Esalazioni altamente tossiche all'Ilva di Taranto: un morto e due feriti



Taranto, un morto e due feriti all'Ilva

Secondo le prime notizie, la morte dell'operaio, così come il ferimento degli altri due, sarebbe stata causata dall'inalazione di gas tossici nello stabilimento

TARANTO - Un operaio è morto e altri due sono rimasti feriti in un infortunio sul lavoro avvenuto oggi pomeriggio nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto. Secondo le prime notizie, la vittima sarebbe dipendente di una ditta appaltatrice; la morte dell’operaio, così come il ferimento degli altri due, sarebbe stata causata dall’inalazione di gas tossici. Sul posto sono intervenuti funzionari dell’Ispettorato del lavoro, agenti di Polizia e carabinieri. La vittima è un operaio originario di Mesagne (Brindisi), Antonio Mingolla, di 47 anni, ed era dipendente di una ditta di appalto, la "Cmt" di Taranto. Secondo una prima ricostruzione di fonte sindacale, l’incidente è avvenuto nell’area dell’Altoforno 1. Alcuni operai stavano eseguendo la manutenzione di una conduttura in cui scorre gas inodore utilizzato per il funzionamento dell’altoforno. Nella conduttura, proprio perchè in manutenzione, non avrebbe dovuto esserci passaggio di gas, mentre, per cause ancora da accertare, gli operai sono stati investiti dalle esalazioni altamente tossiche. Secondo notizie fornite dall’ufficio stampa dell’Ilva, l’operazione di manutenzione della conduttura si stava svolgendo su una passerella a circa 20 metri di altezza e per questa attività è previsto l’uso di maschere di ossigeno di cui la squadra era regolarmente dotata. Dei due feriti di cui sino ad ora si hanno notizie, il primo, anch’egli dipendente della "Cmt", stava lavorando vicino a Mingolla e sarebbe in condizioni più gravi, mentre il secondo, dipendente dell’Ilva, sarebbe rimasto intossicato prestando soccorso ai suoi colleghi di lavoro. Entrambi i feriti sono ricoverati nell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto.

Gazzetta del Mezzogiorno on line 18/4/2006