No alla legge delega in campo ambientale: appello delle associazioni ambientaliste



La legge delega in campo ambientale è una vera e propria "iattura" per la tutela dell'ambiente nel nostro paese. Leggi faticosamente conquistate vengono smantellate. Le associazioni ambientaliste ed il mondo della cultura si stanno mobilitando perché il parlamento non approvi.
Per saperne di più vi alleghiamo il comunciato stampa e l'appello
del mondo della cultura.


In allegato il testo dell'appello.

 

Roma, 29 novembre 2005                                                                             Comunicato stampa

 

ACLI - Anni Verdi, Ambiente e Lavoro, Amici della Terra, ANEV, Codacons, FAI, Fare Verde

Gruppo 183, INU, Italia Nostra, Jane Goodall Institute, Legambiente, Mountain Wilderness Italia, WWF

 

LEGGE DELEGA:

I TESTI ARRIVANO IN PARLAMENTO E SI MOBILITA IL MONDO DELLA SCIENZA E DELLA CULTURA

APPELLO AL CAPO DELLO STATO E AI PRINCIPALI ORGANI DELLO STATO

 

Il Governo ha inoltrato alle Camere i testi della bozza di decreto legislativo in campo ambientale che riforma le norme in materia di rifiuti, acque, aria, VIA, VAS, danno ambientale e bonifiche. I testi sono stati non solo trasmessi senza il parere della Conferenza Unificata Stato Regioni Enti locali, ma anche senza l’analisi tecnico normativa e l’analisi dell’impatto della regolamentazioni, tutti elementi obbligatori ai sensi della legge delega approvata dal Parlamento. In assenza di questi requisiti si sta discutendo ora se e come procedere e, in concreto, da quando decorrono i 30 giorni entro cui le competenti commissioni parlamentari dovranno esprimere il loro parere. Nel frattempo si allarga il dissenso sulla proposta del Governo e da più parti, anche in modo spontaneo, si moltiplicano le prese di posizione.

 

“Viene notevolmente diminuito il livello di protezione ambientale con pregiudizio per la salute” e “viene sostanzialmente smantellato l’assetto sanzionatorio per la violazione delle leggi ambientali”. Così 74 accademici ed esponenti del mondo della cultura, assieme a 14 associazioni ambientaliste, giudicano le disposizioni contenute nel testo del Decreto Legislativo in materia ambientale predisposto dal Ministero dell’Ambiente, adottato in via preliminare dal Governo ed inoltrato al Parlamento per il parere delle Camere.  Il giudizio duro è contenuto in un appello al Capo dello Stato ed i principali organi istituzionali del Paese tra cui i presidenti di Senato e Camera, il Presidente del Consiglio dei Ministri, i Presidenti delle Regioni. Scopo dell’appello è chiedere che il provvedimento non venga approvato e a sostegno della richiesta all’appello è allegato un documento articolato che motiva il giudizio e lo rafforza con una serie di espliciti riferimenti alla Costituzione ed alle direttive comunitarie.

 

L’intento dichiarato è quello di accompagnare il dibattito istituzionale che sin dai prossimi giorni coinvolgerà il Parlamento e le Regioni, con una crescente presa di posizione del mondo accademico e non solo. Per questo l’appello, pur essendo stato inviato ai destinatari in data odierna, rimane aperto e potrà essere sottoscritto per tutto il tempo del dibattito istituzionale. A tal fine le associazioni ambientaliste hanno pubblicato sui propri siti l’appello e i primi 74 firmatari hanno espresso la loro disponibilità a cercare, ciascuno nel proprio ambito, nuove adesioni. L’intento è quello di fare avere al Capo dello Stato, che dovrà sottoscrivere se il testo legislativo se questo sarà definitivamente  approvato, una precisa e larga presa di posizione del mondo della cultura e della scienza.

 

 Le Associazioni che hanno sino ad oggi sottoscritto l’iniziativa sono WWF, Legambiente, Italia Nostra, FAI, ACLI-Anni Verdi, Amici della Terra,  Fare Verde, Ambiente e Lavoro,  Montain Wildernes, Jane Goodall Institute, INU, CODACONS, ANEV, Gruppo 183. Tra i rappresentanti del mondo accademico si segnala tra gli altri Roberto Passino (Direttore Istituto di ricerca sulle acque del CNR e già Segretario Gen. Autorità di Bacino del Po), Giuseppe Scarascia Mugnozza (direttore Istituto biologia agro forestale del CNR),  Bruno Dargerio (Direttore Istituto Ambiente Marino Costiero del CNR), Riccardo De Bernardi (Direttore Istituto studi sugli ecosistemi del CNR), Marino Gatto (Presidente Società Italiana Ecologica), Donato Chiarante (Presidente della Società Botanica Italiana), Salvatore Fasulo (Presidente dell’Unione Zoologica Italiana), Augusto Vigna Taglianti (Presidente Società Italiana Entomologia), Carlo Lotti (Presiedente onorario Ass. Idrotecnica Italiana),   Pier Francesco Ghetti (Rettore Università di Venezia), Rosa Riparelli (pro rettore Università Basilicata), Mauro Fiorentino (Preside della facoltà di ingegneria Università della Basilicata), Giorgio Roth (Direttore Centro Ricerca Interuniversitario monitoraggio ambientale Univ. Genova), Franco Siccardi (Responsabile Gruppo Nazionale Difesa Catastrofi Naturali Università di Genova).

 

Ufficio stampa Legambiente: 06.86268379- Ufficio stampa WWF: 06.84497266



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Roma, 28.11.2005


APPELLO a:

Presidente della Repubblica
Dr. Carlo Azeglio Ciampi

Presidente del Senato
Sen. Marcello Pera

Presidente della Camera
On. PierFerdinando Casini

Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Silvio Berlusconi

Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
On. Altero Matteoli

Presidente della XIII Commissione del Senato
Sen. Emiddio Novi

Presidente della VIII Commissione della Camera dei Deputati
On. Pietro Armani

Ministri del Governo della Repubblica

Onorevoli Senatori e Deputati membri della XIII Commissione del Senato e della VIII Commissione della Camera dei Deputati

Presidente del Consiglio di Stato

Presidente e Membri della Conferenza Stato-Regioni

UPI  Unione delle Province d’Italia

ANCI  Associazione Nazionale Comuni d’Italia



I firmatari del presente appello, vivamente preoccupati per le disposizioni contenute nel testo del Decreto Legislativo predisposto dal Ministro dell’Ambiente e del Territorio in attuazione della Legge Delega in campo ambientale (L. 308/04), chiedono che tale Decreto non venga approvato nella sua ultima stesura resa nota e presentata al Consiglio dei Ministri del 18 corrente, che provocherebbe danni irreparabili al sistema di governo dell’ambiente e del territorio.

I motivi di viva preoccupazione, sommariamente illustrati nel commento allegato, sono:

-         viene più volte violato il dettato costituzionale;
-         viene notevolmente diminuito il livello di protezione dell’ambiente con pregiudizio per la salute;
-         viene sostanzialmente smantellato l’assetto sanzionatorio per violazione delle leggi ambientali;
-         numerose norme eccedono i limiti della delega;
-         viene disegnato un sistema di governo di carattere spiccatamente centralistico, eliminando ogni carattere di leale collaborazione tra Stato ed Enti Locali anche in campi di competenza costituzionalmente definita concorrente;
-         viene scardinato l’attuale sistema di governo, gradualmente e faticosamente costituito nel recente passato attraverso numerose leggi, ampiamente dibattute in sede parlamentare, con il contributo delle migliori competenze disponibili in sede giuridica e tecnico-scientifica e che ha dato frutti positivi;
-         vengono disattese importanti specifiche normative comunitarie, anche in settori nei quali sono tuttora in corso procedure di infrazione;
-         vengono ignorati i risultati del lavoro di Commissioni di indagine parlamentari, a cui si è pervenuti con ampia condivisione;
-         i testi contestati sono stati formulati da un gruppo ristrettissimo di estensori, senza il ricorso ad alcuna consultazione formale con le rappresentanze istituzionali e degli interessi e con i depositari di reali competenze tecniche e scientifiche;
-         la normativa tecnica contenuta nel testo contestato allenta in modo a volte pericoloso i livelli e le procedure di controllo dell’inquinamento e contiene errori ed imprecisioni;

Confidando nella responsabile attenzione e nell’intervento dei destinatari dell’Appello, li ringraziamo per quanto vorranno fare nell’interesse dell’ambiente e del territorio del Paese.

ASSOCIAZIONI:

·         ACLI - Anni Verdi
·         Ambiente e Lavoro
·         Amici della Terra
·         ANEV
·         Codacons
·         FAI
·         Fare Verde
·         Gruppo 183
·         INU
·         Italia Nostra
·         Jane Goodall Institute
·         Legambiente
·         Mountain Wilderness Italia
·         WWF