Posta elettronica certificata



Dall'intervento in Consiglio Comunale di Domenico Mosca ( DS )
 

Mi sono già cimentato nell’invito a fare passi avanti nella modernizzazione della nostra amministrazione, non per una sorta di vezzo monomaniacale ma perché penso si possano introdurre da subito risparmi consistenti nei costi della macchina comunale.

Da diversi mesi il Ministero per l’Innovazione ha varato la “posta elettronica certificata” che ha valore legale al pari di una raccomandata con ricevuta di ritorno.

La ragione della certificazione è dovuta alla necessità che il mittente debba poter avere dal suo gestore di posta una “prova” dell’avvenuta spedizione e che il gestore del destinatario debba dover inviare un messaggio di avvenuta/mancata consegna che contenga data e ora.

A parere del Ministro Lucio Stanca , ogni raccomandata inviata con mezzi tradizionali ha costi di lavorazione stimati a 20 euro contro i 2 euro di una e-mail ed i messaggi scambiati tra Amministrazioni e tra queste e l’esterno nel 2003 sono stati oltre 31 milioni.

E’ evidente che le conseguenze dell’adozione della posta elettronica certificata sono rilevanti in termini di velocità, di efficienza e di risparmio.

Il Ministero degli Esteri, con il passaggio dai tradizionali telegrammi ( e la loro conservazione su carta ) alle e-mail ha diminuito di oltre 17 tonnellate la carta.

Da subito il Comune di Taranto può avvalersene attraverso una semplice procedura reperibile sul sito del CNIPA ( www.cnipa.gov.it ) che, per chi non lo ricordasse è il Centro Nazionale per l’Informatizzazione della Pubblica Amministrazione.

Ne sono già fornite a Taranto la CCIAA, la Corte d’Appello, la Prefettura, la Procura generale, la Procura della Repubblica, l’INAIL, il Tribunale e la usano in Italia numerosi enti locali con ben 50 progetti finanziati in cui rientra questa applicazione di e-government.

Si tratterebbe di un considerevole risparmio per il Comune di Taranto per la mole di corrispondenza che è chiamato giornalmente a gestire.