Con Vendola non si riduce l'inquinamento a Taranto



"Atto d'intesa, impegni inevasi"

Il segretario generale della Uil Puglia, Aldo Pugliese, ha scritto una
lettera aperta al presidente della giunta regionale, Nichi Vendola sul
caso Ilva.
“Le ricordo - scrive il sindacalista - che l’ultimo atto di intesa Ilva
-Regione è datato 23 ottobre 2006. Sono quindi trascorsi oltre tre mesi e
non c’è stata alcuna novità. Tra l’altro, Le ricordiamo che si tratta del
quinto atto d’intesa tra Regione Puglia e Ilva; il primo, quello dell’ 8
gennaio 2003 addirittura non venne neanche sottoscritto dalla Uil. Da
allora, quattro anni sono trascorsi inutilmente. Nulla è cambiato e l’Ilva
continua a detenere il record negativo di industria più inquinante
d’Italia. Quello che maggiormente ci rammarica è che anche l’adeguamento e
l’applicazione delle migliori tecnologie per ridurre l’inquinamento stesso
e migliorare la qualità della vita e la sicurezza dei lavoratori, è
rimasta una dichiarazione d’intenti. Insomma, c’è il rischio, Presidente
Vendola, che tutti appaiano come corresponsabili delle pessime condizioni
in cui i lavoratori sono costretti a operare quotidianamente. Senza mai
dimenticare che a causa dell’inquinamento Taranto ha purtroppo visto
quadruplicare le malattie tumorali e il numero di morti per queste
patologie rispetto al resto della Puglia”.
Secondo Pugliese “è giunto, dunque, il tempo di richiamare l’Ilva alle sue
responsabilità. Ma anche la Regione, signor Presidente, deve fare la sua
parte. La Uil, non avendo rilevato alcun seguito circa gli impegni assunti
nell’Intesa, ed essendo venuti meno i presupposti di quel giorno, chiede
di verificare se quell’accordo abbia ancora una validità. Altrimenti,
poiché nessuno ha onorato tali impegni, riteniamo che a quel pezzo di
carta non debba essere più riconosciuto alcun valore. E di conseguenza è
giusto che ognuno faccia le proprie scelte, in difesa dei propri
interessi. Il nostro, come sempre, coincide con quello dei lavoratori
dell’Ilva e dei residenti di Taranto, che non possono continuare ad essere
abbandonati al loro destino, come se fossero pugliesi di serie B”.

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Oggi sul Corriere della Sera è apparso un articolo molto critico di Carlo
Vulpio su Vendola e sulla non applicazione a Taranto del protocollo di
Kyoto, nonostante esistano le tecnologie per ridurre la Co2 in ambito
siderurgico.