[Volontariato] Accusa calunniosa alle cooperative di speculare sull'immigrazione. L'assessore Romor si scusi



TANTO ROMOR PER NULLA

“Accusa calunniosa alle cooperative di speculare sull'immigrazione. L'assessore Romor si scusi”

Gian Luigi Bettoli: “Chiediamo al sindaco Pedrotti di considerare la possibilità di revocare cautelativamente la delega”

 

 

Pordenone

 

Man mano che si avvicina la data delle prossime elezioni comunali, l'assessore ai servizi sociali dott. Vincenzo Romor fa sempre più spesso sentire la sua voce. Non si capisce bene se per un tardivo tentativo di porre rimedio al nulla cosmico del suo quinquennio amministrativo, oppure se perché - causa l'annuncio del sindaco Pedrotti di non ricandidarsi – si sia creata la classica situazione per cui "se il gatto è via, i topi ballano". In ogni caso, la misura è colma, e non possiamo tacere ulteriormente.

L'idea di un intervento pubblico per dare risposta alle esigenze dei profughi che affluiscono a Pordenone è, ovviamente, buona. Quello che non è buono è offendere gratuitamente la cooperazione, in particolare quella sociale, che a Pordenone ha alcuni dei suoi punti di forza nazionali. Realtà che, soprattutto in questi anni, hanno saputo sopravvivere non solamente alla crisi economica generale, ma anche al crescente disinteresse dei pubblici poteri. Per cui, oltre che falso, appare paradossale che un esponente di quelli che hanno aperto sempre di più le porte del "mercato dei servizi" ad imprese multinazionali (con meccanismi come il Consip, che diminuiscono ore di lavoro e servizi al pubblico, in cambio di aumenti della spesa pubblica) possa fare dichiarazioni diffamatorie nei confronti di chi ha creato migliaia di posti di lavoro, occupati da donne e giovani operatori sociali, oltre che da centinaia di persone in condizioni di svantaggio e disabilità.

Particolarmente sanguinosa è l'accusa calunniosa alle cooperative di speculare sull'immigrazione. Se la magistratura si è occupata di noi in questi anni - con ben 11 (undici: ovviamente risultando sempre assolti!) capi di imputazione verso nostri esponenti regionali; i più gravi a carico del sottoscritto - è stato per esserci opposti con ogni mezzo alla creazione di campi di concentramento come quello di Gradisca d'Isonzo. Questo mentre destra e sinistra elaboravano leggi razziste contro gli immigrati: la "Turco-Napolitano", seguita dalla "Bossi-Fini", che infine hanno prodotto l'attuale disastro emergenziale.

Inoltre, se è vero che ci sono state "mele marce" come i romani Buzzi, Carminati & c., è anche vero che questi hanno potuto operare, tradendo la tradizione solidaristica della cooperazione italiana, solo attraverso un vasto tessuto di corruzione e tangenti a favore di funzionari e politici di tutti i partiti: i quali non possono ora far finta di essere candide verginelle.

Quanto al dott. Romor, gli ricordiamo che solo qualche settimana fa lui stesso, non sapendo come giustificare il suo scriteriato progetto di privatizzazione delle case di riposo pordenonesi, ha cercato di coinvolgervi le stesse cooperative ora calunniate. Forse la sua presa di posizione odierna nasce dal nostro rifiuto di farci coinvolgere nella svendita del patrimonio pubblico cittadino? Progetto romoriano che, sia detto per inciso, non può che ulteriormente danneggiare la cooperazione seria, a favore degli speculatori privati (che, a differenza di noi, accumulano capitale, magari a spese dei lavoratori non retribuiti regolarmente).

In sintesi: attendiamo una smentita e le scuse del dott. Romor. In caso contrario sceglieremo, nella nostra prossima riunione, quali azioni legali avviare nei suoi confronti, a tutela della nostra immagine e per recuperare i gravi danni morali subiti. Nel frattempo, chiediamo anche al sindaco Pedrotti di considerare la possibilità di revocare cautelativamente la delega all'assessore Romor.

 

Gian Luigi Bettoli, presidente di Legacoopsociali Friuli Venezia Giulia

 

 

 

 

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