno del consiglio comunale, un ordine del giorno del consiglio provinciale, e l'inserimento nello statuto comunale di una direttiva di non collaborazione da parte del comune con imprese denunciate da organismi internazionali, la battaglia è stata vinta. Il 24 dicembre (a Natale siamo tutti più buoni?) l'ente manifestazioni ha comunicato che il carnevale di Fano non collaborerà più con la Nestlè fino a che questa non rispetterà il codice internazionale. Coriandoli puliti a tutti ! 5. CAMPI PROFUGHI: STESSA ARCHITETTURA IN TUTTO IL MONDO I profughi nel mondo intero vengono rinchiusi in campi sganciati dal territorio su cui trovano, e dipendenti in tutto dall'aiuto esterno : acqua, cibo, coperte, tende, medicine ... L'architettura del campo è uguale in tutto il mondo, dettata in parte dalla natura stessa dell'ospitante, la comunità internazionale che fornisce gli aiuti, e dalla posibilità di controllare e gestire masse sempre più grandi di persone. Queste vengono tenute, per anni, in condizione di improduttività e di assistenza totale. Nei campi non si lavora, si sopravvive e si fanno le code per le distribuzioni di generi di prima necessità. La miseria del rifugiato non è soltanto l'insufficienza delle risorse, ma è soprattutto l'esclusione della vita economica e sociale. I rifugiati non hanno i mezzi e neppure il diritto di agire se stessi per uscire della loro condizione. Sappiamo come la povertà diventì distruttrice della persona quando non è più possibile essere utile e lavorare per lo sviluppo comune. E quando la speranza è distrutta, la persona è ferita sua integrità. Per combatterre la miseria del rifugiato non basta assicurare a ciascuno un minimo vitale, ma bisogna anche sostenere azioni che permettano agli esclusi di essere attori del proprio sviluppo e di essere così riconosciuti nella loro dignità. "Nyarugusu" (150.000 persone), "Lugufu" (50.000 persone),"Mutabila" (250.000 persone) &helli;- Alcuni di questi campi esistono da 28 anni, altri diventano permanenti. Vere e proprie città senza territorio e senza lavoro, senza risorse proprie. Quindi senza futuro ! Tesimonianza di Do Kyalumba Don Federico Prete della Rep. Democratica del Congo rifugiato a Kigoma P.O.Box 983 Kigoma - Tanzania Fax: 00255 28 280 2499 6. APPUNTAMENTI ROMA: FINO AL 24 GENNAIO - ARTE AFRICANA IN MOSTRA a cura dell'Ufficio Studenti Esteri in Italia, con le opere di PANGA WA PANGA, artista congolese e con l'esposizione di antichissime maschere ed oggetti, presso la Galleria Interculturale Permanente di Roma - Lungotevere dei Vallati n° 7-8-9 Tel. 06/68804062. La mostra, con la quale la Galleria riprende la sua attività per la valorizzazione degli artisti immigrati, resterà aperta fino al 24 gennaio tutti i giorni con i seguenti orari: 10-13 e 16,30 - 19,30; sabato e domenica: 10-13 e 16-20. CUNEO: 31 GENNAIO / 3 FEBBRAIO - PAROLE FRA CONTINENTI Seconda edizione della "Mostra Internazionale del Libro Nord-Sud, a Cuneo, presso la sede della Provincia. Sono attesi personaggi del Nord e del Sud del mondo (come J.Ki-Zerbo) e previsti dibattiti e incontri con le scuole. L'Harmattan Italia presenta la sua nuova collana "Africultura", che include due titoli di J.M.Ela e P. Ngandu. Saranno presenti gli autori. Ino: tel. 0171/696975 MILANO: 28 GENNAIO / 10 FEBBRAIO 2002 - RASSEGNA TEATRALE DELLE MIGRAZIONI IV edizione dell'"Altrofestival" presso il Ceneteatro San Lorenzo alle Colonne di Milano (Corso di Porta Ticenese 45), organizzata dal COE e da Mascherenere. Spettacoli dalla Nigeria e dal Burkina, dal Brasile, dall'Argentina, da Cuba. La mattina proposte per le scuole. Info: tel. 02/6696258 coe at iol.it
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