Termovalorizzatore di Massafra



Il 25 aprile l´Italia a giudizio davanti alla Corte europea

La Commissione chiede la condanna dell´Italia per non aver sottoposto alla valutazione d´impatto ambientale il termovalorizzatore di Massafra (Taranto)

LUSSEMBURGO (Lussemburgo). Sarà discussa martedì 25 aprile la causa che vede la Commissione europea chiedere alla Corte di giustizia la condanna dell’Italia per inadempienze rispetto alla legislazione ambientale. L´Italia, infatti, secondo la Commisione, non ha sottoposto a procedura di valutazione di impatto ambientale il progetto per la realizzazione dell’impianto industriale per la produzione di energia elettrica mediante l’incenerimento di combustibili derivati dai rifiuti (cdr) e da biomasse, localizzato nel Comune di Massafra (Taranto). La Commissione, nella sua richiesta, si riferisce alla direttiva 85/337/CEE, modificata dalla direttiva 97/11/CEE, riguardante la valutazione dell´impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.

Il ricorso era stato inoltrato il 25 novembre 2004, quando la Commissione ha ufficialmente chiesto alla Corte di «constatare che la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi derivanti dall´articolo 2, comma 1, e dall´articolo 4, commi 1, 2 e 3 della direttiva 85/337/CEE come modificata dalla direttiva 97/11/CEE». Secondo quanto afferma la Commissione, l’Italia avrebbe anche «adottato una normativa che esclude dalla procedura di valutazione di impatto ambientale alcuni progetti» di impianti di recupero di rifiuti pericolosi e di rifiuti non pericolosi con capacità superiore a 100 tonnellate al giorno, se sottoposti a procedura autorizzativa semplificata ai sensi dell´articolo 11 della direttiva 75/442/CEE, ed una ulteriore normativa ce «al fine di stabilire se un progetto ricadente nell´allegato II della direttiva 85/337/CEE modificata debba essere o meno sottoposto a valutazione di impatto ambientale, fissa un criterio non adeguato, in quanto può portare all´esclusione dalla Valutazione d’impatto ambientale di progetti che hanno un impatto ambientale significativo».

Fonte: http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=1528