Lettera aperta al Prefetto






Il documento che si invia è stato prodotto da un'assemblea nata da un corso
di riflessione sulla storia del novecento, interno al comitato di quartiere
"Città Vecchia", che ha toccato tra i suoi argomenti l'installazione del IV
centro siderurgico e il suo rapporto con la città. L'interesse suscitato
dalla questione ambientale ha generato un'aggregazione molto eterogenea, che
va da sindacalisti che  hanno vissuto quasi l'intero svolgersi del percorso
Italsider-Ilva a studenti delle scuole medie superiori. E' una lettera
aperta all'autorità prefettizia.



Al Prefetto di Taranto
  via Anfiteatro, 4

e, p. c.,

agli organi di informazione cittadina
  loro sedi



Gentile Prefetto,


  abbiamo molto apprezzato, nelle dichiarazioni rilasciate all'atto del suo
insediamento, il senso di necessità e di ovvietà con cui ha ritenuto che la
cittadinanza tarantina dovesse essere fornita dei piani di emergenza
relativi sia ai molteplici rischi di cui è fonte l'area industrializzata sia
ai rischi, più recenti, che le provengono dalla nuova base militare navale.
Ed è soprattutto in un momento come questo, in cui si paventano altre
iniziative che aggredirebbero dal punto di vista ambientale il nostro
territorio, gravato, come ormai saprà, da un pesantissimo tributo annuo in
termini di vite e di salute, che alla città occorre rendersi
scientificamente e tecnicamente conto della situazione di rischio in cui si
trova e delle risorse che ha per fronteggiarla. E' il primo atto che la
comunità richiede per iniziare a reimpadronirsi del destino del proprio
territorio, vagliando con estrema attenzione le proposte esterne di sviluppo
e cercando di elaborarne anche al proprio interno. Le chiediamo quindi di
ottenere i piani che si proponeva di fornire alla città e di verificare
insieme con noi cittadini la praticabilità e l'efficacia delle misure in
essi conte-nute.



           L'assemblea permanente cittadina sull'ambiente
           riunita presso il Comitato di quartiere "Città Vecchia"