lettera ai soci e agli aderenti



Chiama l'Africa news

LETTERA APERTA AI SOCI E AGLI ADERENTI
di Eugenio Melandri (coord. naz.)
______________________________________

Carissimi,
sono passati diversi mesi dall'ultima assemblea in cui - giustamente -
guardando i bilanci economici, era stato lanciato una sorta di grido
d'allarme sull'esistenza stessa di Chiama l'Africa.

Durante questi mesi diversi di noi si sono incontrati insieme per cercare
di trovare soluzioni concrete che permettano a Chiama l'Africa di
continuare a lavorare con un minimo di mezzi sufficienti. Innanzitutto si è
fatto il campo di lavoro. E' stata un'esperienza molto positiva guardandola
sia dal punto di vista dei partecipanti, sia dal punto di vista del
risultato economico. Sono venuti da diverse parti d'Italia ragazze e
ragazzi molto motivati, con la voglia di conoscere la realtà africana e di
impegnarsi anche in seguito, finito il campo. L'unica nota dolente - se
così si può dire - è stata la mancanza di partecipazione da parte di gruppi
aderenti a Chiama l'Africa. Il risultato economico e di animazione lo
possiamo definire più che positivo. La città di Parma ha risposto molto
bene e siamo riusciti a portare finalmente in attivo il nostro bilancio,
che anzi potrà crescere con la vendita dei tanti oggetti che abbiamo
raccolto.
Ciò non significa che i problemi economici di Chiama l'Africa non rimangono
e che non dobbiamo trovare delle soluzioni che ci permettano di continuare
la nostra avventura. Per questo un gruppo coordinato da Giambe Colombo sta
prendendo contatti in varie città per trovare forme di finanziamento su
progetti specifici di animazione.

Pur restando queste difficoltà oggi noi ci sentiamo impegnati in maniera
particolare a continuare il nostro cammino. Tutti voi avrete notato che,
anche a partire dal G8 di Genova, l'attenzione nei confronti dell'Africa è
molto cresciuta. Oggi essa è vista come l'emblema della disuguaglianza, il
simbolo di un mondo ricco che lascia ai margini milioni di persone, e la
denuncia vivente di un sistema globale ingiusto. I riflettori si sono
accesi sul continente africano e, proprio per questo, dobbiamo stare
particolarmente attenti ! Il pericolo di un approccio neocoloniale da parte
dei paesi ricchi con la giustificazione dell'aiuto allo sviluppo è più che
mai dietro l'angolo. Anche sotto la spinta di gruppi di solidarietà e di
missionari che di questo approccio si fanno paladini.

Per questo Chiama l'Africa va rilanciata. E alla grande!

Intanto sta andando avanti, con l'aiuto e la collaborazione della Provincia
di Parma e della Regione Emilia Romagna, il Progetto di Mario Ghiretti che
realizzerà un evento particolare sull'Africa da proporre alle scuole medie
superiori. Il progetto è già a buon punto e speriamo nel giro di qualche
mese di avere pronto questo evento che sperimenteremo innanzitutto nelle
scuole di Parma e dell'Emilia Romagna, ma che poi sarà esportabile
dappertutto.

Come ricorderete nella scorsa assemblea era stato deciso di portare la
quota di adesione a Chiama l'Africa da £. 500.000 a 1.000.000. Questo per
tentare di mettere insieme quel tot necessario alla sopravvivenza della
segreteria. Sappiamo bene che anche questa decisione non è sufficiente e
che, quindi, è necessario rilanciare l'adesione a Chiama l'Africa sia da
parte di gruppi e associazioni, sia  - e questa è la novità - da parte di
singole persone. Lanceremo nelle prossime settimane una campagna di
adesione individuale con lo slogan : 'Chiama l'Africa. Ci sto anch'io'
chiedendo ai singoli di 'tesserarsi' versando una somma minima di £. 50.000
annue. Questa proposta può venire incontro anche a quei gruppi e
associazioni che fanno fatica a raggiungere la somma di 1 milione per
l'adesione. Basta trovare dieci adesioni individuali e il mezzo milione in
più è già raggiunto. Naturalmente al momento del lancio della campagna di
adesione vorremmo che tutti i gruppi che fanno riferimento in qualche modo
alla nostra campagna si impegnassero a raccogliere il maggior numero di
aderenti possibile.

Per quanto riguarda il programma di lavoro, ci pare vada rilanciato
l'impegno contro le guerre dimenticate, i bambini soldato e le armi
leggere. Su questo rilanceremo al più presto in Parlamento - ma ci sarà
bisogno di un grande lavoro locale - la proposta di moratoria nel commercio
di armi leggere verso l'Africa. Cercheremo di rifare la mostra sulle guerre
dimenticate, che ha bisogno di essere rivista, per avere uno strumento
idoneo per questa campagna.

Continua nel frattempo l'impegno per il Congo dopo il viaggio a Butembo. Si
sta preparando una seconda missione per il febbraio del 2002, questa volta
a Kishangani mentre nel prossimo mese di dicembre dovrebbe aver luogo un
grande momento di incontro sul tema dei diritti umani in Africa al quale
parteciperanno personalità sia europee che africane. Per ora abbiamo la
presenza certa di Joseph Ki-Zerbo, Ignacio Ramonet (direttore di Le Monde
Diplomatique), di Mario Agostinelli, Francuccio Gesualdi, e di altri.
Appena avremo la certezza della sede, vi faremo avere il programma.
Comunque tenetevi liberi dal 7 al 10 dicembre p.v.

Ricordiamo che è sempre a disposizione il sito della campagna
(www.chiamafrica.it) sia per le utltime informazioni, sia per pubblicizzare
le varie iniziative che avvengono sul territorio. Mandate tutto in
segreteria (info at chiamafrica.it - fax: 0659600533) e da qui le rilanceremo
sul sito. Rilanceremo anche il foglio di collegamento, ma questa volta -
per questioni di tempo e di denaro - lo faremo quasi esclusivamente per via
informatica.

Sono nel frattempo in programma incontri con diverse associazioni, prime
fra tutte i sindacati, ma anche ad esempio l'UISP (associazione di
promozione dello sport) per fare insieme nel prossimo anno diverse
iniziative sul territorio.

E' importante che nel 2002 si trovi una giornata (una sorta di Africa day)
in cui tutte le associazioni e tutti i gruppi di riferimento di Chiama
l'Africa facciano in quel giorno iniziative sul territorio. Ma di questo
come delle proposte precedenti, avremo modo di discutere nella prossima
assemblea, che si terrà nel mese di novembre e che proprio perché vuole
essere un'assemblea di rilancio, sarà particolarmente importante. Nessuno
dovrà mancare.

Quando, alcuni anni fa, ci siamo lanciati in questa avventura, non avremmo
immaginato tutto quello che dietro ad essa è nato. L'Africa, un po' alla
volta, ha assunto una nuova fisionomia e l'interesse nei suoi confronti è
andato aumentando. In molte città nascono iniziative che si richiamano a
Chiama l'Africa, anche senza nessun rapporto diretto con la segreteria
centrale. E ciò è particolarmente significativo perché manifesta quanto la
campagna, pur con i suoi mezzi limitati, abbia fatto cultura. Oggi siamo ad
una svolta che chiede un supplemento di impegno e, diciamo così, una sorta
di colpo di reni per far fronte a questa nuova situazione.

E' vero che siamo limitati. E' vero che abbiamo pochi mezzi. Ma non
possiamo tirarci indietro.

Comincia il bello. Buon lavoro.

E.M.














P.S.	Vi segnaliamo un gruppo di musicisti Afro-Reggae che sta
organizzando, a partire dal 4 novembre,  un tour nelle città italiane.
International Reggae Festival - Cinque Voci per la Pace
Cinque musicisti africani di diversa provenienza insieme a musicisti italiani
per promuovere una cultura della pace e della diversità.
Chiama l'Africa ha deciso di sostenere questo sforzo attraverso la
pubblicizzazione e la promozione dell'evento. I musicisti stanno definendo
il loro itinerario. Invitiamo tutti i gruppi che  hanno la possibilità di
organizzare una tappa della tournée nella propria città, a  contattare il
gruppo musicale per prendere accordi. Abbiamo ascoltato la loro musica, e
possiamo garantire che sono molto bravi.

Potete contattare direttamente i responsabili del  IRF (International
Reggae Festival):
Ely:  333/8083079
Giuseppe: 06/5037542
Fax: 06/490290
www.gandharva.it