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NIGRIZIA 5/2000 - CHIESE E MISSIONE
- Subject: NIGRIZIA 5/2000 - CHIESE E MISSIONE
- From: "Redazione Nigrizia" <redazione at nigrizia.it>
- Date: Thu, 4 May 2000 16:21:45 +0200
CHIESE E MISSIONE Testimonianze / Intervista con Arturo Paoli DIFENDERE CRISTO DAL CRISTIANESIMO a cura di Bruna Sironi ARTURO PAOLI, PICCOLO FRATELLO DEL VANGELO (DELLA FAMIGLIA SPIRITUALE DI CHARLES DE FOUCAULD), ERA A FIRENZE PER IL CONVEGNO INTERNAZIONALE DI MANI TESE (19-20 MARZO). "NUOVE REGOLE PER IL NUOVO MILLENNIO" IL TEMA IN DISCUSSIONE, CHE HA AFFRONTATO NEL RUOLO DI PROFETA DEI NOSTRI TEMPI. CON NIGRIZIA SI E' LASCIATO ANDARE, CON IL SUO LINGUAGGIO INCISIVO, AL SUO SOGNO DI CHIESA. Negli anni ’50 la partecipazione dei cattolici alla vita pubblica poteva e doveva passare da un unico partito. Arturo Paoli fu tra coloro che affermavano l’autonomia dei laici nelle scelte politiche, posizione riconosciuta legittima solo molti anni dopo, con il concilio Vaticano II. Fu allontanato dall’Italia. Arrivo' in America Latina, a Buenos Aires, nel 1960, per un’esperienza limitata nel tempo; dopo quarant’anni non e' ancora finita. Da quindici vive nel sud del Brasile, a Foz do Iguaçú, una localita' con contraddizioni economiche e sociali fortissime, dove la globalizzazione economica e culturale e' vissuta in pieno, sulla propria pelle, dalla gente che, dall’indigenza delle favelas, si confronta con il mondo opulento degli hotel a cinque stelle. Il desiderio di ripartire, la nostalgia per le persone e per le attivita' momentaneamente lasciate, si legge in ogni sguardo, in ogni espressione di questo vecchio dall’aria mite e sorridente, ma dalle parole forti e dirompenti. LEI HA DETTO E RIPETUTO CHE LA CULTURA CRISTIANA E' RESPONSABILE DEI MALI DEL MONDO. QUAL E' IL SENSO DELLA SUA AFFERMAZIONE? Il mondo occidentale cristiano e' il luogo da cui partono tutti i comandi di morte, da cui si organizzano le guerre, in cui si realizza l’accumulazione che toglie il pane a milioni di persone. E non c’e' caduto per disgrazia, in quest’avventura di essere il centro del male del mondo. E' una conseguenza logica e fatale della sua cultura. Abbiamo sempre pensato che il centro di tutto e' l’io, l’essere, il soggetto, e abbiamo proiettato questa filosofia su tutte le strutture politiche ed economiche che abbiamo creato. Anche la globalizzazione non e' venuta a caso, ma e' la conseguenza di un cammino filosofico di secoli, che ha affermato questo principio di unificazione dando origine alla necessita' di un soggetto unico, dominatore. E ha prodotto il mercato, la dittatura, il partito. Creazioni astratte, unificanti, dominanti il mondo e la storia, che hanno intrinseca la tendenza alla negazione, alla soppressione dell’altro. Ci siamo vantati di portare al mondo la civilta', ma aveva questo veleno dentro: la necessita' di sopprimere l’altro, di non riconoscergli la sua cultura, la sua religione, la sua vita. Dobbiamo assumerci questa responsabilita'. IL PAPA HA CHIESTO PERDONO PER LE RESPONSABILITA' DELLA CHIESA… E' molto commovente, ma e' come un’aspirina per una persona che sta morendo di cancro. Il papa ha detto di aprire le porte a Cristo, ma a quale Cristo? Quello solenne, dominatore, o quello povero fra i poveri? Percio' non ha fatto altro che caricare di responsabilita' il mondo cristiano. Ci manca un’etica. Abbiamo perso il senso della giustizia. Se accettiamo la sponsorizzazione di pellegrinaggi da parte di multinazionali che conoscono solo l’etica del profitto, come possiamo dire di no alla clonazione? Dobbiamo essere integrali, coerenti, completi. La nostra etica deve partire dai diritti degli offesi, degli oppressi. E' solo su questa base che possiamo pensare un nuovo mondo. COME DEVE ESSERE UNA CHIESA NUOVA? Dobbiamo difendere Cristo dal cristianesimo, dalla cultura cristiana. Cristo ha predicato la fraternita', la giustizia. A partire dai poveri, dalle vittime dell’ingiustizia. Non ha fatto mai teoria, non ha mai parlato neanche di Dio, si e' semplicemente messo accanto ai poveri. Cristo e' essenzialmente liberatore, e liberatore dei poveri. NEL SUO INTERVENTO HA PARLATO MOLTO DELLA TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE. E' stata una rivoluzione culturale in quanto vedeva possibile la conoscenza di Dio attraverso la discesa tra gli uomini, per realizzare la giustizia, l’ uguaglianza, la fraternita'; temi spesso dibattuti ma che non possono essere risolti senza un cambiamento totale della nostra cultura. Doveva essere un messaggio felice per i poveri, ma non poteva non suscitare la reazione dell’ Erode e della Gerusalemme religiosa del tempo. IL MISSIONARIO E' IN CONTATTO CON I POVERI E LI AIUTA CON DENARO CHE, A VOLTE, PROVIENE DA CHI AGISCE CONTRO L’INTERESSE DEI POVERI. QUALE DOVREBBE ESSERE IL RAPPORTO TRA IL MISSIONARIO E IL DENARO? La missione, come tale, non dovrebbe esistere. Lo dice Gesu' stesso. Basta leggere il capitolo 10 del Vangelo di Luca. Si deve andare tra i poveri come amici, senza nulla, e farsi accogliere. Bisogna invertire la posizione: non sono io, ricco, che vado al povero, ma devo andarci povero, alla pari con lui. E' il concetto stesso di missione che bisogna cambiare. Se c’e' una disuguaglianza di partenza non si puo' mai creare una vera amicizia. QUAL E' IL RUOLO DELLA DONNA IN UNA CHIESA RINNOVATA? La donna e' la meta' dell’umano, e la chiesa dovrebbe essere pensata e organizzata tenendo conto di questo. Nei consigli pastorali la donna ha un suo ruolo, ma e' il prete, la gerarchia, che non sono preparati. Cosi' la donna non produce opinione all’interno della chiesa. Esiste come consigliera, direi occulta, ma e' un modo non leale di ascoltare la sua voce. Se non le si vuol dare il sacerdozio, bisogna almeno darle parita' di diritti. Ricordo un fatto che mi ha molto colpito. Per l’anniversario della conquista dell’America il mio vescovo ha organizzato una veglia notturna in cattedrale. Ha chiamato a partecipare il sacerdote guaraní, che ha pregato tenendo per mano la moglie. Dopo la cerimonia ha cominciato un lungo discorso. Non so il guaraní, cosi' ho chiesto a un giovane cosa aveva detto. "Ha ricordato tutto quello che ha visto dal momento in cui ha lasciato il villaggio", mi ha risposto. Poi ha cominciato la moglie. "Anche lei ha ricordato tutto quello che ha visto da quando ha lasciato il villaggio". "Allora hanno ripetuto le stesse cose", ho osservato. "Veramente, sono stati sempre per mano, ma quello che ha visto lui non e' lo stesso che ha visto lei", ha replicato il giovane. E' una lezione che non dimentichero' mai. Voglio dire che l’ideale e' la coppia. L’uomo solo, la donna sola, vedono e capiscono meta' di quello che c ’e' da vedere e capire. ************************************ NIGRIZIA redazione at nigrizia.it Vicolo Pozzo, 1 - I-37129 Verona tel. +39 045 596238 fax +39 045 8001737 www.nigrizia.it
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