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La nonviolenza e' in cammino. 530



LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Numero 530 del 9 marzo 2003

Sommario di questo numero:
1. Bloccare adesso la macchina bellica
2. Aung San Suu Kyi, se i popoli e le nazioni
3. Verbale della riunione del Movimento Nonviolento del 25-26 gennaio 2003
4. La "Carta" del Movimento Nonviolento
5. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. BLOCCARE ADESSO LA MACCHINA BELLICA
Il tempo e' poco ormai. E occorre che tutti prendano una decisione. E che
questa decisione si realizzi. Occorre fermare la guerra adesso.
Poiche' la catastrofe della guerra e' a un passo.
Una guerra che nelle dichiarate intenzioni dei suoi promotori e' gia'
previsto che possa divenire anche nucleare: quindi una guerra che non solo
(e sarebbe gia' un crimine immane) provochera' strazi infiniti in un
limitato ma gia' assai vasto teatro di operazioni, l'Iraq, a popolazioni
innocenti e vittime gia' di oppressioni indicibili; ma una guerra che puo'
rapidamente espandersi a livello planetario fino a cancellare la civilta'
umana dalla faccia della terra.
Essa minaccia l'umanita' intera: come atto terroristico e come fomite di
nuovi atti terroristici; come stragismo razzista e vettore di nuovi razzismi
e stragi ulteriori; come barbarie e istigazione alla barbarie. Essa minaccia
l'intera umanita' di distruzione: questo e' il dato di fatto che nessuna
analisi puo' eludere. E questa guerra e' a un passo.
Ma essa puo' essere evitata e quindi deve essere evitata. E' necessario
evitarla, e quindi si puo' evitarla.
*
Ciascuno si assuma la propria responsabilita'.
La Costituzione della Repubblica Italiana ci chiede di ripudiare la guerra,
cioe' di opporci ad essa nel modo piu' nitido ed intransigente. Lo impone
alle istituzioni, lo chiede ai cittadini. A questo comando dobbiamo dare
adempimento.
La Carta delle Nazioni Unite vincola il senso stesso dell'esistenza dell'Onu
all'impegno contro la guerra: tutti gli stati che all'Onu aderiscono devono
fedelta' a questo principio che apre e fonda l'atto costitutivo dell'Onu ed
e' riferimento basilare della "costituzione materiale" del diritto
internazionale.
Il comune sentimento di umanita', o - se si preferisce - la voce della
coscienza, ci impone di lottare per salvare vite umane in pericolo, ci
convoca a opporci a tutte le uccisioni, e a fortiori ci esorta e ci obbliga
a opporci alla guerra che sempre consiste di uccisioni di massa, e massime a
una guerra che minaccia l'intero genere umano.
*
E dunque alla guerra che si va preparando opporci dobbiamo. E dobbiamo farlo
concretamente, operativamente, materialmente. Dobbiamo farlo qui e adesso.
Occorre bloccare tutti i trasporti di materiale bellico. Occorre bloccare
l'operativita' di tutte le basi militari. Occorre bloccare la produzione di
armi. Occorre bloccare la catena di comando dei poteri golpisti e stragisti
che la guerra stanno per avviare, che ad essa hanno dato illecita,
sciagurata, criminale e criminogena complicita'. Occorre arrestare i
criminali che una nuova ed enormemente piu' vasta Hiroshima stanno
preparando. Occorre impedire il delitto della guerra.
Occorre bloccare la macchina bellica. Occorre paralizzarla, qui e adesso.
Occorre farlo con l'azione diretta nonviolenta. Dobbiamo farlo adesso.
In nome della legge, in nome dell'umanita': fermiamo tutti i mezzi di
trasporto che recano armi alla guerra.
In nome della legge, in nome dell'umanita': blocchiamo l'operativita' di
tutte le basi militari.
In nome della legge, in nome dell'umanita': chiudiamo tutte le fabbriche di
armi.
In nome della legge, in nome dell'umanita': fermiamo la guerra.
Con la nonviolenza.
Con l'azione diretta nonviolenta.
Prima che sia troppo tardi.

2. MAESTRE. AUNG SAN SUU KYI: SE I POPOLI E LE NAZIONI
[Da Aung San Suu Kyi, Libera dalla paura, Sperling & Kupfer, 1996, 1998, p.
252. Aung San Suu Kyi, figlia di Aung San (il leader indipendentista birmano
assassinato a 32 anni), e' la leader nonviolenta del movimento democratico
in Myanmar (Birmania) ed ha subito dure persecuzioni da parte della
dittatura militare; nel 1991 le è stato conferito il premio Nobel per la
pace]
Se i popoli e le nazioni coltivassero uno spirito generoso che consideri la
felicita' degli altri come un maggior contributo alla propria, molti
problemi apparentemente insolubili si dimostrerebbero meno ostici.

3. DOCUMENTAZIONE. VERBALE DELLA RIUNIONE DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO DEL
25-26 GENNAIO 2003
[Dal sito del Movimento Nonviolento (www.nonviolenti.org) riportiamo il
verbale della riunione del comitato di coordinamento tenutasi a Verona il
25-26 gennaio 2003]
Presenti: Luciano Capitini, Adriano Moratto, Luca Giusti, Mao Valpiana,
Matteo Soccio, Stefano Racca, Piercarlo Racca, Eva Racca, Daniele Lugli,
Elena Buccoliero, Massimiliano Pilati, Pasquale Pugliese. Assenti
giustificati: Claudia Pallottino, Rocco Pompeo, Angela Dogliotti, Flavia
Rizzi, Alberto Trevisan, Filippo Ciardi. Un benvenuto a Andrea Trentini,
della Rete Lilliput di Trento e del centro per la pace di Rovereto (e di
molto altro...), referente per "Scelgo la nonviolenza" a Trento.
*
Ordine del giorno: 1. approvazione del verbale precedente; 2. iniziative
contro la guerra; 3. percorso delle dieci parole; 4. camminata
Assisi-Gubbio; 5. aspettative verso i nonviolenti e campagna "Scelgo la
nonviolenza"; 6. Atti del seminario su "Laicita' e nonviolenza"; 7.
Miniguida all'uso critico della televisione; 8. Bilancio consuntivo del
Movimento Nonviolento; 9. Questionario iscritti al Movimento Nonviolento;
10. Movimento Nonviolento e Lilliput, Tavola Pace, Tavolo Intercampagne; 11.
Iscrizioni al Movimento Nonviolento e abbonamenti ad "Azione nonviolenta";
12. Nuovo depliant del Movimento Nonviolento; 13. War Resisters'
International; 14. Salone dell'editoria della pace; 15. Seminario su
"Politica e nonviolenza"; 16. Tv e informazione; 17. Servizio Civile
Volontario al Movimento Nonviolento; 18. Nuovo sito del Movimento
Nonviolento.
*
Discussione
1. approvazione del verbale precedente
Il verbale e' approvato, gli impegni presi in novembre sono stati assolti.
*
2. iniziative contro la guerra
Daniele: dove siamo e come possiamo, tentiamo di portare un contributo di
una qualche utilita' e specificita'. Dove c'e' presenza del Movimento
Nonviolento, in Lilliput o nelle iniziative che vengono prese, si sente un
taglio attento a evidenziare che l'esser contro le guerre e' questione di
tutti i giorni e non solo dell'emergenza, cogliere i legami profondi tra la
guerra e il quotidiano, e come e' costruita questa societa'. In nessun modo
un atteggiamento fermo nei confronti della guerra vuol dire giustificare un
regime come quello irakeno. Mi sembra una sottolineatura inutile dover
sottolineare ogni volta "Contro la guerra e contro il terrorismo" - ci
rivolgiamo agli Usa perche' rappresentano la parte ricca del mondo di cui
anche noi facciamo parte e con loro abbiamo una possibilita' di
interlocuzione, purtroppo non ce l'abbiamo con l'Irak - ma forse e'
necessario ribadirlo oggi, che si e' abituati a tagliare le cose con colpi
d'accetta, cosi' come su Israele e Palestina bisogna forse ribadire "per
Israele e per la Palestina".
Se noi riusciamo a dare un contributo contro la guerra e' quello di portare
un elemento di qualita' alle iniziative che facciamo noi insieme ad altri,
dando un respiro piu' ampio a quello che viene per esempio dal mondo
cattolico. L'altra cosa e' diffondere le biciclettate e il collegamento
forte tra questa guerra e la questione del petrolio, al di la' di tutte le
contraddizioni anche con il modo di vita europeo, ma la questione e' il
controllo delle forme energetiche e l'insostenibilita'.
C'e' il rischio di continue proposte, non credo si possa trovare una
soluzione generale: giro il bottone e fermo la guerra. Possiamo dare due
indirizzi: uno, come diceva Luciano in una mail, se Berlusconi - per motivi
che non esploriamo - rimette in discussione la partecipazione dell'Italia
alla guerra, dobbiamo porre anche in Lilliput e anche tra gli altri
movimenti la questione di parlare a chi e' incerto, di valorizzare le
incertezze anche in uno schieramento di destra. Da soli riusciamo a fare
abbastanza poco, ma promuoviamo anche in Lilliput una spinta perche' questo
ci sia.
L'altra cosa e' mantenere, anche con la WRI, il collegamento con quello che
succede in America o in Inghilterra mettendo in risalto, amplificando le
voci contrarie alla guerra. Galtung ha scritto che ci sono in Irak mille
americani che sono la' per fare gli scudi umani, la notizia andrebbe
verificata, ma puo' essere decisivo riprenderla e tenere in piedi gli
elementi di fondo della proposta nonviolenta, non per arrogarci un ruolo, ma
perche' un momento di sensibilizzazione non porti verso il far la guerra
agli americani, bensi' alla valorizzazione di quello che resiste in America,
dando una mano a quello che avviene la', con iniziative assieme.
Altra cosa, i deputati che si erano gia' pronunciati contrari alla guerra
preventiva: possiamo proporre loro, magari tramite Lilliput, di assumere la
proposta di legge per l'attuazione dell'art. 11 della Costituzione, perche'
siano loro a dare degli strumenti concreti alla traduzione di questo
articolo di legge. Questa e' una cosa che varrebbe la pena di fare, se non
e' interessata Lilliput, anche da soli. In questo senso anche la scelta
dell'esercito di mestiere puo' essere accettabile, come nocciolo di polizia
internazionale, quando diciamo che l'esercito si muove solo su indicazione
dell'Onu. (Non voglio parlare di cose che non ci sono, visto che l'agenzia
Onu per i diritti umani e' stata affidata alla Libia, che ha un discredito
ben noto su questa materia).
Luca: La raccolta di firme per la proposta di legge quadro che dia
attuazione all'art. 11 ora si chiama "Ferma la guerra firma la pace", non e'
ancora partita.
Pasquale: la campagna e' stata assunta da Lilliput, il coordinatore della
campagna e' Massimiliano. Ogni nodo pero' e' autonomo. Se come Movimento
Nonviolento siamo in grado di farlo a livello locale, facciamolo, non
aspettiamo la Rete di Lilliput. Anzi, se noi preparassimo la lettera ai
deputati, e' piu' facile che la Rete di Lilliput la faccia propria.
Daniele: Allora facciamolo noi, pero' contattando direttamente i giuristi
che hanno preparato il testo, per dare rapidita'.
Decisione: Daniele prepara una bozza di lettera per Zolo in cui gli si
chiede di presentare la legge in Parlamento attraverso i parlamentari.
Pasquale: c'e' da tenere in considerazione l'iniziativa del boicottaggio
selettivo delle pompe di benzina, che secondo me va nella direzione giusta.
Anche il gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza di Lilliput l'ha
accolta, e credo che come Movimento Nonviolento potremmo, non so se aderire,
ma accogliere nel senso di dare visibilita'. Viene da associazioni che
conosciamo essere serie, ha prospettiva, non riguarda solo questa guerra ma
altre che potranno esserci... Verifichiamo le possibilita' che abbiamo, se
solo pubblicarla su "Azione nonviolenta" o assumerla piu' direttamente.
Poi c'e' la manifestazione di Roma del 15 febbraio. In Lilliput ci siamo
confrontati sulle modalita' di manifestazione, parlando anche
dell'inadeguatezza del corteo. In questo caso pero', in via eccezionale,
potremmo chiederci se non valga la pena dare una prova di forza e portare a
Roma un milione di persone. Tra l'altro lo stesso accadra' in contemporanea
nelle altre capitali europee.
Ultima cosa, in tutte le serate delle parole, alle biciclettate, in tutte le
occasioni, presentiamo la campagna "Scelgo la nonviolenza", perche' poi la
biciclettata finisce ma la campagna rimane.
Luca: e se mandassimo alle Prefetture il modulo di "Scelgo la nonviolenza",
per fermare un po' questa proliferazione di campagne?
Mao: l'iniziativa del 15 febbraio e' della Tavola per la pace e di altri. Ci
hanno chiesto di aderire. E in piu', siamo capaci di andarci insieme, di
portare le bandiere, la rivista? Noi possiamo spedire in anticipo il
materiale a Roma, poi ritirarlo arrivati li' e distribuirlo lungo il corteo.
Decisione: aderire come Movimento Nonviolento all'iniziativa del 15
febbraio.
Piercarlo: a Torino, da ottobre, un'ora alla settimana facciamo un'ora di
silenzio. Siamo partiti in sordina, sotto Natale il numero calava, ora e' da
gennaio che siamo aumentati, una ventina di persone. Ci mettiamo in piazza
Castello e siamo molto visibili. Quattro, cinque, sei bandiere con l'asta e
noi con i cartelli che fanno riferimento all'articolo 11. L'impatto con la
gente e' buono, e siccome c'e' scritto sul volantino che la gente puo'
fermarsi a manifestare con noi, abbiamo visto che diverse persone - una
volta una classe di studenti spagnoli - si sono fermate con noi. Questo, con
la campagna "Scelgo la nonviolenza" che sta prendendo piede e le bandiere
della nonviolenza anche attraverso le parrocchie. Nel frattempo arrivano
telefonicamente tante richieste per tenere degli incontri. La fiaccolata del
10 dicembre a Torino e' andata benissimo, c'erano forse 7-8.000 persone,
meglio di ogni previsione, perche' non c'erano volantini in giro,
propaganda...
Adriano: a Brescia uguale, per la fiaccolata. Rispetto al dire "No alla
guerra, no al terrorismo", si puo' evidenziare bene che la guerra e'
terrorista, perche' crea terrore, quindi e' importante ribadire che dire no
alla guerra e' dire no al terrorismo scientificamente organizzato.
Luca: per il collegamento con gli americani se ne e' occupato un po'
Gualtiero di Bologna che ha pubblicato un elenco di siti e di indirizzi
e-mail, forse e' una cosa interessante e da riprendere. Siccome Lisa Clark
e' in America, questo lavoro e' stato fatto veramente alla carlona, forse
qui abbiamo delle conoscenze per poterlo fare un po' meglio. E' un lavoro
incompleto e riguarda solo college e consigli comunali, non ci sono le
associazioni (solo i siti, non gli indirizzi).
Sul nesso petrolio-guerra vorrei chiedere se puntare solo sulle biciclettate
o affiancare altre iniziative, come il boicottaggio selettivo delle pompe di
benzina e il discorso dell'idrogeno, che sta venendo avanti nel gruppo di
lavoro tematico sull'impronta ecologica e sociale (nella Rete di Lilliput).
Se si decide di fare cosi' in questo numero c'e' l'azione sulla
biciclettata, nel prossimo sarebbe sul boicottaggio fatto da Greenpeace in
tutti i distributori di benzina del Lussemburgo per un giorno, perche' erano
tutti della stessa multinazionale (Esso) coinvolta nella guerra, con magari
un'altra pagina curata da Pasquale o da Filippo su tutte le iniziative che
stanno nascendo sul nesso guerra-petrolio.
Pasquale: piuttosto pensare piu' avanti ad un numero di "Azione nonviolenta"
che indaghi questo tema.
Mao: quando siamo pronti, con un articolo teorico di Nanni, una panoramica
sulle cose in corso... Potrebbe essere il numero di aprile.
Luca: per Roma io avevo proposto di raccogliere il tipo di lavoro che
abbiamo fatto a Firenze dove, al di la' della presenza della Cgil, si era
cominciato a collegare il corteo alla citta' per andare oltre l'ostacolo che
vediamo sempre, di separazione tra i manifestanti e la citta'. Quello che
avevo proposto a Lilliput - ed e' stato apprezzato ma non accolto perche'
c'era Porto Alegre di mezzo - era di coinvolgere i quartieri e la citta'
attraversata dal corteo, quindi fare prima della marcia dei momenti di
incontro.
Mao: non c'e' tempo. Per come e' impostata, contera' il numero e in quali
altre capitali ci sara'.
Luciano: questa volta a Roma c'e' piu' rischio di deviazioni e di violenza
che non a Firenze, perche' non c'e' la preparazione, non c'e' lo scrupolo,
non sei in Toscana...
Decisione: potranno essere a Roma Mao, Luca, Piercarlo. Daniele e Pasquale
confermeranno.
Luca contattera' Flavia per chiederle di scrivere alla WRI chiedendo
informazioni.
Daniele: possiamo stimolare contatti tra consigli comunali italiani e
americani, cioe' collegamenti tra istituzioni, del tipo che Ferrara scrive a
Chicago chiedendo di ...
Piercarlo: il boicottaggio selettivo delle pompe di benzina e' partito
ufficialmente?
Pasquale: si', inizialmente con le americane e le inglesi. Shell, Esso e IP
sono le prime tre proposte per il boicottaggio, stanti le indicazioni dei
loro governi, di fare la guerra comunque indipendentemente dai risultati
delle ispezioni.
Luca: sull'art. 11 in fondo al documento di Emergency si dice di spingere
sui consigli comunali o sulle universita' perche' si pronuncino a favore
dell'art. 11.
Pasquale: alla campagna sulle bandiere della pace e' legata la proposta di
deliberazioni locali contro la guerra.
*
3. percorso delle dieci parole
A Torino hanno cominciato dalla terza parola, erano 5 o 6. A Ferrara, in
pochi, ci stiamo preparando ogni mese, tra le 2 e le 8 persone. A Verona ci
sono una trentina di persone che si incontrano, alla redazione arrivano
richieste di arretrati, le bibliografie di Matteo piacciono molto. Altre
riviste hanno pubblicato l'elenco delle 10 parole.
A Reggio Emilia si fanno iniziative differenziate a seconda della parola,
alla lettura di testi sull'amore c'erano una ventina di persone, per la
parola "festa" si sta organizzando una festa e speriamo di incrociare altri.
Certo, c'e' uno sforzo organizzativo in piu', ma l'idea e' buona perche' si
avvicinano persone ogni volta diverse.
*
4. cammino Assisi-Gubbio
Mao: Marco Baleani di Gubbio, verde e nonviolento, ci ha contattati, lo
abbiamo incontrato a Firenze. Lui e il suo gruppo sono a nostra disposizione
per sostenere la nostra organizzativa e aveva chiesto di intervenire a
questa riunione, ma non ce l'ha fatta per motivi familiari. Ci aspetta per
fare il percorso. Lui l'ha appena fatto, solo a Valfabbrica c'e' la
possibilita' di una sosta intermedia, quindi e' da studiare. Per
l'iniziativa, sarebbe bellissimo farla al teatro romano, appena fuori
Gubbio, con un'impostazione tipo festa. La' accanto c'e' anche il parcheggio
dei pullman. Dobbiamo decidere quando fare il sopralluogo.
Se si e' in un certo numero c'e' il problema di avere dei bagni chimici.
Con una sola sosta programmata bisogna vedere se si puo' organizzare una
seconda pausa, magari chiedendo aiuto allo scoutismo umbro.
Daniele ribadisce un'impostazione tipo campo estivo, solo in 4 giorni
anziche' in una settimana, con un tempo per camminare, conoscersi e
discutere.
Promuoviamo il cammino tra i campi estivi, nei numeri di "Azione
nonviolenta" di aprile-maggio, a iscrizione fino a 70 persone, che si
conclude con una manifestazione finale ampia. Non possiamo essere 200
persone, non riusciamo ad organizzarla.
L'incontro e' ad Assisi (Santa Maria degli Angeli) la sera del mercoledi' 3
settembre, si cammina dal 4 al 6, il convegno e' la mattina del 7
(domenica).
Decisione: fare un sopralluogo a Gubbio in febbraio o marzo per concordare
alcuni aspetti organizzativi (bagni, Gubbio, convegno...) e poi andare
intorno al ponte del primo maggio a fare il sentiero.
*
5. Aspettative verso i nonviolenti e campagna "Scelgo la nonviolenza"
Luciano: sento crescente l'attesa verso i nonviolenti di essere piu'
presenti, di dare di piu', alcuni con un tono molto fraterno, altri un po'
seccati, come se volessimo tenerci le cose per noi. Questa richiesta esiste,
tutti sembrano piu' disponibili, credo sia un momento in cui battere il
ferro finche' e' caldo.
Sulla questione del rapporto con i nonviolenti segnalo alcune cose, la prima
e' la presenza di 10 associazioni nonviolente in Abruzzo. La seconda cosa,
Carlo Schenone mi ha risposto dopo che io gli ho fatto i complimenti per la
sua azione ad Amadeus, ed era contento perche' sono stato - diceva - l'unico
nonviolento a scrivergli. Nella lettera si rammaricava perche' a Genova e'
isolato. Esistono tra i nonviolenti delle grosse incomprensioni, noi
dovremmo metterci nell'idea di recuperare, di ricucire. Non sono dissapori
che riguardano noi, ma amici nostri, persone care.
La campagna "Scelgo la nonviolenza" puo' essere un'arma per ricompattare
molto, perche' abbiamo bisogno di andare, di discutere, di avere referenti
in tutti i paesi e le citta', ed e' proprio facendo le cose insieme che si
fa unita', non discutendo. Quindi il Mir, Beati i Costruttori di Pace, Pax
Christi...
Noi abbiamo bisogno di coinvolgere tutti i gruppi e le associazioni nella
campagna per raccogliere un grosso numero di adesioni, sia formali, sia di
lavoro. Il Movimento Nonviolento puo' prendersi il compito di formulare
lettere di proposta o di avvicinamento? Ad esempio per la Caritas, che stava
maturando l'adesione, abbiamo procrastinato fino a questo coordinamento
perche' la Caritas si attende una lettera di invito ad aderire, formale da
parte nostra. Questo, capite, sarebbe un grosso passaggio sia politico, sia
fattuale. Chi scrive?
La seconda richiesta e' di attivarci tutti, seriamente, su questa campagna.
Iniziera' un elenco di referenti nelle citta' con i quali lavorare nel
tempo.
Decisione: il Movimento Nonviolento delega Luciano Capitini a scrivere
lettere per la diffusione della campagna. Luciano scrive la lettera e la
propone al gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza di Lilliput chiedendo
se ci sono contrarieta'. Poi non ci saranno, e la lettera parte.
Luca: sempre a Vico Equense e' emersa la sinergia tra la campagna delle
bandiere della pace e quella "Scelgo la nonviolenza". Nicoletta Landi, del
gruppo referente per la campagna delle bandiere, ha pensato che "Scelgo la
nonviolenza" puo' essere una prospettiva per "Pace da tutti i balconi". Non
l'ha ancora proposto al gruppo, forse cerca un aggancio da parte nostra.
Decisione: abbiniamo le due cose, come segni di testimonianza a livelli
diversi. Si puo' suggerire che dove si vendono le bandiere si diffondano i
moduli "Scelgo la nonviolenza". Da parte nostra segnaliamo "Pace tra tutti i
balconi" sul modulo di "Scelgo la nonviolenza", che verra' ristampato e
rinnovato, e indichiamo anche le bandiere della nonviolenza, con gli
indirizzi dove reperirle.
*
6. Atti del seminario su "Laicita' e nonviolenza"
Matteo: ho concluso al 15 gennaio la raccolta del materiale, e' buono, e' un
libro. In qualche caso ho fatto addirittura riscrivere l'intervento
ottenendo qualche miglioramento. Nell'insieme il libro puo' offrire qualche
spunto di riflessione. E' intorno alle 120 pagine, approssimativamente. Nel
sommario provvisorio ci sono 12 interventi, cioe' 12 capitoli.
E' il momento di cercare l'editore. Avevamo pensato ad un editore abbastanza
conosciuto, che abbia diffusione. L'alternativa e' stampare in tipografia
come Movimento Nonviolento.
Luciano: se lo stampiamo in proprio e lo distribuiamo gratuitamente possiamo
far apparire la scritta "Edizione dell'Associazione Amici di Aldo Capitini e
Movimento Nonviolento"; in quel caso la Provincia di Perugia potrebbe dare
un contributo a copertura parziale o forse anche totale delle spese di
pubblicazione. Se il libro viene venduto in libreria, la Provincia non da'
niente.
Se ci interessa di piu' entrare nelle librerie, apparire nei cataloghi
librari ecc., e' una buona cosa ma non ci sono i finanziamenti.
Matteo: dovremmo fare due cose: chiedere un preventivo a delle tipografie e
nel contempo contattare degli editori, se non grandi, editori seri che hanno
una loro fisionomia culturale. Qui a Verona c'e' l'editore Gabrielli che ha
gia' pubblicato cose di questo genere ed e' amico di Mao, propongo di
parlare con lui per sentire se e' interessato. C'e' il problema che stampare
con un editore richiede tempi molto piu' lunghi.
Decisione: sondare tutte le strade per decidere quella piu' conveniente
sotto i diversi aspetti: preventivi tipografici li raccolgono Mao, Luciano e
Matteo; Mao e Matteo andranno dall'editore Gabrielli.
*
7. Miniguida all'uso critico della televisione
Matteo: nonostante l'invito ad inviarmi materiale diffuso in tre
coordinamenti, non ho ricevuto quasi niente. Vi mandero' un questionario,
perche' con stimoli precisi forse sara' piu' facile rispondere.
Secondariamente io ci sto lavorando, ma sono solo il curatore. Dovrebbe
essere un testo che fa iniziativa politica, quindi cerchero' di comporre una
bozza, raccogliero' da voi altre indicazioni, e poi ne discuteremo insieme.
Pasquale: pare stia partendo una campagna di boicottaggio del pagamento del
canone. Stamattina ho letto un articolo di Pancho Pardi sul degrado della
televisione che dice, visto che la cosa parte dal basso, forse e' opportuno
costruire una campagna.
Mao: Piergiorgio Acquistapace ha scritto una lettera garbata dove dice che
non paghera' il canone, perche', e a chi versera' i fondi corrispondenti.
Un'altra iniziativa e' quella del condono preventivo, cioe' anziche' pagare
il canone paghi il condono.
*
8. Bilancio consuntivo del Movimento Nonviolento (v. allegato - che qui non
riportiamo -)
Decisione: per il 2003 si uniscono le casse tra Movimento Nonviolento e
"Azione nonviolenta", per semplificare la redazione del bilancio. A fine
anno si distingueranno comunque le spese e i ricavi imputati alla rivista o
alla vita dell'associazione.
Nell'assenza di un tesoriere nominato dal congresso, si conferma come
tesoriere ad interim Mao, che ringraziamo per il prezioso lavoro.
Si conferma l'invito a sostenere economicamente la segreteria.
Quest'anno aumenteranno considerevolmente le spese di legatoria, perche'
l'etichettatura e la confezione deve essere automatizzata.
*
9. Questionario iscritti al Movimento Nonviolento
Sono arrivati una trentina di questionari, ma stanno ancora arrivando ed e'
presto per un consuntivo. Per ora quasi tutti reputano che il Movimento
Nonviolentodebba essere piu' attento alla sua presenza nel movimento.
Decisione: Luca e Luciano, separatamente, faranno una elaborazione del
questionario da presentare al prossimo coordinamento. Si invita intanto chi
non l'abbia ancora fatto a rispondere al questionario, presente anche sul
sito del Movimento Nonviolento nella sezione "Vita del movimento".
*
10. Movimento Nonviolento e Lilliput, Tavola della pace, Tavolo
intercampagne
Massi: All'ultima assemblea di Marina di Massa la Rete aveva scelto di
staccarsi dal Tavolo Intercampagne, ma ora si ha l'intenzione di rimetterlo
in gioco come una sorta di "consiglio dei grandi saggi". Successivamente
saremo in grado di decidere se entrare o meno nel Tavolo
All'assemblea di Vico Equense sono state scelte le campagne. C'e' stata una
organizzazione un po' caotica che ha affaticato i lavori. Per quanto
riguarda il gruppop di lavoro tematico sulla nonviolenza, che poi si e'
incontrato a Firenze, si sono ribadite le campagne, tra cui "Scelgo la
nonviolenza", e l'indicazione ad avere un referente per ciascuna di esse.
Nel caso di "Scelgo la nonviolenza" il referente e' ora, ufficialmente,
Luciano Capitini.
In molti nodi si sente l'esigenza a lavorare sul nesso guerra-petrolio
(campagna di boicottaggio selettivo, biciclettate nonviolente...), un dato
abbastanza interessante.
Anche la coalizione delle donne contro la guerra sta promuovendo una
campagna non ancora ben definita, per fare pressione affinche' l'Europa
abbia un peso politico piu' forte.
La raccolta di firme per la proposta di legge sull'art. 11 e' partita e
dovrebbe concludersi rapidamente, data la forte capacita' di mobilitazione
di Emergency. "Fuori l'Italia dalla guerra" e' praticamente sospesa,
Lilliput non sta lavorando su questo.
Per il 15 febbraio la Rete ha invitato tutti i nodi ad organizzare continue
presenze in piazza nelle citta', nel percorso di preparazione al 15
febbraio, per coinvolgere la gente.
C'e' una richiesta, che puo' interessare anche il Movimento Nonviolento, di
un momento di raccordo tra le associazioni nonviolente storiche, per
coordinare gli impegni.
Piercarlo: Attraverso la rete telematica c'e' un fiorire di iniziative, ma
lanciare troppe idee significa che nessuna di queste incide. Che senso ha
telefonare alle Prefetture quando c'e' la campagna "Scelgo la nonviolenza"?
altra cosa e' che si propongano cose davvero nuove, come le biciclettate o
l'ora di silenzio.
Daniele: se Lilliput convoca una riunione, con un tema e un ordine del
giorno, il Movimento Nonviolento sara' sicuramente presente.
Adriano: e' una buona proposta di Lilliput, visto che la rete nasce proprio
come coordinamento di iniziative.
Andrea: potrebbe essere anche una occasione per raccogliere nuove adesioni
importanti alla campagna "Scelgo la nonviolenza".
Pasquale: riprendo il tema del nostro rapporto con la Rete. Credo che la
proposta di affrontare questo punto nasca da una sbagliata sovrapposizione
tra la Rete e il Tavolo Intercampagne, che sono invece due soggetti diversi.
Rispetto a Lilliput tento una riflessione per dire quale puo' essere ora,
secondo me, il nostro ruolo. Lilliput e' secondo me in una fase difficile,
perche' c'e' il rischio di uno scollamento tra alcuni luoghi della Rete
Lilliput, proiettati per forza di cose su dimensioni nazionali,
internazionali, intercontinentali, quindi persone che viaggiano e tengono
contatti, e hanno necessita' di velocita' nei tempi e nelle scadenze, il
resto della Rete che viene trainato su questo ritmo e in gran parte non sa
di essere trainata, perche' i nodi locali di fatto sono molto estranei. Ci
sono altri luoghi, tra questi il gruppo di lavoro tematico sulla
nonviolenza, che continua una elaborazione piu' profonda, con campagne di
lungo profilo, e tentano di tenere presente anche l'esperienza dei
movimenti. Non a caso noi siamo tutti inseriti nel gruppo di lavoro tematico
sulla nonviolenza, perche' tiene in considerazione l'apporto che tutti
possono dare.
Ci stiamo avvicinando alla terza assemblea di Marina di Massa, dove
sicuramente questo discorso verra' fuori. Il rischio e' quello che Lilliput
diventi autonoma e diventi una cosa nuova e diversa rispetto alla rete. Che
cessi di essere Rete e diventi un'altra cosa. Io credo che dobbiamo mettere
tutta la nostra forza culturale e politica, a livello locale o nazionale,
la' dove siamo, perche' la Rete resti tale, reticolare e nonviolenta, capace
di collegare chi fa cose diverse a livello locale. Se deve diventare un
soggetto politico istituzionale, necessariamente si trasformera' in una
organizzazione piramidale e verticistica. Questo credo sia il nodo politico
fondamentale, e su questo possiamo spenderci, se a noi sta a cuore che la
Rete Lilliput ci sia, e sia questo. Sono contento perche' il gruppo di
lavoro tematico sulla nonviolenza, che ha una buona importanza strategica,
e' su questo indirizzo. Se riuscira' a non farsi schiacciare sul tema "come
fermare la guerra" e ad elaborare una proposta per la Rete, potra' avere un
ruolo.
La necessita' di convocare le associazioni nonviolente significa che la Rete
ha gia' perso il suo ruolo di rete, perche' proprio dentro al gruppo di
lavoro tematico sulla nonviolenza dovrebbe esserci il coordinamento tra le
associazioni. Se questa esigenza c'e', vuol dire che li' il coordinamento
non avviene.
A Marina di Massa (in maggio) e' in ballo proprio questo: che cosa sara' la
Rete Lilliput nel futuro?
Luca: mi ricordo che all'ultimo congresso del Movimento Nonviolento avevamo
fatto il discorso sulla responsabilita' e il ruolo da svolgere nella Rete di
Lilliput. Ho l'impressione che ora la responsabilita' sia questa, e questa
riflessione va messa su carta prima di Marina di Massa in modo che si possa
avere una risposta, come gruppo di lavoro tematico, dalla rete.
Massi: Marina di Massa sara' fondamentale per la Rete e il suo futuro
perche' c'e' una forte pressione da parte di alcuni nodi e da alcuni
personaggi che hanno una certa influenza, perche' vogliono che Lilliput
diventi un soggetto politico. Vorrebbero per esempio che noi del sub-nodo ci
esponessimo molto di piu', cosa su cui io non concordo. Dovremo lavorare
tantissimo da qui a Marina di Massa perche' su questo si gioca il futuro
della Rete. Nel sub-nodo ci sono forti tensioni, due persone sono uscite. Io
credo in una Rete di Lilliput che rimanga reticolare, pero' ho un ruolo
formale e continuo a subire pressioni in senso contrario.
Se passa una linea diversa, come Movimento Nonviolento dovremo ripensare il
nostro stare in Lilliput. D'altro canto stiamo ottenendo buoni risultati, la
formazione ai Gruppi di azione nonviolenta e' partita in molti nodi...
Luciano: si possono scegliere due strade: creare un movimento forte sul
territorio, localmente, per creare qualcosa che, pur rielaborato a livello
nazionale, dai nodi trae linfa. La seconda strada e' rivolgersi ai soggetti
politici tradizionali per presentare un pacchetto gia' formato e chiedere
posizioni influenti. Dicendo sicuramente che questi ruoli vengono assunti
per dare un servizio, portare avanti alcuni obiettivi... cose che conosciamo
gia'.
Mao: parlo soprattutto da osservatore, concordo con Pasquale e riconosco i
segnali negativi gia' evidenziati da voi, che mi pare di avere gia' visto
nei Comitati per la pace e poi nei Verdi. I Beati sono nati sostanzialmente
con gli stessi scopi della Rete e all'inizio hanno funzionato come
contenitore in cui si stava bene, pur nella diversita', si avevano obiettivi
comuni e si sono fatte delle bellissime cose. Ad un certo punto qualcuno ha
deciso una maggiore organizzazione e i Beati sono diventati una delle tante
sigle, con una sua struttura particolare... Va bene, ma non risponde piu'
all'esigenza di coordinamento.
In questi anni e' nata la Rete, perche' questa esigenza c'e' ancora, ma si
rischia di ripercorrere le stesse tappe. C'e' da capire se serve fare muro
contro muro per contrastare un processo che alla fine emerge sempre, perche'
sono i processi cattivi quelli che vincono... Mi pongo il problema di come
comportarci, capire dove porre le energie, se c'e' un margine, quali sono i
momenti centrali, dove si gioca la cosa... Anche localmente e' evidente:
c'e' un gruppetto di dirigenti che si sentono identificati in una nuova
associazione che chiamano Lilliput. Per me la Rete, se funziona, e' un
servizio alle associazioni, quindi dal basso. Ma quando non e' piu' una rete
di servizio ma una rete di potere, con i suoi rappresentanti, i suoi
dirigenti, che si automoltiplicano, sei gia' in un processo che non e' piu'
rete di servizio ma rete di potere. Questo purtroppo avviene anche
localmente, in piccolo. Vuol dire che la percezione esterna, anche locale,
inizia a essere quella della Rete come nuova associazione.
Per noi si tratta di capire qual e' il miglior contributo. Secondo me, da
una parte il contributo che si sta gia' dando al gruppo di lavoro tematico
sulla nonviolenza, dall'altra il rafforzamento del Movimento Nonviolento in
termini non organizzativi ma di contenuto, di elaborazione, perche' questo
venga portato in Lilliput tramite chi ne e' responsabile.
L'altra questione da affrontare, che pero' in Lilliput mi sembra vacillare,
e' la questione organizzativa che nei movimenti, nei gruppi, ha un suo peso.
Mi pare che a livello locale, e temo anche a livello nazionale, si rischi
una sorta di delirio organizzativo, con un moltiplicarsi di riunioni, di
discussioni... E questo e' devastante anche sul piano personale, perche'
dopo due anni di riunioni assemblee sub-nodi, uno schiatta!
I movimenti crescono per obiettivi chiari. C'e' l'obiettivo del 15 febbraio?
Si lavora serenamente, tranquillamente, insieme, perche' la manifestazione
di Roma sia un fatto politico utile al paese. Tutto il resto cade. Il
compito del gruppo di lavoro tematico dovrebbe essere solo far capire
questo. Ne abbiamo anche troppe di cose da fare, bisogna solo sfoltire.
Luciano: su questo tema non possiamo rimanere neutrali e dobbiamo dare un
segnale. Il difficile e' che non sappiamo bene come darlo e a chi darlo.
Avevo pensato inizialmente a una lettera al Tavolo Intercampagne, ma non era
l'idea giusta. Anche una lettera del Movimento Nonviolento al gruppo di
lavoro tematico sulla nonviolenza non e' il percorso da seguire. Puo' dirsi
che il luogo sia Agora', la nuova mailing list, in ogni caso dobbiamo porre
ora il nostro peso sul piatto della bilancia, non possiamo aspettare
l'assemblea di Marina di Massa. Chiedo di esprimerci, di pesare, ma chiedo
anche come.
Massimiliano: si potrebbe ipotizzare una lettera del Movimento Nonviolento a
tutti i luoghi della Rete, indistintamente.
Luca: bisogna mettere per iscritto al piu' presto quello che diciamo, non
come lettera. Per iscritto perche' intanto si chiarisca bene, denunciando
anche in maniera esplicita questi processi, e soprattutto con un po' di
storia. Il fatto per esempio di poter raccontare queste dinamiche mostrando
che non sono nuove, cosa che molti credono, e' un contributo che possiamo
dare. Agora' nasce da un conflitto tra persone che hanno un ruolo
istituzionale all'interno della Rete e non credo sia il luogo giusto.
Un'ipotesi e' quella di collegarsi a quelle che a Vico sono state definite
come metodologie - i Gruppi di azione nonviolenta, i Gruppi di acquisto
solidale...
Pasquale: non credo tocchi al Movimento Nonviolento esporsi in questa cosa.
Gli amici della nonviolenza possono dare un contributo ai processi che ci
interessano standoci dentro, e indirizzandoli per quello che e' nelle loro
possibilita'. Dentro al gruppo di lavoro tematico sulla nonviolenza per
fortuna questa linea e' abbastanza condivisa. La formazione dei nodi locali
sulla nonviolenza, per i Gruppi di azione nonviolenta, e' una buona risorsa,
io per es. sono stato chiamato in diverse citta' e ogni volta ribadisco che
la nonviolenza funziona se parte dal basso, facendo politica tra la gente.
Se documento ci deve essere, sia magari il gruppo di lavoro tematico sulla
nonviolenza a proporlo, magari nell'incontro di due giorni che precede
Marina di Massa.
Massi: perche' le cose avvengano bisogna pero' che qualcuno le faccia.
Daniele: tento una sintesi. Abbiamo fatto benissimo a impegnarci nei nodi e
nella Rete perche' gli elementi di interesse c'erano e ci sono, e chi ci ha
lavorato di piu' ha fatto un ottimo lavoro, per la Rete e per una crescita
personale che indubbiamente c'e' stata. Io anche nel nodo di Ferrara avverto
una stanchezza perche' l'effetto moltiplicatore, l'idea che fare assieme
cose di cui sei convinto e' cosa buona, sta cominciando a scemare. Sento che
c'e' bisogno di dare un contributo dicendo che certo la Rete e' un soggetto
politico, ma se e' un soggetto politico altro, non un altro soggetto
politico, come i girotondini e cosi' via. Se ci sono delle potenzialita', e
ancora mi pare ci siano, vanno viste fino in fondo.
Credo che serva davvero un documento scritto, con un richiamo alle radici
della Rete, la sua storia e l'evoluzione possibile, intrecciando per quanto
possibile un discorso con le persone che stanno percorrendo altre strade. Io
credo poco alle assemblee in cui si presentano mozioni contrapposte, perche'
o si e' riusciti prima ad avviare un percorso, oppure chi vorra' seguire
altri obiettivi lo fara'. Si tratta di capire anche con Zanotelli su cos'e'
che si deve puntare davvero, e Zanotelli e' capace di rifletterci se messo
davanti ad un quadro chiaro. Capisco la sua esigenza di contare, di
incidere, ma di sigle ce ne sono gia' tante.
Un testo di base sarebbe opportuno e anche abbastanza presto, che uscisse
possibilmente dal gruppo di lavoro tematico e che potesse influenzare se
possibile anche gli altri luoghi, credo ci siano possibilita' di dialogo con
gli altri gruppi di lavoro tematici.
Luca: secondo me puo' essere utile un lavoro personale di contatti con
Zanotelli, Gesualdi...
11. Iscrizioni al Movimento Nonviolento e abbonamenti ad "Azione
nonviolenta". Risposta di Asso Botteghe rispetto alla diffusione di "Azione
nonviolenta"
Mao: Senza nessuna campagna abbiamo gia' un'ottantina di iscritti. (L'anno
scorso erano complessivamente circa 200). Resta l'annoso problema degli
abbonamenti ad "Azione nonviolenta". L'obiettivo deve essere l'aumento degli
abbonati, dovremmo arrivare ai 2.000, lo diciamo da anni, almeno ai 1.500
abbonamenti veri. Questo pero' succede solo se abbiamo una campagna, una
strategia, in cui non solo i membri del coordinamento ma anche i gruppi
fanno una campagna abbonamenti. Puo' essere il depliant, la lettera...
Massimiliano ha mandato un richiamo nelle liste di Lilliput e ha sortito
qualche effetto. Chi fa formazione, tiene incontri, distribuisce bandiere,
porti sempre con se' qualche copia promozionale. Anche se i quotidiani
locali dicessero in qualche modo che c'e' "Azione nonviolenta"... Perche' il
largo pubblico non sa nemmeno che esistiamo.
Massi: stavamo ragionando di mettere sul sito un link alle associazioni che
hanno delle riviste per proporle come approfondimenti per i lillipuziani che
si occupano di nonviolenza.
Andrea: Sono uno dei redattori di Unimondo, stiamo rinnovando il sito, ci
sara' uno spazio dedicato alle riviste e, oltre a riutilizzare dei contenuti
di "Azione nonviolenta", che indirettamente la pubblicizza, presenteremo in
specifico la testata.
Mao: proponiamo anche presentazioni della rivista, presso librerie, feste de
"l'Unita'" o di "Liberazione"...
Pasquale: come Movimento Nonviolento avevamo scritto a Donata di Asso
Botteghe, una delle associazioni nazionali delle botteghe di commercio equo
e solidale che ha sede a Reggio Emilia. All'interno dell'associazione ne
hanno parlato e sono favorevoli alla diffusione, per la quale possono
inviare una sollecitazione.
Ci chiedono un messaggio chiaro da spedire a tutte le botteghe dove dire:
- questioni organizzative: quante copie, in che forma...
- la mail a cui rivolgersi per contatti;
- in breve, una precisazione sui motivi di questa distribuzione.
Ci chiedono poi: ci date un riscontro sugli esiti? Se avrete un buon aumento
degli abbonamenti ci date un contributo, anche una sola volta? Infine, la
campagna "Scelgo la nonviolenza" verra' presentata nella bottega di Reggio
Emilia e di Trento.
Massimiliano e Andrea: si potrebbero pensare degli strumenti promozionali,
tipo un volantino da attaccare in bottega che dia visibilita', oppure
l'abbinamento tra "Azione nonviolenta" e un prodotto della bottega...
Andrea: faccio parte della redazione di "Appunti di pace", e uno dei testi
puo' essere la presentazione di "Azione nonviolenta" che e' girata in rete.
C'e' un indirizzario di 3.000 persone.
Mao: tutto quello che vorrei fare, non riesco piu' a farlo. Senza obiettori,
e per ora senza volontari, io e Marco stiamo scoppiando, non riusciamo ad
occuparci anche della promozione di "Azione nonviolenta", gia'
l'amministrazione ordinaria, quotidiana della casa, della rivista, gli
abbonamenti, i materiali... e' al di sopra delle nostre forze. O decidiamo
che qui stampiamo soltanto e l'amministrazione si fa altrove, oppure si
pensa a qualcosa qui, ma vuol dire costi in piu', perche' ora sono part-time
al 70%, io posso passare al 50% ma vuol dire che economicamente servono
altri contributi. Lo stesso se decidiamo di dare di piu' a Marco, che gia'
ora e' qui tutto il giorno a lavorare per noi. Non so se Piercarlo a Torino
puo' aiutarci per le campagne, le spedizioni straordinarie...
Piercarlo: io sono in crisi perche' adesso tutto si fa con il computer, io
ero abituato a lavorare a mano, forse devo fare dei passi indietro.
Mao: la situazione ottimale e' che ci siano, separate, come in tutte le
riviste, una redazione e una amministrazione, altrimenti piu' di cosi' non
possiamo fare.
Massi: c'e' qualcosa che possiamo fare al computer, dai posti dove siamo,
per sollevare te?
Luciano: mettiamo che ci diano gli indirizzi delle botteghe. Ad ognuno
spediamo due copie dicendo che le manderemo per tre mesi, aspettandoci che
ce ne paghino una. Non si apriranno contenziosi con chi non lo fara', ma con
chi paghera' le copie avvieremo un rapporto su basi diverse.
Mao: scriviamo alle botteghe che a chi si abbona manderemo due copie in
piu'.
*
12. Nuovo depliant del Movimento Nonviolento
Mao: Il depliant attuale sta finendo, lo ristampiamo uguale o lo cambiamo?
Sappiamo che ci dura due anni.
Daniele: inserirei i nomi delle persone che si pongono come riferimento per
il Movimento Nonviolento nelle citta'.
Luciano: prima di adottare un mezzo di propaganda, bisognerebbe controllare
se la nostra politica di sviluppo rimane identica. Dalla lettura dei primi
questionari sono arrivate indicazioni abbastanza originali. Prendiamo questa
decisione nel prossimo coordinamento, in modo da raccogliere altri
suggerimenti.
Pasquale: ripenserei la parte interna perche' al di la' della carta del
Movimento Nonviolento, e' piu' un catalogo di materiali. Diciamo un po' la
storia del Movimento Nonviolento, le campagne in corso, su che cosa il
Movimento Nonviolento e' impegnato, perche' sia davvero una nostra
presentazione del movimento e della rivista, e poi aggiungiamo i materiali.
Massi: dipende da cosa vogliamo da questo depliant: vogliamo presentare il
Movimento Nonviolento o vogliamo diffondere i materiali che vendiamo? Questo
e' nato come catalogo.
Pasquale: va bene, ma allora manca una presentazione del Movimento
Nonviolento da lasciare alle persone che incontriamo quando facciamo
incontri ecc.
Mao: la prima pagina riprende la carta del '61 con il richiamo a Capitini,
il catalogo nelle pagine interne va bene, potremmo modificare l'ultima
pagina con una presentazione del Movimento Nonviolento con gli indirizzi dei
referenti e una presentazione della rivista con gli estremi per abbonarsi.
Decisione: Massimiliano elaborera' una proposta per il nuovo depliant, in
base anche all'elaborazione dei questionari, e la presentera' al prossimo
coordinamento.
*
13. War Resisters' International
La redazione di "Peace News" chiede una collaborazione entro il 3 febbraio
per un numero intitolato "Segnali vitali", un'istantanea dello stato di
salute del movimento internazionale per la pace dopo l'11 settembre.
Chiedono pertanto una risposta a una delle domande da loro inviate, con un
breve testo di non oltre 400 parole. Si tratta di: raccontare qualcosa del
gruppo, indicare le principali attivita' dopo lo scoppio formale della
"guerra al terrorismo", le collaborazioni, le sfide, i progetti per i
prossimi 5 anni, le conseguenze della politica internazionale sul gruppo,
come ha cambiato l'agenda del movimento per la pace...
Decisione: Massimiliano scrivera' l(articolo e lo mandera' a Flavia entro il
29 gennaio.
*
14. Salone dell'editoria della pace di Venezia
A verifica del secondo salone e in programmazione del terzo e' stato fissato
un appuntamento per il 31 gennaio all'isola di S. Erasmo, con cena e
pernottamento offerti dalla Fondazione. Chi partecipa deve farlo sapere
entro il 27 gennaio. Per raggiungere S. Erasmo ci vogliono 45 minuti di
vaporetto da Venezia. Sabato primo febbraio ai Frari c'e' un secondo
incontro per chi non partecipa al primo. Si tratta di raccogliere idee,
proposte, critiche.
Decisione: Mao verifica la possibilita' di andare personalmente.
*
15. Seminario su "Politica e nonviolenza"
Luciano: sono stato contattato da Maurizio Pieroni, capogruppo dei Verdi al
Senato nella legislatura precedente, che sta prendendo iniziative per
elevare il livello culturale dei Verdi. Tra gli aspetti c'e' quello della
nonviolenza, e si e' rivolto a me per elaborare un seminario, solo con
esterni ai Verdi, come avvio di un percorso successivo in tre tappe. La
seconda e' un ulteriore momento di incontro, questa volta dei Verdi tra di
loro che rielaborano quello che hanno sentito e lo ripropongono in una
proposta da presentare al partito, come nuova carta costituente culturale
dei Verdi.
Il progetto era un seminario di 1-2 giorni da tenere presso un ente,
organismo o associazione che finanzia l'organizzazione, la sala, la
traduzione... Il partito copre invece le spese per l'ospitalita' dei
relatori e altro.
A quanto pare la sede sara' Livorno e io ho telefonato a Rocco, ma ha
rifiutato la partecipazione perche' in citta' i Verdi sono molto divisi.
Ho parlato con Pieroni e ho proposto Firenze, ma non ho avuto conferme. Nel
frattempo Pecoraro Scanio ha deciso che accanto a me venisse nominato Sergio
Costa, di Napoli, a organizzare il seminario. Ho fatto delle proposte di
relatori che sono state accettate, Sergio Costa insiste solo perche'
intervenga un certo sacerdote in pensione, don Palazzeschi.
Tre giorni fa mi hanno contattato di nuovo proponendo come sede Napoli. Ho
risposto di non cercarmi piu' fino a quando non prendono una decisione al
loro interno.
Il tema del seminario e' "Politica e nonviolenza" e secondo me e' utilissimo
non solo ai Verdi ma ai nonviolenti italiani, che hanno bisogno di
riflettere su come costruire un partito, su come fare politica in un modo
nonviolento non per se stessi, ma da porgere agli altri. Un modello diverso,
di appartenenza politica, al momento non c'e'. Potremo parlarne
successivamente, io credo che non ci sia e sia un vuoto pesante.
Ho proposto, tra i relatori, Galtung, chiedendogli (tramite Alberto L'Abate)
una versione piu' moderna del suo schema, ma ha rifiutato perche' e' in
partenza per gli Usa dove restera' alcuni mesi.
La relazione introduttiva sara' mia e faro' poi da moderatore. Ne parleremo
insieme - nel caso si faccia davvero - perche' so che difficilmente trovo
altre persone con la stessa passione di entrare in questo argomento.
I personaggi da invitare sarebbero: Daniele, Alberto L'Abate, Alberto
Castagnola, Nanni Salio, Giovanni Scotto (da contattare), don Palazzeschi.
Aggiungeremo alcuni inviti ad altre 5-6 persone a cui chiedere un intervento
qualificato, non una vera e propria relazione.
Andrea: parlando di politica e nonviolenza, e' bene parlare di cose che loro
poi possono trasformare, per es. il sistema di difesa, i corpi civili di
pace...
Pasquale: mi sembra una cosa buona sia il fatto che lo abbiano chiesto a te,
sia che ti diano la possibilita' di scegliere i relatori. L'unico
suggerimento che posso dare e' una riflessione su questo titolo, "Politica e
nonviolenza", perche' credo che il rapporto tra nonviolenza e politica sia
esattamente inverso al rapporto tra Verdi e politica. Si pensa, nei partiti,
che fare politica significhi percorrere certe strade, mentre per noi le
strade sono diverse. Preferirei un titolo come "partiti e nonviolenza" o
"nonviolenza e partiti". Se poi chi andra' sapra' porre questa
contraddizione, sara' un buon apporto. Se invece diventera' un mantello che
permettera' ai Verdi di dichiararsi nonviolenti facendo le stesse cose...
spero che questo non sia.
Mao: Mi lascia in dubbio il fatto che i Verdi, organizzando un seminario su
politica e nonviolenza, non pensino di riferirsi alla Fondazione Langer o
comunque alla figura di Alex, che e' stato "il" verde che ha portato in
politica il tema della nonviolenza. Pero' sono contento che abbiano pensato
a Luciano, e che Luciano abbia dato i nomi giusti.
Piercarlo: propongo come relatore Krippendorff che e' di Berlino, parla
italiano ed e' un nonviolento convinto. Potrebbe essere contattato tramite
Nanni Salio.
Luciano: la parola "politica" da una parte intende una visione del mondo, ma
anche il "fare politica", quell'azione modesta, meschina, a volte odiosa da
farsi nei partiti e nelle istituzioni. Io lascerei il titolo "Politica e
nonviolenza" lasciando ai relatori la possibilita' di svilupparlo come
desiderano.
Vi comunichero' notizie certe appena le avro', e se avro' bisogno di un
aiuto ve lo chiedero'.
Segnalato il libro La pace infinita, una lunga intervista a Bertinotti dove
parla anche della marcia della pace, della nonviolenza, di Aldo Capitini.
*
16. Tv e informazione
Piercarlo distribuisce copia di una lettera che Renato Solmi ha scritto ai
deputati di tutte le forze di opposizione, e su cui vuole raccogliere
adesioni, a proposito della legge sul conflitto di interessi.
Daniele ribadisce che la questione e' certamente condivisibile, ma non e' il
compito del Movimento Nonviolento prendere posizioni su tutto.
*
17. Servizio Civile Volontario al Movimento Nonviolento
Claudia non e' riuscita a spedire in e-mail il progetto per inconvenienti
informatici. Arrivera' domani, e andra' integrato con alcune informazioni
che lei non ha. Vengono identificati i referenti per la formazione, il
tutoraggio, eccetera (Mao, Marco, Daniele, Luca). In questo modo si
dovrebbero avere 5 volontarie in servizio civile da aprile.
Non e' stato fatto il progetto per essere, come Movimento Nonviolento, tra
gli enti che fanno formazione nei progetti di altri enti. Chi del Movimento
Nonviolento desidera fare formazione ai volontari nella propria citta' puo'
farlo, prendendo contatti diretti con gli enti che gestiscono progetti.
Decisione: Daniele e Luca manderanno rapidamente un curriculum a Mao.
*
18. Nuovo sito del Movimento Nonviolento
E' in preparazione il nuovo sito, che potra' essere gestito direttamente dai
collaboratori, tramite password.
*
Prossima riunione del comitato di coordinamento: sabato 22 marzo alla Casa
per la nonviolenza di Verona (e per allora dovrebbe esserci stato il primo
sopralluogo a Gubbio).

4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

5. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti, la e-mail e': azionenonviolenta@sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: lucben@libero.it;
angelaebeppe@libero.it; mir@peacelink.it, sudest@iol.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it. Per
contatti: info@peacelink.it

LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Per non ricevere piu' questo notiziario e' sufficiente inviare un messaggio
con richiesta di rimozione a: nbawac@tin.it

Numero 530 del 9 marzo 2003