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4 novembre a scuola: diamo voce alle vittime



Controcelebrazione del 4 Novembre

Il 4 novembre ricorda la vittoria delle prima guerra mondiale. Fu una
ricorrenza istituita dal fascismo per trasformando le vittime di una guerra
spietata e non voluta in eroi coraggiosi che si immolavano per la Patria.
Furono costruiti monumenti e agli insegnanti fu chiesto di celebrare le
forze armate. Questa eredita' non e' stata sufficientemente sottoposta a
critica con l'avvento della Repubblica.

E' venuto pero' il momento di ricostruire la verita' e di dare voce a chi
ha subito la guerra. Si parla tanto oggi di "indagare sulla verita'":
applichiamo questo principio in classe. Come? Distribuendo ad esempio in
classe le lettere che riportiamo qui sotto e aprendo un dibattito.

I migliori libri di storia segnalano che il fascismo al potere - fra i
primi atti - blocco' la commissione parlamentare che indagava sulla prima
guerra mondiale e sui porofitti illeciti accumulati da faccendieri,
burocrati, generali, industriali.

Segnalo che sulla home page di PeaceLink (http://www.peacelink.it) c'e' il
link a IL MIO NOME E' MAI PIU', una serie di materiali per l'educazione
alla pace e ad una STORIA DELLA NONVIOLENZA che ho cercato di assemblare a
partire da altri testi.

Buon lavoro

Alessandro 


--- Lettera dal fronte del tenente Angelo Campodonico, 1915. 

Durante le oscurissime notti, quando scoppiano sulle trincee terribili
granate, i soldati cercano uno scampo nel ritirarsi indietro, e allora io e
gli altri ufficiali li ricacciamo, puntando il nostro moschetto carico,
pronto ad agire ad ogni tentativo di fuga. Forse questi sono i momenti
peggiori della guerra, quando noi, sotto il grave peso dell'enorme
responsabilita', siamo costretti a ricorrere a qualunque mezzo, pur di
obbedire anche noi agli ordini che ci vengono da fonte superiore.


--- Lettera di protesta di un italiano, Padova, 28 maggio 1916

Signor re,
basta tanto macello di carne umana. Loro signori tutti birboni sono in
salvo, i nostri poveri tutti al macello. Volete conquistare la terra e
ammazzare i cittadini?
Dite voi signori di amare la Patria e intanto distruggete chi la rende
grande e gloriosa. Uccisa la gioventù e molti padri di famiglia chi
lavorerà le terre italiane? Invece della guerra se aveste avuto buon senso
avreste fatto lavorare tante terre incolte, e così far sfamare i popoli, ma
no, li volete ammazzare. Un padre che ama i suoi figli non cerca di
ucciderli per acquistare terra, lei invece si proclama padre della
Nazione... che padre è? E la faccia finita che è ora, basta la guerra così
infame e ingiusta. Siamo tutti stanchi: domme, bambini, uomini, anziani. La
nostra bella Italia prima si diceva fiore d'Europa, ora invece lutto e pianto.


--- Lettera  spedita a Viterbo il 14 agosto 1917 da un soldato di 21 anni

La guerra e' ingiusta, perche' e' voluta da una minoranza di uomini i
quali, profittando della ignoranza della grande massa del popolo, si sono
impadroniti di tutte le forze per poter soggiogare, comandare e massacrare;
che chi fa la guerra e' il popolo, i lavoratori, loro che hanno le mani
callose e che sono questi che muoiono, sono essi i sacrificati, mentre gli
altri, i ricchi, riescono a mettersi al sicuro.

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Questa lettera e' costata una condanna a 1 anno e 10 mesi di reclusione
militare per "insubordinazione" e "lettera denigratoria". 

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Fonte: E.Forcella e A.Monticone, "Plotone di esecuzione", Laterza



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Alessandro Marescotti
c/o PeaceLink, c.p.2009, 74100 Taranto (Italy)
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