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CONTRO IL MURO DELL'APARTHEID





UNO. Morte del pacifista inglese - iniziativa
DUE. Obiettori - appello
TRE. Lettere al corriere (Mieli)
QUATTRO. LE CASE DEI 2 POPOLI - Sogno
CINQUE. TUTTI CONTRO IL MURO DELL'APARTHEID
SEI. Israele non vuole testimoni in Palestina
SETTE. Avvenimenti sulla Palestina

Sul prossimo numero i reportage su Budrus e Nablus.

UNO. Morte del pacifista inglese
In coma da 9 mesi, corte marziale per il colpevole
(ANSA) - LONDRA, 14 GEN - E' morto ieri sera a Londra Tom Hurndall, il 
pacifista britannico
in coma da nove mesi dopo essere stato ferito da un soldato israeliano. La 
notizia e' stata
data oggi dai suoi familiari. Il giovane, 22 anni, era ricoverato 
nell'ospedale per
neurodisabili di Putney dopo essere rientrato in patria. Era stato colpito 
alla testa
mentre aiutava alcuni bambini di Rafah a mettersi in salvo. Il feritore 
sara' deferito
a una Corte marziale israeliana, ha detto oggi la radio militare israeliana.
14/01/2004 12:48

Naturalmente, come avviene regolarmente, il soldato non verra' condannato.
Sit-in oggi alle 17.30 a Largo Argentina (Roma) per gli obiettori 
israeliani e per ricordare Tom Hurndall.
Visitate anche il sito dell'ISM, www.palsolidarity.org, di cui Tom faceva 
parte e che mostra le
ultime atrocita' compiute dall'esercito israeliano.

DUE. Obiettori
ciao a tutti
Come sapete cinque giovani refusniks sono stati condannati a un anno di 
carcere militare.
I 14 mesi che hanno gia' scontato in parte in carcere e in parte in 
detenzione "aperta"
nelle basi militari non vengono considerati, quindi e' un anno intero da 
scontare in aggiunta.
Chi ancora non ha firmato la petizione per il loro rilascio puo' farlo sul
sito http://www.refuz.org.il
Diffondete l'informazione.
Miriam

TRE. Lettere al corriere
Ciao,
chi e' stato in Palestina e Israele ed ha visto il "muro" e' pregata/o di 
inviare una mail
di risposta alla lettera pubblicata Domenica sul Corriere della Sera che 
vedete di seguito.
Inviare a lettere@corriere.it
Saluti
Luisa Morgantini

Il "muro": una lettera da Israele
A pagina 39 di Corriere della Sera del 2004-01-12, Angelica Livne' Calo' 
firma un articolo
dal titolo 'Muri di cemento e muri di odio'

Il "muro", ovvero la barriera di difesa, visto da un'israeliana: ecco la 
lettera
di Angelica Calo' Livne', indirizzata alla rubrica di Paolo Mieli,
sul Corriere della Sera di ieri, domenica 11 gennaio '04.

Torniamo da una gita e l'autista imbocca l'autostrada n. 6, dopo aver 
chiesto il permesso ai
passeggeri del pullman.
Dopo qualche km appaiono gruppi di case bianche e si intravedono moschee e 
minareti.
A tratti si erge un muro di cemento di circa un metro. ' E' 'il muro'' mi 
dice Olsen,
un amico del villaggio circasso di Rehaniya. E' un muro normale come quelli 
che si
costruiscono davanti alle autostrade o alle ferrovie per attutire i rumori, 
ma guardarlo
mi rende inquieta. Se ne parla cosi' tanto in tutto il mondo! Olsen che e' 
un poliziotto dice:
' Quella e' Calkiylya, la cittadina palestinese da cui sparavano sulle 
automobili israeliane
che percorrevano quest'autostrada. Qualche mese fa hanno ucciso una bambina 
di 4 anni e
ferito la sorella di dodici mesi proprio qui davanti. Il 'muro' e' di 
cemento solo a tratti,
come qui, da dove di solito sparano. Il resto e' una rete che se viene 
toccata da' segnali che
permettono di localizzare il punto da cui qualcuno sta tentando di entrare. 
La 'barriera' e'
una rete di divisione per bloccare chi si infiltra per compiere atti 
terroristici e dove
c'e' pericolo di spari sui civili viene sostituita da questo muro. 
Sventiamo decine di
attentati ogni settimana e su questa autostrada finalmente si e' tornati 
alla normalita'!' .
'Che altro si puo' inventare per bloccare il terrore? Per cercare di 
proteggere la popolazione?
Intorno ai villaggi palestinesi non ci sono muri! Non si tratta di un 
recinto per non far
uscire la gente dai loro villaggi ma di un confine di protezione tra 
Israele e il futuro
Stato palestinese! ' conclude il poliziotto.
Questo ' muro ' cosi controverso sta sconvolgendo anche la serenita' di 
molti israeliani,
non solo del mondo. Come vorrei che non esistesse, che non ce ne fosse 
bisogno,
che se ne potesse fare a meno! Un'amica palestinese dice che molte persone 
al di la'
della rete sono pronte ad aiutare i bambini dell'orfanotrofio di Betania:
quando c'e' un malato o qualcuno ha bisogno urgente di soccorso i soldatini 
israeliani
di 20 anni che stanno di guardia nella torretta non esistano a farlo 
passare e persino
a trasportarlo all'ospedale. Non mancano i gesti di solidarieta' nei 
momenti di dolore.
ma di queste cose non si sa nulla. E' un'altra la barriera che dovrebbe 
preoccupare i
sogni del mondo. E' la barriera dell'odio. La barriera che innalzano capi 
di Stato che
preferiscono sacrificare la propria gente, piuttosto che accettare l'aiuto 
di un Paese
che vorrebbero vedere distrutto, come in Iran dove migliaia di persone 
muoiono sotto
le macerie per un terribile cataclisma ma rifiutano di ricevere aiuto dai 
sionisti,
che accorrono sempre in tutto il mondo con la propria esperienza in 
catastrofi.
Capi di Stato che continuano spietatamente a sovvenzionare chi si suicida per
uccidere altra gente.
Un muro di cemento si distrugge in un giorno... Ma un muro di odio?
Quante generazioni ci vorranno per abbatterlo? Quanta sofferenza ancora?

Angelica Calo' Livne', Alta Galilea, Israele

QUATTRO. LE CASE DEI 2 POPOLI - Sogno

Ieri alla Casa della Cultura di Milano si parlava della disastro 
israelo-palestinese;
uno scrittore israeliano ha riferito la sua esperienza di raggiunta 
impossibilita' di
parlarsi fra israeliani e palestinesi, e le difficolta' ormai presenti 
anche fra gli
israeliani stessi. Qualche mese fa un film di un regista palestinese 
descriveva il
deteriorarsi della capacita' di comunicare anche fra palestinesi.

Questa notte ho sognato che l'ONU aveva costruito una "casa dei 2 popoli" 
per dare una
possibilita' a chi volesse incontrarsi, parlare, passare un po' di tempo 
con qualcuno
degli "altri".
La casa che ho visto era una piccola costruzione di due piani, interposta 
lungo il muro
di Sharon, in un punto dove questo divide due abitati.
A due passi c'era il check point.
Immagino che nella casa ci fossero spazi per giovani e per anziani, per 
donne e per uomini.
Sognavo dei tavoli per ber qualcosa, o giocare a carte; sentivo della 
musica, e forse si ballava, anche.

I soldati israeliani stavano fuori, ma avevano, alcuni, una certa voglia di 
entrare.

Il sogno non conteneva altro, ma forse non sarebbe poco. E poi ne ho 
sognata una,
ma tu puoi sognarne un' altra, e lui un' altra ancora,
e alla fine le case dei 2 popoli sono tante, sparse in tutte le citta' e 
lungo tutte le strade,
e di soldati, nel sogno, se ne vedono sempre meno.

F.,  11 gennaio 2004

CINQUE. TUTTI CONTRO IL MURO DELL'APARTHEID
Dal 21 febbraio settimana di mobilitazione
http://www.forumpalestina.org

SEI. Israele non vuole testimoni in Palestina
Questa e' l'ultima novita' di Israele all'entrata a Ben Gurion, rivolta a
tutti i visitatori/trici che intendono recarsi nei territori palestinesi.
Grande democrazia...e a voi le valutazioni!!!

"Welcome to the State of Israel"
Informazioni sull'entrata nei territori sotto il controllo dell'Autorita'
Palestinese

1) Vogliamo farvi presente che entrare nei territori sotto il controllo
dell'Autorita' palestinese, Striscia di gaza, Judea e Samaria (Area A) e'
vietato senza aver ottenuto precedentemente una autorizzazione scritta.

2) Entrare nei territori sopramenzionati senza una autorizzazione
comportera' misure una serie di misure legali che verranno prese contro di
voi, inclusa la deportazione e il rifiuto di un futuro rientro nello stato
di Israele.

3) A chi fosse interessato ad entrare a Gaza, attraverso il confine di
"Erez" e' richiesto di riempire una form di richiesta di entrata, (nei
territori sotto il controllo dell'autorita') e a coordinarsi con il
"Foreigner Office in the Coordination & Liaison Administration" a Gaza
Strip situato all'entrata di Erez.

4) Le richieste di entrata saranno valutate in 5 giorni lavorativi.

5) Ulteriori informazioni si possono ottenere presso il "Foreigner Office
in the Coordination & Liaison Administration"in gaza Strip raggiungibili
anche telefonicamente (08-674-1556) o via Fax ( 08-689-2613)

6)La richiesta di autorizzazione ad entrare sopra menzionata nelle suddette
aree, non costituisce il permesso di farlo, fino al ricevimento di una
autorizzazione scritta

T a c t i c a l M e d i a C r e w
http://www.tmcrew.org
e-mail: tactical@tmcrew.org

SETTE. Avvenimenti sulla Palestina
Carissimi/e, venerdi' 9 gennaio Avvenimenti e' uscito in edicola con
un'intervista al Presidente dell'Autorita' Nazionale Palestinese Yasser
Arafat incontrato nel suo quartier generale alla Muqata di Ramallah. Nello
stesso numero, sempre sulla questione israelo-palestinese, un'intervista a
Monsignor Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea nonche' ex Presidente di Pax
Christi e una recensione del libro "Aquiloni Preventivi" scritto da Nandino
Capovilla di ritorno da un suo viaggio a Nablus (Cisgiordania).
Le prossime settimane, tutti i venerdi', reportage dalla Palestina occupata
e in particolare la battaglia contro l'esercito israeliano degli abitanti
del villaggio palestinese di Budros nei pressi di Ramallah per impedire la
costruzione del "Muro" che distrugge le loro terre; una giornata nella
citta' di Nablus sotto assedio e coprifuoco; i racconti e le opinioni degli
abitanti dei villaggi di Saffa, Rafat e del campo profughi di Jalazone
relativamente agli accordi di Ginevra; e ancora interviste ad Hanan
Ashrawi, intellettuale e leader politica palestinese, Mustafa' Barghouti,
medico, esponente della societa' civile palestinese e Zaira Kamal, ministro
per le pari opportunita' dell'ANP.
Un abbraccio a tutti/e. Fabrizio Marchi.






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Mailing list Conflitti dell'associazione PeaceLink.
Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/conflitti/maillist.html
Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html