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Ali Rashid e Alex Zanotelli: "Acqua, da arma di ricatto astrumento di pace"



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FORUM ACQUA, Ali Rashid e Alex Zanotelli: "Acqua, da arma di ricatto a
strumento di pace"
Il primo segretario della Delegazione palestinese in Italia e il
missionario comboniano partecipano per il Forum di Firenze alla Marcia
cittadina per la pace. Messaggio del relatore delle Nazioni Unite per
l'alimentazione Jean Ziegler: l'aggressione Usa all'Iraq è criminale

L'acqua, diritto fondamentale dell'umanità, è stato spesso utilizzata dai
potenti della terra come arma di ricatto nei confronti dei popoli più
poveri ed indifesi. Oggi è indispensabile un'opposizione di massa non
violenta dell'opinione pubblica per la garanzia dei diritti fondamentali, e
tra essi in primo luogo l'accesso all'acqua, come scelta ineludibile per
riportare una pace duratura sul pianeta. E' questo il messaggio che il 1°
Forum alternativo mondiale dell'acqua di Firenze affida alla Manifestazione
cittadina per la pace che, alla conclusione dei suoi lavori assembleari, si
muoverà dalla Fortezza da Basso. Messaggio affidato alla voce del Primo
segretario della delegazione palestinese in Italia Ali Rashid e del
missionario comboniano padre Alex Zanotelli.

"Il clima di grave crisi e di incertezza del diritto internazionale che il
mondo sta vivendo dopo l'attacco anglo statunitense all'Iraq - dirà Ali
Rashid nel suo intervendo di questo pomeriggio - è un'inopinata
generalizzazione delle violazioni che il mio popolo subisce da molti anni
in Israele". Israele che da anni, denuncia il leader palestinese "usa il
controllo dei pozzi idrici e la scarsità d'acqua come arma di ricatto e di
oppressione del popolo palestinese nei territori occupati". Contro quella
che Rashid definisce "un'offensiva d'inaudita violenza, sia militare sia
economica, abbiamo una sola scelta: un'opposizione nettamente nonviolenta e
coordinata a livello mondiale. L'opinione pubblica sta già giocando un
ruolo positivo e utile in questa direzione, che non potrà che essere
accelerato dalle scelte di segno opposto degli Stati Uniti".

Se l'oppressione delle potenze mondiali sui Paesi più poveri è sia militare
sia economica, il missionario comboniano Alex Zanotelli, che ha
l'sperimentata direttamente negli oltre 10 anni vissuti nelle baraccopoli
di Nairobi, chiede conto ai decisori politici europei ed italiani delle
loro scelte che confermano questa tendenza negativa "A Korogocho le donne
dovevano fare ogni giorno più di dieci chilometri a piedi portando in testa
taniche anche da venti litri per portare in baracca l'acqua, spesso non
potabile - racconta ai manifestanti -. E' in loro nome che ho scritto al
sindaco di Roma, Walter Veltroni,  per chiedergli conto dell'operato
dell'azienda municipalizzata Acea, che si sta accaparrando, a caro prezzo,
la gestione di diversi servizi idrici nei Paesi del Terzo Mondo, negando di
fatto l'accesso all'acqua dei più poveri".

Ma il missionario ha scritto anche al Presidente della Commissione Europea
Romano Prodi: "Gli ho chiesto se l'Europa continuerà a fregiarsi del giusto
merito di un'ampia difesa dei diritti dei suoi cittadini, sostenendo, però,
un'economia di oppressione nei confronti dei Paesi del Sud del mondo".
L'Europa, infatti, nell'ambito dei negoziati per la liberalizzazione del
mercato dei servizi, portati avanti in questi mesi dall'Organizzazione
mondiale del Commercio (Wto) in vista dell'Assemblea plenaria di Cancun nel
settembre prossimo, ha intimato a moltissimi Paesi dell'Africa e
dell'America Latina di privatizzare i propri servizi idrici, per sostenere
le grandimultinazionali dell'acqua, per la maggior parte europee.

Condanna, quella della privatizzazione dell'acqua, ribadita dal relatore
speciale per le Nazioni Unite sul diritto all'alimentazione, lo svizzero
Jean Ziegler che, non potendo intervenire ai lavori di Firenze perché
trattenuto a Ginevra dopo lo scoppio del conflitto in Iraq, ha dichiarato
che "L'agenda del Wto ha messo ai primi punti dell'ordine del giorno di
Cancun la privatizzazione dell'acqua, ma essa deve essere ritirata
dall'agenda dei lavori". Riferendosi al conflitto in corso, Ziegler ha
aggiunto che "l'aggressione criminale degli Stati Uniti e della GRan
Bretagna contro il popolo iracheno, in violazione a tutte le regole del
diritto internazionale, provocherà, secondo le previsioni delle Nazioni
Unite, la distruzione di più del 40% delle condotte, delle riserve, degli
stabilimenti di trattamento e dei sistemi di distribuzione dell'acqua
potabile. Chi risponderà dei malati e dei morti tra la popolazione civile
che ne deriveranno?"