Pillola abortiva a Taranto



Oggetto: Che fine ha fatto la pillola abortiva a Taranto?

Dopo le dichiarazioni positive di questi ultimi giorni del neo ministro della salute Livia Turco, riguardante l’uso della pillola abortiva RU 486, ritenuta sicura e metodica alternativa per la salute della donna nell’ambito della legge 194, si propone un’attenta analisi della situazione territoriale in merito a tale argomento. La regione Puglia, lo scorso mese, ha visto protagonista indiscussa l’ASL Lecce1, dove è stata somministrata (e non sperimentata) la pillola abortiva su cinque donne salentine, con esito positivo; motivo di vanto da parte della direzione sanitaria dell’ospedale Vito Fazzi, perché prima azienda sotto Roma che ha raggiunto tale obiettivo. Visto quest’ottimo risultato conseguito ci si chiede quali siano invece gli obbiettivi della ASL di Taranto sulla sperimentazione della pillola. Un argomento, questo, che risulta di difficile accesso, immerso nel più completo oscurantismo, quasi come se rappresentasse un tabù per Taranto ed i suoi abitanti. Nel novembre 2005 sembra proprio che le acque si siano mosse, poiché il direttore generale dell’ASL di Taranto, Dott. Marco Urago, aveva invitato i coordinatori generali dei due poli ospedalieri a costituire un tavolo tecnico composto dai cinque direttori di struttura complessa, della ginecologia ed ostetricia dei sei ospedali distribuiti nel territorio. Il gruppo di esperti aveva il compito di raccogliere i pareri delle figure sanitarie che avrebbero un ruolo pratico nella sperimentazione del farmaco. I risultati avrebbero dovuto far parte di una relazione da inviare alla direzione della ASL che avrebbe preso atto delle indicazioni. Alla luce di queste informazioni,sembra proprio che i primari ginecologi delle sei strutture pubbliche (tutti obiettori di coscienza per cui contrari all’interruzione della gravidanza), non si siano tirati indietro all’avvio dei test. Molto rassicuranti le dichiarazioni pervenute su un comunicato del sito internet della ASL Taranto, dei sei primari. Tutti favorevoli ad istituire il tavolo tecnico e a superare il gap dell’obbiezione, per attivare la sperimentazione su Taranto e provincia. Troppo bello per essere vero, infatti ad oggi, non sono pervenute notizie di notifica sullo svolgimento del tavolo tecnico e del suo risultato. Che le dichiarazioni dei primari siano state una copertura per mostrare che anche nella nostra provincia si è capaci di dar vita a sperimentazioni avanzate? Stupisce non a caso che degli obiettori di coscienza si mostrino favorevoli a tali iniziative e che poi non arrivino a dei risultati. Voleva essere un modo per distogliere l’attenzione dei media? Questo silenzio fa pensare. Fa specie che dei professionisti dipendenti della sanità dello stato non applichino le leggi dello stesso che a maggior ragione sono a tutela della salute della donna. Gli aborti avvengono, e sempre più numerosi, e non è possibile voltare le spalle a questa realtà, a questo diritto duramente conquistato, e al diritto di poter scegliere quale aborto affrontare,viste le diverse motivazioni che cambiano di donna in donna, di situazione in situazione. Diritto di scegliere se affrontare un aborto chirurgico (che potrebbe causare lesioni) o farmacologico (che provoca un aborto spontaneo). Rispettiamo comunque la loro condizione di obiettori nei confronti dell’aborto ma non condividiamo l’atteggiamento di ostacolo dell’applicazione della legge e di una metodica alternativa all’aborto chirurgico. Ci si chiede il perché l’ASL, che si sta facendo promotrice di una sanità più accurata, si blocchi su questo aspetto importante, e non si renda conto che la sperimentazione della pillola RU 486 possa essere motivo di apertura e attenzione verso le donne di questa città e la sua provincia, e di progresso dell’azienda sanitaria tarantina. Attendiamo delucidazioni sullo svolgimento del tavolo tecnico e sui relativi risultati.


Il coordinamento provinciale della FGCI di Taranto

Federica Paradiso (Resp. Sanità P.d.C.I. Taranto, cordinatoore cittadino Fgci Taranto e membro della segreteria provinciale Fgci)