Ispettori del Lavoro: "Depotenziata l'attività ispettiva a Taranto". Documento Slai Cobas





-------- Messaggio Originale  --------
Oggetto: documento ispettori lavoro
Data: Sun, 03 Jun 2007 11:25:41 -0400
Da: slai cobas Taranto <cobasta at libero.it>


In occasione dell¹avvio della discussione, mercoledì 6 giugno, in Parlamento del nuovo T.U. sulla sicurezza, gli ispettori del lavoro di Taranto - città che ha il più alto indice nazionale di infortuni mortali, con l¹Ilva, più grande fabbrica siderurgica a livello europeo con record di operai morti e infortuni gravi sul lavoro (ultimo ieri, un operaio dell¹appalto Ilva di appena 19 anni) - inviano questo documento.

QUAL E' LA REALTA' DEGLI ISPETTORI DEL LAVORO E QUALI INTERVENTI SONO
EFFETTIVAMENTE NECESSARI PER INCREMENTARE L'ATTIVITA' ISPETTIVA.

Negli ultimi mesi, a fronte di un aumento degli infortuni sul lavoro, si
sono sollevate voci, dal Pres. della Repubblica Napolitano al pres. del
Consiglio Prodi, Dal Min. del Lavoro Damiano all¹On. Battafarano, che
richiedono e annunciano un incremento dell¹attività degli ispettori del
lavoro; sono usciti anche vari servizi stampa e trasmissioni televisive sono state interamente dedicate a questa problematica.
Sembrerebbe un buon segnale che finalmente dovrebbe porre al centro il
problema della prevenzione e dovrebbe dare più poteri e mezzi all¹azione
dell¹Ispettorato del Lavoro.
Ma in realta¹ le cose non stanno cosi¹, e i segnali sono o inadeguati o
vanno in altra direzione.

Andiamo per sintesi:

Organici - Il governo, e anche il Min. del lavoro Damiano, la sua
sottosegretaria la lavoro, in occasione della loro recente venuta a Taranto hanno dichiarato che c¹è stato un incremento degli organici ispettivi, visto che a livello nazionale sono stati assunti ben 700 nuovi Ispettori, e inoltre si annunciano altre centinaia di assunzioni.

Ma quanti di questi sono andati ad incrementare le ispezioni nel settore
sicurezza?

Se dobbiamo giudicare da quello che è successo a Taranto - città dove sicuramente sarebbe necessario questo aumento per il record di infortuni sul lavoro soprattutto nella grande industria, e dove vi sono solo 6 ispettori - NESSUNO!

Nè si prevedono seri corsi di formazione affinchè personale nuovo, pur non essendo in possesso di titoli di studio adeguati, possano essere impegnati in questa vigilanza. D¹altra parte, non si possono spacciare queste assunzioni come ³incremento², quando da anni era bloccato il turn over e questi nuovi ispettori sono andati a riempire vuoti di organico.

Competenze ispettive ­ L¹incremento dell¹attività ispettiva dovrebbe
necessariamente andare di pari passo con i Œpoteri¹ per esercitare l¹azione ispettiva. Bene, è da anni che sono stati tolti all¹Ispettorato del Lavoro, per affidarle alle Asl con un¹esperienza sicuramente inferiori, le competenze per l¹attività di prevenzione e di intervento in occasione di infortuni sul lavoro nelle realtà industriali, limitandole al settore edile. Questo, in una realtà come Taranto, con la più grande fabbrica siderurgica a livello nazionale e una estesa realtà industriale, ha significato un grave ridimensionamento dell¹azione ispettiva, colmato solo parzialmente dall¹intervento della Procura e dall¹impegno di singoli ispettori, ma solo ad infortunio accaduto, a lavoratori già morti sul lavoro.

A tuttora, nessuno di coloro che parla di ³incremento², parla di RITORNO
DELLE COMPETENZE!

Non solo. A fronte della catena di infortuni e morti in Ilva, che ne fa
tragicamente una fabbrica simbolo a livello anche europeo, dallo slai cobas, dalla neonata Associazione familiari vittime del lavoro da tempo è stata fatta una proposta, presentata al Ministero del Lavoro e fino al Capo dello Stato, di una POSTAZIONE DELL¹ISPETTORATO DEL LAVORO in grandi realtà industriali con alto, come appunto l¹Ilva di Taranto. Finora non vi è stata nessuna risposta. Anzi, come una beffa, da quest¹anno vi è invece in Ilva uno sportello dell¹INAIL che non ha sicuramente compiti di vigilanza sulla sicurezza, ma il cui Direttore, Gigante, si arroga il diritto di dire che la responsabilità degli infortuni non è dell¹azienda e della non applicazione corretta delle norme di sicurezza, ma degli operai giovani, che vanno la sera a divertirsi, a ballare, o che addirittura si drogano e poi muoiono
sul lavoro.

Fondi e mezzi - ³Incremento attività ispettiva² dovrebbe avere come
conseguenza un incremento di mezzi e di fondi per rendere più efficace la stessa attività. Ma la realtà è che questi fondi invece di aumentare sono stati tagliati e i fondi inviati dal Ministro Damiano (i famosi 3 milioni) bastano appena a pagare le indennità di missioni arretrate. Pertanto, non ci sono i soldi sufficienti per rimborso spese e missioni (il cui importo orario di 1650 vecchie lire (!) è rimasto fermo a 30 anni fa), o arrivano con forte ritardo, costringendo gli ispettori ad anticipare di tasca propria le spese per le macchine - che gli ispettori mettono a disposizione, altrimenti non si potrebbe fare vigilanza in provincia o nei cantieri, campagne, ecc; e il paradosso è che più si parla di aumento del ruolo degli ispettori e più, mai come in questi ultimi anni e mesi, sono state tagliate tutte le spese, anche per la carta, anche quelle minime di cancelleria, anche le spese postali, del telefono, ecc. Per quanto riguarda
i mezzi, la gran parte degli ispettori non è dotata di telefonino,
assolutamente necessario in molti casi, e se vogliono essere aggiornati
devono comprarsi i testi.
Nonostante il lavoro particolare, a rischio degli ispettori, non vengono, poi, riconosciute indennità di disagio, indennità di reperibilità. Sono stati nettamente ridimensionati i fondi per il lavoro straordinario; tanto che ad un certo punto è stata anche data disposizione perché gli ispettori, anche quelli impegnati sul fronte della sicurezza, intervenissero solo in orario d¹ufficio (8/14) - ci si era dimenticati di dire parallelamente ai lavoratori di infortunarsi o di morire solo dalle 8 alle 14!! La mancanza di fondi certi impedisce, di conseguenza, una seria e oculata programmazione dell¹attività ispettiva di iniziativa in provincia, essendo di fatto questa legata all¹esistenza o meno di fondi.

Lotta al ³lavoro nero² - Questo governo si picca di starvi dando un grosso colpo perchè ha aumentato alcune sanzioni e introdotto la cosiddetta ³maxi sanzione². Ma, cosa succede nella realtà? Facciamo un esempio: vi è la piccola ditta ŒA¹ che ha 4 dipendenti, di cui tre da anni in regola e 1 a Œnero¹, se questo lavoratore irregolare sta da 5 anni, questa ditta si becca, insieme alle normali sanzioni, circa 300 mila euro di ³maxi sanzione², lo stesso avviene se per es. si tratta di una lavoratrice domestica ³in nero²; vi è, poi, la multinazionale ŒB¹ che per anni ha utilizzato ³lavoro grigio², contratti a progetto invece di regolari contratti di lavoro subordinato; a questa multinazionale la finanziaria del governo Prodi ha stabilito che non solo non si applicano le sanzioni, non solo viene azzerato il pregresso, ma che riceve anche agevolazioni fiscali e contributive. In questo modo il ruolo sanzionatorio dell¹ispettorato e¹ aumentato nelle piccole e piccolissime aziende, ma non e¹ aumentato, anzi viene
legislativamente ridotto nelle grandi!
Poi non si può parlare di lotta al lavoro irregolare e, nonostante gli
impegni preelettorali del governo Prodi, lasciare immutata la legge 30.
Questa legge, infatti, da un lato ha reso norma i rapporti di lavoro ³usa e getta², i contratti precari, l¹utilizzo dei lavoratori interinali, dall¹altro ha legato le mani agli ispettori per tutta una serie di realtà su cui prima vi erano gli strumenti legislativi per intervenire (normativa appalti che ha sostituito la 1369/60, contratti di inserimento in sostituzione dei CFL, ecc.). Tutti a parole dicono che precarietà di rapporto di lavoro e sicurezza vanno di pari passo, ma allora come è possibile permettere che anche una grande azienda, come l¹ILVA di Taranto, ad alto indice di infortuni, possa utilizzare come sta facendo negli ultimi tempi i contratti interinali?
Il Ministro Damiano, inoltre, non dice che. Primo: non altrettanto sono
aumentate le sanzioni per la violazioni delle norme di sicurezza; secondo, che anche il suo governo ha mantenuto ed esteso la depenalizzazione di tutta una serie di norme la cui inosservanza provoca infortuni e morti; terzo, il min. Damiano non dice che anche le ³maxi sanzioni² di cui ci si riempie la bocca sono più virtuali che reali, visto che la stessa finanziaria da un lato ha previsto pesanti importi, ma dall¹altra ne ha previsto la sanatoria. Infine, sulla lotta al lavoro nero, dobbiamo constatare che purtroppo non è cambiata la politica dei tempi di Berlusconi: molta propaganda degli interventi dei carabinieri, della guardia di finanza, esagerazione dei loro risultati, silenzio assoluto, invece, sull¹ordinario controllo e regolarizzazione dei lavoratori in nero fatto, non una tantum ma ogni giorno, dagli ispettori del lavoro che non vogliono certo le televisioni al seguito ma non vogliono che si oscuri l¹attività costante dell¹Ispettorato del Lavoro e soprattutto non vogliono che il messaggio ai lavoratori sia di interventi/blitz, da ³ordine pubblico² da parte di forze militari, invece di interventi che devono esserci sempre e da parte di un organo civile. Ma SI VUOLE, COME BERLUSCONI, COPRIRE COL FUMO, UNA REALTA¹ CHE VA SEMPRE PEGGIO PER I LAVORATORI? NOI ISPETTORI DEL LAVORO A QUESTO NON CI STIAMO. Occorrono fatti. Organici, competenze, fondi, mezzi, normative, abolizione di leggi e prassi che favoriscono le grandi aziende!

TA. 4.6.07

Ispettori del Lavoro di Taranto
SLAI COBAS Isp. Lav. TA

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