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diario della Giornata mondiale della lebbra 2001



Come abbiamo vissuto la Giornata mondiale dei malati di lebbra?
Invio un piccolo "diario" dell'esperienza compiuta qui a Taranto. E'
scritto da me e da alcune bambine della mia classe. Presto si aggiungeranno
altre testimonianze di bambini che vi hanno partecipato. 


Appunti sulla Giornata Mondiale dei malati di Lebbra del 28.1.2001
organizzata dall'AIFO (Associazione Italiana amici Raoul Follereau)

E' stata una giornata bellissima, sia per il sole e il clima clemente, sia
per l'esperienza fatta in compagnia di persone di buona volontà.
Ma il particolare rilevante di questa giornata è stata la presenza,
condita da tanto entusiasmo, di alcuni bambini, miei alunni di terza
elementare. Quest'esperienza di piazza, questo sentirsi utili e attivi a fianco di
adulti per spiegare ad altri adulti cose importanti, questo "aver voce" nella
diffusione di informazioni attraverso la stampa, la TV, il contatto umano,
è stata una lezione di vita, più efficace di tante parole.
Il valore della "pedagogia dei gesti e della testimonianza" ha un
significato educativo di eccezionali dimensioni, nel discorso sull'intercultura.
Il senso del pensiero di don Milani, di Aldo Capitini, di Danilo Dolci,
fautori di un'educazione alla diversità e alla nonviolenza, si attua e si
rende evidente attraverso la gioia partecipativa e disponibile dei bambini.
Essi ci insegnano che la semplicità e la generosità non hanno
abbandonato questo mondo e che i sogni, qualche volta, si realizzano. Nel Vangelo
è scritto che chi non diventa bambino non entrerà nel Regno dei Cieli.
Dobbiamo noi adulti imparare dai piccoli, per ricordare, citando una frase di
Antoine de Saint-Exupéry nel libro "Il piccolo principe", che
"l'essenziale è invisibile agli occhi".

Maria Teresa Tarallo
Referente AIFO - Taranto

Sono uscita alle 8 di mattina. Abbiamo trovato subito parcheggio e ci
siamo avviati in piazza Maria Immacolata. Sono arrivata prima di tutti i
compagni, c'era la maestra Maria Teresa, il marito ed altri signori che non
conoscevo ma poi ci ho preso amicizia. Dopo qualche compagno è venuta Giuliana
e le ho spiegato come si impacchettavano i barattoli di miele ma lei non
capiva. Ecco come si fa: prima il signore ti dice di che gusto vuole il
miele, poi metto uno stampino dell'AIFO sopra il barattolo scelto, si mette un
pieghevole dentro una busta sempre dell'AIFO e poi si chiude. Alla fine
Giuliana ha capito il meccanismo. Siamo andati a dare i giornali e ad
accompagnare i signori dalla maestra Maria Teresa per fare la ricevuta e per
prendere il miele e poi l'ho preso anche io. Ad un certo punto è venuta la
giornalista di Studio 100 per intervistarci e siamo andati molto bene. Alle ore
14 ho visto la nostra intervista e l'ho registrata.
Monica

Sono andata in piazza Immacolata per aiutare ed essere intervistata da
Studio 100; ma a me non hanno chiesto niente ma sono stata ripresa e ho anche
comprato il miele all'acacia. Io e altre due compagne abbiamo chiesto alle
persone che passeggiavano se volevano fare un'offerta per prendere il
miele, o per prendere un giornale che spiega cosa è l'AIFO per vedere quanto
sono poveri quei paesi o mettere una firma gratis. Alcune persone
inventavano una scusa per non prendere niente, alcune volevano fare questa offerta
contenti per aiutare i lebbrosi.
Erica

Insieme alla mamma, ho preso la macchina per andare in piazza Immacolata.
Arrivate, sono andata dalla maestra che mi ha spiegato quello che avrei
fatto per la Giornata Mondiale della Lebbra. Ho comprato un vasetto di miele
al gusto di pesca. Insieme alla mia amica Monica siamo andate a chiedere
alle persone se volessero acquistare il Giornale dell'AIFO oppure un vasetto
di miele di diversi gusti: pesca, mirtillo, acacia, nocciolata, millefiori,
ecc. Alcune persone rispondevano di no, altre accettavano volentieri. Sono
arrivati i giornalisti di Studio 100 e hanno fatto un'intervista a noi
bambini. Hanno fatto delle domande molto semplici poiché eravamo stati
preparati dalla maestra. Alle 13 siamo andati via molto scontenti perché
volevamo restare ancora un po'. Questa mattinata l'ho passata bene, collaborando
con la mia maestra e i miei compagni di classe, per dare un po' di speranza
ai malati di lebbra.
Elisabetta

Ieri ho trascorso la domenica in questo modo. Siamo andati dalla maestra
Maria Teresa che si trovava in piazza Immacolata per offrire i barattoli di
miele e i giornali chiedendo un'offerta per i bambini malati di lebbra.
Stavano alcuni miei compagni, anche quelli della classe 3 A. Andavamo a
chiedere se volevano un barattolo di miele o una firma che serve a inserire nella
vita sociale le persone guarite dalla lebbra. Bianca ha chiesto una firma
a un negro. Io ho dato i barattoli di miele e i giornali. Abbiamo visto
Studio 100 io e i miei compagni in televisione.
Daria