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Elezioni Amm.ve 2004: Campagna Naz.le "La mia città strumento di pace"



Perugia, 14 maggio 2004




Alle associazioni, organizzazioni e gruppi
in indirizzo



Oggetto: Elezioni amministrative 2004 - Campagna nazionale "La mia città
strumento di pace"



Cari amici,


in vista delle prossime Elezioni Amministrative, la Tavola della Pace e il
Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
hanno deciso di promuovere una campagna denominata "La mia città strumento
di pace".

Con questa iniziativa chiediamo a tutti i candidati e candidate alla carica
di Sindaco, Presidente di Provincia e Consigliere comunale e provinciale di
sottoscrivere alcuni impegni concreti per la promozione della pace e dei
diritti umani, dell'educazione alla nonviolenza e della cooperazione
internazionale.

Il documento che vi alleghiamo contiene sei impegni semplici e concreti,
definiti a partire dalle numerose esperienze già realizzate da molti dei 500
aderenti al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i
Diritti Umani.

Augurandoci d'incontrare il vostro interesse, vi invitiamo a:
1. aderire alla campagna "La mia città strumento di pace" comunicandolo alla
segreteria della Tavola della pace;
2. chiedere innanzitutto ai candidati Sindaco e Presidente della vostra
città e provincia di sottoscrivere il documento e rendere pubblica la loro
decisione;
3. diffondere l'appello tra i cittadini perché il voto del 12 e 13 giugno ci
aiuti a costruire città aperte, solidali, promotrici di pace e diritti
umani".

Il cammino di costruzione della pace nel mondo passa attraverso le nostre
città e le prossime elezioni amministrative sono un'importante occasione per
promuovere quelle donne e quegli uomini che sono decisi a mettere la pace e
i diritti umani al centro del proprio impegno politico. Non sprechiamola.

In attesa di ricevere una vostra comunicazione, vi inviamo i più cordiali
saluti.



Flavio Lotti
Coordinatore nazionale









*******
Coordinamento Nazionale degli
Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
Tavola della pace

Nel centesimo anniversario della nascita di Giorgio La Pira,
il Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani e la
Tavola della Pace promuovono la campagna

La mia città, strumento di Pace
Elezioni amministrative 2004

"Voglio che la mia città
sia aperta, solidale,
promotrice di pace e diritti umani"




"Non ascoltate coloro che dicono in modo tanto superficiale:
bisogna interessarsi delle lampadine e non della pace.
Costoro ignorano che solo aprendo le porte esterne della città
è possibile aprire, ed ampiamente, quelle interne."

"Ogni città è un candelabro destinato a far luce al cammino della storia.".

"Le città europee e quelle di ogni continente prendono sempre più coscienza
di essere protagoniste essenziali, soggetti creatori, costruttori
insostituibili della civiltà nuova dell'Europa e del mondo."
Giorgio La Pira (1904-1977)

"La responsabilità per la costruzione di un mondo più giusto e solidale
sia assunta dalle pubbliche istituzioni e dai cittadini."
Giovanni Paolo II

















A partire dalle città:
promuovere la pace e i diritti umani.









In occasione delle Elezioni Amministrative del 2004, il Coordinamento
Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e la Tavola della
Pace chiedono a tutti i candidati e candidate alla carica di Sindaco,
Presidente di Provincia e Consigliere comunale e provinciale di inserire nel
proprio programma alcuni impegni concreti per la promozione della pace e dei
diritti umani, dell'educazione alla nonviolenza e della cooperazione
internazionale.

L'Onu e i capi di Stato di tutto il mondo hanno riflettuto su come
combattere e ridurre la fame, le malattie, la miseria e questi impegni li
hanno definiti "Obiettivi di Sviluppo del Millennio" da raggiungere entro il
2015. I Comuni possono partecipare al raggiungimento di questi obiettivi,
accogliendo il principio che tutte le Istituzioni ne sono responsabili,
dalle Città alle Nazioni Unite.

Molti Comuni, Province, Regioni Italiane hanno già fatto questa scelta
istituendo capitoli dei loro bilanci sui temi della pace e dello sviluppo.
Quasi 500 Enti Locali hanno aderito al Coordinamento, di cui 100 solo lo
scorso anno.









Perché diventare
"Comune per la Pace" ?









1. Le città non sono un insieme di cose ma di persone. I Comuni e le
Province amministrano, dunque, innanzitutto le persone: non le cose. Le
persone con i loro bisogni, i loro diritti e, tra questi, il diritto sempre
più minacciato alla pace.

2. I Comuni e le Province sono le istituzioni più vicine alla gente e hanno
il compito di promuovere il benessere e la felicità della comunità.

3. I Comuni e le Province sono il polo vitale della sussidiarietà. Essi sono
gli attori essenziali per la pratica della democrazia nello spazio dilatato
dei diritti umani che va dal quartiere all'Onu.

4. Il Comune e la Provincia -quando bene amministrate- sono di per sé uno
strumento regolatore dei piccoli conflitti che attraversano la comunità
locale. Il Comune e la Provincia sono il luogo della gestione dialettica tra
le diverse opinioni. Il Comune e la Provincia prevengono e gestiscono i
conflitti attraverso una distribuzione equa delle risorse, la cura delle
fasce "deboli" della popolazione, la promozione della democrazia e della
partecipazione attiva dei cittadini, la promozione della cultura della pace,
dei diritti umani, dell'accoglienza, del dialogo.

5. Il bisogno di pace e di sicurezza è una delle priorità più importanti del
nostro tempo. Le persone avvertono sempre più insicurezza e conseguentemente
aspirano sempre più ad un mondo di pace, più regolato, più giusto, meno
violento. In questo senso la pace non è un argomento in più di cui tener
conto ma il primo obiettivo di chi è impegnato a gestire la "cosa pubblica"
e nella promozione del bene comune.

6. La pace è un'aspirazione comune e non un valore di parte. La pace è un
diritto fondamentale della persona e dei popoli che i Comuni e le Province
devono perseguire non con atti di buonismo ma con appropriate iniziative
politiche, d'informazione, educazione e cooperazione.

7. La nostra Costituzione, all'art. 11, "ripudia la guerra" e propone altri
strumenti per dirimere i conflitti internazionali.

8. I Sindaci e i Presidenti, al loro insediamento, davanti al Consiglio
Comunale e Provinciale, giurano fedeltà alla Costituzione Italiana e quindi
anche a quell'art. 11 che li impegna ad agire, con tutti gli strumenti
disponibili, per rispondere al bisogno di pace dei loro cittadini.

9. Esistono oggi esperienze molto concrete che ci permettono di dire che
questi strumenti ci sono e che i Comuni e le Province possono veramente
scegliere la promozione della pace e dello sviluppo come nuovi "mestieri"
della pubblica amministrazione, proprio come la sistemazione delle strade ed
il buon funzionamento dei servizi pubblici.

Il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e
la Tavola della Pace propongono quindi alcuni impegni concreti ai candidati
e candidate Sindaci, da sottoscrivere e da realizzare una volta eletti. Tali
impegni, diceva l'allora Sindaco di Firenze Giorgio La Pira, di cui ricorre
quest'anno il centesimo anniversario della nascita, rendono i Paesi, le
Città e le Province "strumenti di pace".


Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
Tavola della pace








Elezioni amministrative 2004
(Documento da far sottoscrivere ai candidati
alla carica di Sindaco, Presidente di Provincia o consigliere)

La mia città, strumento di Pace

Io sottoscritto/a ŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠ,
candidato/a Sindaco (o Consigliere) al Comune di ŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠŠ..
aderisco alla campagna "La mia città: strumento di pace" e, se eletto/a,

mi impegno a:








1. dichiarare la mia città "per la Pace" e inserire la norma "pace-diritti
umani" nello Statuto Comunale; aderire al Coordinamento Nazionale degli Enti
Locali per la Pace e i Diritti Umani e rafforzare l'impegno dell'Italia e
dell'Europa contro la guerra, il terrorismo e la violenza, per la
globalizzazione dei diritti umani, della giustizia e della democrazia;

2. istituire un capitolo di bilancio denominato "Interventi per la
promozione della cultura della pace e i diritti umani" e un "Ufficio per la
pace" con il compito di promuovere la cultura della pace e dei diritti umani
mediante iniziative culturali, di ricerca, di educazione e d'informazione
che tendano a fare del territorio comunale una terra di pace impegnata per
la pace;

3. promuovere l'inserimento permanente dell'educazione alla pace e ai
diritti umani nei programmi scolastici di tutte le scuole del Comune con
appositi progetti di ampliamento dell'offerta formativa sostenuti anche
dall'Amministrazione Comunale;

4. lavorare per costruire una città sempre più aperta e solidale, impegnata
a lottare contro le vecchie e nuove povertà e le disuguaglianze, a
promuovere il rispetto dei diritti umani dei suoi residenti, ad accogliere
gli immigrati e a riconoscere i loro diritti di cittadinanza, ad adottare la
"Carta europea dei diritti umani nella città";

5. promuovere la realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e
istituire, sulla base della legge 68/93, un capitolo di Bilancio denominato
"Interventi per la solidarietà e la cooperazione internazionale" e destinato
a sostenere, in collaborazione con le organizzazioni della società civile,
la lotta alla miseria e la costruzione della pace;

6. favorire lo sviluppo della "diplomazia dal basso" delle città e dei
gemellaggi per la costruzione di un'Europa di pace, per la prevenzione e la
soluzione nonviolenta dei conflitti come quelli a noi particolarmente vicini
del Medio Oriente e dei Balcani, per il rafforzamento e la democratizzazione
dell'Onu e della democrazia internazionale.
*******
Per info:
Tavola Della Pace
Peace Roundtable
via della Viola 1
06122 Perugia
tel +39 075 5736890
fax +39 075 5739337
e-mail: segreteria@perlapace.it
sito: www.tavoladellapace.it