Risposta del Presidente FLORIDO Vs. nota del 18.07.2006



Alle Associazioni ambientaliste

Gaetano Barbato - Wwf Taranto - taranto at wwf.it Teresa D'Assisi - Wwf Taranto
- teresadassisi at libero.it Lunetta Franco - Legambiente Taranto -
legambiente.taranto at mail.legambiente.com
Carlo Gubitosa - PeaceLink - c.gubitosa at peacelink.it Alessandro Marescotti -
PeaceLink - a.marescotti at peacelink.it Giovanni Matichecchia - Taranto
Sociale - giovannimatichecchia at libero.it Franco Zerruso - Legambiente
Taranto - f.zerruso at libero.it


Gent.mi,
ho apprezzato molto la Vs mail relativa al problema dell'inquinamento
atmosferico e per il quale la Provincia, come sapete, è impegnata con tutte
le sue risorse, umane e finanziarie.
Avevo già in agenda la messa a punto di un incontro per conoscere le Vs.
proposte; in considerazione di ciò assicuro che, subito dopo il periodo
feriale, sarà mio impegno convocare una riunione per approfondire ed
esaminare le Vs. idee. A ben rivederci
Vi saluto cordialmente
						Gianni Florido
					Presidente della Provincia di
Taranto


-----Messaggio originale-----
Da: Alessandro Marescotti [mailto:a.marescotti at peacelink.it]
Inviato: martedì 18 luglio 2006 17.47
A: presidente.giunta at provincia.ta.it
Cc: ufficiostampa.provta at tuttopmi.it; luigi.romandini at provincia.ta.it;
pietro.giacovelli at provincia.ta.it
Oggetto: Lettera al Presidente Florido

Le associazioni ambientaliste a Taranto inviano
al Presidente Florido questa lettera in occasione
dell'incontro del 19 luglio con cui viene riunito
il gruppo di lavoro sull'inquinamento atmosferico
costituito da due rappresentanti del Comune,
della Provincia, dell'Asl e dell'Arpa.

Si prega di stampare questa e-mail e di protocollarla.


Al Presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido

Gentile Presidente,
i dati dell'ultimo bollettino epidemiologico
della Asl di Taranto sono allarmanti. Ogni anno
si registrano a Taranto e provincia 1.200 decessi
per tumore, una buona parte dei quali causati
dall'inquinamento industriale. I tumori alla
pleura a Taranto hanno una incidenza quattro
volte superiore alla media. Il 27% dei decessi è
causato dal cancro. Negli ultimi trent'anni le
vittime di tale malattia sono percentualmente
raddoppiate. L'aria è sempre più irrespirabile,
come attestano le rilevazioni relative alle
concentrazioni delle polveri sottili.

Taranto è molto simile a Genova: ambedue le città
ospitano l'Ilva. Ma mentre a Genova si lotta
contro l'inquinamento a Taranto assistiamo ad un
preoccupante ritardo. Da ricerche condotte nel
Quartiere Cornigliano di Genova è risultato che
ogni persona respirava ogni giorno l'equivalente
di 7 sigarette, compreso i bambini. Cornigliano è
il quartiere più vicino all'Ilva e presenta
notevoli analogie con il Quartiere Tamburi di
Taranto anch'esso ubicato nei pressi dell'impianto siderurgico.

La correlazione fra polveri sottili e incidenza
dei tumori è stata evidenziata da diversi studi.
"Per ogni 10 microgrammi al metro cubo di Pm2,5
che è una frazione importante del Pm10 il rischio
di tumore polmonare aumenta del 14%", afferma
Paolo Crosignani dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano.
Dopo le lotte ambientaliste a Cornigliano, la
cokeria dell'Ilva di Genova è stata chiusa.
Inoltre le stessi istituzioni a Genova hanno
ritenuto non più sostenibile l'inquinamento
dell'area più nociva dell'impianto siderurgico:
quella a caldo. L'impatto inquinante delle
polveri sottili incide particolarmente sulla
salute dei bambini. Secondo Alessandro Fiocchi,
del Fatebenefratelli di Milano,  "ogni 10
microgrammi di polveri sottili determinano un
incremento del 22% della mortalità infantile da malattie respiratorie".

A Genova la Provincia dispone di centraline di
monitoraggio a ridosso dell'Ilva capaci di
registrare anche il benzoapirene (cancerogeno),
mentre a Taranto manca un'analoga rilevazione.

Bene ha fatto la Provincia di Taranto ad
allertarsi assieme al Comune, all'Arpa e alla Asl
per costituire un gruppo di lavoro
sull'inquinamento atmosferico che si riunirà il
prossimo 19 luglio. Tuttavia è importante andare
oltre, coinvolgendo anche i cittadini e le
associazioni ambientaliste. Occorre che la
Provincia dia vita ad una "Agenda 21" locale,
ossia a quel percorso virtuoso di collaborazione
partecipativa in campo ambientale con la società
civile auspicato dall'Onu nel 1992 a Rio de
Janeiro. E' necessario inoltre attuare la
convenzione di Aarhus del 1998 che sancisce il
diritto dei cittadini ad essere coinvolti nelle
scelte di carattere ambientale. In particolare
vogliamo proporre che a Taranto venga effettuato
un costante monitoraggio della diossina. Tale
sostanza cancerogena sfugge attualmente ad ogni
controllo e le attuali centraline di rilevamento
non sono attrezzate a misurare il tasso di
diossina presente nell'aria di Taranto. Eppure a
Taranto è stato rilevato da un registro europeo
dell'inquinamento (l'European Pollutant Emission
Register) l'8,8% di tutta la diossina europea.
Taranto è la Seveso del Sud senza che i tarantini
lo sappiano. Per questo motivo riteniamo urgente
dare realizzazione di un progetto di monitoraggio
della diossina. Come azione successiva e
conseguente andranno individuate e censite le
fonti di diossina in modo tale da mettere in atto
tutte le strategie più indicate per ridurre queste emissioni.

Noi non siamo quello che viene sbrigativamente
definito "il fronte del no" ma abbiamo proposte
concrete e serie da fare. Per questo motivo
chiediamo di essere come ambientalisti coinvolti
nel gruppo di lavoro recentemente da lei istituito.


Gaetano Barbato - Wwf Taranto - taranto at wwf.it
Teresa D'Assisi - Wwf Taranto - teresadassisi at libero.it
Lunetta Franco - Legambiente Taranto -
legambiente.taranto at mail.legambiente.com
Carlo Gubitosa - PeaceLink - c.gubitosa at peacelink.it
Alessandro Marescotti - PeaceLink - a.marescotti at peacelink.it
Giovanni Matichecchia - Taranto Sociale - giovannimatichecchia at libero.it
Franco Zerruso - Legambiente Taranto - f.zerruso at libero.it


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