Trieste, 3 ottobre - Nuova legge sulla Cooperazione sociale in Consiglio (2313)



Nuova legge sulla Cooperazione sociale in Consiglio regionale il 3 ottobre

Il testo in approvazione non corrisponde alle problematiche centrali del
il settore

Le Centrali Cooperative presentano degli emendamenti



Martedì 3 ottobre 2006 il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
approverà la nuova legge regionale sulla Cooperazione sociale.
Nonostante il lavoro positivo svolto sinora dall'Assessorato e dalla
Commissione competente restano, tuttavia, alcuni fondamentali nodi da
sciogliere senza i quali il testo in approvazione rischia di nascere
inevitabilmente monco e non aderente alle problematiche centrali del
settore.
Agci-Solidarietà, Federsolidarietà-Confcooperative e Legacoopsociali
hanno a tal fine posto all'attenzione dei consiglieri regionali un
gruppo di emendamenti volti alla soluzione di tali criticità. Tre le
priorità poste sul tavolo del Consiglio regionale: la necessità di una
efficace verifica della corrispondenza tra Regolamenti e Contratti
nazionali; la richiesta di esclusione dal principio comunitario del
'de-minimis' per gli inserimenti lavorativi di soggetti svantaggiati;
l'applicazione della norma che prevede appalti riservati alle
Cooperative sociali di tipo B ai sensi della direttiva europea 2004/18.

Le tre Centrali Cooperative della regione saranno presenti alla
discussione che il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia aprirà
martedì 3 ottobre alle 10 per l'approvazione della nuova legge in
materia di Cooperazione Sociale, che andrà a sostituire la attuale Legge
Regionale n. 7 del 1992, la più antica norma regionale italiana in
materia. Attraverso una nota congiunta diffusa oggi Agci-Solidarietà,
Federsolidarietà-Confcooperative e Legacoopsociali affermano di aver
preso "atto della versione del Disegno di Legge che verrà portata in
discussione, apprezzando il lavoro positivo svolto dapprima
dall'Assessorato alle Attività Produttive e successivamente dalla
competente Commissione, che raccoglie in gran parte le istanze del
settore ed il lavoro progettuale realizzato dalle tre Centrali
Cooperative in un confronto attivo e partecipato, attraverso la
consultazione ed il protagonismo della vasta platea delle Cooperative
sociali aderenti, rappresentanti l'assoluta maggioranza del settore".

Restano tuttavia alcuni importanti nodi da sciogliere. "Dobbiamo
purtroppo rilevare -sottolineano i presidenti delle tre Associazioni
regionali di Cooperative Lanfranco Sarasso, Dario Parisini e Gian Luigi
Bettoli- il mancato accoglimento di un gruppo di tre proposte da noi
presentate, senza il quale il testo del Disegno di Legge in via di
approvazione non corrisponderebbe a problematiche centrali per il
settore". Si tratta di punti fondamentali ed imprescindibili che, se non
dovessero esser inglobati nella nuova legge, porterebbero alla nascita
di una normativa che non rispecchia le reali ed attuali esigenze della
Cooperazione sociale regionale.

Serve anzitutto una "verifica efficace della corrispondenza dei
Regolamenti delle Cooperative ai Contratti Collettivi Nazionali di
Lavoro di settore (CCNL), quanto mai necessaria in un settore dove
-evidenziano Sarasso, Parisini e Bettoli- la delicatezza dei servizi
svolti e lo stato di difficoltà soggettiva di una parte dei lavoratori
non debbono diventare strumenti per far diminuire le garanzie normative
e retributive".

Oltre a ciò le Centrali Cooperative chiedono alla Regione "l'esclusione
dal principio comunitario del 'de-minimis' almeno degli inserimenti
lavorativi di soggetti svantaggiati previsti dalla legislazione
regionale (ex alcoolisti, ex tossicodipendenti e soggetti a rischio
segnalati dai Servizi sociali). Soltanto il Friuli Venezia Giulia adotta
questo criterio, a nostro avviso del tutto irrazionale, per cui vengono
considerati 'aiuti all'impresa' le assunzioni di persone con gravi
condizioni di difficoltà e relativamente discutibili livelli produttivi".

Il terzo aspetto riguarda "l'applicazione della norma della direttiva
europea 2004/18 che prevede appalti riservati alle Cooperative sociali
di tipo B, per la quale riteniamo inutile -concludono- attendere il
successivo provvedimento legislativo in materia di appalti pubblici,
attualmente allo studio da parte dell'assessorato competente".


Fabio Della Pietra
Ufficio stampa
Cooperativa sociale Itaca
Pordenone
www.itaca.coopsoc.it
348 8721497

Prot. 2313