Udine - A proposito di sport e salute mentale (688)



A proposito di sport e salute mentale

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Udine

Da qualche tempo a questa parte lo sport più popolare d'Italia si impone
alle cronache dei media più per gli scandali (più o meno risaputi) e per
gli episodi violenti che per altro. Si muovono i più alti vertici sportivi
ed addirittura il Parlamento al fine di mettere toppe ad una situazione
che, probabilmente, non è destinata a cambiare: attorno a questo modo di
intendere lo sport gli interessi economici sono troppo grandi per essere
ignorati. Forse però si potrebbero almeno ridimensionare.

"A nostro parere le (ingenti) risorse pubbliche impegnate per tenere in
piedi il baraccone del calcio milionario andrebbero almeno in parte
dirottate verso il settore dello sport amatoriale -esordisce Roberto
Rossetto, referente dell'associazione E' Vento Nuovo di Udine-. In
particolar modo a favore della diffusione, della visibilità e del
radicamento delle Associazioni sportive amatoriali che, come la nostra, si
occupano di rendere l'attività sportiva accessibile al maggior numero di
cittadini possibile, qualunque sia la loro estrazione sociale ed il loro
livello di abilità. Ciò intendendo quindi lo sport come efficace strumento
di coesione sociale e di crescita culturale, e non come ulteriore occasione
di scontro e di sopraffazione".
Il modello competitivo invece "sta mostrando, oramai con estrema chiarezza,
i propri limiti e le proprie insite contraddizioni. Lo sport
professionistico, caricato di pesantissimi interessi economici e di
eccessivo spirito (ant)agonistico, influenza anche tutte le categorie
minori giungendo fino a costituire un modello estremamente negativo per i
settori giovanili ed amatoriali (si vedano i recenti preoccupanti casi di
cronaca locale), allontanando così irrimediabilmente lo sport dai suoi
obiettivi primari e gran parte dei cittadini dallo sport stesso. A ben poco
crediamo valgano i libri di barzellette, la tanto sbandierata beneficenza e
tutte le altre campagne smaccatamente 'buoniste' che alcuni milionari
calciatori ci propinano, con lo scopo evidente di cercare di ripulire la
facciata di un ambiente che in realtà non ha gran che da offrire".

E' Vento Nuovo è un'associazione nata nel 1994 all'interno del circuito
delle strutture riabilitative nell'ambito della salute mentale, allo scopo
di creare momenti di protagonismo e di integrazione sociale per persone in
stato di disagio. L'Associazione ha un ruolo importante all'interno del
Coordinamento Regionale dell'Associazione Nazionale delle Polisportive per
l'Integrazione Sociale (ANPIS) e si propone di interagire con il territorio
promuovendo un modello culturale indirizzato all'accoglienza, alla
tolleranza ed alla valorizzazione delle proprietà etiche dello sport.
"Il tutto avviene non solo attraverso la pratica dell'attività sportiva,
abbiamo una plurititolata squadra di calcio ed una squadra di pallavolo, ma
anche tramite le varie iniziative di sensibilizzazione rivolte alla
cittadinanza, le attività di promozione dello spirito partecipativo e
dell'espressione culturale ed artistica dell'individuo, l'organizzazione di
percorsi di formazione per i soci e di escursioni e di vacanze a piedi ed
in bicicletta. In questi anni l'Associazione -prosegue Rossetto-,
crescendo, è divenuta sempre più una risorsa per tutte quelle persone che
cercavano compagni con cui condividere la loro passione per lo sport, senza
essere coinvolti nel clima che si respira, purtroppo, anche nelle più
modeste categorie amatoriali, godendo in più del valore aggiunto dato dal
fatto di entrare a far parte di un gruppo che mette al centro del proprio
interesse la persona intesa nella sua globalità, e non i meri risultati
numerici dati dalle competizioni".

Fabio Della Pietra
Ufficio Stampa
Cooperativa sociale Itaca
Pordenone
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Prot. 688