Chiama l'Africa news 15/1/02



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CHIAMA L'AFRICA NEWS - 14 gennaio 2002
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SOMMARIO
1. Roma 19 gennaio: una manifestazione di civiltà per i diritti degli immigrati
2. Onu al rallentatore in Congo
3. Don Albino Bizzotto ai Martedì dell'Africa: "E' la gente che fa la storia"
4. Carnevale etico a Fano
5. Campi profughi: stessa architettura in tutto il mondo
6. Appuntamenti


 
1. ROMA 19 GENNAIO: UNA MANIFESTAZIONE DI CIVILTA' PER I DIRITTI DEGLI
IMMIGRATI
Chiama l'Africa condivide e rilancia l'idea di una mobilitazione di
coscienza che culmini il 19 gennaio in una grande manifestazione civile e
solidale a Roma, in coincidenza con la ripresa della discussione
parlamentare sul disegno di legge del governo in materia di immigrazione e
asilo. Se le modifiche all'attuale legge andassero in porto, infatti,
verrebbe istituzionalizzata la campagna xenofoba da tempo portata avanti
nel nostro paese dalle forze della maggioranza, e si giungerebbe ad una
ulteriore precarizzazione della vita e del lavoro dei cittadini stranieri
residenti in Italia. La supremazia della guerra sul diritto internazionale
rischia di trovare così il suo corrispettivo interno in un'idea esclusiva e
nazionalista dei diritti, nella mercificazione di esseri umani condannati
alla clandestinità, all'arbitrio e al lavoro nero, in un epocale salto
all'indietro di civiltà non solo per loro ma per tutti, tanto più in un
contesto di attacco a garanzie universalistiche quali lo Statuto dei
lavoratori ed il suo articolo 18 (dall'appello dei promotori)
 
2. ONU AL RALLENTATORE IN CONGO
Che fine ha fatto il contingente Onu in Congo? C'è, ma il suo dispiegamento
non è mai stato completato e, soprattutto, è impantanato. Con l'attenzione
tutta concentrata sull'Afghanistan in molti denunciano il fatto che stia
passando sotto silenzio l'ennesimo freno ad una iniziativa di pace che, fin
dalle prime fasi, aveva comunque stentato a decollare. Il difficile
accordo, siglato a Lusaka tra il luglio e l'agosto del 1999 [...] prevedeva
il dispiegamento di un contingente dell'Onu composto da militari di 43
nazioni. Lo stesso tipo di contingente che il veto americano aveva impedito
di schierare all'indomani della prima guerra che nel maggio del 1997 aveva
portato al potere Kabila. Vinte le ostilità, nel frattempo morto l'uomo
forte di Kinshasa al quale è succeduto il figlio Joseph, in molti avevano
sperato nella "pace possibile". Una pace che è ben lontana e che la
disattenzione internazionale allontana ulteriormente. Dei 5.537 uomini del
contingente Monuc (dei quali solo 500 osservatori) - stanziati in due
successive riprese dal Consiglio di Sicurezza - attualmente ne è schierato
meno della metà e con un costo esorbitante: tra il luglio e il dicembre del
2001 si sono spesi 209 milioni di dollari. E i militari - che hanno solo il
compito di difendere gli osservatori e non di contrapposizione, visto il
loro numero irrisorio in un territorio grande sei volte l'Italia - sono
quasi tutti dislocati nella zona occidentale controllati dal governo di
Kinshasa. Nella regione orientale del Kivu, dove la spartizione delle
immense ricchezze geologiche tra Uganda e Ruanda ha creato conflitti sempre
più radicati, al punto che i due paesi sono arrivati nel luglio scorso sul
punto di un confronto militare, monitorare la situazione resta quanto meno
"difficile". L'Onu ha pochi uomini a Kisangani e un piccolo contingente a
Goma, quartier generale dei ribelli fedeli a Kigali. E la cosiddetta "terza
fase", che prevede il dispiegamento del resto del contingente a est, è
ostacolata in ogni modo. Con il rischio di una riapertura del fronte di
guerra perchè appena è cominciato il dispiegamento, è ripreso anche lo
scontro. L'ultimo è di ieri (9/1/02 n.d.r.). Un gruppo di ribelli, ora
sembra legati al Ruanda, il Movimento di Liberazione Congolese (Mlc), ha
conquistato la città di Isiro, nel nord-est. L'ha strappata (come nei
giorni precedenti aveva fatto con altri due centri importanti: Bembesa e
Poko) a un altro gruppo ribelle filo-ugandese. Incidenti si registrano a
Uvira, mentre nei giorni scorsi ci sono stati molti movimenti di truppe,
segnale di possibili offensive. Tutto sotto gli occhi dei pochi osservatori
Onu che non possono far altro che inviare rapporti su rapporti a New York
(Marco Bianfiati, Avvenire 10/1/02).
 
3. DON ALBINO BIZZOTTO AI MARTEDì DELL'AFRICA: E' LA GENTE CHE FA LA STORIA
"Non siamo noi quelli che vanno a proporre i buoni esempi". Con queste
parole, Don Albino Bizzotto ed Eugenio Melandri hanno concluso lo scorso
otto gennaio l'incontro dedicato a "Anch'io a Kisangani", l'azione
internazionale di pace che si svolgerà in Congo dal 3 all'8 aprile
prossimi, in concomitanza con il SIPA 2 (Simposio Internazionale per la
Pace in Africa). Lo scorso anno, trecento europei aderirono ad "Anch'io a
Bukavu", nel silenzio più totale da parte dei mass-media occidentali.
Eppure, per gli uomini e le donne congolesi fu un messaggio di pace e di
speranza fondamentale, a tre anni dall&rsqu;0inizio della sanguinosa guerra
civile congolese. "Perchè è la gente che fa la storia". Il prossimo 3
aprile europei e congolesi si incontreranno nuovamente, per praticare una
pace che non può essere solo sulla carta, ma deve "Non siamo noi quelli che
vanno a proporre i buoni esempi". Con queste parole, Don Albino Bizzotto ed
Eugenio Melandri chiudono lo scorso otto gennaio il Martedì
dell&rsqu;0Africa dedicato a "Anch&rsqu;0io a Kisangani", l&rsqu;0azione
internazionale interposizione nonviolenta in Congo, SIPA 2 (Simposio
Internazionale per la Pace in Africa), che si svolgerà dal 3 all&rsqu;08
aprile 2002. Lo scorso anno, trecento europei aderirono ad "Anch&rsqu;0io a
Bukavu", nel silenzio più totale da parte dei mass-media occidentali.
Eppure, per gli uomini e le donne congolesi fu un messaggio di pace e di
speranza fondamentale, a tre anni dall&rsqu;0inizio della sanguinosa guerra
civile congolese. "Perchè è la gente che fa la storia", il prossimo 3
aprile europei e congolesi si incontreranno nuovamente, per praticare una
pace che non deve essere solo a parole, ma passa necessariamente per
piccole e grandi azioni.
In preparazione a "Anch'io a Kisangani", dal 22 al 24 febbraio si svolgerà
ad Ancona il Convegno Internazionale "Dalla schiavitù degli aiuti alla
libertà dei Diritti". Relatori italiani ed africani discuteranno di diritti
e bisogni fondamentali della persona; un riconoscimento che in questo ricco
e fragile continente è in molti casi lontano dall'essere realtà. Il punto
di vista occidentale e africano saranno a confronto: un dialogo necessario,
per tutti noi.
 
4. CARNEVALE ETICO
Insieme alle Bomboniere della solidarietà del comitato fanese di Chiama
l'Africa (www.chiamalafricafano.it) un'altra iniziativa etica nella città
marchigiana. Nel 1999 si è deciso di iniziare a contrastare la presenza
della Perugina-Nestlè al carnevale di Fano. I 4000 bambini che muoiono ogni
giorno a causa delle promozioni scorrette dei sostituti di latte materno
erano un peso troppo grande da sopportare. Il carnevale di Fano si
caratterizza per il getto di dolciumi dai carri e la collaborazione della
Perugina era oramai una tradizione consolidata. Il Crik e il Gruppo
Carnevale Etico hanno portato avanti le richieste nei confronti
dell'amministrazione comunale e parallelamente hanno informato la
cittadinanza in tutti i modi possibili: articoli, volantini, banchetti.
Dopo due ordini del giorno del consiglio comunale, un ordine del giorno del
consiglio provinciale, e l'inserimento nello statuto comunale di una
direttiva di non collaborazione da parte del comune con imprese denunciate
da organismi internazionali, la battaglia è stata vinta.
Il 24 dicembre (a Natale siamo tutti più buoni?) l'ente manifestazioni ha
comunicato che il carnevale di Fano non collaborerà più con la Nestlè fino
a che questa non rispetterà il codice internazionale. Coriandoli puliti a
tutti !
 
5. CAMPI PROFUGHI: STESSA ARCHITETTURA IN TUTTO IL MONDO
I profughi nel mondo intero vengono rinchiusi in campi sganciati dal
territorio su cui trovano, e dipendenti in tutto dall'aiuto esterno :
acqua, cibo, coperte, tende, medicine ...
L'architettura del campo è uguale in tutto il mondo, dettata in parte dalla
natura stessa dell'ospitante, la comunità internazionale che fornisce gli
aiuti, e dalla posibilità di controllare e gestire masse sempre più grandi
di persone. Queste vengono tenute, per anni, in condizione di
improduttività e di assistenza totale. Nei campi non si lavora, si
sopravvive e si fanno le code per le distribuzioni di generi di prima
necessità. La miseria del rifugiato non è soltanto l'insufficienza delle
risorse, ma è soprattutto l'esclusione della vita economica e sociale. I
rifugiati non hanno i mezzi e neppure il diritto di agire se stessi per
uscire della loro condizione.
Sappiamo come la povertà diventì distruttrice della persona quando non è
più possibile essere utile e lavorare per lo sviluppo comune. E quando la
speranza è distrutta, la persona è ferita sua integrità. Per combatterre la
miseria del rifugiato non basta assicurare a ciascuno un minimo vitale, ma
bisogna anche sostenere azioni che permettano agli esclusi di essere attori
del proprio sviluppo e di essere così riconosciuti nella loro dignità.
"Nyarugusu" (150.000 persone), "Lugufu" (50.000 persone),"Mutabila"
(250.000 persone) &helli;- Alcuni di questi campi esistono da 28 anni,
altri diventano permanenti. Vere e proprie città senza territorio e senza
lavoro, senza risorse proprie. Quindi senza futuro !
Tesimonianza di Do Kyalumba Don Federico
Prete della Rep. Democratica del Congo rifugiato a Kigoma
P.O.Box 983 Kigoma - Tanzania
Fax: 00255 28 280 2499
 
6. APPUNTAMENTI
ROMA: FINO AL 24 GENNAIO - ARTE AFRICANA IN MOSTRA
a cura dell'Ufficio Studenti Esteri in Italia, con le opere di PANGA WA
PANGA, artista congolese e con l'esposizione di antichissime maschere ed
oggetti, presso la Galleria Interculturale Permanente di Roma - Lungotevere
dei Vallati n° 7-8-9 Tel. 06/68804062. La mostra, con la quale la Galleria
riprende la sua attività per la valorizzazione degli artisti immigrati,
resterà aperta fino al 24 gennaio tutti i giorni con i seguenti orari:
10-13 e 16,30 - 19,30; sabato e domenica: 10-13 e 16-20.
CUNEO: 31 GENNAIO / 3 FEBBRAIO - PAROLE FRA CONTINENTI
Seconda edizione della "Mostra Internazionale del Libro Nord-Sud, a Cuneo,
presso la sede della Provincia. Sono attesi personaggi del Nord e del Sud
del mondo (come J.Ki-Zerbo) e previsti dibattiti e incontri con le scuole.
L'Harmattan Italia presenta la sua nuova collana "Africultura", che include
due titoli di J.M.Ela e P. Ngandu. Saranno presenti gli autori.
Ino: tel. 0171/696975
MILANO: 28 GENNAIO / 10 FEBBRAIO 2002 - RASSEGNA TEATRALE DELLE MIGRAZIONI
IV edizione dell'"Altrofestival" presso il Ceneteatro San Lorenzo alle
Colonne di Milano (Corso di Porta Ticenese 45), organizzata dal COE e da
Mascherenere. Spettacoli dalla Nigeria e dal Burkina, dal Brasile,
dall'Argentina, da Cuba. La mattina proposte per le scuole.
Info: tel. 02/6696258 coe at iol.it