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Tanzania La speranza muore nei campi profughi.
- Subject: Tanzania La speranza muore nei campi profughi.
- From: "Rino Martinez" <rino.martinez at libero.it>
- Date: Sun, 6 Jan 2002 13:55:51 +0100
Ricevo dal Rev.do Don Federico Kyalumba questo appello: Vi prego, spendiamo 5 minuti del nostro tempo,"facciamo sentire la nostra voce; intanto trasmettiamo a tutti quelli che conosciamo: ai giornali, alle televisioni, alle Istituzioni via E-Mail e a quanti hanno a cuore il gravissimo problema dei rifugiati questo doloroso e autentico documento. Caro Rino Martinez, Vorrei anch'io condividere con i componenti della Rete interculturale di solidarietà "Ali per volare" di cui ammiro molto il coraggio e la dedizione - il mio parere sulla vita nei campi profughi in Tanzania. Tanzania La speranza muore nei campi profughi. Dio ci chiede di farci portavoce dei nostri fratelli e sorelle che non hanno un posto là dove si prendono le decisioni. Circa 500 milla personne non sanno più come sopravvivere qui nei campi profughi di Kigoma (Tanzania). I profughi nel mondo intero vengono rinchiusi in campi sganciati dal territorio su cui trovano, e dipendenti in tutto dall'aiuto esterno : acqua, cibo, coperte, tende, medicine, ... L'architettura del campo è uguale in tutto il mondo, dettata in parte dalla natura stessa dell'ospitante e per la comunità internazionale che fornisce gli aiuti, la posibilità di controllare e gestire masse sempre più grandi di persone. Queste vengono tenute, per anni, in condizione di improduttività e di assistenza totale. Nei campi non si lavora, si sopravvive e si fanno le code per le distribuzioni di generi di prima necessittà. La miseria del rifugiato non è soltanto l'insufficienza delle risorse, ma è e soprattutto l'esclusione della vita economica e sociale. I rifugiatti sono oggi confinati allo statuto degli assistenti e non hanno i mezzi neppure il diritto di agire se stessi per uscire della loro condizione. Sappiamo come la povertà diventa distruttrice della persone quando non è più possibile di essere utile e di lavorare per lo sviluppo comune. E quando la speranza è distrutta, la persona è affettata nella tutta sua integrità. Per combatterre la miseria del rifugiato non basta assicurare a ciascuno un minimo vitale, ma anche sostenere azione che permettono agli esclusi di essere se stessi attori del proprio sviluppo e di essere cosi riconosciuti nella loro dignità. « Nyarugusu » (150.000 persone), « Lugufu » (50.000 persone), « Mutabila » (250.000 persone) ... Alcuni di questi campi esistono da 28 anni, altri diventano permanenti. Vere e proprie città senza territorio e senza lavoro, senza risorse proprie. Quindi senza futuro ! (A seguire). Rev. Do Kyalumba Don Federico Prete della Rep. Demecratica del Congo rifugiato a Kigoma P.O.Box 983 Kigoma - Tanzania Fax: 00255 28 280 2499
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