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L'Ambasciata Sudanese a Roma lancia accuse infamanti a Pax Christi
- Subject: L'Ambasciata Sudanese a Roma lancia accuse infamanti a Pax Christi
- From: "Giorgio Gatta" <ggatta at racine.ra.it>
- Date: Sat, 2 Jun 2001 03:46:01 +0200
Comunicato stampa 31 maggio 2001 In data 30 maggio 2001 l'Ambasciata Sudanese in Italia ha diffuso una lunga nota di risposta all'iniziativa che la Campagna italiana per la pace in Sudan ha inteso intraprendere nel nostro Paese in collegamento con un network di circa 50 organizzazioni europee impegnate nella difesa dei diritti umani e nell'attività di cooperazione in favore del Sudan. Scopo della Campagna denominata : PEACE FIRST - Oil fuells war in Sudan (Prima la Pace - Il Petrolio alimenta la guerra in Sudan) è di far conoscere all'opinione pubblica quanto l'attività estrattiva del petrolio determini oggi una drammatica escalation della guerra e una grave e diffusa violazione dei diritti umani. In questo senso si invitano le Compagnie Petrolifere (gli azionisti, le banche.), a sospendere le loro attività fino a quando non vi siano garanzie certe di una pace giusta e duratura e le istituzioni europee ad adoperarsi fattivamente per monitorare il rispetto dei diritti umani e promuoverne la loro piena realizzazione. Tutto questo è stato illustrato alla stampa in una conferenza che ha avuto luogo a Milano martedì 29 maggio u. s. e, contemporaneamente, in alcune capitali europee. Non ci risulta che tra i partecipanti vi sia stato alcun rappresentante dell'Ambasciata e per questo ci chiediamo a quali fonti abbia potuto attingere le proprie informazioni. Da parte del governo sudanese e dei suoi rappresentanti in Italia ci saremmo aspettati una risposta sul piano dei contenuti e l'offerta di collaborazione affinché le condizioni di vita delle popolazioni che abitano il Sudan possano migliorare all'interno di un processo di pace che deve essere garantito. Al contrario (e inspiegabilmente) le tre pagine di comunicato emesse dall'Ambasciata contengono accuse infondate, inesattezze e sospetti nei confronti di Pax Christi che è solo una delle organizzazioni che compongono la Campagna stessa. Pax Christi - movimento cattolico internazionale per la pace non è un'agenzia di cooperazione internazionale e non ha mai gestito progetti di sviluppo o azioni di assistenza umanitaria in Sudan. Pertanto l'accusa di speculare sulla raccolta di fondi e di trattenere "per gli operatori" l'80% delle risorse è gratuita, infondata e inconsistente. Rivela scarsa ed errata informazione da parte dell'Ambasciata. Per quanto riguarda le altre organizzazioni non governative che aderiscono alla Campagna in questione, i loro bilanci sono pubblici e trasparenti e possono essere sottoposti a verifica. La controprova migliore rimane comunque la testimonianza diretta dei beneficiari della loro azione. Circa le reali intenzioni con cui Pax Christi ha promosso la Campagna per fermare l'estrazione di petrolio vi è da precisare ancora che l'iniziativa è promossa da una fitta rete di circa 50 organizzazioni a livello europeo e che in Italia se ne fa promotrice la Campagna Italiana per la Pace in Sudan. Inoltre ci sarebbe da chiedersi come si può sostenere che Pax Christi "si adopera per il proseguimento della guerra" se sin dal 1995, in appoggio ai Principi dell'IGAD, ha sempre chiesto l'immediato cessate il fuoco sotto il controllo di osservatori imparziali della comunità internazionale. Che le entrate petrolifere vadano a finanziare la guerra lo si desume dall'aumento delle azioni belliche sui Monti Nuba e nel Sud Sudan, dal numero crescente di bombardamenti e dalle dichiarazioni del portavoce dell'esercito Generale Mohamed Osman Yasin il quale ha affermato che il Sudan raggiungerà presto l'autosufficienza per quanto riguarda le armi leggere, medie e pesanti, e sta già producendo munizioni, mortai, carri armati e portaerei grazie all'estrazione del Petrolio. Grave anche l'accusa per cui "Pax Christi e le sue affiliate (.) vogliono che il Sudan fermi i progetti di sviluppo finanziati dalle entrate petrolifere, per avere campo libero in questa loro presa in giro". L'azione di Pax Christi in tante parti del mondo da 56 anni è riconosciuta e apprezzata dagli organismi istituzionali e dalle popolazioni verso cui è diretta. In questo senso ha status consultivo presso le Nazioni Unite e il Consiglio d'Europa e nel 1983 ha ricevuto dall'UNESCO il Premio Internazionale per la pace "a riconoscimento della sua opera di educazione alla pace". Le accuse dell'Ambasciata a Roma sono tanto più infondate se si pensa che tra le iniziative promosse il 29 maggio scorso dalla Campagna PEACE FIRST! ha avuto luogo anche una conferenza presso la sede dell'Unione Europea a Bruxelles cui hanno preso parte - tra gli altri - l'ambasciatore della Repubblica Sudanese presso l'UE e il Ministro della Giustizia del Sudan. In un passaggio del suo intervento, quest'ultimo ha espresso parole di apprezzamento per il ruolo di Pax Christi in favore della pace in Sudan. Mentre ci attendiamo dall'Ambasciata Sudanese a Roma una rettifica del contenuto e del linguaggio della nota trasmessa, ribadiamo la volontà di proseguire nell'azione di promozione dei diritti umani e di accompagnamento del processo di pace contando di avere un giorno anche il Governo di Khartoum tra i nostri alleati. @@@@@@@@@@@@ Pax Christi Italia Via Petronelli 6 70052 Bisceglie BA Tel. +39.080.3953507 Fax +39.080.3953450 E - Mail: info at paxchristi.it Sito web: http://www.peacelink.it/users/paxchristi/ @@@@@@@@@@@@ ---------------------------------------------------------------- Pax Christi Faenza c/o Giorgio Gatta via Bendandi, 25 48018 Faenza RA Tel. e Fax 0546/634280 e-mail: ggatta at racine.ra.it ----------------------------------------------------------------
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