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Global Forum a Napoli: quello che ho visto, quello che so.



Napoli, III Global Forum 12-17 marzo 2001.
Ci sono stato dentro, sono stato fuori:
quello che ho visto, quello che so.

Ho visto:
1. Un Global Forum a cui  il nome delle istituzioni Governo italiano
(organizzatore), Nazioni Unite (patrocinatore) e Presidente della
Repubblica (Alto Patronato del), di OCDE e World Bank (con la
collaborazioni di) e Markle Foundation (con il supporto di)
venivano affiancati i nomi di: Cisco System, Enel, HP, INPS, Microsoft
OMNITEL-Vodafone, TELECOM (con il contributo di), EDS, IBM, INPDAP e
Posteitaliane (con il sostegno di)
sia sul retro di ogni brochure, gadget o programma che nel discorso di
apertura dei seminari in cui, il consigliere diplomatico del Ministro per
la funzione pubblica, dr. Vincenzo Schioppa, ha ringraziato gli "SPONSOR
che hanno reso possibili questi incontri" ed i rappresentanti dei paesi
presenti "in particolare Brasile e Stati Uniti" (perchè solo loro non lo
sappiamo).
SI E' COSì PROCEDUTO AD UNA LEGITTIMAZIONE ISTITUZIONALE DI QUESTI
SPONSORS. Dubbio: MA COME: GOVERNO ITALIANO E NAZIONI UNITE HANNO BISOGNO
DI VENDERE IL NOME E LA FACCIA AGLI SPONSORS PER ORGANIZZARE UN
CONVEGNO??????? riflessione: FORSE L'ONU - NON AVENDO PIU' FONDI
ISTITUZIONALI - E' ORMAI SIMILE AD UNA ONG E DEVE RICORRERE (ED E' QUINDI
CONDIZIONATA) A FONDI PRIVATI (dubbio: faranno anche loro il mercatino
dell'usato delle loro auto blu??????????).

QUINDI IL GLOBAL FORUM E' STATO UNO SPECCHIO PER LE ALLODOLE, LE
MULTINAZIONALI DELLA INFORMATICA-TELEMATICA I CACCIATORI, E I PVS.... LE
ALLODOLE DA CACCIARE E SPENNARE (CON LA COMPLICITà DEL FIDO CANE DA CACCIA,
LA WORLD BANK)

2. - 20 seminari (19 in realtà) tecnici preparatori (dal 12 al 14 marzo),
in cui funzionari e studiosi (canadesi, italiani, USA o al massimo di
Singapore) e sponsor esaltavano i vantaggi delle-governement applicata alle
pubbliche amministrazioni (lo sappiamo che ce ne sono, è fuori dubbio - ma
in quale paese e in che realtà???) ad una platea di 3° e 4° mondisti
(nessuno si offenda - in questo caso mi sembra un linguaggio appropriato)
ESTEREFATTI O QUANTOMENO DUBBIOSI.
E l'obiezione che veniva fuori (per quello che ho visto direttamnetewo
spauto da colleghi presenti nelle aule) era: MA COME FACCIAMO AD APPLICARE
UN GOVERNO INFORMATICO DOVE NON CI SONO I TELEFONI, L'ELETTRICITà,?????
Seguiva generale imbarazzo dei volenterosi e preparatissimi (sono serio)
relatori. (un rappresentante, della Commissione Europea se non ricordo
male, ha avuto il coraggio di rispondere CON I SATELLITI!!!!! - PECCATO CHE
DI ANTENNE SATELLITARI in AFRICA CE NE SIA UNA SOLA - IN SUDAFICA. E che
magari costino come qualche migliaio di pozzi e scuole, qualche miliardo di
dosi di medicine per l''AIDS o qualche miliardo di miliardi di razioni di
cibo). Ho anche sentito un rappresentante Ugandese dirsi contrarioalla
gestione informatica dei dati perche' quando andava a NEWYORK A CONTROLLARE
IL SUO CONTO IN BANCA SI ERA ACCORTO CHE C'ERANO INFORMAZIONI PERSONALI CHE
NON DOVEVANO ESSERE LI' (magari scherzava. Ma questi sono particolari).

(I seguenti punti 3 e 4 sono di minore importanza, per fare colore e
smorzare il tono della polemica).

3. Un giovane rappresentante del Dipartimento della Funzione Pubblica (mi
verrebbe quasi di fare il nome), altero, arrogante e piuttosto imbranato
responsabile dell'organizzazione (dei seminari) che non sapeva come si
diceva "Ministero della funzione pubblica" in inglese (chissà quando si
presentava a qualche ospite straniero cosa diceva - Ministry of ..I don't
know how to call it, I mean, you know...). Magari scherzava. E poi era
neopromosso, giovane ed alle prime armi (ed arrogante ed altero). Ma questi
sono particolari.

4. Tante persone dell'organizzazione lavorare come pazze 13-15 ore al
giorno, anche se qualcuno dovrebbe capire che le volenterose e simpatice
hostess vestite di rosso dovrebbero essere più informate sugli avvenimenti
ed essere capaci di dare qualche informazione logistica ai disorientati
ospiti (qualche, almeno una...). Magari scherzavano, ma questi sono
particolari.

(Ritorniamo seri)

5. Ho visto e mi hanno detto di persone che si sono adoperate per mesi, in
interminabili (e spesso semideserte) riunioni per organizzare il
controglobal (per Manitese Campania la bravissima presidente Emilia
Sorrentino, cui va il mio incondizionato grazie) ed assicurarsi che lo
stesso si svolgesse in maniera PACIFICA, FESTOSA E COSTRUTTIVA, come era
nelle intenzioni e nelle volontà del 99,9% delle persone, dei movimenti e
delle associazioni.

6. Ho visto una riunione del Noglobal all'ex Circolo della Stampa venerdi
16 pomeriggio, nel quale, dopo la conferenza stampa, il tutto si è
trasformato in una sorta di riunione di collettivo veterocomunista tipo
assemblea studentesca anni70, presieduta da un severo ed autoritario
politburo da SOVIET TALEBANO(con qualche eccezione moderata) che chiamava
tutti compagni COMPAGNI ORA PARLERA'..., COMPAGNI ABBIAMO UN
ANNUNCIO...(SCUSATEMI MA PREFERIREI ESSERE CHIAMATO CITTADINO E NON SARO'
MAI COMPAGNO DI UN SETTARIO PARAOCCHIUTO COME TE) che permetteva inerventi
fiume a rappresentanti sindacali e politici e di fare proclami politici e
parlare di strappalacrime esperienze con Marcos o i Semterra (vergognatevi,
non c'è bisogno di evocare tragedie che non vivete per accapparrarvi le
simpatie politiche di platee giovani ma non per questo sprovvedute..) ED
IMPEDIVA L'INTERVENTO DI SINGOLI PERCHE' NON ERA PREVISTO (così mi ha
risposto il barbuto e giovane presidente  - di cui ignoro il nome- quando
ho chiesto di iscrivermi a parlare, e mi ha detto anche di non avermi mai
visto.....CIOE', fatemi capire,  POTEVA PARLARE SOLO CHI ERA CONOSCIUTO
PERSONALEMTE DA LUI???????? ma forse scherzava). Come attnenuante mi hanno
poi detto che, per limitare gli interventi,l'assemblea si era data delle
regole. Per cui.... MA CIO' NON TOGLIE CHE NON SONO USCITE PROPOSTE MA SOLO
CONTESTAZIONI . E che molti, delusi, hanno abbandonato l'aula dopo qualche
intervento (brava gente gli intervenuti, per carità, ma quanta retorica,
prosopopea...)

6. Sabato 17 mattina ho visto in strada, a Piazza Garibaldi, migliaia di
persone, festanti, allegre, composte. Pacifici. C'erano anziani, qualche
bambino, lavoratori, professionisti, disoccupati, sudenti, liceali,
associazioni pacifiste, bandiere di (2) partiti. C'era gente travestita,
pagliacci, mucche pazze, striscioni colorati e divertenti.
Sfilavamo festosi tra l'INDIFFERENZA (dolorosa) della gente comune, della
gente dei vicoli senza sole, dei bassi, tra la diffidenza e le facce
schfate di impauriti pubblici esercenti (ma dopo quello che è successo -
come biasimarli?) TUTTI CONTRO QUESTA GLOBALIZZAZIONE, PACIFICAMENTE.
Perchè la globalizzazione (nel bene  e nel male) è qualcosa che RIGUARDA
TUTTI, TUTTI, TUTTI   e non solo i disoccupati, gli emarginati, i
senzacasa, i precari, gli operai, ma TUTTI, anche i professionisti, gli
impiegati, perchè i FIGLI sono di tutti, il futuro è di tutti, la salute e
l'ambiente sono di tutti. O QUALCUNO HA DIMENTICATO CHE SIAMO TUTI UGUALI E
CHE NON BISOGNA AVERE PER FORZA UN DETERMINATO COLORE POLITICO PER SENTIRSI
MINACCIATI DALLA GLOBALIZZAZIONE???????????

Ma in mezzo alla folla ho visto anche gruppi, piccoli, di qualche decina di
persone, ARMATI fino ai denti con spranghe di ferro, catene, pugni di
ferro, coltelli malcelati sotto i vestiti. Agitati, come hooligans da
stadio, incappucciati. Stavano dietro al corteo. Poi sono passati, veloci,
avanti, sfilando davanti alle forze dell'ordine in assetto da guerra.

7. E dopo 3 ore d canti e balli, chiacchere, di PACE, arrivati a piazza
Municipio, la gente ha cominicato a correre via, da tutte le parti, i
lacrimogeni a far lacrimare. Abbiamo chiuso lo stirscione, ci siamo
riparati al porto (passando uno ad uno piano piano accanto al calcio alzato
delle polizie), a distanza di sicurezza, ma abbastanza vicini per vedere la
guerriglia.
Non so chi ha cominciato, se loro o loro. Non ho visto. Molti, tutti,  mi
hanno detto che  sono stati i manifestanti a cominciare a caricare con
sampietrini e spranghe (non so, non ho visto, ma credo sia verosimile). Ma
comunque, NON TUTTI I MANIFESTANTI, ma ALCUNI MANIFESTANTI, quell'1su 1000
di frange di esaltati dementi armati solo del loro microscopico cervello e
delle spranghe. NON TUTTI, SOLO ALCUNI PAZZI, IRRESPONSABILI.
E poi è successo di tutto. In un attimo la tensione è salita e la
situazione incontrollabile, anche ai coraggiosi ragazzi del servizio
d'ordine, ed alle polizie.
E poi dal lontano ho visto  i manifestanti, TUTTI senza distinzione
(colpevoli e incolpevoli), essere caricati ed accerchIati dalle polizie che
non li facevano allontanare e giù manganellate, come impazziti, anche a chi
si era messo seduto con le mani alzate. E poi tutto è finito, e ci siamo
avviati verso un altro quartiere, vicino poche centinaia di metri ma che
sembrava stare su un altro pianeta, un pianeta dell'indifferenza, della non
partecipazione, quella della Napoli che, disoccupata e non, continua a
considerare prioritaria la pizza, andare allo stadio, usare il
telefonino.... come tutti noi, così lontani dai semterra, dall'africa...

Quello che so.
Quello che so è che abbiamo perso.
  Abbiamo avuto l'occasione di far vedere al mondo che i buoni eravamo noi,
che noi siamo dalla parte del giusto e che abbaimo ragione (perchè, SI,
ABBIAMO RAGIONE), che bisogna cambiare i modelli di sviluppo perchè questa
è una lenta eutanasia, che i movimenti antiglobalizzazione sono fondati su
dati scientifici, sull'evidenza di fatti di persone che muoiono e di
deserti che avanzano, sul lavoro quotidiano (volontario e non) di migliaia
di persone che , in Italia e nel mondo, si fanno in quattro per cambiare le
cose.
So che sulle pagine dei giornali di oggi, domenica 18 marzo, ci sarebbero
potute essere le foto dell'allegria e della popolazione in festa e le
televisioni piene di interviste a gente comune, studiosi, leader di
movimenti che potevano spiegare al mondo le nostre ragioni. E invece.....
So che da oggi sarà + difficile convincere la gente comune, quella che ogni
giorno fa la spesa e che andrà a votare, che il popolo di Seattle e di
Lilliput ha ragione da vendere, che non siamo terroristi, ma gente che
pensa e che ha a cuore i destini del mondo.
So che sarà + difficile raccogliere i fondi per i nostri microporogetti,
nei quali tanti sperano.
So che la deficienza di pochissimi, la follia e la bestialità degli stolti
ha, in mezz'ora, spazzato via anni di sforzi e di battaglie, di weekend
"sacrificati" al volontariato, di speranze e sogni.

SO CHE, ANCORA UNA VOLTA, ABBIAMO PERSO.

Sinceramente vostro. Grazie.
Alberto CORBINO (Napoli)

P.S.: siete autorizzati ed invitati a diffondere questo scritto, nella sua
integrità, se volete.